22 apr 2024

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L'Italia è libera e democratica?

Si sa, anche gli asini volano, chi crede a tutto ciò che raccontano in TV può credere anche a questo.
In questi giorni ho visto le solite facce di militanti per i loro candidati, nelle piazze e mi sono sembrati i soliti musi, ma più brutti di sempre.
Sì, ci sono i soliti futuri vincitori di concorsi facili.
Poi ci sono quelli che puntano di più, in concorsi per attività professionali, dalla libera professione, all'assunzione e alla carriera nella società con partecipazione pubblica, diretta o indiretta, per i mille collegamenti che caratterizzano il nostro mondo lavorativo, aziendale.
Sì, questi battono le manine e puntano alla vittoria della loro lista, che nulla potrà cambiare.
Dietro abbiamo tantissimi reati, come interessi privati in atti pubblici, falsi e abusi di potere, che se sommati potrebbero portare a condanne per millenni di anni di carcere, se messi in fila ci potrebbero far arrivare alla fine dei tempi.
Gli italiani, tutti, sanno, vedono, borbottano e molti sogghignano, a denti stretti, ma questo letamaio è la base della nostra democrazia, della nostra Repubblica delle banane, rigorosamente italiane.
Quanto vale questa classe politica una volta salita al potere in questo modo?
Dovrà stare in silenzio, perché il marcio è tanto e se qualcuno aprisse gli scaffali dei segreti nazionali, i nostri miseri politicanti verrebbero spazzati via come quelli della Prima Repubblica.
Così ecco a voi le promesse mai mantenute, come il blocco navale, l'espulsione dei clandestini e dei delinquenti importati.
Abbiamo la promessa delle strade sicure, ma anche del lavoro con reddito minimo garantito, vecchia lotta politica dell'estrema sinistra extraparlamentare di un tempo, ma oggi del PD e dei grillini.
Chi decide da noi, in Italia?
È semplice, è chi detiene il nostro debito pubblico, che non sono solo le banche centrali e i grandi speculatori mondiali, ma tanti singoli cittadini, che al primo rumore vendono tutto.
Quindi la politica segue un programma utile ai profitti del momento, ovvero i migranti servono ancora, ma gli svantaggi e i costi crescono, quindi si mettono i primi blocchi e qualche espulsione in più.
Il crimine rende all'economia finanziaria, ma quando i danni saranno eccessivi si preferirà colpire, sequestrare, punendo finalmente anche i borseggiatori.
La politica contro la famiglia, con il crollo delle nascite, finalmente ha toccato il fondo e si è, speriamo, al giro di boa.
Cosa sono tutti gli starnazzi dei politicanti, con tanti farisei che si strappano le vesti, perché quello ha detto questo e quello?
La politica urlata, dai Mass-media, dai social, pare solo una grande pagliacciata, anche divertente se non ci costasse troppo, in tutti i sensi.

21 apr 2024

Immigrazione e la immensa menzogna che con essa si vince la povertà.

