6 apr 2010

04/4 Bergamo, un neonato è stato trovato morto, vicino a una discoteca (Arduino Rossi)


Un neonato morto è stato scoperto ad Arcene, nella provincia di Bergamo: era nell'area del parcheggio di una discoteca.
E' stato uno spazzino a fare il macabro ritrovamento: la creatura morta era dentro una busta di plastica, con il cordone ombelicale attaccato.
Si cerca la madre del bambino da parte dei carabinieri.
Il cadaverino è stato trovato alle prime ore del giorno o nella notte.
abbandonato nella notte o nelle prime ore del giorno.Eppure i bambini possono essere partoriti, in modo anonimo in ospedale e lasciati vivere, per adozioni sicure.

04/4 L'AMANTE DEL DIRETTORE (Racconto di Arduino Rossi)

Quando c'è una faccenda scabrosa i francesi dicono: -Cherchez la femme!-
La Signora Irene non fu istigatrice di nessun crimine, ma solamente la causa di un grande garbuglio.
Irene lavorava all'Ufficio di Controllo sui Patrimoni Pubblici e per la sua capacità e per la sua buona volontà sarebbe rimasta all'ultimo gradino della carriera sino alla pensione.
Non era colta e non era molto intelligente, ma possedeva quella furbizia istintiva che certe donne del Sud hanno nel sangue: esse conoscono l'arte della seduzione, che sveglia le passioni più calde in uomini non più giovani.
Ella era tondetta, dalle forme pronunciate e compatte, un poco "caserecce".
Faceva provare al sedotto la presunzione del maschio virile e aitante.
Queste tecniche le applicava con i superiori e con i colleghi che la potevano favorire: in poco tempo Irene migliorò la sua posizione nell'ufficio, passando da dattilografa impacciata a segretaria particolare del Direttore.
Si era attirata l'antipatia degli impiegati e ribatteva con disprezzo la crescente ostilità: -Mi sono creata una posizione e me la tengo!-
-E' il metodo che hai usato per fartela che non va!-
-Sono una Signora e non ammetto nessuna insinuazione sulla mia condotta!-
Si riteneva in una botte di ferro: si atteggiava a donna per bene e a madre affettuosa.
Probabilmente la sacralità della famiglia era fondamentale per lei, ma l'arrivismo innato la spronava a tradire le sue buone intenzioni.
La tresca con il Direttore non iniziò per un reciproco desiderio di concubinaggio.
Il Commendatore si considerava un uomo in perfetta forma, nonostante i suoi cinquantanove anni e non perdeva l'occasione di "allungare" le mani sulle impiegate: si avvicinava cauto e appoggiava la mano sulla spalla, poi approfittava della soggezione dovuta al suo grado e faceva scivolare la palma dove non doveva.
Irene non disprezzava questi gesti del Capoufficio, anzi sembrava che lo volesse provocare: si presentava nello studio del Capoufficio quando era certa di trovarlo solo, si avvicinava con movimenti lenti e sinuosi, prendendo pose che accentuavano la sua "figura curvilinea".
Fu uno scambio di favori: più lei concedeva e più lui la appoggiava.
Ella divenne primo funzionario di un reparto con quattro impiegati: quei poveretti dovevano subire sfuriate e umiliazioni dalla presuntuosa Caposettore, che non ammetteva la responsabilità dei suoi numerosi sbagli.
Il rapporto tra i due era ormai impudente: egli la ghermiva dietro le porte o negli angoli bui del corridoio, con poca attenzione alla decenza.
Da queste esuberanze "affettuose" in pubblico nacquero molti pettegolezzi: -Vogliono divorziare! Lei vuole abbandonare i figli! Si racconta che lei ha molti altri amanti e il Direttore è geloso!-
I soliti viscidi seminatori di zizzania si erano "preoccupati" di avvisare il marito e la moglie ingannati, con caustiche lettere anonime.
I due cornuti, dopo l'ennesima epistola, dubitarono della lealtà dei coniugi.
