La stampa, da sempre, cerca il mostro tipico da presentare all'opinione pubblica, restando indifferente al personaggio reale indicato come assassino, sia alle prove oggettive e scientifiche.
La stampa cerca pettegolezzi, sentito dire e pareri da portineria, da barbiere o bar sport: l'innocenza o la colpevolezza poi si misura in simpatia o in antipatia.
Banalità se ne dicono molte, ma alla fine saranno i periti che decideranno sull'innocenza o la colpevolezza.