Le amministrative in Turchia aprono a possibilità nuove, forse alla fine dell'era Erdogan, il sultano che ha imposte una censura e un'informazione di Stato pesante e grave.
Lui ha l'appoggio dell'Occidente, del vecchio che c'è nelle teste dei burocrati di Bruxelles, nel vecchio che c'è negli Usa, tutti fermi a un mondo arcaico, a una Turchia medioevale.
Certamente i turchi si meritano qualcosa di meglio di questo corrotto e squallido sultano, anacronista e censore per questioni personali: lui viene trovato con le mani nel sacco e censura chi lo denuncia in rete.
E' quasi peggio dei nostri politicanti.