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26 gen 2011
“LIBERATE I FIUMI” SOLO 4 SU 30 IN BUONA SALUTE
WWF: "LIBERATE I FIUMI" SOLO 4 SU 30 IN BUONA SALUTE
"Clonare" le buone pratiche per passare dal dissesto idrogeologico alla
gestione responsabile dei bacini idrografici"
Il censimento dei 600 volontari nel Dossier che verrà presentato domani a
Roma Dalla Basilicata una buona notizia: 3 rarissime lontre avvistate e
filmate in un laghetto a poche centinaia di metri dal Fiume Agri (Foto e
filmato sul sito www.wwf.it)
E' stato uno 30 fiumi censiti dal WWF, il fiume Agri nel cuore della
Basilicata, a regalare la sorpresa a poche ore dall'evento dedicato dal WWF
ai fiumi italiani: 3 splendidi esemplari della rarissima lontra (Lutra
lutra) intenti a nutrirsi in un laghetto, sono stati fotografati e filmati
dai responsabili locali dell'associazione. E' accaduto nel cuore del Parco
dell'Appennino lucano, una notizia eccezionale dopo i tragici ritrovamenti
dello scorso anno con ben 4 lontre trovate morte. Il nuovo anno lascia
dunque ben sperare sia per la specie che per la biodiversità di quel tratto
di fiume, catalogato tra quelli più 'maltrattati' nella classifica del WWF
con 51 depositi abusivi di rifiuti mappati e 91 tra sbarramenti e traverse
che ne interrompono la continuità ecologica.
Dalla Mappa del WWF i fiumi Melfa, Tagliamento, Angitola e Ciane sono
quelli in buono stato migliore. Seguono a metà classifica, in ordine
decrescente, torrente Arzino, Taro, Simeto, Biferno, Sangro, Piave, Ippari,
Magra, Adda, Ofanto, Oreto, Savio. Chiudono la classifica Volturno,
Sagittario-Aterno, Arno, Aniene, Agri, Tevere, Po di Primaro e buon ultimo
il Chiascio. Questa in sintesi la "fotografia" che emerge dal dossier WWF
"Fiumi d'Italia" che verrà presentata domani a Roma in un Convegno presso
Palazzo Valentini (Sala Monsignor Di Liegro - Via IV Novembre 119/a) a
seguito del censimento LIBERAFIUMI dello scorso maggio che ha coinvolto
oltre 600 volontari in tutta Italia per mappare lo stato di una trentina di
fiumi italiani. Al convegno, che ha il patrocinio della Provincia di Roma,
partecipa anche il Presidente, Nicola Zingaretti.
SINDROME DELL'ABBANDONO' PER I FIUMI ITALIANI Il ritardo politico,
istituzionale e culturale nella gestione dei fiumi, unito ad una endemica
incapacità di affrontare per tempo e responsabilmente i problemi ambientali
sono forse le principali cause per comprendere i mali dei nostri fiumi
fotografati dal censimento WWF.
Mali come la canalizzazione e la diffusa infrastrutturazione della rete
idrografica, il consumo e l'impermeabilizzazione dei suoli, che dovrebbero
essere lasciati all'esondazione naturale, la continua distruzione della
vegetazione naturale che cresce lungo le sponde, i progetti di navigazione
come ultima scusa per cavare sabbia e ghiaia dal letto dei fiumi, l'aumento
e la diversificazione degli usi dell'acqua, fino ad usarla in maniera
indiscriminata per la neve artificiale.
A questo si aggiunga un devastante incremento dei piccoli impianti
idroelettrici, incentivati con i fondi per le energie rinnovabili,
soprattutto sull'arco alpino dove si tende a non "perdere" un goccio
d'acqua, a scapito del minimo deflusso vitale e con buona pace per chi sta a
valle.
Ma anche l'agricoltura, la florovivaistica e la zootecnia producono impatti
ambientali estremamente pesanti ai corsi d'acqua e alle falde in molte parti
del Paese, come nella media pianura padana tra l'Oglio, il Po e il Mincio o
nella piana dell'Arno nel pistoiese.
Gli eccessivi prelievi d'acqua per i differenti usi, spesso scoordinati tra
loro hanno stravolto i regimi naturali dei corsi d'acqua, enfatizzando i
fenomeni estremi (magre e piene) ai quali, recentemente, si sono aggiunte
le conseguenze dei cambiamenti climatici.
Nel rapporto appena ultimato dall'Agenzia europea per l'ambiente si
conferma, infatti, come tra il 1998 e il 2009 i disastri naturali hanno
causato in Europa poco meno di 100 mila morti, hanno colpito 11 milioni di
persone e hanno prodotto danni per 150 miliardi di euro.