Il fatto è proprio il contrario e basta non fare gli ipocriti infami, di chi fa il buonista e guarda il cielo, sparando grosse minchiate.
Per vincere la povertà, o almeno attenuare gli effetti peggiori, si dovrebbe distribuire il reddito, in modo che anche i più poveri del pianeta possano avere la loro fetta di ricchezza, partecipando allo sviluppo economico e quindi non essere trattati come vuoti a perdere.
Dunque, un fatto è certo, gli immigrati da noi non sono risorse, ma spesso una perdita economica.
Il caso dei braccianti nel Sud, sostituibili con macchine agricole, è un classico, ma le varie cosche non vogliono, perché non riuscirebbero a controllare il tutto come oggi.
Sì, abbiamo troppi personaggi inadatti al cambiamento storico, tecnologico e finanziario, che vogliono sfruttare, al negativo, questa assurda, anacronistica e pericolosissima immigrazione.
Dunque, con loro il costo del lavoro da noi scende, ma mette in condizioni di miseria nera sempre più tanti poveracci nazionali e anche tra i vecchi immigrati.
Inoltre rallentano lo sviluppo tecnologico in atto, che non potrà essere fermato, essendo uno schiacciasassi in movimento.
Cosa sta capitando in pratica?
Nelle Industrie l'automatizzazione avanza, anche con i robot e l'IA, mentre le periferie sono sempre più escluse da tutto questo.
Così gli immigrati, diciamo non integrabili, sono utili in questo sporco gioco.
Svolgono lavori marginali o di manovalanza criminale, nel nero in tutti i sensi.
Sono utili ai fini di chi vede accrescere il proprio patrimonio, perché non si sanno difendere economicamente dai giochi finanziari, che ci riguardano tutti.
Così fette di ricchezza, dai ceti popolari italiani e anche dei vecchi immigrati, da tempo presenti da noi, passano nelle mani dei più ricchi.
La povertà cresce per colpa della continua immigrazione, diciamo che se si volesse dare futuro ai poveri si spenderebbe veramente nella loro istruzione.
Invece spendono soldi per farli arrivare da noi, circa 10 mila Euro per ogni falso profugo, denaro che farebbe miracoli da loro.
Il gioco sporco è evidente, le periferie sono un campo di battaglia etnico, prevedere cose terribili è facilissimo.
Gli islamisti, da troppi anni a servizio a loro insaputa di forze ambigue, inizieranno a passare alla guerra santa, poi ci sarà chi si difenderà.
Dunque, il terrorismo islamico ha provocato solo danni agli islamici, che sono i non integrabili, per motivi culturali nel mondo futuro, che verrà.
Già vengono sempre più esclusi dalle nostre realtà, per paura, quindi non hanno occasioni di progresso lavorativo, oltre ai soliti lavori di bassissimo livello, anche quando potrebbero fare di più.
Penso, anzi ne sono certo, che abbiamo chi guarda tutto con calma, sogghigna e conta i soldi che ricava.
Oggi i nuovi miserabili servono poi verranno gettati nei rifiuti, come non lo so. 
Poi, io lo ricordo sempre, se la paura sarà tanta contro l'islam qualcuno potrà agire con le nuove tecnologie.
Voglio parlare chiaro, si potrebbe incaricare l'IA per eliminarli dall'Occidente e pure dal mondo, senza sapere chi ha organizzato quello che potrebbe essere la più grande pulizia etnica della storia umana.
Così da noi si spendono meno soldi per i salari e non serve imporre il salario minimo per legge, perché il lavoro nero avanzerebbe ancora.
Ecco a voi il quadro finale che otteniamo, i ceti alti e medio alti, con l'immigrazione, aumentano i loro profitti, il ceto medio e popolare perdono posizione, la violenza cresce e genera emarginazione disperata, che tra gli islamici favorisce il terrorismo islamico, le nuove tecnologie, come il telelavoro, rende sempre meno utile emigrare per chi ha professionalità da vendere, quindi sempre più non conterà dove sei nato, ma ciò che sai fare.
Le culture integraliste, fanatiche e fataliste, sono destinate a subire vere pulizie etniche feroci, terrificanti, ovvero potremmo avere quello che avviene a Gasa oggi, moltiplicato per mille, o anche più, a livello planetario.
Intanto i buonisti guardano il cielo e fanno i loro discorsi demenziali, da predicatori ridicoli, controllando sempre, con la mano, il loro portafogli in tasca, che cresce di volume.

20 apr 2024

Il nulla della politica dei violenti.

Un tempo si diceva che gli estremisti giocavano a fare i rivoluzionari, allora erano giovani, non superavano quasi mai i trent'anni e spesso neppure i venti.
Però dietro c'erano alcune motivazioni come la lotta contro il mondo dei raccomandati e delle varie caste, famigliari, sociali, politiche e sindacali.
Poi i ragazzini crescevano e quasi tutti prendevano la loro strada, tranne per pochi sciagurati, che finirono nell'estremismo violento o anarchico, senza sbocchi.
Oggi stanno riesumando slogan e argomentazioni vecchie di 50 anni fa, quando esisteva ancora la Guerra Fredda e i blocchi contrapposti.
La situazione oggi però è opposta, confusa, ambigua e anche ridicola.
I nuovi ribelli, ancora nelle università, sono vecchi disadattati, ex terroristi o anarcoidi senza futuro, che spingono ragazzini dietro a scontri politici contraddittori.
Oggi si lotta per Hamas, filo iraniano, per la Palestina libera, contro la Nato e la guerra, ma per Putin di fatto.
"Grande è la confusione sotto il cielo" dicono i cinesi, ma nel caos c'è chi ha le idee chiare.
I nuovi e vecchi violenti, più o meno con vecchie ideologie, svuotate di senso nel tempo, servono a chi gestisce, da sempre, la strategia della tensione.
In passato fu utile a corrotti e a filo mafiosi tutto il rumore e il polverone provocato dai ribelli di allora.
Servì a distrarre l'opinione pubblica dai loro traffici sporchi, tanti e spesso alla luce del sole.
Il ritorno della lotta antifascista senza fascismo, di vere forme di antisemitismo, confuse e ambigue, celano situazioni complesse, di traffici sporchi e interessi loschi.

