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30 set 2010

 Giunta Regionale Piemonte

TURISMO

PRONTO UN MILIONE DI EURO PER I COMITATI REGIONALI DEGLI ENTI DI PROMOZIONE E DELLE FEDERAZIONI

Per il 2011 anche un bando per le associazioni 

L'assessore Cirio: "Stiamo pensando, anche, a un bando per le associazioni 

da far partire a inizio 2011, allargando i criteri affinché tutti possano partecipare" 



La Regione Piemonte garantirà, con un milione di euro, il sostegno ai Comitati Regionali degli enti di Promozione Sportiva e delle Federazioni: lo ha annunciato, questa mattina, l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Alberto Cirio, durante la Commissione del Consiglio Regionale. 



"Nonostante le gravi difficoltà di bilancio - ha spiegato Cirio ai membri della Commissione - abbiamo voluto garantire e mettere a disposizione un milione di euro a coloro che rappresentano una parte fondamentale del mondo sportivo piemontese, indispensabile alla pratica e alla crescita dello sport nella nostra regione. La misura servirà agli Enti di Promozione per proseguire le attività di diffusione della pratica sportiva, mentre alle Federazioni per sostenere i giovani talenti piemontesi. Le modalità di sostegno saranno operative entro ottobre, dopo un confronto con le parti interessate". 



Durante la Commissione l'assessore Cirio ha risposto, anche, al consigliere Laus in merito ai fondi per la pratica motoria nella scuola primaria. 

"Il progetto di Alfabetizzazione motoria vedrà anche quest'anno un contributo regionale dell'importo di 200 mila euro, esattamente come in passato - ha detto Cirio - quindi, nessuna conseguenza negativa per le attività nelle scuole e per i nostri studenti, a differenza di quanto i toni apocalittici del consigliere Laus facevano intendere". 



L'assessore Cirio ha, anche, annunciato alla Commissione la volontà di far partire a inizio 2011, anche, un bando per la promozione rivolto alle tante associazioni sportive piemontesi. 



"Stiamo pensando un bando a cavallo tra 2010 e 2011 - ha dichiarato Cirio - in modo da garantire le attività delle associazioni per tutto l'anno sportivo, che parte a settembre e giunge fino alle soglie dell'estate. Lo lanceremo, però, solo dopo un attento confronto con i membri della Commissione Regionale Consiliare, perché vogliamo ridiscuterne i criteri, al fine di estenderli al maggior numero di associazioni possibile. Ad oggi, infatti, delle 60mila associazioni sportive esistenti in Piemonte, solo l’1% presenta domanda sul bando e solo lo 0,8%, cioè tra le 500 e le 600 associazioni, ottiene il contributo. È mia volontà – ha concluso Cirio – modificare i criteri affinché possanno essere aiutate tutte le associazioni, comprese quelle più piccole”. 

1 set 2011

Finte associazioni scoperte dalle Entrate di Torino.


La bocciofila è un ristorante e il circolo un maneggio
Finte associazioni scoperte dalle Entrate di Torino. Evasi 1,8 mln di euro
Enti no profit solo sulla carta. I controlli della Direzione provinciale I di Torino
dell’Agenzia delle Entrate hanno scoperto 22 fra associazioni sportive, circoli culturali e
bocciofile che occultavano in tutto o in parte il reddito da attività commerciale. Ora
dovranno restituire al Fisco 1,8 milioni di imposte evase, oltre a sanzioni e interessi.
Bocciofila? No, ristorante – Al Fisco si presentavano come semplici bocciofile, ma
promuovevano on line la loro attività offrendo “coupon” per cene a prezzi scontati, con
tanto di descrizione dei menù. Stesso escamotage adottato anche da un club privato che
in realtà era una palestra d’élite dotata di sauna, bagno turco e vasca idromassaggio. I
clienti avevano inoltre a disposizione personal trainer, lezioni di step, acquagym e tone
up. In altri casi sotto la “copertura” di una società sportiva dilettantistica operavano veri
e propri maneggi e costose scuole di danza.
Associazioni senza “vita associativa” – Spesso dietro il paravento del no profit si
celavano gruppi di interessi del tutto personali o familiari. Associazioni totalmente prive
di “reale vita associativa”, dove le decisioni da anni erano prese sempre dalle stesse
persone e senza che mai fosse stata convocata una assemblea. In altri casi, i legali
rappresentanti delle associazioni avevano redditi irrisori a fronte di una consistente
disponibilità di beni. Altro segno distintivo di evasione, i consumi di gas ed elettricità
molto elevati rispetto ai volumi d’affari dichiarati.
La verifica corre sul web – Partendo dai dati presenti nell’anagrafe tributaria, è bastata
una semplice ricerca su Internet per vedere pubblicità, recensioni e opinioni dei fruitori,
da cui emergeva la natura commerciale delle presunte associazioni senza fini di lucro.
La verifica sul posto dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate ha fatto il resto.
“Si tratta di una strategia specifica per sanzionare i furbetti del no profit – così
commenta l’operazione il Direttore regionale delle Entrate del Piemonte, Rossella
Orlandi – che, sfruttando la fiscalità di vantaggio degli enti non commerciali, fanno
concorrenza sleale agli operatori economici regolari e creano un grave danno di
immagine agli enti e associazioni che tanto fanno per il nostro tessuto sociale”.
Torino, 2 agosto 2011

