Visualizzazione post con etichetta comunicato stampa wwf. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta comunicato stampa wwf. Mostra tutti i post

25 gen 2012

WWF: “PESCHERECCI EUROPEI ALL’INSOSTENIBILE CONQUISTA DEGLI OCEANI”


 Riforma pesca UE
WWF: “PESCHERECCI EUROPEI ALL’INSOSTENIBILE CONQUISTA DEGLI OCEANI”
Nuovo rapporto WWF sull’espansione delle flotte dal 1950 a oggi con
mappa interattiva su www.wwf.it

SUBITO LA RIFORMA UE PER SALVARE PESCE E PESCA
La petizione WWF online sulla nuova piattaforma europea wwf.it/petizionepesca

Pescherecci europei in alto mare alla “conquista” degli oceani del mondo, con un’attività di pesca che in 60 anni, e in particolare dagli anni Ottanta, è diventata sempre più insostenibile. È l’immagine che emerge dal nuovo rapporto WWF “L’espansione delle flotte europee ed internazionali nell’oceano dal 1950 ad oggi”, corredato da una mappa animata pubblicata su www.wwf.it, che mostra come le flotte europee siano tra quelle che si sono spinte più lontano nei mari del mondo per pescare e trovare nuovi stock di pesce totalmente ignoti a noi consumatori, con un’intensità sempre maggiore e spesso al limite della sostenibilità e potenzialmente della legalità.
Un primato negativo stimolato dal calo delle catture nazionali e dagli sforzi per ridurre il numero dei pescherecci che pescano nelle acque europee, ciò ha portato gran parte delle flotte a concentrare i propri sforzi all’estero, il tutto favorito da accordi di pesca con i Paesi in via di sviluppo. La pratica immorale del cambiamento di bandiera (per cui le navi dell'UE eludono le norme comunitarie cambiando bandiera con quella di un paese non UE) e i sussidi per i carburanti hanno determinato l’attuale stato di sovrasfruttamento delle risorse ittiche, con  conseguenze deleterie non solo sugli stock ittici mondiali, ma anche nel lungo termine sullo stesso settore della pesca.

Per avviare la necessaria, ambiziosa riforma della Politica Comunitaria della Pesca (PCP), il WWF chiede all'UE di rendere la sua flotta da pesca sostenibile, e di impegnarsi a rendere ancor più sostenibile anche la gestione della pesca sulla scena internazionale. Serve coerenza tra le norme applicate in acque europee e quanto accade in acque internazionali o nei Paesi in via di sviluppo. Il WWF chiede anche che il miliardo di euro destinato alla gestione delle flotte in alto mare non venga in alcun modo utilizzato per finanziare pratiche di pesca distruttive e non sostenibili.

“La riforma della politica comunitaria della pesca è un'occasione unica per fare in modo che tutti i pescherecci dell'UE siano rispettosi di habitat e stock ittici, ovunque essi operino nel mondo - ha dichiarato Marco Costantini Responsabile del Programma Mare WWF Italia - Se l'UE non riuscirà ad assumere un ruolo di leadership nella gestione della pesca e nella protezione degli oceani sulla scena internazionale, contribuirà essa stessa in maniera preponderante alla crisi globale della pesca, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare globale nel lungo periodo. L'Europa ha purtroppo sempre mal gestito la pesca ed è quanto mai urgente una vera e propria riforma, radicale e coraggiosa, della Politica Comunitaria della Pesca.” conclude Costantini.

LA PETIZIONE PESCA ONLINE: OBIETTIVO 500.000 FIRME ENTRO SETTEMBRE
La Commissione Europea tende a partecipare con deboli mandati di negoziazione a livello internazionale, e mostra poca ambizione nel processo di riforma della pesca globale. Per sollecitare l'UE ad assumere un ruolo guida per eliminare la pesca illegale e promuovere attività che promuovano pratiche di pesca sostenibile a livello globale, proprio oggi il WWF rilancia su una nuova piattaforma europea la petizione pesca online suwwf.it/petizionepesca indirizzata al Presidente e ai Membri del Parlamento Europeo, per chiedere con l’aiuto di tutti i cittadini:

  • Di interrompere le pratiche distruttive di pesca (gestire la pesca in maniera coerente, costante e con prospettive di lungo termine, a livello di bacino, per consentire agli stock di ricostituirsi)
  • Di assicurare la presenza di pesce per le future generazioni (stabilire un insieme di regole condivise che consentano ai pescatori di prendere ciò che è ragionevole, scientificamente deciso, e soprattutto quando è necessario)
  • Di salvare i pescatori, le nostre tradizioni culturali e il pesce che mangiamo
  • Di applicare questi stessi principi a tutti i pescherecci europei ovunque essi operino nel mondo
NOTA: QUALCHE NUMERO SULLA FLOTTA EUROPEA

Ufficialmente, la flotta dell'Unione Europea che opera in acque extra-europee è composta di 718 pescherecci che rappresentano il 25% della flotta UE in termini di stazza lorda. Il 59% opera sotto la bandiera spagnola, il 14% sotto bandiera francese e il 10% sotto bandiera portoghese.