Il marito di Irene, Giorgio, si presentò a casa della Signora Carpone, moglie del Commendatore: -Gentile Signora! Sono dispiaciuto, ma devo darle una brutta notizia!-
Geltrude lo fece entrare, riattandosi il vestito e accomodandosi i capelli brizzolati, folti e vigorosi.
Era ancora una bella donna, dal sorriso buono e dallo sguardo infantile: solo le rughe marcate erano indizio della sua età, quasi senile.
Giorgio si stava morsicando le labbra e non riusciva a parlare: stava stropicciando tra le dita nervose un pacchetto di lettere.
Sorrise un po' impacciato e le disse, consegnandole le lettere: -Sono sinceramente rammaricato, ma pure lei deve conoscere la verità!-
Ella lesse qualche frase e sospirò, rivolgendosi a lui: -Crede in queste menzogne? Mio marito è sempre stato un uomo onesto e un padre esemplare!-
-Ci sono troppi riscontri con la realtà per essere solo delle illazioni!-
Discussero vivacemente: Geltrude pianse, Giorgio maledisse la consorte ed entrambi decisero di allearsi per salvare le famiglie.
Fu allora che telefonarono alla mia agenzia e io, giovane agente privato senza clienti, mi posi a loro disposizione.
Mi informai sugli orari dei presunti adulteri, confrontai ogni particolare delle abitudini dei due e mi fu tutto chiaro: essi si incontravano al sabato pomeriggio in un alberghetto periferico.
Irene aveva l'alibi delle spese nei negozi del centro città e Carpone giustificava le uscite con gli straordinari in ufficio.
Il mio metodo di indagine è scientifico: i pedinamenti e i travestimenti li utilizzo solo dopo aver valutato le possibili
ipotesi con il mio computer.
Divisi la città in zone e valutai i tempi di percorrenza di un auto nel traffico del sabato dalle case dei concubini: individuai l'area dove si sarebbe dovuta trovare l'alcova.
Detti delle mance ai portieri di cinque pensioni per consultare i registri degli ospiti: finalmente scoprii i nomi dei due "traditori".
Avvisai i miei clienti e preparai tutti gli arnesi del mio mestiere per trovare le prove schiaccianti.
Non c'erano edifici vicino alla pensione: eravamo in aperta campagna, c'era solo qualche albero, ma senza foglie perché era
gennaio e non era possibile appostarsi vicino.
Affittai una camera accanto alla stanza dei due amanti e attesi.
Per mia sfortuna dimenticai la macchina fotografica sul balcone del portiere.
Il padrone della pensione si insospettì e mi portò personalmente in camera l'attrezzatura fotografica.
Io mi posi davanti all'entrata per nascondere i miei strumenti di lavoro, l'energumeno mi sospinse e volle vedere quello che stavo facendo.
Mi disse, indicando gli obiettivi fotografici: -Lei è un fotografo professionista?-
-Sì, certamente! Amo la campagna in inverno, che è stupenda se ben fotografata!-
-Anche con la nebbia, come oggi?-
Gli spiegai che il paesaggio nebbioso era tra i preferiti nei concorsi fotografici.
Egli non mi credette e se ne uscì borbottando, salutandomi a malapena: -Va bene! Buona sera!-
Conclusi di accomodare nel mio zainetto l'attrezzatura e mi arrampicai sulla grondaia: raggiunsi il tetto, rompendo qualche tegola e legai la corda a un comignolo, calandomi sino alla finestra dei due lussuriosi.
Il Direttore si dimenava come un ossesso sulla sua sottomessa: per dimostrarsi virile rischiava l'infarto.
Io rimasi in una posizione precaria, appeso e con i piedi appena appoggiati sul davanzale: fui sul punto di perdere la macchina fotografica e di infrangere la finestra.
Ero così assorto nel mio lavoro che non mi accorsi dello scricchiolare del comignolo, che cedette: precipitai, salvando istintivamente il materiale fotografico con una mano e con l'altra mi aggrappai a un filo dei panni, che rallentò la mia
caduta.
Non ebbi conseguenze serie: mi rialzai contento per lo scampato pericolo.