8 mag 2010

08/5 Bando associazionismo 2010-11 -Reg. Lombardia

Bando associazionismo 2010-11
902mila euro per progetti con finalità di utilità sociale presentati da associazioni. Scadenza: 31 maggio 2010.
Per il biennio 2010-2011 Regione Lombardia stanzia contributi a sostegno dei progetti con finalità di utilità sociale presentati dalle associazioni senza scopo di lucro e dalle associazioni di promozione sociale iscritte al registro regionale e ai registri provinciali dell'associazionismo..Chi può presentare domandaPossono presentare domanda le associazioni senza scopo di lucro iscritte iscritte alle sezioni A, B, C, D, E e le associazioni di promozione sociale (APS) autonomamente iscritte alla sezione F dei registri regionale e provinciali dell’associazionismo, purchè alla data di scadenza del bando risultino iscritte da almeno sei mesi ai suddetti registri e siano in regola con il mantenimento dei requisiti di iscrizione per l’anno 2008.Le associazioni iscritte al registro regionale possono presentare domanda in forma singola. Le associazioni iscritte ai registri provinciali possono presentare domanda in forma singola oppure sotto forma di organizzazione di rete (composta da articolazioni territoriali locali o sovralocali di una medeisma associazione autonomamente iscritte alla stessa provincia - minimo 3 soggetti).Progetti finanziabiliSono ammessi in gradutoria i progetti che prevedono azioni e attività per il perseguimento di finalità di utilità sociale negli ambiti previsti dal registro: - sociale, civile ricerca etica e spirituale- culturale- ambientale- relazioni internazionali- sport, tempo libero e innovazione tecnologicaEntità del contributoIl contributo è pari al 50% del valore complessivo del progetto e, comunque, non può superare il tetto massimo di € 5.000 per i progetti presentati da soggetti di livello provinciale e di € 10.000 per i progetti presentati da soggetti di livello regionale.A chi presentare domandaLe domande di contributo, in busta chiusa, devono essere presentate agli uffici protocollo di Regione Lombardia o delle Province secondo le modalità stabilite dal bando entro e non oltre il 31 maggio 2010. Per le domande spedite per raccomandata fa fede il timbro postale della data di spedizione.Lo stanziamento regionale per il bando 2010-2011 è di 902mila euro.Il bando è consultabile sul
Burl n.10 III° supplemento straordinario dell'11 marzo 2010.Per informazioniSportelli di spazioRegioneUffici competenti della Regione e delle Province
TIPOLOGIA:
Agevolazioni
SCADENZA:
Temporale
DATA DI PUBBLICAZIONE:
11-03-2010
DATA CHIUSURA:
31-05-2010
Allegati