I PESCI ITALIANI PARLANO 'TROPPE' LINGUE In questa generale situazione di
vulnerabilità degli ecosistemi acquatici negli ultimi anni si è avuto un
aumento delle specie alloctone (specie introdotte originarie di altre parti
del mondo) di animali e piante che hanno ulteriormente contribuito ad
impoverire la biodiversità originaria e ad alterare gli habitat. La "lista
rossa" delle specie di pesci italiane mostra una situazione allarmante un
po' per tutte, in particolare per lo Storione, lo Storione ladano e la
Lampreda di fiume, che in Italia sono considerate praticamente estinte. Ma
anche pesci apparentemente comuni come l'Anguilla, il Triotto, la Tinca, il
Luccio, la Scardola e il Latterino da pochi anni sono considerati "quasi a
rischio" e sembrano proseguire il loro trend negativo anche dai dati
raccolti dal censimento WWF. Di contro aumentano le specie aliene che,
grazie alla vulnerabilità crescente degli ecosistemi fluviali e alle
infelici immissioni, continuano a diffondersi: è il caso dell'Abramide, del
Siluro, della Pseudorasbora, del Cobite di stagno orientale, che si sono
aggiunte alle numerose già presenti e "naturalizzate", come il Persico sole,
il Persico trota, il Pesce gatto, la Gambusia, il Lucioperca, il Carassio,
la Trota iridea e tanti altri. In totale gli studi identificano almeno 112
specie faunistiche alloctone, tra invertebrati e vertebrati, presenti nel
nostro Paese.
LA 'COSTANTE' DEI FIUMI: LE DISCARICHE
Un capitolo del dossier è poi dedicato alle discariche abusive di rifiuti
ritrovate lungo tutti i tratti censiti. Solo sul Volturno ne sono stati
rilevati 65, mentre sull'Agri (Basilicata) erano 51 i depositi di rifiuti,
mentre 25 sul Sangro (Abruzzo) o 24 sull'Ofanto (Puglia). Dei tratti
fluviali censiti dal WWF ben 12 sono interessati da depositi o presenza di
eternit; nel fiume Volturno delle 65 discariche rilevate oltre la metà
contenevano amianto.
Per passare dal dissesto idrogeologico alla gestione responsabile dei bacini
idrografici il WWF ha elaborato alcune proposte concrete.
RINATURAZIONE: PER TRASFORMARE 'BOMBE A OROLOGERIA' IN AMBIENTI SANI E
SICURI la vera risposta per diminuire i danni provocati da frane e
esondazioni sempre più frequenti è la rinaturazione dei corsi d'acqua per
ripristinare le caratteristiche ambientali e la funzionalità ecologica degli
ecosistemi, perché solo un ambiente sano può reagire adeguatamente ad
alluvioni, siccità e frane dissesto idrogeologico.
Per fare questo occorre ripristinare la qualità dell'acqua, ridurre le opere
idrauliche di sfruttamento e difesa restituendo spazio al fiume (anche
attraverso delocalizzazioni e modifiche urbanistiche innovative),
ristabilendo le dinamiche geomorfologiche fluviali (riequilibrio nel
trasporto di sedimenti, possibilità di divagare e di esondare in modo
diffuso, ripristino di un regime idrologico più prossimo a quello
naturale) e di corridoio ecologico ( riqualificazione della vegetazione
della fascia riparia e del corridoio fluviale…).
DOVE TROVARE I FONDI:
Al di là di un necessario aumento delle disponibilità da parte del Governo,
si dovrebbero poter utilizzare molte risorse che sono presenti sul
territorio e che già, in teoria, dovrebbero essere utilizzate per far fronte
al dissesto idrogeologico o per favorire la riqualificazione dei bacini
idrografici. Le principali sono quelle derivanti dai canoni per l'uso
dell'acqua, che, sebbene spesso troppo bassi, derivano dalla produzione
idroelettrica,dalle 'attività agricole, dalle concessioni per la captazione
di acque minerali e termali, dalle concessioni dei diritti di pesca, dalle
concessioni per il demanio idrico…. Solo da un uso intelligente e
cootrdinato di queste risorse si avrebbero sufficienti risorse per un serio
cambio di rotta.