Mi accorsi dell'albergatore, che mi era accanto, aveva compreso le mie intenzioni e mi aveva tenuto sotto controllo: -Ma bravo! Volevi farmi credere d'essere un fotografo di paesaggi, però non mi hai specificato di quali!-
Le mie giustificazioni non furono nemmeno ascoltate egli mi sequestrò il rullino, ruppe i miei delicati strumenti sotto i piedi, mi dette un paio di sonori schiaffoni e mi disse: -Vattene, guardone! Non chiamo la polizia per compassione di te, ma che non ti incontri più!-
Avvisai i miei clienti della certezza dell'adulterio, ma non potei darne le prove.
Ero bruciato: non avrei potuto indagare in quella pensione.
I due traditi decisero di proseguire nella ricerca delle prove da soli: prenotarono una stanza per il sabato successivo e attesero l'arrivo dei due "colombelli".
Il Dottor Cattaneo e la sua amante non vennero: erano stati avvertiti da un loro amico poliziotto dell'intervento della squadra della Buoncostume nella pensione.
La polizia da tempo investigava sugli ospiti e sui traffichi di quell'alberghetto: sospettava che fosse un luogo di incontro della malavita e di ritrovo di prostitute.
Un magistrato moralista aveva coordinato l'inchiesta: voleva porre un freno al dilagare dell'adulterio, che rovinava molte famiglie per bene.
Quando gli agenti irruppero, Giorgio e Geltrude erano assieme: aspettavano i reciproci coniugi con l'intento di scoprirli sul fatto e svergognarli.
Invece furono loro a subire l'umiliazione di un fermo di polizia per accertamenti: furono ammanettati e fatti salire malamente sul cellulare.
Alla questura c'era un fotografo, di un giornale locale, in cerca di scandali: infatti, tra noti pregiudicati e prostitute, c'erano uomini d'affari, notabili e un sacerdote.
Giorgio e Geltrude furono prescelti come esempio della doppia vita della città: -Impiegato modello, madre e moglie apparentemente irreprensibile si incontravano in un locale di appuntamenti!-
La loro fotografia venne messa sul giornale: Geltrude era in lacrime e si copriva il volto, mentre Giorgio minacciava con un pugno il fotografo.
Dopo un breve interrogatorio furono rilasciati, ma a casa vennero trattati da adulteri.
L'ipocrita Direttore dell'ufficio dichiarò di voler divorziare: -Il mio nome e la mia carriera sono stati infangati! I nostri figli dovranno cambiare scuola...-
Irene fece una scenata da melodramma: ruppe parte della cristalleria, quella che non le piaceva più.
Maledisse il marito, senza risparmiare le ingiurie: -Sei la vergogna della nostra famiglia! Sporcaccione! Degenerato! Dio ti punirà!-
A questo punto io non potei rimanere con le mani in mano: rintracciai l'albergatore, appena uscito dal carcere e lo pagai per il rullino sequestrato.
Il manigoldo mi trattò con interessata cordialità: -Se mi avessi spiegato prima le tue intenzioni, non ci sarebbero stati malintesi: ti avrei lasciato fare tutte le fotografie che volevi!-
Telefonai ai miei clienti e chiesi loro di venire nel mio ufficio con i loro relativi coniugi.
Il finale fu molto agitato e la mia mobilia subì qualche danno: Giorgio inseguiva Irene con l'intento di "strangolarla".
Geltrude colpiva con un cuscino da sedia la testa calva del marito, mettendo tanta foga da impedire ogni tentativo di difesa.
Il mio intervento placò gli animi: i litiganti si riappacificarono per amore dei figli e per salvare ciò che rimaneva delle loro reputazioni.
La conclusione fu per tutti "positiva", meno che per me: non ricevetti un centesimo d'onorario.
-Io e Geltrude siamo stati arrestati per colpa tua, vorresti essere pagato? Spero che ti ritirino la licenza!-
RACCONTO TRATTO DAL LIBRO "Gli statali. Gioie e dolori per il posto fisso”
Scritto da Arduino Rossi
Morpheo editore – Narrativa
presente in IBS e altre librerie online
http://www.morpheoedizioni.it/Gli_Statali.htm

