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12 feb 2019

Foibe, un massacro politicamente scorretto - Arduino Rossi


Non se ne parla volentieri, tranne per il caso di qualche idiota, oso definire criminale, che ne nega addirittura l’esistenza: fu un massacro di migliaia di persone, decine di miglia, venti o trenta mila, dimostrato storicamente, con la fuga di centinaia di persone, 300, o 400 mila dalla regione, che è stata poi dominata dal regime di tito, tanto amato dalla sinistra storica italiana, modelllo….di virtù, con un comunismo….morbido.
Oggi, che i nazionalismi tornano, questo sangue pesa moltissimo e il negarlo è da idioti: la storia deve essere vista integralmente, i morti pesa sulla coscienza di tutti e la storia non è fatta di buoni che….uccidono i cattivi, come si vede incerti film vecchio stile, ma in vittime e carnefici, dove le vittime spesso pesano di più o di meno a secondo delle posizione politiche di ciascuno.

8 feb 2011

Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di morti dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.

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Il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.

Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di morti dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.

I Morti di quella parte non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine, i morti caduti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.

Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.

Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo: perché non si può dedicare un giorno per il ricordo dei morti, caduti sotto i regimi comunisti.

Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.










9 feb 2011

Foibe istriane carsiche e strage di italiani


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Italiane foibe rosse - la giornata del ricordo


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
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Di Trieste foibe giorno del ricordo


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
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Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
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I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
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Comunismo - socialismo reale, foibe e gulag sovietici


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Politica italiana - le foibe da non dimenticare


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
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La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
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Una storia d'Italia - Le foibe di Tito


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
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I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
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La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
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Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
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Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Notizie News e il ricordo delle foibe


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
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Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Le vittime delle foibe e delle altre stragi comuniste


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

7 lug 2010

079 Le foibe, il massacro scordato

Le foibe di Istria sono uno degli argomenti storici “proibiti” ancora al giorno d’oggi: le truppe di Tito entrarono il 1° maggio del 1945, a Trieste, successivamente a Fiume e a Pola.
Il primo massacro avvenne dopo la rivolta popolare che seguì l’8 settembre 1943, che in Istria divenne subito sommossa anti-italiana: in genere a pagare furono gerarchi fascisti e anche qualche criminale di guerra, oltre ai soliti innocenti, come capita in quelle occasioni tragiche.
Quanti furono i morti?994 furono le salme ritrovate nelle foibe e nei pozzi minerari, 326 le vittime certe, ma non riesumate.Le esecuzioni presunte furono 5.643 in base a segnalazioni locali, mentre furono 3.174 i morti nel campi di concentramento.

9 feb 2011

Oggi comunismo - socialismo reale e i massacri del passato


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

8 feb 2011

Il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste


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Il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.

Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di morti dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.

I Morti di quella parte non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine, i morti caduti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.

Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.

Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo: perché non si può dedicare un giorno per il ricordo dei morti, caduti sotto i regimi comunisti.

Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.











Foibe istriane - Trieste 2011 - giorno del ricordo

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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di morti dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.

I Morti di quella parte non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine, i morti caduti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.

Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.

Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo: perché non si può dedicare un giorno per il ricordo dei morti, caduti sotto i regimi comunisti.

Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.










18 lug 2010

079 Le foibe e il conto dei morti

Le foibe di Istria sono uno degli argomenti storici “proibiti” ancora al giorno d’oggi: le truppe di Tito entrarono il 1° maggio del 1945, a Trieste, successivamente a Fiume e a Pola.
Il primo massacro avvenne dopo la rivolta popolare che seguì l’8 settembre 1943, che in Istria divenne subito sommossa anti-italiana: in genere a pagare furono gerarchi fascisti e anche qualche criminale di guerra, oltre ai soliti innocenti, come capita in quelle occasioni tragiche.
Quanti furono i morti?994 furono le salme ritrovate nelle foibe e nei pozzi minerari, 326 le vittime certe, ma non riesumate.
Le esecuzioni presunte furono 5.643 in base a segnalazioni locali, mentre furono 3.174 i morti nel campi di concentramento.

10 feb 2014

Foibe e il ricordo che non deve svanire

Oggi è il giorno del ricordo delle Foibe, quando avvenne il massacro di italiani da parte dei partigiani rossi di Tito, nell'Istria  conquista o liberata.
Le Foibe sono voragini nel terreno carsico, dove migliaia di persone furono gettate, in qualche caso ancora vive.
Qualcuno era fascista, altri erano solo dei poveretti, accusati di essere italiani e nulla più........