12 mag 2010

12/5 Associazionismo 2010-11 - Regione Lombardia

Bando associazionismo 2010-11
902mila euro per progetti con finalità di utilità sociale presentati da associazioni. Scadenza: 31 maggio 2010.
Per il biennio 2010-2011 Regione Lombardia stanzia contributi a sostegno dei progetti con finalità di utilità sociale presentati dalle associazioni senza scopo di lucro e dalle associazioni di promozione sociale iscritte al registro regionale e ai registri provinciali dell'associazionismo..Chi può presentare domandaPossono presentare domanda le associazioni senza scopo di lucro iscritte iscritte alle sezioni A, B, C, D, E e le associazioni di promozione sociale (APS) autonomamente iscritte alla sezione F dei registri regionale e provinciali dell’associazionismo, purchè alla data di scadenza del bando risultino iscritte da almeno sei mesi ai suddetti registri e siano in regola con il mantenimento dei requisiti di iscrizione per l’anno 2008.Le associazioni iscritte al registro regionale possono presentare domanda in forma singola. Le associazioni iscritte ai registri provinciali possono presentare domanda in forma singola oppure sotto forma di organizzazione di rete (composta da articolazioni territoriali locali o sovralocali di una medeisma associazione autonomamente iscritte alla stessa provincia - minimo 3 soggetti).Progetti finanziabiliSono ammessi in gradutoria i progetti che prevedono azioni e attività per il perseguimento di finalità di utilità sociale negli ambiti previsti dal registro: - sociale, civile ricerca etica e spirituale- culturale- ambientale- relazioni internazionali- sport, tempo libero e innovazione tecnologicaEntità del contributoIl contributo è pari al 50% del valore complessivo del progetto e, comunque, non può superare il tetto massimo di € 5.000 per i progetti presentati da soggetti di livello provinciale e di € 10.000 per i progetti presentati da soggetti di livello regionale.A chi presentare domandaLe domande di contributo, in busta chiusa, devono essere presentate agli uffici protocollo di Regione Lombardia o delle Province secondo le modalità stabilite dal bando entro e non oltre il 31 maggio 2010. Per le domande spedite per raccomandata fa fede il timbro postale della data di spedizione.Lo stanziamento regionale per il bando 2010-2011 è di 902mila euro.Il bando è consultabile sul
Burl n.10 III° supplemento straordinario dell'11 marzo 2010.Per informazioniSportelli di spazioRegioneUffici competenti della Regione e delle Province
TIPOLOGIA:
Agevolazioni
SCADENZA:
Temporale
DATA DI PUBBLICAZIONE:
11-03-2010
DATA CHIUSURA:
31-05-2010

20 set 2010

Bergamo -Bettoni risponde - A TUTELA DELLA CASA E DELLO SPORT BERGAMASCO L’AUTORETE DELLA PROVINCIA PORTA ALLA RETROCESSIONE DELLO SPORT E DEL VOLONTARIATO


A distrugge lo spirito e l’operatività di una struttura che è l’orgoglio di una comunità che costruisce socialità e coesione Con infelice ostinazione e nel silenzio del Presidente On. Pirovano, che si sottrae al necessario confronto, la Provincia di Bergamo persegue un contorto disegno di graduale smantellamento della Casa dello Sport nella cittadella sportiva di via Gleno: • Per trasferire nei locali della struttura l’assessorato Caccia, Pesca e Sport è stato richiesto di fatto lo sfratto e la fuoriuscita di 9 Federazioni e diverse Associazioni Sportive, quando gli spazi sono già occupati e altre 10 Associazioni sono in lista di attesa per poter entrare nella sede.



• Alla oggettiva constatazione che tutta la Casa dello Sport è pienamente occupata e operante, si è risposto congelando il contributo annuo di € 100.000 all’Associazione Cittadella dello Sport, sia per il 2009 che per il 2010, con un evidente ricatto intimidatorio. Aleggia inoltre l’intenzione di non rinnovare il contratto d’affitto con il CONI e le Federazioni che scade nel 2012.



• In questi giorni si sta rinnovando il Consiglio di Gestione della Casa dello Sport, i cui componenti uscenti hanno operato senza alcun compenso se non quello della gratitudine del CONI e di tutti i consiglieri delle società sportive, per la loro competenza e disponibilità al servizio della promozione dello sport. Sono tutti uomini di sport, nessuno cosiddetto politico.