04/4 Grillo, Berlusconi, Di Pietro e gli strilli dei politicanti (Arduino Rossi)

Berlusconi ha i suoi interessi da difendere, su questo fatto non ci sono dubbi.
Di Pietro lotta per la giustizia dei giudici, ma pretende che su una sentenza nessuno possa intervenire.
Grillo da comico passa a “rivoluzionario”, ma delle barzellette e si prende con sé anche qualche moralista che fa il giornalista.
Un fatto è certo: tutti i nostri politici hanno il vizio, per farsi notare, di strillare allo scandalo per questa o quella frase detta, magri innocente, in questo battono i giornalisti più scaltri.
Oltre ai polveroni mediatici pare che tutto sia fermo: le prigioni sono piene di gente in attesa di una sentenza, i truffatori possono dormire sonni tranquilli, magari occupando illecitamente proprietà non loro.
Però qualcuno pretende che il malcontento non esca allo scoperto e vuole che gli italiani credano nelle istituzioni.
Ora che Beppe Grillo è uscito da Internet pure lui dovrà mettersi in confronto con la realtà italiana: le battute sono simpatiche, facili, ma i fatti sono ben più complicati.
Io sono certo che, se un partito si presentasse con proposte di leggi chiare, non ideologizzate, con idee razionali, avrebbe un grande successo.
Per ora abbiamo un magistrato che si è dato alla politica, un comico che ha fondato un suo movimento, partendo dal suo blog, un professore, che con troppa calma, affronta il destino di un partito che non sa dove andare: oggi è tutto per la laicità, perché il vento spinge da quella parte.
Abbiamo pure un proprietario di canali televisive che litiga con Internet e i canali ad abbonamento, per non veder perso i suoi guadagni pubblicitari.
Infine abbiamo un uomo delle istituzioni che da destra è passato al centro, ora guarda pure a sinistra.
Su questa classe politica vogliamo fondare il nostro futuro?
Io faccio gli auguri a tutti gli italiani.

04/4 La legge non è uguale per tutti (Arduino Rossi)


Berlusconi parla spesso di complotti da parte delle toghe rosse, il Anm invece denuncia le interferenze dei politici nel lavoro della magistratura.
La legalità delle volte insegue il cavillo per stabilire che la firma è valida o no per un timbro, che il processo deve essere rifatto, magari per dei mafiosi, perché si è utilizzato il sigillo di gomma e non di ferro.
Da una parte abbiamo le strade piene di clandestini, dall'altra respingiamo dei poveri disgraziati su barconi con donne e bambini senza acqua e cibo.
Ci sono gli spacciatori extracomunitari nelle strade che vendono morte e poveretti che lavorano per 10 euro al giorno, che rischiano l'espulsione da un momento all'altro.
La gente non crede nelle istituzioni, ma qualcuno si stupisce.
Perché i tribunali hanno bisogno di 10, 20 anni per una sentenza?
Se è per una causa civile le persone muoiono prima della sentenza definitiva, per il penale quasi tutto finisce in prescrizione.
E' tutta colpa della politica?
E' tutta colpa della Magistratura?