L'Unione europea consuma il 25% del pesce del mondo. Oggi importa il 65% dei prodotti della pesca disponibili sui propri mercati interni.
Il report e la mappa sono consultabili: www.wwf.it  
Firma la petizione su: wwf.it/petizionepesca

14 dic 2011

WWF: “LA ASIA PULP&PAPER ‘SPOLPA’ IL SANTUARIO DELLA TIGRE


WWF: “LA ASIA PULP&PAPER ‘SPOLPA’ IL SANTUARIO DELLA TIGRE 


CHE DICE ALMONDO DI AVER CREATO”





I dati della nuova indagine di“Eyes on the Forest”, di cui il WWF fa parte, sulla deforestazione di APP a Sumatra:dal 1984 deforestati oltre 2 milioni di ettari di foresta tropicale, habitat ditigri, elefanti, rinoceronti e oranghi








Lanuova indagine di Eyes on the Forest (EoF), coalizione di associazioniambientaliste di Sumatra di cui il WWF fa parte, rivela che un fornitore dellaAsia Pulp&Paper (APP) ha deforestato dal 1984 a oggi, oltre 2 milioni diettari di foresta tropicale di Sumatra, anche nel santuario “Senepis”dedicato alla conservazione per la Tigre, un santuario che APP a livelloglobale si vanta di aver creato nell’ambito del proprio presunto impegno per laconservazione della tigre e delle foreste di Sumatra. 





“E’una chiara prova che gli slogan pubblicitari con cui APP a livello mondialedichiara di proteggere attivamente la tigre di Sumatra sono falsi erappresentano solo uno specchietto per le allodole – ha detto MassimilianoRocco, responsabile Specie, Foreste e TRAFFIC del WWF Italia – E leallodole sono rappresentate, anche nel nostro paese, da società senzascrupoli e responsabilità che in nome di guadagni facili non si preoccupanodi acquistare polpa e carta macchiati del sangue di animali sempre più rari,che questa indifferenza sta condannando all’estinzione. Sarà l’opinionepubblica però a giudicare loro e i loro affari.”  





Ilrapporto “La verità sul greenwash di APP” denuncia che l’azienda, parte delGruppo Sinar Mas, ha trasformato in polpa di legno più di 2 milioni di ettaridi foresta tropicale indonesiana da quando ha iniziato la propria produzione dicarta nell’area, ovvero dal 1984. E indagini sul campo portate avanti a giugnoe ottobre 2011, e confrontate con precedenti immagini riprese da satellite,hanno rivelato che APP ha iniziato a estrarre legname anche all’interno delproprio Santuario “Senepis” per la conservazione della tigre che a gran voce siera recentemente preoccupata di fare conoscere all’intera comunitàinternazionale, sbandierando con orgoglio un impegno per la tigre. 





“E’terribile che APP stia ‘spolpando’ perfino le piccole porzioni di foresta cheaveva annunciato al mondo di voler proteggere in quanto habitat della semprepiù rara tigre di Sumatra – ha detto Massimiliano Rocco, del WWF Italia- unasottospecie oramai ridotta a poche centinaia di esemplari costretti in porzionidi foresta sempre più piccole e parcellizzate.” 





Ilrapporto rivela questa e altre verità che stanno dietro i cosiddetti “progettidi conservazione” propagandati da APP. Dopo aver apparentemente tentato difermare l’istituzione di un Parco Nazionale di Senepis proposto dal Governo diSumatra, che avrebbe protetto l’habitat della tigre a cui APP era interessata,nel 2006 la compagnia ha iniziato a pubblicizzare il proprio ruolo daprotagonista nella creazione dei 106.000 ettari di Santuario “Senepis” per la Tigre.  





Madi fatto APP non ha dato alcun contributo ulteriore alla conservazione delletigri. Il rapporto di Eyes on the Forest rivela infatti come la gran parte delsantuario di APP cada in realtà al di fuori dell’area controllata dall’azienda,tanto che l’86% del santuario copre foreste già protette dalla concessione,certificata FSC, l’unico schema di certificazione valido per la salvaguardia diqueste foreste, dell’azienda PT. Diamond Raya Timber, che non ha alcun legamecon APP. Al contrario, le piccole porzioni di foresta che APP si eraimpegnata a proteggere vengono deforestate. 





“Vorremmoche clienti e investitori del Gruppo Sinar Mas che leggono questo rapporto,così come gli organi governativi deputati al rilascio delle licenze delleconcessioni, capiscano che le campagne di comunicazione di APP stanno cercandodi fare leva sulla loro inconsapevolezza e inesperienza sul vero dramma delladeforestazione in Indonesia, ingannando i consumatori sulla drammatica realtàdei fatti – ha continuato Massimiliano Rocco, del WWF Italia – “Ad APPinteressa solo alimentare le proprie fabbriche con il maggior legname tropicalepossibile, sperando che consumatori e investitori continuino a credere ai suoiridicoli impegni e proclami sulla conservazione delle foreste.”





Molticompratori in tutto il mondo, compresi alcuni dei più grandi utilizzatori dicarta, hanno già annullato i loro contratti con APP e in Olanda la Commissionedi vigilanza ha di fatto bloccato i fuorvianti messaggi pubblicitari del GruppoSinar Mas, cosa che è stata chiesta pure in Italia . 





“Chiediamocon forza a clienti e investitori di tutto il mondo di non supportare piùl’azione di distruzione delle foresti tropicali dell’Indonesia e degli habitatdelle ultime tigri  di Sumatra, portata avanti continuamente e senzavergogna dalla APP – hanno detto le organizzazioni di Eyes on the Forests,di cui anche il WWF fa parte – Unitevi alla lista sempre più lunga diaziende che hanno tagliato del tutto i legami con il Gruppo Sinar Mas e la AsiaPulp&Paper.”


