Vi racconto un sogno, un sogno strano di anni fa.
Non faccio nomi e cognomi, ma quel sogno, o quella strana visione da sveglio, fu di un giovane rivoluzionario, di uno che era pronto a morire per la sua rivoluzione.
Costui odiava l'ipocrisia e le ingiustizie, ma quella notte si incontrò, o così gli parve, con un suo amico morto anni prima.
Angelo, così si chiamava l'amico, gli apparve in questa visione, mentre lui camminava, sempre in sogno, o quasi sogno, nel cimitero.
Il mio amico vide la tomba di Angelo e attese che il fantasma del defunto apparisse, come in un risveglio.
Si abbracciarono, come due vecchi amici e lui vide che Angelo aveva in mano un fucile mitragliatore.
Il rivoluzionario pensò che lo invitasse alla guerra, ad azioni armate violente, ma non fu così: Angelo gli disse di depositare le armi, che la violenza fa solo male e crea altre ingiustizie.
Gli consegnò invece una penna d'oca, come quelle dell'Ottocento, per scrivere e lo invitò a scrivere, usando la penna per lottare.
Da allora il giovane rivoluzionario mutò stile e divenne un rivoluzionario della penna.