04/4 I politici nazionali: Grillo, Berlusconi, Bersani, Di Pietro, Bossi (Arduino Rossi)


Ora gli schieramenti politici sono chiari o quasi: nella lista dei nomi che decideranno del nostro destino dovrei inserire Gianfranco Fini, ma la sua posizione, legata troppo alle Istituzioni, lo rende schiavo del palazzo del potere.
Così il Grillo parlante nazionale ha rubato voti, come era prevedibile alla sinistra, o forse ha riportato votanti nei seggi elettorali.
Bersani è sempre l'uomo giusto del Partito Democratico: non ha perso alle elezioni, ma solo perché il malcontento è tanto.
In Francia i socialisti hanno raccolto a mani aperte la poggia di voti persi dalla destra, ma in Italia questo non è avvenuto: la mancanza di fiducia in un autentico cambiamento ha spinto verso posizioni che da sempre raccolgono il malcontento.
Poi abbiamo Di Pietro, che ha avuto il Movimento a 5 stelle come rivale a sinistra e la Lega che ha raccolto i voti del Nord.
Così il quadro è completo o quasi: subito la componente laica del Pdl è insorta contro le posizioni antiabortiste della Lega e di Formigoni.

04/4 SPORTIVA (Racconto di Arduino Rossi)


La mia cara amica Caterina Salvini fra pochi giorni si sposerà, con un bravo ragazzo al quale vuole molto bene.
Ella è impiegata nell'Amministrazione dei Beni Comunali, ma presto si impegnerà a tempo pieno col futuro marito nel nuovo lavoro, in una riserva naturalistica.
Siamo state sempre in buoni rapporti, da brave colleghe d'ufficio: siamo vissute insieme per anni e abbiamo imparato a conoscere ogni sfumatura dei nostri caratteri.
Caterina, sino a pochi anni fa, aveva condotto un'esistenza frenetica e senza meta: era un'ottima lavoratrice e un'instancabile sportiva.
In ufficio era la più ordinata e sbrigativa: difficilmente sbagliava e nessun superiore si era lamentata di lei.
Ella era un poco schiva e isolata: non dava facilmente confidenza e si diventava sua amica solo dopo un lungo periodo di conoscenza.
Vestita semplicemente e sportivamente, quasi non volesse farsi notare: non era bella, ma sempre in forma.
I pettegolezzi nei suoi confronti erano rari, perché io ero muta come un pesce ed ella nulla lasciava trapelare della sua vita privata.
Qualche peccatuccio lo aveva commesso pure lei: era troppo moderna e indipendente per non avere una sua esistenza intima.
Inoltre non era più una ragazzina, ma una donna alla fine della prima giovinezza.
Aveva molti interessi in vari settori: psicologia, biologia e musica.
Forse erano troppi i suoi impegni o Caterina non sapeva interessarsi per molto tempo a una sola disciplina, perché si annoiava rapidamente con tutto: mutava opinione e si entusiasmava per nuovi progetti, senza ormai neppure sperare di condurli a qualche fine.
Lo sport era l'unica attività alla quale si dedicava con passione e con vigore.
Ne aveva praticato parecchio sino dalla prima adolescenza, ma non era mai stata una campionessa, pur eccellendo nella pallavolo, il suo passatempo preferito.
Le più pettegole in ufficio insinuavano: -Non ha trovato marito, non ha fidanzato e si sfoga nello sport!-
Ella era indifferente alle loro insinuazioni.
In apparenza era stata sfortunata, perché troppo ingenua: falsi amici avevano approfittato della sua franchezza.
Mi confidava spesso: - Solamente le competizioni sportive non mi hanno delusa!-
Assistetti a qualche sua partita di pallavolo: ella era bassa di statura e dal fisico minuto, ma questi limiti li superava con una grande volontà.
Giocava con foga ed era quasi commovente la sua passione: saltava con impeto sotto rete o si gettava per le palle ormai perdute, rischiando serie contusioni.
Incitava la squadra nei momenti di sconforto e non si dava mai per vinta: spronava le compagne in situazioni compromesse, trascinandole alla vittoria.