5 BUONE PRATICHE PER AIUTARE I FIUMI, TUTTE DA "CLONARE":
Il WWF avanza una serie di proposte sulla scorta di una serie di esperienze
e buone pratiche in atto tra cui:
RIFORESTAZIONE DEL PO NEL MANTOVANO
La Provincia di Mantova, dal 2007, ha attivato la forestazione a scopo
ecologico e naturalistico delle zone di demanio idrico nelle golene del Po,
anche a seguito delle proposte avanzate dopo il censimento WWF sul Po del
2001. I fondi occorrenti per piantumare i 1.000 ettari scopo del progetto
derivano in buona parte da "10.0000 ettari di nuovi boschi e Sistemi Verdi
multifunzionali della Regione Lombardia. Il primo intervento denominato
"Isola Rodi" si è concluso nel 2009 con l'impianto di 60.000 piante su circa
50 ettari di superficie; i restanti interventi sono in corso di
realizzazione e prevedono l'impianto di ulteriori 180.000 piante. E con la
richiesta di concessione di altre aree, il progetto sta proseguendo, un
patrimonio da lasciare alle generazioni future.
DARE SPAZIO AL FIUME: IL PROGETTO SULL'ESINO NELLE MARCHE Il fiume Esino
all'interno della Riserva Naturale oasi WWF Ripa Bianca è
spesso soggetto da ripetute inondazioni che interessano prevalentemente i
terreni agricoli limitrofi il fiume.
Il progetto della Riserva, che rappresenta una delle più importanti zone
umide delle Marche, per gestire le esondazioni prevede di trasformare i
terreni agricoli in un'area dove il fiume possa scorrere liberamente
ritrovando i suoi spazi naturali nei momenti alluvionali, potenziando così
la funzionalità ecologica dell'area e riducendo il rischio per le zone più a
valle.
EDUCAZIONE AMBIENTALE LUNGO L'ANIENE
Nel 2005 il WWF Lazio con il contributo e la collaborazione della Provincia
di Roma, ha avviato un programma per la conoscenza e valorizzazione del
fiume Aniene. Il progetto ha prodotto un programma di educazione
ambientale per la conoscenza dell'ecosistema fluviale da parte delle scuole
elementari con lo svolgimento di un laboratorio didattico lungo il fiume.
Sono stati poi redatti due manuali di educazione ambientale, destinati ad
insegnanti ed alunni da promuovere anche in altri comuni della media valle
dell'Aniene, in cui sono riportate le testimonianze più interessanti
dell'esperienza educativa condotta dai ragazzi di Subiaco.
ECO-CERTIFICAZIONE EUROPEA DELL'IDROELETTRICO Il problema della diffusione
indiscriminata dell'idroelettrico può, almeno in parte, essere affrontato da
una certificazione che tenga conto dei bacini idrografici su cui insistono
queste attività. Il progetto europeo CH2OICE, al quale partecipa il WWF
Italia, promuove adeguati criteri per il "bollino verde" ai sistemi
idroelettrici che rispettano il più possibile l'integrità del bacino
idrografico in tutte le sue componenti ambientali. E' stata così sviluppata,
con il contributo di esperti provenienti da 5 paesi europei (Italia,
Slovenia, Francia, Slovacchia e Spagna), una metodologia di certificazione
tecnicamente ed economicamente fattibile per la produzione di energia
idroelettrica che, da una parte, consenta ai produttori di verificare
volontariamente la compatibilità dei loro impianti con il buono stato
ecologico dei corsi d'acqua interessati, dall'altra, permetta agli enti
pubblici e agli utilizzatori finali di verificare l'effettiva sostenibilità
ambientale dell'energia prodotta. Il lancio ufficiale a livello europeo di
questo marchio di certificazione avverrà il 25 febbraio a Roma
(www.ch2oice.eu).
CONSERVAZIONE DELLA TROTA MARMORATA NELL'ADDA Un programma di conservazione
della trota marmorata è stato avviato già dal
1999 sul fiume Adda grazie alla collaborazione delle Province di Lodi,
Cremona con l'associazione Spinning Club Italia ed altre associazioni
locali. Dopo aver raccolto dati sulla popolazione e lo stato dell'habitat
sono state realizzate azioni per recuperare le uova del pregiato pesce
durante le asciutte invernali per farle sviluppare in incubatoi della
Provincia e poi reintrodurre gli avanotti nel periodo adeguato . In questo
modo èstato possibile salvaguardare un'importante popolazione di questa
specie endemica del nord Italia
DISPONIBILI FOTO DEL CENSIMENTO 2 MAGGIO 2010
FILMATO AVVISTAMENTO LONTRA SU: http://www.youtube.com/watch?v=-TPcjeAexXI
DOSSIER PDF COMPLETO
http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=26999&content=1