Il Comitato Provinciale del CONI, le Federazioni, le Associazioni Sportive, ampi settori del volontariato, e tutti quanti hanno a cuore l’autonomia dello sport contrastano queste intenzioni e hanno concordato un documento di principi per un confronto fermo e costruttivo.



• La collaborazione con la Provincia è opportuna e necessaria, ma l’Assessorato Caccia, Pesca e Sport può facilmente trovare spazio all’interno delle diverse sedi ufficiali della Provincia ( viale Vittorio
Emanuele, Borgo S. Caterina, etc.).



• Oggi sono presenti nella Casa dello Sport circa 40 Federazioni ed Associazioni Sportive, alcune con spazi di esclusivo utilizzo, con presenza costante e giornaliera di propri dirigenti volontari; altre, condividendo in comune gli stessi ambienti in base alle diverse esigenze.



Gli uffici, gli spazi di riunione rappresentano la base operativa ed integrata di tutte le federazioni, delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato che tengono in piedi lo sport bergamasco con un contributo fondamentale di sacrificio e di impegno, di tempo e di denaro, che va rispettato e valorizzato e semmai potenziato perché al servizio di oltre 200mila praticanti in tutte le discipline sportive.



Basti solo pensare che, nell’anno in corso, le sale riunioni sono state utilizzate per oltre 540 incontri. E’ un primato della società bergamasca che connota come ieri ed oggi lo sport sia tra i più importanti fattori di coesione sociale. Lo sport è comunità, è socialità, è sanità, è scuola, è integrazione, è costruzione di benessere, rispetto e coscienza civica.



• Il CONI paga regolarmente circa € 60.000 di affitto all’anno. Dal 2005 al 2008 la Provincia di Bergamo ha versato annualmente un contributo di Euro 100.000 annui all’Associazione Cittadella dello Sport per la sua gestione (riscaldamento, pulizie, manutenzione, utenze, auditorium, etc.).



Inoltre con i risparmi e le economie sono stati eseguiti lavori di miglioramento della struttura e realizzato l’auditorium oggi al servizio di tutti. Con la nuova Giunta Pirovano il contributo di € 100.000 è stato congelato per gli anni 2009 e 2010 senza un comprensibile motivo ma con il risultato di mettere in seria difficoltà le Federazioni e le Associazioni che operano al suo interno, al servizio di almeno 3.000 società operanti nel settore sportivo.



• Considerando che in ognuna di queste società operano mediamente 15 volontari tra dirigenti, allenatori, accompagnatori ecc. con un impegno di almeno 300 ore annue ciascuno e, considerando che ogni ora di lavoro vale almeno € 10, fatti i relativi conti, emerge che il lavoro svolto dalle società sportive è quantificabile in oltre 130 milioni di € annui (260 miliardi delle vecchie Lire).



L’affitto eventualmente risparmiato dalla Provincia di Bergamo con il trasferimento degli uffici –  Caccia, Pesca e Sport ‐ presso la Casa dello Sport è poca cosa rispetto ai numeri riferiti all’opera del
volontariato bergamasco.



• E’ dovere morale ed istituzionale della Provincia di farsi carico a pieno titolo della promozione sportiva sul territorio di competenza. La Casa dello Sport dopo la sua nascita ha incrementato visibilmente la promozione sportiva abbattendone i costi e rendendo molto più agile il lavoro dei dirigenti e operatori. E’ stata visitata da molte importanti personalità dello sport provenienti da tutta l’Italia che hanno sempre considerato una struttura operativa del genere come avveniristica.



Molte altre amministrazioni, infatti, hanno in cantiere di progettare strutture simili sul proprio  territorio. A Bergamo, invece di considerare la nostra come un motivo di orgoglio della comunità  bergamasca, progettiamo di distruggerla.



• La Casa dello Sport è nata dall’esigenza di creare un luogo per tutto il mondo sportivo bergamasco.

Il volontariato è fatto di gente perbene che non può, oltre all’impegno al tempo e la passione, rimetterci il proprio stipendio. Se vogliamo continuare a garantire al mondo sportivo  ....un futuro non possiamo non aiutare il volontariato che promuove movimento per tutti, nessuno escluso. E’ meglio far lega con questo grande impegno e la grande tradizione bergamasca piuttosto che avversarlo con burocratiche visioni di occupazione per spazi assessorili.