Roma,14 dicembre  2011
Contattistampa WWF Italia - FrancescaMapelli 06 84497213 - 349 0514472 f.mapelli@wwf.it


ILRAPPORTO COMPLETO E’ SCARICABILE QUI:http://www.eyesontheforest.or.id/


NOTE DI APPROFONDIMENTO
Ilrapporto analizza anche altre pubblicità fuorvianti di APP e elenca tutte leazioni del Gruppo Sinar Mas e di APP, orientate solo al profitto e gravementedistruttive per l’ambiente, come la distruzione di ambienti forestali unici chesono habitat fondamentali per gli ultimi esemplari di tigri, elefanti e oranghia Sumatra, la deforestazione di foreste nella Biosphere Reserve dell’UNESCO, ildrenaggio illegale di torbiere profonde che comporta l’emissione di milioni ditonnellate di gas serra in atmosfera, mettendo l’APP prima di 156 Paesi nellaclassifica delle emissioni. 


Trale compagnie che hanno tagliato i legami con APP: Office Depot, Staples, Kraft,United Stationers, Target and Mattel (USA); Idisa Papel (Spagna); Metro Group,KiK and Adidas (Germania); Woolworths, Coles and Metcash (Australia); RobertHorne Group, Tesco, Sainsbury and Marks & Spencer (UK); Nestlé (Svizzera);Unilever (Olanda); Ricoh and Fuji Xerox (Giappone); Zhejiang Hotels Association(Cina); Gucci Group (Italia); Lego (Danimarca); Leclerc (Francia). Molti altrihanno annullato i propri contratti o si sono impegnati a non comprare forniture dall’azienda.
Eyeson the Forest (EoF) è una coalizione di organizzazioni ambientaliste dellaprovincia Riau di Sumatra, che dal 2004 monitora le condizioni delle forestetropicali sopravvissute nell’area. Ne fanno parte il WWF Indonesia, il Jikalahari"Riau Forest Rescue Network," e il Walhi (Amici della Terra) di Riau.
www.eyesontheforest.or.id.

6 dic 2011

wwf ANNIVERSARIOLEGGE SUI PARCHI SONDAGGIO WWF:“ITALIANI AMICI DEI PARCHI: PIU’ LICONOSCI PIU’ LI PROTEGGI”



Diffusi idati del sondaggio realizzato da ISPO Ricerche per il WWF:

Due terzidegli italiani conoscono le aree naturali protette, il 90% ne riconoscel’importanza per il benessere umano e l’economia del Paese, il 50% è disposto aversare un contributo specifico allo Stato per garantire  gestione e sviluppo

A 20 dalla legge quadro ilWWF lancia il dossier “L’Italia dei parchi”

Un popolo amico delle aree naturali protette, che leconosce (67%) riconosce la loro importanza per il benessere umano (98%) e perl’economia del Paese (84%), una percentuale significativa (50%) sarebbeaddirittura disposto a versare un contributo specifico allo Stato perfinanziare la loro gestione, una percentuale molto significativa seconsideriamo i tempi che corrono e l’annuncio della prossima manovra economicadel Governo.  Le percezioni positiveaumentano tra i giovani, gli istruiti e chi quei parchi li ha visitati perdavvero (il 44% degli 800 intervistati). Percelebrare il ventennale della legge 394 sui Parchi, varata il 6 dicembre 1991dopo un faticoso cammino durato più di 70 anni, il WWF ha realizzato grazie aISPO Ricerche il sondaggio demoscopico “L’Italia dei Parchi”, chiedendoagli italiani cosa pensano delle aree naturali protette, patrimonioinestimabile che, tra difficoltà e successi, tutela oggi oltre il 10,42% delterritorio italiano ed è riuscito a salvare dall’estinzione specie rarissimecome il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno, il lupo, il gipeto, il pinoloricato. Ecco quindi come hanno risposto gli intervistati.

1) LI CONOSCI? I diversi tipi di areanaturale protetta (parchi nazionali,riserve regionali, aree marine, Oasi WWF e aree Natura 2000) sono conosciuti da oltre due terzi della popolazione, con un picco del73% per i parchi nazionali. Il 44% degli intervistati ha dichiarato diaverne visitata almeno una (con prevalenza di uomini, 25-34enni e personeistruite) 
2) A COSASERVONO? Lamaggioranza della popolazione conosce lo scopo principale delle aree naturaliprotette: il 60% cita infatti laconservazione e valorizzazione del patrimonio naturale, specie i giovani, ilaureati e chi ha visitato queste aree. A questa quota si aggiunge un ulteriore 20% che indica l'educazione e lasensibilizzazione dei cittadini verso i temi ambientali.

3) SONOIMPORTANTI PER L’UOMO E L’ECONOMIA? Oltre il 90%riconosce alle aree protette una notevole importanza, sia per il benessere dellepersone e delle generazioni future (il 47% è molto d'accordo, il 48% lo è abbastanza),sia per la capacità di sensibilizzare icittadini sulle tematiche ambientali (43% molto d'accordo, 49% abbastanza),sia per la sicurezza dell’essere umano,intesa come protezione da eventi naturali estremi o dal dissesto idrogeologico(42% molto d'accordo, 47% abbastanza). L’84%le ritiene importanti anche per l'economia del Paese. 


4) BASTANO I FINANZIAMENTI? Secondo il93% degli intervistati lo Stato dovrebbe aumentare gli investimenti nelle areeprotette naturali (54%) o comunque evitare i tagli, mentre appena il 2%ritiene che debbano essere ridotti. Le cose cambiano quando si tratta di dareil proprio contributo diretto: il 50% sidice infatti disponibile a contribuire in qualche misura ai finanziamenti allearee protette (e qui si tratta soprattutto di 45-54enni, residenti nel NordItalia e visitatori), ma il 47% non èd'accordo, con un 17% che si dichiara assolutamente contrario, specie i piùanziani, i meno istruiti e i residenti nel Mezzogiorno. 

