5 ott 2010

Perché non va con Marco Pannella?

Gianfranco Fin lancia FareFuturo, pronto pure ad andare alle eezioni: "Ci accingiamo non a fare An in piccolo, ma un Pdl in grande. Far nascere un nuovo soggetto politico è ineludibile FareFuturo......Non ho in mente un partito. Dobbiamo puntare su un movimento politico di opinione organizzato, che aggrega. Non certo ad una struttura pesante e radicata sul territorio....Non voglio commettere gli errori fatti con An. Basta con la logica dei colonnelli e soldati".

Così Gianfranco va alla guerra e spera di essere ancora il capo di un partito, ma di centro, moderato, laico, quasi.....radicale.

Perché non va con Marco Pannella?

DEFRANCESCHI (MOV.5 STELLE) SU AUTORIZZAZIONI ACQUEDOTTO PRIVATO; LOCALITA’ SANGUINEDA (VERGATO)

Andrea Defranceschi (mov.5 stelle), ritorna con una seconda interrogazione (la prima fu presentata il 20 luglio u.s.) sulle autorizzazioni che riguardano l'acquedotto privato nella località Sanguineda (Comune di Vergato). Il consigliere, nel ricordare che oltre all'utenza proprietaria, all'acquedotto sarebbero collegate "senza alcun atto autorizzativo, né assenso da parte della proprietaria , numerose utenze che servono edifici realizzati illegittimamente in area di tutela ambientale e paesaggistica", interroga la Giunta per sapere se il Servizio Tecnico Bacino Reno, abbia agito in questa vicenda con la necessaria competenza e diligenza e se ritenga compatibile con la certezza del diritto, un procedimento regionale che abbia ammesso prima e generato, successivamente, azioni ed atti abusivi o, addirittura, illegittimi con rilevanza anche di carattere penale. Il consigliere chiede anche se non consideri possibile, almeno limitatamente alle richieste avanzate (quelle del 22 giugno 2001 e del 2 agosto 2007) e benché non sia stato rilasciato alcun atto autorizzativo esplicito, l'immediata applicabilità degli articoli 32 (decadenza) e 33 (revoca) del R.R. n.41/2001, per mancato rispetto grave e reiterato delle prescrizioni contenute in disposizioni legislative e anche alle leggi e ai regolamenti regionali.

DEFRANCESCHI (MOV. 5 STELLE): BLOCCARE LE ORDINANZE SULLA FAUNA SELVATICA DI 11 COMUNI IN PROVINCIA DI BOLOGNA

Undici Comuni in provincia di Bologna avrebbero violato le prerogative di Provincia e Regione in merito alle politiche di gestione della fauna selvatica, e la Giunta dovrebbe intervenire a bloccare le ordinanze ancora in vigore. È quanto sostiene Andrea Defranceschi, del gruppo "Movimento 5 Stelle, in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, che fa riferimento alla L.R. 157/1992.

Il consigliere ricorda che a luglio il TAR dell'Emilia-Romagna ha sospeso il piano quadriennale di abbattimento delle volpi approvato il 23 marzo dalla Provincia di Bologna; il tribunale amministrativo ha riconosciuto valide le ragioni sollevate tramite ricorso dalla LAV (Lega Anti Vivisezione), insieme a LAC (Lega per l'abolizione della caccia) e WWF. Ciò nonostante, i Comuni di San Giovanni in Persiceto, Anzola dell'Emilia, Calderara, Crevalcore, Sant'Agata Bolognese, Sala Bolognese, Bentivoglio, Galliera, Malalbergo, Minerbio e Pieve di Cento – tutti in provincia di Bologna – hanno autonomamente varato ordinanze in cui si dispone di stanare, catturare e abbattere le volpi rinvenute nel territorio; questi Comuni hanno argomentato il provvedimento con il "concreto rischio per la sicurezza idraulica del territorio" e con i danni alla "integrità degli operatori dell'agricoltura, dei loro animali e dei loro mezzi". In seguito, la LAV ha presentato una serie di diffide, che nel caso del Comune di Galliera ha portato, il 28 settembre, alla sospensiva della citata ordinanza.