• Il CONI, le Federazioni e le Associazioni rivendicano all’unanimità il libero esercizio delle loro finalità associative, senza condizionamenti o diktat economici che distruggono lo spirito di una casa costruita per aggregare, unire, rafforzare, le energie della promozione e dell’attenzione alla persona nelle molteplici attività in cui essa esercita la ricerca del bene comune.



Nel ribadire la più decisa avversità ad un disegno che porta alla distruzione di quanto faticosamente organizzato per offrire un reale servizio allo sport, sollecitiamo un confronto con il Presidente della Provincia per scongiurare una scelta sbagliata che distrugge e divide proprio in un settore dove l’impegno della società civile unisce e costruisce legami di solidarietà e coesione.

23 set 2010


Questo pomeriggio nella sala di rappresentanza della Regione, a Trento
L'ASSEMBLEA DELLE ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE
Beltrami: "Grandi risultati grazie all'impegno di tanti. La parola d'ordine è "fare rete" 





Si è tenuta questo pomeriggio, nella sala di rappresentanza della Regione a Trento, l'assemblea generale delle associazioni di solidarietà internazionale. I lavori sono stati aperti dall'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami. "Vedere in sala - ha detto l'assessore Beltrami - tanta gente come in questo momento mi conferma che c'è voglia di continuare assieme questo cammino che grazie all'impegno di tutti sta portando grandi risultati. Adesso più che mai la parola d'ordine deve essere "fare rete" per non disperdere quel grande patrimonio di esperienze e buone pratiche che in questi anni la comunità trentina ha saputo accumulare". Tra gli argomenti trattati, anche il recente regolamento sulla semplificazione delle procedure per il finanziamento dei progetti.


L'assemblea è stata l'occasione per fare il punto sui progetti e le attività realizzate nel corso del 2009, per illustrare le nuove procedure, semplificate, per la presentazione e la rendicontazione dei progetti e per condividere alcune importanti iniziative strategiche da realizzare nel prossimo futuro.
"Un anno fa - ha proseguito l'assessore Beltrami - ci siamo dati l'obiettivo di avere un Trentino in rete con il resto del mondo. Il nostro impegno è stato soprattutto quello di affiancare le circa 220 associazioni di volontariato presenti nella nostra comunità nel loro lavoro che è riassunto in numeri davvero importanti in tutto il mondo. In quest'anno ho visto tanto impegno rivolto ai giovani".
Il dirigente generale del dipartimento Istruzione della Provincia autonoma di Trento Carlo Basani ha sottolineato che un numero così elevato di associazioni di solidarietà internazionale è una caratteristica che distingue il Trentino da altre zone del nostro Paese.
L’assessorato provinciale alla solidarietà internazionale ha fornito una relazione che attraverso dati e cifre fotografa la realtà della solidarietà internazionale del Trentino. E’ stata illustrata anche una nota che spiega le nuove procedure per la presentazione e la rendicontazione dei progetti. 
Il bilancio provinciale, per l’esercizio finanziario 2009, ha assegnato al capitolo della solidarietà internazionale una somma complessiva di 11.222.000 euro. Sono stati destinati ad interventi diretti della Provincia 4.820.000 euro e per contributi alle associazioni 6.157.000 euro. Per interventi di emergenza nel 2009 sono stati messi a disposizione 245.000 euro. Nel 2010 gli stanziamenti sono i seguenti: interventi diretti: 4.870.418 euro, contributi: 6.000.000 di euro, emergenze: 500.000 euro.(lr)

2 ott 2016

Convegno: Malattie neurologiche: impatto sui malati, sui familiari e sulle politiche sociosanitarie e ruolo delle associazioni dei pazienti