5) QUALIPRIORITA’ PER IL MINISTERO DELL’AMBIENTE? Interrogati sull'agenda del Ministerodell'Ambiente, gli italiani non sembrano condividere un tema prioritario. Comeprima risposta, il 22% cita il controllodella gestione e dello smaltimento dei rifiuti (47% totale citazioni), il19% (40% totale citazioni) la protezionedel suolo dai rischi di dissesto idrogeologico e il 18% l'educazione ambientale dei cittadini(39% totale citazioni). Sono invece meno citate la gestione e lo sviluppo dellearee naturali (prima risposta 10%; totale citazioni 23%) e la conservazionedella biodiversità (prima risposta 6%; totale citazioni 17%). 

 “Gli italiani hanno fame di natura e hanno dimostrato che le aree naturali protette sono una presenza viva nel tessuto delnostro Paese, di cui viene compreso l’inestimabile valore per sensibilizzare ededucare i cittadini alle tematiche ambientali ma anche per garantire la lorosicurezza, quale presidio qualificato per contrastare il dissesto delterritorio. Quello delle aree protette è un patrimonio naturale, tutelato evitale, che contribuisce al benessere di tutti/e e alla ricchezza delPaese  – ha detto Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - E poiché le percezionipositive aumentano tra coloro che hanno avuto esperienze dirette di contattocon la natura, l’invito che facciamo a tutti gli italiani è di andare neiParchi, nelle Riserve e nelle Oasi del WWF perché è lì che si può cogliere laloro incredibile bellezza e importanza.”



Perl’anniversario della legge quadro il WWF Italia ne racconta la storia neldossier “L’Italia dei Parchi” . Dopo una lunga e faticosa storia fatta di grandisuccessi e gravissime difficoltà, oggi si contanoin Italia 871 aree naturali protette,tra cui 23 parchi nazionali, 27 areemarine protette e 670 tra riserve, parchi e aree protette regionali - oltrealle 130 Oasi del WWF - per un totale di 3.163.591 di ettari di superficieprotetta, pari al 10,42% del territorioitaliano. 
“L’Italiaha vinto la sfida quantitativa, perché abbiamo superato il 10% di territorioprotetto da parchi e riserve. La nuova sfida è la qualità della gestione,perché le aree naturali siano realmente efficaci per la conservazione dellabiodiversità e per il mantenimento dei servizi che la natura fornisce per ilbenessere umano e la nostra economia.” dichiara Franco Ferroni, responsabile policy Aree Protette del WWF Italia
Nonostante i gravi problemi e tagli ai finanziamentiche mettono a rischio la buona gestione e la sopravvivenza stessa di alcunearee, il nostro Paese può quindi vantarsi di aver assicurato protezione a quasitutti gli ambienti naturali e paesaggipiù importanti d’Italia, dalle Dolomiti all’Etna, dall’Arcipelago Toscano alGargano, dal Delta Padano alla Sila, salvando nel contempo specie rarissimedestinate all’estinzione, come ilcamoscio d’Abruzzo e l’orso bruno, il lupo, il gipeto e il pino loricato.Una ricchezza che gli italiani dimostrano di apprezzare, tanto che i parchi ele aree protette sono il segmento più rappresentativo del turismo natura inItalia, con oltre 99 milioni di presenzetotali negli esercizi ricettivi, per un fatturatocomplessivo di 10,75 miliardi di euro. 

L'indagine demoscopica, realizzata da ISPO Ricercheper il WWF Italia, ha coinvolto un ampio campione di 800 individui, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne,stratificato per quote di genere, età, titolo di studio, condizioneprofessionale, macroarea geografica e ampiezza del comune di residenza. Leinterviste telefoniche sono state condotte nei giorni 23-24 novembre 2011.

Dettagli e storie da “Italia dei Parchi”, pubblicato a breve su  www.wwf.it (inallegato l’indice)

FOTODISPONIBILI SU  https://www.transferbigfiles.com/a80d819b-56a7-489b-9fc6-9caefbc93468?rid=m23pyYKCEa7gc7f4rWQNjQ2 

4 dic 2011

WWF:“CACCIA ALL’ETICHETTA ENERGETICA!


WWF:“CACCIA ALL’ETICHETTA ENERGETICA! 

SCATTA LA FOTO E VINCI ELETTRODOMESTICI EFFICIENTI”



Da oggi entra in vigore la nuova etichettaenergetica per gli elettrodomestici. 

Suwww.eurotopten.it le istruzioni WWF perorientarsi e l’iniziativa online 
per consumatori consapevoli. 



Cambiamenticlimatici, efficienza energetica e consumi sono tra i temi caldi di questesettimane.  E mentre a Durban, in SudAfrica, sono appena iniziati i negoziati sul clima, il WWF inauguraun’iniziativa speciale rivolta ai consumatori e agli elettrodomesticiefficienti. Dal 30 novembre entrano in vigore, obbligatorie in tutta Europa,le nuove etichette per indicare laclasse energetica di frigoriferi, congelatori e per la prima volta anchetelevisori.Dal 20 dicembre toccherà anche a lavatrici e lavastoviglie.Una novità positivache, in un mercato sempre più “efficiente”, aumenta gli standard di efficienzaenergetica introducendo la nuova categoria A+++ . 