Quanto alla dimensione del problema delle volpi, Defranceschi sottolinea come la Provincia di Bologna abbia liquidato solo 396 euro a titolo di rimborso per i danni imputati a questi animali.

NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE: BIGNAMI, SANARE “PALESI VIOLAZIONI” ARTT. 2 E 41 STATUTO

Il Nuovo Circondario imolese inserirebbe, all'interno della propria assemblea, consiglieri "scelti non su base elettiva, bensì cooptati nel circondario", "consiglieri che, in numero estremamente esiguo, possono approvare documenti della massima importanza per la cittadinanza, come per esempio la pianificazione territoriale e socio sanitaria".

Lo denuncia il consigliere regionale Galeazzo Bignami (pdl) in un'interrogazione, evidenziando che l'art. 2 dello statuto del Nuovo Circondario citerebbe testualmente che "non è ammesso il recesso dei singoli Comuni", articolo che violerebbe "palesemente il principio costituzionale di autonomia dei Comuni stessi", e che l'art. 41 del medesimo statuto richiederebbe che "per le modifiche da apportare allo stesso venga preventivamente acquisito il parere della Provincia, parere di cui non vi è traccia nella documentazione data dagli uffici del Comune di Castel San Pietro".

Bignami chiede quindi alla Giunta regionale se e come intenda intervenire per sanare le "palesi violazioni" ravvisabili negli artt. 2 e 41 dello statuto, a quanto ammontino i finanziamenti erogati a qualsiasi titolo dalla Regione al Circondario imolese, se e come ritenga di risolvere l'ormai annosa mancanza del Piano regolatore (PSC), negli anni più volte annunciato, ma mai reso operativo e costato già 2 milioni e 800 mila euro, ed infine se intenda intervenire per ripristinare il principio costituzionale di autonomia dei Comuni e garantire la democraticità "ulteriormente compressa dalla prospettata riforma del Circondario". 

RIVEDERE NORMATIVA REGIONALE - LEONI (PDL): LUOGHI CULTO ISLAMICO;




Andrea Leoni (pdl) , nel rilevare che l'uomo pakistano che domenica 3 ottobre 2010 nel Comune di Novi (Mo) ha lapidato la moglie che si era opposta al matrimonio combinato imposto alla figlia, era anche il referente religioso della comunità pakistana ed aveva creato un centro di culto islamico aperto ai fedeli in un locale di sua proprietà adiacente alla propria abitazione in Via Bigi Vales, ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere: se confermi che i locali dello stabile in via Bigi Vales a Novi di Modena, fossero utilizzati come luogo di culto islamico; se l'utilizzo dei locali suddetti per attività di culto fosse stata oggetto di autorizzazione da parte dell'Amministrazione comunale di Novi, anche in relazione alla destinazione d'uso dei locali stessi e se tali locali siano stati oggetto, di recente e nel passato, di controlli e di verifiche da parte dell'Amministrazione comunale, in caso affermativo, quali siano i rilievi emersi. Il consigliere chiede anche: se risulti che nei suddetti locali si svolgessero regolarmente attività connesse al culto e quindi gli stessi locali si connotino, per i cittadini islamici residenti nell'area, come una vera e propria moschea; se confermi che l'omicida fosse anche il referente religioso della comunità pakistana ed il proprietario dei locali dove si svolgeva attività di culto e in caso affermativo, come giudichi tale fatto; se l'utilizzo dei locali per attività di culto facesse riferimento ad una specifica e riconosciuta associazione; se concordi nel ritenere preoccupante che l'uomo accusato dell'omicidio della moglie per questioni fosse anche il referente religioso della locale comunità pakistana. Leoni, infine, domanda se l'amministrazione comunale di Novi sia stata oggetto di specifiche richiesta di autorizzazione, da parte di soggetti pubblici o privati, per utilizzo di locali destinati al culto islamico e, in caso affermativo, quali; se alla luce dei gravi fatti verificatisi, non ritenga opportuno rivedere la legislazione regionale che oggi autorizza e di fatto legittima, l'esercizio del culto islamico anche in locali non destinati a tale uso e come intenda intervenire per verificare che le attività di culto esercitate nei sempre più numerosi centri islamici diffusi sul territorio regionale, sia esercitata in ottemperanza delle prescrizioni di legge.

