I "ricorrenti episodi di frode alimentare", consistenti, in particolare, in adulterazione di alimenti, commercio di alimenti scaduti o in cattivo stato di conservazione o senza etichetta di tracciabilità, sono al centro di una risoluzione dei consiglieri regionali Enrico Aimi e Luca Bartolini (pdl), in cui si sollecita l'impegno della Giunta regionale a chiedere al Governo la convocazione della Conferenza Stato-Regioni per affrontare il problema e trovare soluzioni condivise ed efficaci in tutto il territorio nazionale.
Nel 2009 - scrivono i consiglieri – gli oltre 700.000 controlli effettuati dalle forze dell'ordine hanno impedito che arrivassero sulle nostre tavole "più di 41 milioni di chili di prodotti di basso livello, per un valore di oltre 145 milioni di euro a seguito della scoperta di oltre 86.000 infrazioni, tra penali ed amministrative".
Soggetti istituzionali, esperti del settore e rappresentanti delle categorie economiche interessate ritengono essenziale, per la lotta contro le frodi alimentari, - a parere di Aimi e Bartolini – realizzare la completa tracciabilità delle materie prime utilizzate e rendere più efficace il corrispondente quadro sanzionatorio.
Ma la tracciabilità dei prodotti non costituirebbe di per sé una condizione sufficiente a garantire qualità e sicurezza alimentare, mentre un'effettiva prevenzione/repressione di tali frodi può realizzarsi solo attraverso un'efficace azione ispettiva e di vigilanza , che avrebbe i migliori effetti se realizzata con il coordinamento dei soggetti a cui l'ordinamento affida tali compiti.
Gli esponenti del pdl ricordano anche che la Camera dei Deputati ha iniziato il dibattito su un disegno di legge per il rafforzamento della competitività nel settore agroalimentare, rivolgendo particolare attenzione al contrasto delle frodi, prevedendo l'impiego congiunto di forze come il Corpo forestale dello Stato e l'ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, e che la recente legge 99/09, in tema di "made in Italy", avrebbe aggravato il quadro sanzionatorio dei delitti contro industria e commercio del Codice penale, introducendo la fattispecie della contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti alimentari.
La risoluzione auspica quindi un impegno a valutare la promozione di accordi tra diversi soggetti sociali ed istituzionali per assicurare un'efficace azione di prevenzione, controllo e repressione delle frodi alimentari