Per aiutarei consumatori a orientarsi tra vecchie e nuove etichette energetiche e scegliere i prodotti più efficienti, ilWWF dà le “istruzioni per l’uso” sul sito Topten (www.eurotopten.it), la guida onlineall’acquisto di elettrodomestici efficienti, e lancia l’iniziativa speciale “Cacciaall’etichetta energetica”: una caccia al tesoro fotograficaper scovare e fotografare le nuove etichette energetiche, partecipandoall’estrazione di due scope elettrichegreen offerte da Electrolux, 10 libri di Lester Brown “Un mondo al bivio” e10 magliette del WWF.

Si gioca fino al 16 dicembre inviando la propriafoto al sito Topten (www.eurotopten.it). I vincitorisaranno resi noti il 20.



L’introduzione delle nuove etichette energeticheè il frutto di un miglioramento tecnologico e normativo, ma anche di unamaggiore consapevolezza di consumatori e imprese, che hanno determinato ilprogressivo miglioramento dell’efficienza energetica degli elettrodomestici,tanto da richiedere una definizione più restrittiva degli standard diefficienza. Un miglioramento che entra nella vita quotidiana di milioni diconsumatori e può diminuire in modo concreto l’impatto sull’ambiente dellanostra società.



Prendendo comeesempio gli elettrodomestici efficienti classificati dal sito Topten, dasettembre 2009 all’estate 2011 la durata media delle lampadine a risparmioenergetico (CFL) è aumentata di 5.237 ore (da 11.274 a 16.511). Il consumoelettrico medio dei televisori selezionati da Topten si è pressoché dimezzato(passando da 94.87 W a 45.91), quello dei monitor è diminuito di un quarto (da20.75 W a 14.38). 



ESEMPI: Il risparmio dienergia e CO2 comporta vantaggi anche in bolletta. Un frigo piccolo in classeA+++ consuma 132 kWh/anno, uno in classe A 365, con un risparmio in bolletta di630 euro in 15 anni. 

Un congelatore medio-grandein classe A++ consuma 181 kWh/anno, uno in classe A 440, con risparmio inbolletta di 700 euro in 15 anni. Mentre una lavatrice da 5 Kg in classe A+++consuma 128 kWh/anno e 7990 l/anno d’acqua, una in classe A 250 kWh/anno e12760 l/anno, con risparmio di 269 euro in 15 anni.





Dai frigoriferi alle stampanti perufficio, dalle lampadine alle lavastoviglie, il sito “Topten” (www.eurotopten.it) è una vera epropria guida all’acquisto consapevole rivolta ai consumatori, che con unsemplice click possono individuare tra le migliaia di articoli presenti sul mercato,i 10 migliori in ben 11 categorie e 50 sottocategorie di prodotto, ovveroquelli che a parità di qualità e prestazioni consumano meno energia e hannoun minore impatto sull’ambiente. 



Di ciascuno dei “migliori prodotti” percategoria (frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, televisori,lampadine, automobili e apparecchi per ufficio come monitor, stampanti emultifunzione, e anche automobili), vengono indicate le funzioni principali, ilcosto, la marca, ma anche la classe di efficienza energetica, i consumi dienergia, quanto ci costeranno in bolletta nell’intero ciclo di vita delprodotto, e altri parametri ambientali come il consumo di acqua o larumorosità. 



Il progetto Topten è realizzato in 17Paesi europei più Stati Uniti e Cina, da un team composto da oltre 20 partnere  riunisce esperti in campo energetico,organizzazioni no profit tra cui il WWF, e associazioni di consumatori.  



REGOLEE PREMI DELLA “CACCIA ALL’ETICHETTA ENERGETICA”

Per partecipare all’iniziativa speciale“Caccia all’etichetta energetica”, basta trovare un elettrodomestico dotato dietichetta energetica meglio ancora se della nuova tipologia, fare un foto con l’elettrodomestico el’etichetta bene in vista e inviarla tramite il sito www.eurotopten.it . 

I primi due estratti che abbianofotografato le nuove etichette energetiche riceveranno una scopa elettrica ricaricabile green (mod. ZB2904G),ciascuno,  offerta da Electrolux, pioniere dell’efficienza energetica epartner storico del WWF anche nel settore dell’educazione ambientale. 



Mentre altri 20 estratti a sorte tratutti i partecipanti , indipendentemente dal tipo di etichetta fotografata,riceveranno 10 libri di LesterBrown  “Un mondo al bivio. Comeprevenire il collasso economico e ambientale” (Edizioni Ambiente) e 10magliette WWF nere con panda bianco. 

L’estrazione avverrà il 19 dicembre. Ivincitori saranno resi noti il 20 dicembre.

OXFAM E WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO


COP 17 Conferenza sul clima

OXFAM E  WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO

Alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in corso a  Durban, Sudafrica,  Oxfam e WWF avanzano insieme una proposta aigoverni per arrivare a un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effettoserra derivanti dal traffico marittimo internazionale attraverso una  migliore regolamentazione mondiale delsettore. 

Oxfam, WWF e la International Chamber ofShipping (che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale)chiedono ai delegati della COP 17 di dare all'Organizzazione MarittimaInternazionale (IMO) chiare indicazioni su come ridurre le emissioni deltrasporto marittimo attraverso lo sviluppo di incentivi.

Secondo le tre organizzazioni, un quadro normativo efficace per arginare leemissioni di CO2 da trasporto marittimo internazionale deve essere di naturaglobale e progettato in modo da ridurre la possibilità del cosiddetto 'carbonleakage' (la rilocalizzazione delle emissioni), tenendo pienamente conto degliinteressi dei paesi in via di sviluppo, del principio dell’UNFCCC diresponsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità (CBDR).