19 apr 2024

#VDAlavora – Cerimonia di consegna dei diplomi ai 18 Qualificati per la seconda edizione del percorso per Disability Manager in Valle d’Aosta



Il ven 19 apr 2024, 17:53 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

 

Aosta, venerdì 19 aprile 2024

 

#VDAlavora – Cerimonia di consegna dei diplomi ai 18 Qualificati per la seconda edizione del percorso per Disability Manager in Valle d'Aosta

 

Si è svolta venerdì 19 aprile 2024, presso la Sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale ad Aosta, la cerimonia di consegna dei diplomi di Qualifica ai 18 Responsabili dell'inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro – Disability Manager che hanno partecipato alla seconda edizione del percorso formativo ideato promosso e finanziato dall'Assessorato Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile e gestito dall'Ente formativo Progetto formazione.

Il corso, che per la prima edizione aveva già qualificato 26 persone, si è concluso a febbraio 2024 ed ha visto anche questa volta numerose aziende ed enti aderire all'iniziativa, con l'obiettivo di poter contare, anche all'interno della propria realtà aziendale, di un esperto in grado di facilitare e sostenere l'inserimento lavorativo di persone con disabilità o con particolari fragilità. I soggetti, pubblici e privati, che possono ora contare, all'interno del loro organico, sulla figura del Disability manager sono: Anas Spa, CGIL Valle d'Aosta, Confartigianato Imprese Valle d'Aosta, Co.Di.VdA - Coordinamento Disabilità Valle d'Aosta, CVA Spa, ELTEK Spa, GAL Valle d'Aosta, Istituzione scolastica Innocent Manzetti, Istituzione Scolastica Valdigne Mont-Blanc, La Libellula Società Cooperativa Sociale, L'Esprit à l'Envers Società Cooperativa Sociale Noi e gli altri Società Cooperativa Sociale, Randstad Aosta,  Regione autonoma Valle d'Aosta, Società di Servizi Valle d'Aosta Spa.

L'Assessore allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile ha sottolineato che la strategia per l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità, impostata con il PPL 2021-2023 e che proseguirà con il Piano 2024-26, si arricchisce con ulteriori 18 Disability manager. Le loro competenze si uniranno a quelle delle persone già qualificate così da supportare enti, istituzioni e imprese e le persone con disabilità in modo che queste possano esprimere pienamente il proprio potenziale, favorendo il benessere socio-lavorativo di tutte le lavoratrici e i lavoratori e in più generale la coesione della comunità lavorativa.

Durante la cerimonia di consegna dei Diplomi, è stata organizzata una tavola rotonda i cui lavori sono stati aperti dalla formatrice ligure Veronica Giovale, sul tema della leadership inclusiva. Giovale ha sottolineato come la società oggi stia attraversando un momento storico di cambiamento culturale nel quale il tema dell'inclusione riveste un'importanza cruciale e dove la diversità rappresenta un valore aggiunto, in particolare per le aziende, sia in termini di sviluppo che di innovazione.

La tavola rotonda è proseguita con la testimonianza di enti e aziende che hanno inserito nel loro organico Disability qualificati. Al tavolo erano presenti Marco Bonelli (Disability Manager –RSPP Casino de la Vallée Saint-Vincent - Staff di direzione), Rita Dal Monte (Disability Manager – Amministrazione del personale Azienda USL Valle d'Aosta- Rappresentante del CUG), Dario Marconato (Responsabile funzione risorse umane CVA Spa), Gabriella Morelli (Coordinatrice del Dipartimento personale e organizzazione dell'Amministrazione regionale), Cristina Rubbo (Responsabile risorse umane e della formazione INVA Spa).  Con il supporto della Struttura Politiche per l'inclusione lavorativa, essi stanno sperimentando un nuovo approccio all'inserimento professionale di persone con disabilità o con particolari fragilità e hanno condiviso la loro esperienza e i progetti già avviati o in fase di pianificazione.

