In Inguscezia, a Karaboulak, a 20 km dalla capitale Magas il solito kamikaze è esploso, portando con sé due poliziotti e ferendo altri due: l'attentato è avvenuto davanti a un commissariato di polizia, poi un altro poliziotto è rimasto ferito.
Intanto il leader della guerriglia cecena, Doki Umarov, ha rivendicato gli attentati alla metropolitana di mosca, con 40 morti.
Il padre di Mariam Sharipova, la 28enne originaria del Daghestan, la seconda attentatrice della metropolitana, ha riconosciuto la figlia: "Mia moglie e io abbiamo riconosciuto nostra figlia immediatamente".
Ora il potere centrale sarà nuovamente più duro contro tutti i ceceni e la caccia all'uomo sarà giustificata dalla lotta al terrorismo.
Questa scelta stragista dei ceceni li ha isolati dal punto di vista politico, da tutta la comunità mondiale.
Il terrorismo stragista è sempre servito a generare poteri forti, mai a liberare i popoli.