Tra le misure proposte dalleorganizzazioni c’è l‘adozione da parte dell'IMO di un meccanismo dicompensazione attraverso il quale una quota significativa di ricavi raccoltidal trasporto marittimo internazionale potrebbe essere destinata ai paesi invia di sviluppo per fornire una nuova fonte di finanziamento a sostegno deiloro sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. I ricavi  potrebbero essere stanziati attraverso uncanale appropriato, quali il Fondo verde per il clima, di cui si discuterà aDurban.

Se è vero che ci sono alcune differenze di opinione sui dettagli di un talemeccanismo, sia la società civile che le organizzazioni dell'industriamarittima sottolineano che la priorità immediata per i governi riuniti inoccasione della COP 17 a Durban non è lavorare sui dettagli tecnici per iltrasporto marittimo, ma facilitare la risoluzione della discussione politicasulle modalità di applicazione del principio delle responsabilità comuni madifferenziate e delle rispettive capacità nel settore del trasposrto marittimo e assicurare il rapidocompletamento dei lavori dell'IMO.

Per quanto riguarda le tasse sulle emissioni di carbonio che potrebbero essereproposte dai governi, Oxfam, WWF e l’International Chamber of Shipping credonoche il recente accordo sulle misure tecniche e operative per ridurre leemissioni del trasporto marittimo dimostra che l’IMO è in grado di sviluppareun ulteriore accordo internazionale. Vista l'urgenza necessaria per evitarecambiamenti climatici catastrofici, le tre organizzazioni invitano i governi aprendere tutte le misure necessarie per accelerare un tale accordo in sede IMO.

Mariagrazia Midulla responsabile PolicyClima e Energia WWF Italia:

"Siamo molto lieti che il settore dei trasporti marittimi riconosca lapropria responsabilità e voglia  fare lasua parte per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra. Con circa il3% delle emissioni totali del mondo, la piena partecipazione del settore deltrasporto marittimo sarà di grande aiuto per mantenere il riscaldamento globaleal di sotto dei 2 ° C concordato dai governi. Introdurre una tassa sul carbonioemesso nel settore del trasporto marittimo globale può significare enormivantaggi nella realizzazione dei nostri obiettivi. Siamo d'accordo con gliarmatori che la sede migliore, per elaborare i dettagli su come le emissionidel trasporto marittimo possono essere affrontate con un meccanismo diincentivi economici, è l'Organizzazione marittima internazionale. Un fortesegnale da parte dei leader riuniti a Durban, che mostri la loro determinazionea compiere progressi in questo settore, contribuirà ad accelerare il processo."

Tim Gore, consigliere per il clima diOxfam:

"Accogliamo con favore l'impegno costruttivo del settore del trasportomarittimo nella ricerca di soluzioni alla crisi climatica. Industria e societàcivile concordano sul fatto che le emissioni del settore marittimo possonoessere regolate in un modo più equo, tale da contribuire a generare le risorsenecessarie per affrontare il cambiamento climatico ".

" Ai colloqui Onu sul clima a Durban è essenziale che i governi diano ilsegnale necessario affinché l’accordo nell’ambito dell'Organizzazione MarittimaInternazionale posa diventare realtà".

Segretario Generale ICS, PeterHinchliffe:

"L'industria  del trasportomarittimo accoglie con favore il riconoscimento da parte di questi importantisettori dell'ambiente e dello sviluppo. E’ nell'interesse di entrambi regolareil trasporto marittimo tramite il nostro organismo di settore, l'OrganizzazioneMarittima internazionale. Le stesse regole per la riduzione del carbonio devonoessere applicabili a tutte le navi commerciali a livello internazionale, nelrispetto dei principi della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite". 

"Se i governi decidono che il trasporto marittimo deve contribuire al'Fondo verde per il clima' dell'UNFCCC, l'industria può probabilmente sostenerequesto principio a patto che  i dettaglisaranno concordati in sede IMO, come chiediamo”. 

21 ott 2011

WWF - 22-23 OTTOBRE: ULTIMO APPELLO!- "DA DOMANI C'E' BIODIVERSA​MENTE: IL FESTIVAL DELL'ECOSC​IENZA"


22-23 OTTOBRE: ULTIMO APPELLO!

“DA DOMANI C’E’ BIODIVERSAMENTE: IL FESTIVALDELL’ECOSCIENZA” 

Inizia il week-end tra scienza e natura con WWF e Musei Scientifici,per conoscere la biodiversità e salvare la ricerca scientifica dal rischioestinzione

Per dare un aiuto concreto e conoscere gli appuntamenti in tutta Italiawww.wwf.it





Sono quasi 300 gli appuntamentiorganizzati da domani in tuttaItalia per “Biodiversamente: il Festival dell’Ecoscienza”, la non-stop diiniziative tra scienza e natura ideata dal WWF e dall’Associazione NazionaleMusei Scientifici, che il 22-23 ottobre aprirà gratuitamente musei scientifici,science center, orti botanici, acquari, parchi naturali e Oasi del WWF conmoltissime iniziative per tutte le età. L’evento vuole  promuovereil valore della biodiversità e sostenere la ricerca scientifica made in Italy,ormai “a rischio estinzione” per la cronica mancanza di finanziamenti. Perquesto il WWF ha lanciato un bando per due borsedi studio sulla biodiversità italiana, e una grande raccolta fondi a cui tuttipossono contribuire, fino al 10 novembre, diventando simbolicamente“Ricercatori per un giorno” su www.wwf.it. Mentre alle istituzioni ha lanciatoun appello perché il sostegno alla ricerca scientifica sulla biodiversitàdiventi una priorità concreta e un’opportunità per il futuro del nostro Paese. 