Era emotiva, ma in ufficio non si tradiva mai: rimaneva chiusa nel suo contegno, in una apparente indifferenza.
Era precisa in un senso maniacale dell'ordine: niente era stato smarrito da lei, ma qualsiasi documento ella lo ritrovava, in pochi minuti, anche se vecchio di anni.
Fu una sorpresa per tutti vederla una mattina in ufficio, con un abito elegante alla moda, per niente sportivo.
Le colleghe curiose le corsero incontro per chiederle dove l'avesse acquistato e quanto costasse.
La domanda più indiscreta fu: -Come mai ti sei vestita così? C'è una novità, o hai qualche speranza?-
Quelle malelingue sapevano solo pungere Caterina, che ne soffriva.
Intervenni, perché la vidi impacciata: -L'avete sempre criticata e oggi, che si è decisa a sfoggiare vestiti costosi come voi, la canzonate?-
-Ma no! Perché ci consideri così male? Volevamo solo complimentarci con lei per il suo buon gusto!-
Caterina era smarrita: aveva gli occhi malinconici e sognanti.
Era in balia delle importune colleghe e io le allontanai sgarbatamente.
Quando fummo finalmente sole le chiesi: -Che cosa ti sta succedendo? Dove è finita la Caterina tutta carattere e decisione?-
Ella rimase in silenzio, con lo sguardo basso e sorridente, presa dai suoi pensieri.
Io le domandai se c'era qualche delicato problema, ma Caterina, col volto irradiato da una improvvisa gioia, scosse il capo: -Non sono mai stata felice come oggi! Ogni cosa va a meraviglia!-
La interruppi: -Sei innamorata?-
-Non lo so neppure io. Ho conosciuto un ragazzo, Sandro, che mi ha fatto aprire gli occhi!-
Era incredibile: la razionale, accorta ed esperta Caterina si era presa una cotta da quindicenne.
In ufficio da allora ne combinò di tutti i colori: sbagliò dati importanti, smarrì documenti, spesso arrivò in ritardo e accumulò assenze.
Ci fu chi ritenne che ella fosse esaurita: era inimmaginabile per loro un'altra causa, un po' più simpatica, per un simile cambiamento.
Ogni giorno Sandro l'attendeva all'uscita: era molto gentile con lei, ma evitava i colleghi.
Essi si chiesero chi fosse quello sconosciuto e supposero strani rapporti un po' loschi della coppia.
Caterina riprese lo studio delle Scienze Naturali, che aveva abbandonato da anni.
I fine settimana li trascorreva con lui, alla riserva naturalistica, proteggendo le specie in via di estinzione.
Era diventata allegra e serena.
Si confidava con me, raccontandomi con fervore i suoi progetti: -Presto avrò la laurea e farò il concorso per entrare come addetta naturalistica nella riserva, dove c'è Sandro! E' un'attività stupenda ed egli è l'uomo migliore che abbia mai conosciuto!-
Era proprio innamorata come una ragazzina: io ero contenta per lei, ma temevo una sua delusione.
Invece la loro relazione proseguì felicemente: ella era diventata allegra e anche il suo abbigliamento era vivace.
Non indossava più i suoi vecchi abiti grigi, ampi e goffi.
Non era più stimata dal Capoufficio, perché non era più ligia ai suoi compiti.
I colleghi e in particolare, le colleghe erano gelose della sua giovanile felicità: la calunniavano e tentavano di soffocare con ogni tipo di maldicenza le sue speranze.
Il suo fidanzato le era vicino nei momenti difficili, con cordialità e con affetto.
Il lavoro nella natura, tra boschi, prati e animali selvatici, è oramai la sua vita: Caterina trascorre quasi tutto il tempo libero col futuro marito, tra poche difficoltà e molte soddisfazioni.
Io vado da lei qualche volta, ritrovandola sempre appagata.
La invidio un po', anche se non ha nulla di ciò che una dona oggi può desiderare: vestiti, gioielli, comodità.
RACCONTO TRATTO DAL LIBRO "Gli statali. Gioie e dolori per il posto fisso”
Scritto da Arduino Rossi
Morpheo editore – Narrativa
presente in IBS e altre librerie online
http://www.morpheoedizioni.it/Gli_Statali.htm