Bureau de presse
Ufficio stampa
COMUNICATO STAMPA
Aosta, venerdì 30 settembre 2016
Convegno: Malattie neurologiche: impatto sui malati, sui familiari e sulle politiche sociosanitarie e ruolo delle associazioni dei pazienti
L'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali della Regione autonoma Valle d'Aosta ricorda che questo pomeriggio, venerdì 30 settembre 2016, a partire dalle ore 18, nella Sala Maria Ida Viglino del Palazzo regionale di Aosta si svolgerà il convegno, promosso da A.L.I.Ce. VdA onlus Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale, sulle Malattie neurologiche: impatto sui malati, sui familiari e sulle politiche sociosanitarie e ruolo delle associazioni dei pazienti.
Il convegno intende fare il punto sulle politiche adottate a livello internazionale, nazionale e locale, per contrastare la disabilità e favorire l'inclusione nella vita lavorativa e sociale delle persone con disabilità.
Come Assessorato abbiamo promosso e sostenuto l'organizzazione di questo convegno – dichiara l'Assessore alla sanità salute e politiche sociali, Laurent Viérin – perché riteniamo importante dare voce alle associazioni che operano sul nostro territorio e che supportano quotidianamente i malati, così come le loro famiglie. Mettere in rete le varie realtà associative impegnate a sostenere i soggetti affetti da malattie neurodegenerative - ictus cerebrale, demenze, malattia di Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, emicrania… -  è un impegno che noi cerchiamo di portare avanti con la massima priorità.
La nostra Associazione – prosegue la Presidente di A.L.I.Ce. VdA onlus Lorella Zani - ritiene che sia giunto il momento di fare il punto della situazione, per capire come procedere per sopperire alle problematiche sociali che sono sorte nel corso di questi ultimi anni. Il poter discutere e confrontarsi assieme alle altre Associazioni che si occupano di malattie neurologiche è certamente primario e indispensabile. Questo Convegno vuole e deve essere un primo passo verso la giusta direzione, lungo una strada che ci piacerebbe percorrere tutti uniti verso un obiettivo comune.

Il convegno è aperto al pubblico e la partecipazione è libera
Fonte: Assessorato della sanità, salute e politiche sociali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta

20 lug 2018

Cercano soldi sulla strada? Attenti alle truffe - ARDUINO ROSSI

Troppi sono ingenui e si fidano di queste strane associazioni, che chiedono soldi nelle vie delle nostre città: costoro si dividono in due categorie, il ladri, ovvero i truffatori, fuori dalla legge e quelli….dentro la legge.
Queste associazioni, quando il denaro arriva dentro un conto e nessuno ha fatto … la cresta, hanno dei costi ….misteriosi, eccessivi.
Io sconsiglio quindi a tutti di dare soldi nelle strade, ma invito di cercare piccole associazioni di volontariato, che aiutano i poveri, gli ultimi veramente e dimostrano il tutto con risultati, mostrando il denaro raccolto e il risultato: fatevi due conti ed evitate le grandi associazioni dai nomi…..importanti.

13 feb 2012

CACCIA, CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMI I CALENDARI VENATORI PER LEGGE


CACCIA, CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMI I CALENDARI VENATORI PER LEGGE - Le associazioni: "un terremoto nel panorama regionale, saltano leggi di 5 regioni e province autonome"




Animalisti italiani -  ENPA – LAC - LAV - Legambiente - LIPU-BirdLife Italia –
VAS  Verdi ambiente e società - WWF Italia

CACCIA, CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMI I CALENDARI VENATORI PER LEGGE
Le associazioni: “un terremoto nel panorama regionale, saltano leggi di 5 regioni e province autonome. Ora adeguarsi compiutamente alla tutela delle specie”

Le leggi di Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e province autonome di Trento e Bolzano sui calendari venatori sono da considerarsi illegittime. Cade anche la strategia di alcune regioni di raggirare le indicazioni nazionali e comunitarie attraverso lo strumento della legge. Le regioni di conformino rapidamente alle regole di tutela ambientale, non solo per le deroghe ma anche per i calendari venatori.”

Lo affermano le associazioni Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, VAS  e WWF Italia a proposito della sentenza n. 20/2012 della Corte Costituzionale che, raccogliendo un ricorso del Governo, ha dichiarato illegittima la legge recante calendario venatorio della regione Abruzzo e ribadito la potestà esclusiva dello Stato in materia di tutela delle specie cacciabili.