Il programma èricchissimo e si può trovare  sul sitowwf.it, con schede dettagliate di storie, curiosità e collezioni dai principalimusei coinvolti, divisi per regione. Ecco qualche esempio delle attivitàpreviste:  A Roma, tra i tantiappuntamenti, si va alla scoperta dei 3 milioni di esemplari del Museo Civico di Zoologia di Roma, dallemicroscopiche conchiglie allo scheletro di balenottera;  visita alle collezionistoriche del Museo, dell’orto botanico e del museo di matematica del liceo scientifico Mamiani condottedagli studenti; fuori città apertura dell’orto botanico del Museonaturalistico Parco del Circeo. AMilano le ultime fioriture e leprime foglie autunnali dell’orto botanico di Brera e la scoperta dei 200bellissimi diorami del Museo di StoriaNaturale (ingresso gratuito solo sotto i 25 anni o per i soci WWF e ANMS),dopo aver fatto la foto di rito sul piazzale del museo stesso all’elefante della Elephant Parade decoratoda Fulco Pratesi. Al Museo di scienze naturali di Brescia èallestita la mostra "Wildlife Photographer of the Year": una mostraitinerante del Natural History Museum di Londra e di BBC Wildlife Magazine, conle più belle fotografie naturalistiche dell’anno. A Venezia  alla scoperta del Museo civico di StoriaNaturale appena restaurato con i suoi 2 milioni di reperti che coprono 700milioni di anni.  A Torino alMuseo A come Ambiente visite guidate, laboratori e giochi sui cambiamenticlimatici. Gli alberi del Giardino dei Semplici ci aspettano a Firenzeall’Orto Botanico. Alla Città della Scienza di Napoli si va allascoperta di fiori e foglie. E domenica 23 è la volta delle Oasi WWF,veri e propri musei e laboratori di ricerca a cielo aperto, come l’Oasi WWF Lago di Alviano, in Umbria, che ospita la centralina “il respiro delbosco” per monitorare i gas serra e il loro assorbimento da parte degli alberi.All’oasi di Focognano in Toscana passeggiata nella Piana Fiorentina allascoperta della natura che fu dei nostri avi. In Sicilia si puòinvece  partecipare al censimento dellaflora e della fauna all’Oasi Capo Rama.



Sul sito del WWF ci sono le storie degli “esploratori” della biodiversità italiani che ognianno, in giro per il mondo o nei laboratori di musei e università, cercano dicapire i meccanismi che regolano la vita e le strategie per tutelarla (tutti iricercatori sono invitati a raccontare la loro a biodiversamente@wwf.it). Su facebookla speciale applicazione “Scienziatisi diventa” per sostituire l’immagine del profilo con l’avatar di 10grandi “ricercatori” sulla biodiversità della storia, da Darwin a RachelCarson, scoprendone vita, opere e frasi celebri. SuTwitter si segue l’evento con #biodiversamente. 





COSA TROVA CHI RICERCA:GRANDI SUCCESSI DEI RICERCATORI ITALIANI

Il ricercatore“volante” Gianfranco Curletti, che cerca gli insetti delle foreste pluviali supiattaforme sospese a 50 metri di altezza. L’amico degli anfibi Franco Andreoneche in Madagascar ha scoperto più di cento rane sconosciute alla scienza. Ilbiologo marino Ferdinando Boero, che ha dedicato una nuova medusa a Frank Zappa(“Phialella zappai”) ricevendo incambio una canzone (“Lonesome Cowboy Nando”). Il biologo Francesco Rovero, cheha scoperto in Tanzania il più grande toporagno elefante e aiuta le comunitàlocali a rispettare la foresta. L’entomologo Alberto Zilli, che dal volo dellefarfalle capisce come cambia il clima del mondo.  



I PATROCINI

L’evento ha ricevuto il patrocinio del Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero del Turismo,Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, Ministero per i Beni e leAttività Culturali e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.Vista l’importanza dello studio dellescienze fin dalle classi della scuola dell’infanzia il WWF ha avviato inoltreuna collaborazione con l’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali.



IL BANDO PER LEBORSE DI STUDIO (bandi completi su www.wwf.it):

Per sostenere la ricerca scientifica “made in Italy”, ilWWF ha lanciato il bando per due borse di studio sulla biodiversità italiana ei servizi naturali che garantisce, oltre a una raccolta fondi per realizzarlecon l’aiuto di tutti. Possono partecipare al bando candidati con titolo di dottorein ricerca in ambito biologico-ambientale che non abbiano compiuto il 36° annodi età. Le domande dovranno essere fatte pervenire entro le ore 12,00 del giorno 10 novembre 2011, devono riportare ladicitura BANDO DI RICERCA BIODIVERSAMENTE 2011, ed essere inviate perraccomandata A/R a WWF Italia, via Po 25/c, 00198 Roma. Una commissionecomposta da docenti ed esperti selezionerà i vincitori. L’iniziativa hariscosso anche l’attenzione del mondo delle imprese, in particolare quellecaratterizzate da un forte legame con l’utilizzo delle risorse naturali, comeil gruppo Unilever, che per primo ha risposto all’appello a sostegno dellaricerca e ha deciso di finanziare una delle borse di studio.

19 ott 2011

WWF: NON POLEMICHE MA RECINTI SALVA-ORSO


ORSOBRUNO


IlWWF Italia è sinceramente sconcertato dell'inutile polemica ancora una voltasollevata dalla Lega Nord sull’orso bruno nelle Alpi orientali e sunotizie infondate come quella del numero degli orsi presenti . 



