29 gen 2011

Cereali e la crisi alimentare mondiale

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Il frumento, il riso, il mais sono aumentati di prezzo per la speculazione internazionale, che è stata pure favorita dall'utilizzo di questi cereali per la produzione di energia elettrica, o come sostitutivi dei carburanti: la scelta di utilizzare queste derrate per scopi diversi dall'alimentazione segue una logica economica ben precisa.

Si vogliono sfruttare le tonnellate di granaglie accumulati nei silo, che non hanno mercato perché non si vogliono vendere sotto costo, facendo crollare il mercato.

Tutto questo però ha alzato i prezzi mondiali: per una parte della popolazione mondiale questo non costituisce un problema, addirittura non si è neppure accorta dell'aumento del prezzo del pane.

Per i miseri della terra, che vivono con meno di tre euro al giorno e sono circa la metà degli abitanti della terra, una crescita dei prezzi dei generi di prima necessità, del 15%, del 20%, comporta un peggioramento delle loro condizioni di vita.

Per il 70%, 80% degli abitanti della terra basta poco per trovarsi alla fame o quasi.

Così la fame spinge verso posizioni radicali, religiose e politiche, di destra e di sinistra: i nemici del popolo, gli affamatori sono gli infedeli, gli stranieri, i comunisti, i nazionalisti, i nemici della nazione.......