OSPEDALE FORLI’ - BARTOLINI (PDL) SU TRASFERIMENTO PET OSPEDALE FORLI’ A IRST MELDOLA



BLuca Bartolini (pdl) ha rivolto una interpellanza alla Giunta per sapere se corrisponde al vero che la PET (Positron Emission Tomography) oggi disponibile nell'Ospedale di Forlì verrebbe trasferita all'lrst di Meldola, lasciando sprovvisto l'intero ospedale di Forlì che vanta una esperienza pluriennale in medicina nucleare, e se tutto il personale della Medicina Nucleare di Forlì verrà trasferito all'IRST in quanto assegnato alla Tac PET facendo di conseguenza smantellare uno dei punti di eccellenza a livello sovra aziendale fissato nel piano programmatico 2005/2009.

Il consigliere, in particolare, vuole conoscere: l'esatto ammontare in termini economici degli introiti dell'Ausl di Forlì dovuti alla PET dato che se si cede anche questo servizio all'Irst, si generano automaticamente ulteriori perdite al bilancio dell'Ausl medesima; per quale motivo, un importante strumento di medicina nucleare come la PET debba essere sacrificata per le esigenze dell'area vasta solo per l'Ospedale di Forlì contrariamente agli altri Ospedali dell'Area Vasta, andando, in questo modo, a smantellare ulteriormente un altro tassello delle eccellenze della sanità forlivese mentre i reparti oncologici delle altre 3 Ausl di area vasta manterrebbero inalterate le proprie strutture. Bartolini, infine, chiede anche di sapere: come può trovare giustificazione tale trasferimento quando l'Irst di Meldola è riconosciuto come centro per la cura dei tumori dell'intera Area Vasta Romagna e non solo dell'Ausl di Forlì; per quale motivo, ancora una volta, a pagare il conto dell'Irst di Meldola è prevalentemente, per non dire esclusivamente, come in questo caso, chiamata in causa la sola Ausl di Forlì quando la PET è disponibile anche a Ravenna e Cesena; se non ritenga invece più opportuno dotare di PET anche l'IRST di Meldola mediante una compartecipazione alla spesa in parti uguali di tutte le 4 Ausl dell'Area Vasta Romagna come avvenuto per la centrale 118 unificata di Ravenna o per il laboratorio analisi unificato di Pievesistina pagato in parti uguali tra i 4 soggetti coordinati in area vasta e se non ritenga, se confermata, questa decisione come l'ennesima dimostrazione di un disegno politico mirato a smantellare le eccellenze dell'Ospedale di Forlì per ridimensionare le eccellenze raggiunte dall'Ospedale Morgagni-Pierantoni.

“Il Comune di Bologna -VECCHI (PDL): SU TARIFFE CUSTODIA VEICOLI RIMOSSI

"Il Comune di Bologna, nell'applicazione delle spese per la custodia dei veicoli rimossi, continua ad ignorare completamente le specifiche disposizioni diramate dalla Prefettura, il cui annuale decreto di ricognizione individua proprio le tariffe di custodia". È  quanto segnala Alberto Vecchi (pdl) in un'interrogazione presentata alla Giunta regionale per conoscere i motivi per i quali le indicazioni della Prefettura "non sono rispettate", sia quanto riguarda la custodia dei veicoli rimossi, che per ciò che concerne il deposito di mezzi sottoposti a fermo o sequestro.