 Questa fondamentale sentenza della Corte Costituzionale, la prima sulla materia, sebbene si riferisca in particolare alla legge della regione Abruzzo (che peraltro aveva cessato i suoi effetti) ha una esplicita portata complessiva e va a bocciare ogni regione che abbia inteso o intenda prevede il calendario venatorio mediante una legge provvedimento, affermando invece l’obbligo di emanarlo esclusivamente con la forma dell’atto amministrativo.

La scelta che si provveda con atto amministrativo”, afferma la Corte, “è l’unica coerente” e “si inserisce armonicamente nel tessuto della legge n. 157 del 1992” non solo perché consente “ai cittadini e alle loro organizzazioni rappresentative la possibilità di tutelare i propri interessi legittimi dinanzi al competente giudice amministrativo” ma anche e soprattutto perché mantiene aperta la possibilità di agire in modo rapido sui contenuti del calendario venatorio stesso qualora si ravveda la necessità di intervenire, porre in essere nuove tutele, rivedere tempi, luoghi e specie cacciabili o anche le modalità con cui l’attività venatoria viene prevista.

In questo senso, la Corte ha peraltro ribadito come “la selezione, sia delle specie cacciabili, sia dei periodi aperti all’attività venatoria, implichi l’incisione di profili propri della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, che fanno capo alla competenza esclusiva dello Stato” e dunque “il legislatore nazionale ha perciò titolo per imporre alle Regioni di provvedere nella forma dell’atto amministrativo, anziché in quella della legge”.

La storica sentenza della Corte Costituzionale pone fine al diffuso espediente del ricorso alla legge per emanare i calendari venatori e ha un effetto dirompente su molte regioni italiane, che vedono di fatto crollare il proprio impianto venatorio: le leggi di Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche ma anche le province autonome di Trento e Bolzano da questo momento devono considerarsi illegittime, così come illegittimi saranno tutti gli eventuali atti, anche provinciali, che ne verranno eventualmente dedotti.
Per inciso, si noti che la Corte ha anche sottolineato l’obbligo, previsto dalla legge 157/92, di emanare il calendario venatorio “entro e non oltre il 15 giugno di ogni anno”. Un vincolo finora largamente disatteso ma che da oggi andrà rispettato strettamente.

L’effetto di questa sentenza -concludono le associazioni- è dirompente e parifica il tema del calendario venatorio a quello delle deroghe: per entrambi, le leggi sono illegittime. Non solo dunque crollano le leggi di importanti regioni italiane, ma fallisce anche il progetto di varie amministrazioni di ricorrere allo strumento legislativo per raggirare le prescrizioni comunitarie e disattendere le iniziative dello Stato a tutela delle specie, tra cui la Guida ISPRA 2010. Ora le regioni non hanno più scuse né alibi. Si adeguino compiutamente al sistema di tutele, a partire dal prossimo calendario venatorio”.