Nell'ottica di mantenere viva la rete ed il rapporto con gli enti e le aziende, l'Assessorato Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile promuoverà seminari di aggiornamento e cicli di incontri con esperti a sostegno dell'attività dei Disability Manager qualificati.

ELENCO QUALIFICATI

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Fonte: Assessorato dello Sviluppo economico, Formazione, Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile – Ufficio stampa Regione autonoma Valle d'Aosta

 

 



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Parole per l’Europa



Il ven 19 apr 2024, 16:25 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


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COMUNICATO STAMPA

Aosta, venerdì 19 aprile 2024

 

Parole per l'Europa

 

L'Assessorato degli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna comunica che si è svolto nella mattinata di oggi, venerdì 19 aprile, nell'Aula Magna del Convitto regionale Federico Chabod, di Aosta l'evento "Parole per l'Europa", che ha avuto come protagonisti gli studenti che hanno seguito, nell'anno scolastico 2023/24, il percorso educativo "L'Europa in classe". Ad aderire all'iniziativa, proposta da Europe Direct Vallée d'Aoste, del Dipartimento politiche strutturali e affari europei, sono state la 4A, indirizzo Tecnico turistico, dell'Istituto tecnico professionale regionale "Corrado Gex" e la 4A, 4B e 5A, indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, dell'Istituzione scolastica di Istruzione tecnica e professionale "Innocent Manzetti".

Dopo l'introduzione della Docente del Dipartimento Sovraintendenza agli studi, Antonella Mauri, e gli interventi dell'Assessore agli affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna e della Coordinatrice del Dipartimento politiche strutturali e affari europei, Nadia Petterle, la parola è passata ai giovani che hanno esposto le tematiche che a loro avviso dovrebbero trovare un posto centrale nell'agenda politica dell'Unione europea.

A partire da una serie di parole chiave, da loro stessi individuate – "Sostenibilità", "Opportunità", "Imposte", "Esercito europeo", "Salute mentale", "Scuola", "Ambiente" e "Umanità" – gli studenti hanno saputo far emergere le loro preoccupazioni per il contesto nel quale vivono, rivendicando il diritto ad essere felici e a sognare un avvenire migliore.

Nel sottolineare il loro ruolo di generazione del futuro, i giovani hanno riposto fiducia nel progetto europeo, definendo l'Europa un "faro di speranza" nel panorama globale. Un messaggio, questo, senz'altro positivo, considerato che l'iniziativa di quest'oggi rientra nelle celebrazioni per la Festa dell'Europa, nata per ricordare la storica dichiarazione del 9 maggio 1950, dell'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, quale momento che ha segnato l'inizio del percorso di integrazione europea e della cooperazione per la pace e l'unità tra gli Stati.

 

Nel concludere i lavori, l'Assessore agli affari europei ha esortato i giovani a ricercare la felicità personale, a cogliere le occasioni e le opportunità che si presenteranno, valorizzando il loro ruolo di cittadini valdostani, italiani, europei e del mondo. 

 

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 Fonte: Assessorato degli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la Montagna – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



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La guerra dei mondi.

No, non è fantascienza, i mondi di cui parlo sono quelli dei blocchi economici mondiali.
Principalmente abbiamo la Russia e la Cina, due realtà dominate da oligarchi di origine strana, ovvero burocrati comunisti, di alto livello, che si sono trasformati in signori, padroni di vecchio stampo, gli stessi ufficialmente combattuti nei regimi comunisti.
Quando si formano oligarchie e le dittature perdono le loro motivazioni storiche si cercano nemici esterni, che sono gli occidentali dell'Occidente padrone del mondo oggi. 
Da questo, oltre al bisogno di sbocchi portuali a Ovest della Russia, è nata la guerra Russia e Ucraina.
La Cina invece minaccia per l'isola di Taiwan, che rivendica, favorisce i nemici dell'Occidente, arruolando i regimi islamisti, come quello iraniano e prima i Talebani in Afghanistan, che hanno messo in difficoltà l'Occidente sul campo militare.
Per vincere le guerriglie c'è una sola strategia, la pulizia etnica, ovvero la sostituzione della popolazione civile, che finanzia i ribelli e li aiuta, li sostituisce quando muoiono, ma questo è una strategia impresentabile dalle forze Occidentali.
Sarebbe la dimostrazione che non si combatte per la democrazia, ma per aree di influenza, in modo palese, comportandosi come i vecchi nazisti e stalinisti. 
In gioco, in tutti questi conflitti, anche per quello Mediorientale, ci sono interessi di transiti commerciali, così gli alleati reali sono strani.
Abbiamo l'Arabia Saudita che fiancheggia Israele, contro l'Iran Sciita, avversari storici, oggi economici e geopolitici.
Sì, lo ripeto, i vari gruppi islamisti, con i relativi terroristi, sono stati arruolati in questo conflitto, abbiamo le minacce contro l'Europa, dagli stadi durante le partite agli eventi, con l'attentato a Mosca.
Cosa c'è in discussione?
Il dominio dell'economia globale e quindi del mondo.
Poi abbiamo affari sporchi e traffici, con speculazioni finanziarie, dove i grandi speculatori vincono sempre.
La logica è sempre quella, simile alle precedenti guerre mondiali e anche coloniali.
Se si conosce la storia tutto segue una logica tipica, con l'uso della guerra per imporre nuove o vecchie realtà.