Mentre le spese per la rimozione sono determinate con decreto ministeriale (401/1998), soggetto ad adeguamento Istat, (anche se all'Ente locale è data comunque la possibilità di un aumento fino al 20%) - sottolinea Vecchi in proposito – "è sulle spese di custodia che si verificano le principali vessazioni nei confronti dei proprietari dei mezzi rimossi". Eppure, spiega il consigliere, la Prefettura di Bologna, fin dal 2000 aveva indicato a tutti i comuni della provincia di Bologna di adeguare le tariffe delle spese di custodia a quelle comunicate annualmente dall'Associazione nazionale centri soccorso autoveicoli (A.N.C.S.A.) giudicate congrue dall'Ufficio Tecnico Erariale. Tale prescrizione, – continua Vecchi - che riguardava le spese di custodia per veicoli sottoposti a sequestro o fermo amministrativo, sarebbe "applicabile quindi analogamente alle spese per la custodia a seguito di rimozione, come tra l'altro indicato dalla circolare del Ministero dell'Interno (n° M/6326/13 del 4.12.1997)".

"Il Comune di Bologna – sostiene l'esponente del pdl - ha in realtà sempre disatteso tale invito, ed oggi si assiste al paradosso per il quale le depositarie per la custodia dei veicoli richiedono ai proprietari dei mezzi somme variabili da 4 a 7 volte le tariffe adottate dall'ANCSA ed indicate dalla Prefettura: un giorno di custodia in area scoperta viene fatto pagare € 23 anziché € 3,34, dieci giorni € 170 anziché 33,40 e quindici giorni € 198 anziché 50,10." (is)

Bologna - CAVALLI (LEGA NORD): CRITICITA’ STRADE PIACENTIN

Stefano Cavalli (lega nord) ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere quale sia lo stato attuale delle strade regionali, se siano state riscontrate eventuali criticità e situazioni a rischio di frane, smottamenti e caduta massi, visto l'incidente accaduto nei giorni scorsi ad un 45enne colpito in maniera grave da un masso sulla statale 45, tra Marsaglia e San Salvatore (PC). Il consigliere, visto che la Regione ha stanziato nel 2010 2,2 milioni di euro per lo sviluppo della montagna bolognese, parte dei quali dovrebbero essere destinati ad interventi contro il dissesto idrogeologico e per il risanamento delle strade, chiede se la Regione intenda stanziare ulteriori fondi per il risanamento stradale e contro il dissesto idrogeologico anche per le altre province emiliano-romagnole.

a cura di: Ufficio Stampa dell'Assemblea Legislativa

Emilia - BIGNAMI (PDL): STAZIONE DI IMOLA; DISAGI PER CHIUSURA ALLE 21

Galeazzo Bignami (pdl) ha interrogato la Giunta per sapere se la Regione è a conoscenza dei disagi causati dalla chiusura anticipata della stazione di Imola che vede il blocco centrale chiudere alle ore 21 obbligando gli utenti ad attendere i treni direttamente ai binari e non nella più consona e comoda sala d'aspetto. Il consigliere chiede se la Regione intenda intervenire per ripristinare almeno il precedente orario di chiusura della stazione alle 24.00 e se, invece che declassare il servizio, non intenda intervenire per rendere più a misura dell'utente la stazione che, giova ricordarlo, è il secondo Comune della Provincia di Bologna per abitanti ed una porta di accesso fondamentale tra l'Emilia e la Romagna.



LUXOTTICA: LICENZA CON AMERICANA COACH. ZAIA: UN IMPORTANTE SEGNALE DI FIDUCIA NELLA RIPRESA

"In una fase dell'economia mondiale in cui i contorni della ripresa non sono ancora del tutto delineati e certi, l'operazione avviata da Luxottica mi sembra costruisca a dare un ulteriore segnale di fiducia per il futuro".

Il Presidente della Regione Luca Zaia commenta positivamente l'annuncio che la Luxottica ha firmato con la società americana Coach, che produce accessori, un accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione in tutto il mondo di collezioni di occhiali da sole e da vista. Luxottica calcola che una volta a regime il fatturato della licenza potrà essere di circa 100 milioni di dollari all'anno.

"Ritengo inoltre che anche questa nuova partnership – conclude il Presidente – sia l'ennesima conferma dell'alta considerazione che sui mercati mondiali trovano le produzioni di qualità del Made in Italy, su cui dobbiamo continuare a puntare".