3 mar 2010

10/2 10 febbraio, giorno della memoria per le foibe e l’esodo dalla Venezia Giulia e Dalmazia. (Gustavo Longhi)

Le foibe di Istria sono uno degli argomenti storici “proibiti” ancora al giorno d’oggi: le truppe di Tito entrarono il 1° maggio del 1945, a Trieste, successivamente a Fiume e a Pola.

Il primo massacro avvenne dopo la rivolta popolare che seguì l’8 settembre 1943, che in Istria divenne subito sommossa anti italiana: in genere a pagare furono gerarchi fascisti e anche qualche criminale di guerra, oltre ai soliti innocenti, come capita in quelle occasioni tragiche.

Quanti furono i morti?

994 furono le salme ritrovate nelle foibe e nei pozzi minerari, 326 le vittime certe, ma non riesumate.

Le esecuzioni presunte furono 5.643 in base a segnalazioni locali, mentre furono 3.174 i morti nel campi di concentramento.

Dopo gli infoiba menti gli italiani dell’Istria furono costretti a fuggire ed entrarono in Italia: furono 250-350 mila persone costrette a lasciare le loro case, la loro terra, abitata dai loro avi da sempre.

In Italia il Partito Comunista, organizzò vergognose manifestazioni contro i “traditori” del comunismo: costoro furono insultati alle stazioni, trattati come reietti per decenni.

Questi avvenimenti furono scordati, anzi cancellati dalla storiografia ufficiale e solo la fine del comunismo, nel 1989, permise la ricostruzioni di questi avvenimenti.

14 lug 2010

079 Foibe, breve conta dei morti

Le foibe di Istria sono uno degli argomenti storici “proibiti” ancora al giorno d’oggi: le truppe di Tito entrarono il 1° maggio del 1945, a Trieste, successivamente a Fiume e a Pola. Il primo massacro avvenne dopo la rivolta popolare che seguì l’8 settembre 1943, che in Istria divenne subito sommossa anti-italiana: in genere a pagare furono gerarchi fascisti e anche qualche criminale di guerra, oltre ai soliti innocenti, come capita in quelle occasioni tragiche. Quanti furono i morti?994 furono le salme ritrovate nelle foibe e nei pozzi minerari, 326 le vittime certe, ma non riesumate.Le esecuzioni presunte furono 5.643 in base a segnalazioni locali, mentre furono 3.174 i morti nel campi di concentramento.

3 ago 2010

Le foibe di Istria sono uno degli argomenti storici “proibiti” ancora al giorno d’oggi: le truppe di Tito entrarono il 1° maggio del 1945, a Trieste, successivamente a Fiume e a Pola. Il primo massacro avvenne dopo la rivolta popolare che seguì l’8 settembre 1943, che in Istria divenne subito sommossa anti-italiana: in genere a pagare furono gerarchi fascisti e anche qualche criminale di guerra, oltre ai soliti innocenti, come capita in quelle occasioni tragiche. Quanti furono i morti?994 furono le salme ritrovate nelle foibe e nei pozzi minerari, 326 le vittime certe, ma non riesumate.

15 apr 2014

Beppe Grillo e l'olocausto degli ebrei, ma non solo

Beppe Grillo ha fatto una battuta .. infelice sull'olocausto e su Primo Levi, ma il problema sta nel fatto che ormai la comunità ebraica italiana interviene troppo, troppo a sproposito talvolta.
Bisogna ricordare che il massacro di 6 milioni di ebrei fu uno dei massacri del Novecento, non il maggiore, ma la stupida stampa nazionale se ne dimentica spesso.
Abbiamo avuto gli armeni, sterminati in Turchia, gli anti comunisti o solo oppositori a Stalin in Russia, circa 20 milioni furono i morti, con 40 milioni in Asia, in Cina in particolare.
Abbiamo avuto il colonialismo con i suoi 70, 80 milioni di morti, per le persecuzioni differenti, abbiamo avuto i 6 milioni di non ebrei nelle camere a gas naziste, le vittime dirette e indirette dei bombardamenti umanitari, delle sanzioni dell'Onu per la pace.
Poi ci sono i morti differenti per mille motivi, per la fede cristiana per esempio in Africa, ma anche in occidente, perché comunisti, anarchici, ma anche i fascisti, per aver contrastato il potere costituito
Sì,  non solo ebrei abbiamo avuto, ma anche quelli delle foibe, i fucilati di destra e di sinistra,  i morti per inutili bombardamenti, poi i morti per le torture e per la repressione ... democratica, negli ultimi anni.
Mettiamo tutti i morti e parliamone, con coraggio e intelligenza: basta con le vesti strappate perché lui ha bestemmiato, in questo caso Beppe Grillo.