18 apr 2024

La guerra e le sue pulizie etniche.

La guerraPiù guerre ci sono e più miseri stanno peggio, non parlo solo della fame nel mondo, ma della salute pubblica, dell'acqua potabile e tanto altro.
L'Iran fa guerra a Israele e spreca miliardi, che potrebbero servire per il loro sviluppo sociale.
Si parla sempre dei morti diretti dei conflitti, ma mai di quelli indiretti, dei profughi, quelli veri, con donne e vecchi, con bambini, che muoiono lungo il percorso di fuga.
Poi ci si scorda che per le guerre interi popoli si affamano, nella miseria.
Sì, le guerre provocano da loro autentiche pulizie etniche e i dati demografici, di certi Paesi, per motivi di propaganda, possono essere totalmente falsati.
La più grande disgrazia delle guerre sono spesso le carestie, oltre alle malattie non curate, ma curabili.
È inutile nascondersi dietro l'ipocrisia, ma invece di lottare per la Palestina libera, sarebbe meglio denunciare e lottare contro il fanatismo religioso.
I grandi massacri degli ultimi anni hanno avuto come giustificazione proprio il terrorismo islamico, compreso quello di Gaza, attuale.
Forse sarebbe meglio lottare per denunciare gli islamisti, separandoli dal loro popolo, invece si vuole il Ramadan a scuola e si tollerano le donne dentro il recinto.
Poi da questo nasce l'emarginazione sociale, da cui scaturisce il terrorismo, che favorisce le pulizie etniche, con ghetti futuri e stragi come quelle di Gaza, che potranno avvenire anche da noi, se il loro terrorismo ci colpirà pesantemente.
Sì, le prime vittime del fanatismo islamico sono loro e combatterlo è un vero atto di civiltà.

17 apr 2024

Islamisti, utili mercenari per i conflitti mondiali.

Islamisti, utili In Afghanistan, nella narrazione servile e ridicola solita, i guerriglieri erano eroi coraggiosi o feroci tagliagole a secondo dei nemici.
Quando combattevano contro i sovietici erano quasi mitici, nella descrizione della stampa occidentale, quando invece divennero fanatici islamici, lo erano anche prima, nemici dei costumi occidentali, tornarono ad essere brutti e feroci.
Sì, pochi si chiedono chi paga a loro le armi, che costano miliardi di dollari e tutto il reddito del Paese asiatico non basterebbe neppure per la metà dei costi. 
Diciamolo pure, i Talebani, ma anche gli iraniani, con tanti gruppi, di fanatici armati, da una parte e l'altra, li usano contro i nemici, occidentali o orientali che siano.
Le varie guerre sante hanno dei capi esaltati con fornitori di armi russi e cinesi, oppure occidentali, alle spalle.
Sì, fino a quando serviranno per combattere i nemici verranno utilizzati i fanatici islamisti.
Questi conflitti spesso seguono logiche da Prima Guerra Mondiale, con zone di influenza economica e commerciale, con vie mercantili, per mare e per terra, come la guerra di Gaza, a due passi dal canale di Suez.
Così abbiamo i terroristi dell'Isis che colpiscono Mosca, poi altre volte se la prendono con l'Occidente.
Però non siamo più ai tempi delle guerre coloniali, le armi in uso potrebbero essere terrificanti e i pennivendoli, servi idioti del sistema, non si accorgono che rischiamo tutti il conflitto nucleare, con la fine della nostra specie, o con un futuro simile quello dei ratti di laboratorio, con malattie terribili per secoli.