04/4 Forse è stato trovato l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia (Michele Belotti)


Lo scheletro fossilizzato di due milioni di anni fa apparterrebbe a un bambino: le ossa sono state trovate nella grotta Malapa Sterkfontein nella regione del Sudafrica.
Lo scopritore è il professor Lee Berger, dell' Università di Witwatersrand a Johannesburg: è lui l'antropologo che considera fondamentale, con altri ricercatori, questo ritrovamento.
Si ipotizza che l'essere ritrovato appartenga a una specie sconosciuta, che si colloca tra l'uomo e la scimmia: forse è l'essere che iniziò a camminare con due zampe.
Per ora si stanno analizzando la configurazione delle ossa del bacino e delle mani.
Sarà veramente l'anello di congiunzione tra le due specie?
Da secoli si cerca questa prova, questo essere intermedio, mezzo uomo e mezzo scimmia, che provi il passaggio tra le due specie, ma non si è mai trovato.
Gli antropologi hanno avuto diversi abbagli in passato e qualcuno ha organizzato pure qualche “bufala”, poi smascherata.
Fidati tu degli scienziati.

04/4 Caucaso in subbuglio, con attentati che rafforzano il potere centrale (Luigi Rossi)


In Inguscezia, a Karaboulak, a 20 km dalla capitale Magas il solito kamikaze è esploso, portando con sé due poliziotti e ferendo altri due: l'attentato è avvenuto davanti a un commissariato di polizia, poi un altro poliziotto è rimasto ferito.
Intanto il leader della guerriglia cecena, Doki Umarov, ha rivendicato gli attentati alla metropolitana di mosca, con 40 morti.
Il padre di Mariam Sharipova, la 28enne originaria del Daghestan, la seconda attentatrice della metropolitana, ha riconosciuto la figlia: "Mia moglie e io abbiamo riconosciuto nostra figlia immediatamente".
Ora il potere centrale sarà nuovamente più duro contro tutti i ceceni e la caccia all'uomo sarà giustificata dalla lotta al terrorismo.
Questa scelta stragista dei ceceni li ha isolati dal punto di vista politico, da tutta la comunità mondiale.
Il terrorismo stragista è sempre servito a generare poteri forti, mai a liberare i popoli.

04/4 I soliti kamikaze a Baghdad (Arduino Rossi)

Tre attentati a Baghdad in un solo giorno, ci sono stati 41 morti e 224 feriti: le bombe sono esplose nei pressi di sedi diplomatiche di Iran, Egitto, Germania, Siria e Spagna.
I kamikaze sono stati bloccati sui loro veicoli e si sono fatti esplodere in mezzo alla folla, secondo una logica del terrore fine a se stesso, per la morte e la distruzione folle.
Questa guerra ormai vuole distruggere, seguendo un istinto che possiamo definire di morte, una vera necrofilia, amore della morte dentro e fuori di se stessi: il mondo islamico si dovrebbe preoccupare del trionfare di questa cultura, perché al suo interno ci sono tutti i germi dell'autodistruzione.

04/4 Cuba non si arrende e resiste a tutto, a tutti, al buon senso (Angelo Ruben)

Raul Castro ha parlato al IX congresso Unione gioventù comunista: “Cuba non cederà un millimetro di fronte alla campagna fuori dal comune di Usa e l'Ue contro l'isola caraibica”.
Ha respinto le accuse per la morte del dissidente Orlando Zapata per un digiuno di 85 giorni, assicura inoltre che il dissidente Guillermo Farinas non è in prigione, ma libero e i medici cercano di salvarlo, nonostante il suo sciopero della fame di un mese.