Il progetto di conservazione in atto, sostenuto dall’Unione Europea, daglienti locali e dal WWF stesso,  sta dando  importanti risultati edimostrando capacità di organizzazione attenta e coordinata per dare risposteconcrete  alle comunità locali. 

Ilradio collare messo ieri dalla Forestale della Provincia di Bolzanoall’orso che ha predato alcuni animali al pascolo, va proprio nelladirezione di monitorare e rispondere prontamente alle esigenze del territorio.Seguire  e studiare il comportamento diquest'animale è essenziale per fare poi le scelte di gestione migliori e ancorauna volta è paradossale come si parli di animali "problematici" contanta superficialità e in mancanza di seri e puntuali dati. 



Leattività di monitoraggio nei confronti di animali confidenti sono previstedalla politica della  Provincia diTrento, che sta supportando la Provincia di Bolzano e dal  progetto europeo LIFE Arctos.

LaUE sta investendo con il Life Arctos  sulla conservazione dell’orsoe promuove azioni utili a creare le  migliori condizioni per unaconvivenza uomo-orso, azioni positive che hanno già portato a proficuirisultati. 



MassimilianoRocco responsabile specie WWF Italia ha detto“Il WWF ribadisce lamassima disponibilità a mettere a disposizione le proprie conoscenze allaProvincia di Bolzano e ricorda la importanza di un confronto su tali argomentie la disponibilità di strumenti di prevenzione come le recinzioni elettrificatesalva-orso che servono a facilitare il lavoro di quegli allevatori e apicoltoriche ne possono fare richiesta”.





Dettagli sul progetto “LIFE ARCTOS -Conservazione dell'orso bruno: azioni coordinate per l'areale alpino eappenninico" http://www.life-arctos.it/ 




6 ott 2011

WWF: RACCOGLIAMO BRUCHI A BURANO SABATO 8 E15 OTTOBRE


Due giornate in cerca dei bruchi dimacaone nella Riserva Naturale e 
Oasi WWF del lago di Burano

Wwf.it/biodiversamente 

All'interno delle iniziative dedicate a Biodiversamente, il Festivaldell’Ecoscienza organizzato dal WWF con l’Associazione Nazionale MuseiScientifici, il WWF organizza in Toscana due sabati di vera a propria"ricerca sul campo" , di bruchi! 

Alcuni animali sono stati scelti dai ricercatori come bioindicatoridello stato di salute dei nostri ambienti, perché grazie alle lorocaratteristiche e alla loro biologia sono delle vere e proprie spie luminose ingrado di avvisarci con la loro presenza o assenza dei gravi cambiamentiambientali in atto. Da tempo il WWF ha intrapreso iniziative volte al lorostudio e alla loro conservazione; in particolare, da alcuni anni, incollaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Roma, in molte OasiWWF si è intrapreso un monitoraggio per approfondire la situazione sullo statodi salute delle farfalle e di conseguenza dei nostri ambienti, al fine divalutare quanto questi splendidi insetti ci possano aiutare a comprendere icambiamenti climatici in atto.
L’Oasi di Burano che per prima, fin dal 1991 si è dotatadi un giardino per le farfalle sia per aiutare i Lepidotteri, sia perfarli conoscere e fare opera di sensibilizzazione sulle loro problematiche,ogni anno si occupa anche di mettere in salvo i bruchi che, nascendo da uovadeposte sulle piante selvatiche lungo i bordi delle strade, verrebberoeliminati con il ricorrente taglio dell’erba.

 In questo periodo la raccolta è mirata a salvare ibruchi di macaone, che daranno vita ad una bellissima farfalla giallacon macchie blu e rosse in prossimità della “coda”; questi bruchi cresconoalimentandosi delle foglie del finocchio selvatico, oramai sopravvissutoprevalentemente  lungo i bordi stradali.
Per questo motivo l’Oasi di Burano chiede aiuto a tutti coloro che voglionoimparare tante curiosità e contemporaneamente  contribuire alla conservazionedi questi bellissimi organismi che allietano le nostre giornate in campagna.

Il WWF e le farfalle hanno bisogno di occhi attenti perindividuare i mimetici bruchi lungo la Strada Litoranea, raccoglierli emetterli in salvo all’interno del Giardino delle farfalle presso il CentroVisite.

Appuntamento quindi alle ore 10:00 disabato 8 e sabato 15 ottobre.
Alle 13:00 pausa pranzo; chi vorrà potrà usufruire dell’area pic-nic pressoil centro, oppure cogliere l’occasione per provare uno dei tanti ristorantilocali che offrono una eccellente cucina tradizionale.
Alle 14:30 sarà possibile partecipare ad una visita guidata all’internodell’Oasi oppure continuare nell’importante attività di salvataggio.

Per ulteriori informazioni: 0564/898829 - 320.8223972 lagodiburano@wwf.it


DIVENTARICERCATORE PER UN GIORNO

Quest'anno Biodiversamente è dedicato al mondo della ricerca scientificasulla biodiversità, che è alla base del nostro benessere e della nostraeconomia. Sostenere la ricerca scientifica per la biodiversità significatutelare il futuro di tutte le specie, compresa la nostra, futuro che dipendedlalla conoscenza del nostro pianeta.  La ricerca sulla biodiversità è lagaranzia di una nuova economia, svolge un ruolo fondamentale per lasopravvivenza della Terra e delle generazioni future. 

Già da ora è possibile aiutare il WWF ad aiutare la ricerca scientifica perla biodiversità. Con il tuo contributo potremo sostenere importanti progetti diricerca, finanziando due borse di studio, sul sito wwf.it/biodiversamente