28 apr 2010

27/4 Voucher per l’impresa artigiana -PROV. BERGAMO


PROVINCIA DI BERGAMO

http://www.provincia.bergamo.it e-mail: info@provincia.bergamo.it
UFFICIO STAMPA
Bergamo, 28 aprile 2010
COMUNICATO STAMPA
Progetto “Voucher per l’impresa artigiana e la piccola media impresa”
La Provincia di Bergamo, di concerto con le Associazioni bergamasche di categoria del mondo dell’artigianato e della piccola-media impresa, promuove azioni volte a supportare l’impresa artigiana nel difficile compito di affrontare le fasi di profondo cambiamento che la crisi sta imponendo all’intera economia e in particolare all’artigianato e alle Pmi.
A maggio partiranno i focus group del progetto “Voucher per l’impresa artigiana e la piccola media impresa”, che punta a sostenere gli imprenditori delle imprese artigiane e di piccola dimensione bergamasche rafforzandone, attraverso interventi di consulenza specialistica personalizzata (temporary manager), la posizione sul mercato e quindi la competitività, la produttività e i livelli occupazionali.
Destinatari del progetto sono imprenditori di imprese artigiane e di piccole imprese della provincia di Bergamo, che rispondano ai seguenti requisiti:
appartenenza al settore manifatturiero;
provenienza da aree che accusano significative crisi territoriali;
appartenenza a settori merceologici in forte crisi;
presenza di situazioni di passaggio generazionale;
età dell’imprenditore (over 40);
presenza di attività che evidenziano tratti di “eccellenza” e di possibilità di sviluppo;
carenza di dotazione tecnologiche e scarsa propensione all’innovazione.
Per far conoscere l’iniziativa e per favorire il dialogo e il confronto fra le imprese interessate al progetto, sono stati calendarizzati 5 focus group nel territorio provinciale. Al termine di ciascun incontro si raccoglieranno le manifestazioni di interesse dei singoli imprenditori.
Le aziende potranno partecipare ai focus group sia attraverso l’invito delle Associazioni di categoria, sia per propria iniziativa, inviando alla Provincia o alle Associazioni coinvolte il modulo di autocandidatura. A seguito della raccolta delle manifestazioni di interesse dei singoli imprenditori, il Team di regia appositamente costituito procederà alla selezione di un campione, in base ai requisiti sopra indicati.
Visto il numero di voucher disponibili, non sarà possibile selezionare più di 42 imprenditori.
Calendario dei focus group:
TERRITORIO
DATA
LUOGO
Treviglio
Giovedì 6 maggio, ore 20.30
Cassa Rurale (Auditorium)
Via Carcano, 15 – Treviglio
Albino
Giovedì 13 maggio, ore 20.30
Comunità Montana Valle Seriana (Sala assembleare) - Viale Libertà, 21 - Albino
Ponte San Pietro
Giovedì 20 maggio, ore 20.30
Biblioteca Comunale (Sala civica)
Via Piave, 26 – Ponte San Pietro
Bergamo
Martedì 25 maggio, ore 20.30
Azienda Bergamasca Formazione (Auditorium)
Via Monte Gleno 2 – Bergamo
Grumello del Monte
Giovedì 27 maggio, ore 20.30
Comune di Grumello del Monte (Sala civiva)
Piazza G. Camozzi, 14 – Grumello del Monte
La modulistica del Progetto è scaricabile dal sito della Provincia:
http://www.provincia.bergamo.it/ProvBgSettori/provBgSettoriHomePageProcess.jsp?myAction=&page&folderID=585&editorialID=115764
Per maggiori informazioni contattare le Associazioni di categoria firmatarie del Progetto o la Provincia di Bergamo - Servizio Lavoro: telefono 035 387 174 – 268
segreteria.lavoro@provincia.bergamo.it

13 feb 2012

wwf - CACCIA, CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMI I CALENDARI VENATORI PER LEGGE


CACCIA, CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMI I CALENDARI VENATORI PER LEGGE - Le associazioni: "un terremoto nel panorama regionale, saltano leggi di 5 regioni e province autonome"





Animalisti italiani -  ENPA – LAC - LAV - Legambiente - LIPU-BirdLife Italia –
VAS  Verdi ambiente e società - WWF Italia

CACCIA, CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMI I CALENDARI VENATORI PER LEGGE
Le associazioni: “un terremoto nel panorama regionale, saltano leggi di 5 regioni e province autonome. Ora adeguarsi compiutamente alla tutela delle specie”

Le leggi di Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e province autonome di Trento e Bolzano sui calendari venatori sono da considerarsi illegittime. Cade anche la strategia di alcune regioni di raggirare le indicazioni nazionali e comunitarie attraverso lo strumento della legge. Le regioni di conformino rapidamente alle regole di tutela ambientale, non solo per le deroghe ma anche per i calendari venatori.”

Lo affermano le associazioni Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, VAS  e WWF Italia a proposito della sentenza n. 20/2012 della Corte Costituzionale che, raccogliendo un ricorso del Governo, ha dichiarato illegittima la legge recante calendario venatorio della regione Abruzzo e ribadito la potestà esclusiva dello Stato in materia di tutela delle specie cacciabili.

 Questa fondamentale sentenza della Corte Costituzionale, la prima sulla materia, sebbene si riferisca in particolare alla legge della regione Abruzzo (che peraltro aveva cessato i suoi effetti) ha una esplicita portata complessiva e va a bocciare ogni regione che abbia inteso o intenda prevede il calendario venatorio mediante una legge provvedimento, affermando invece l’obbligo di emanarlo esclusivamente con la forma dell’atto amministrativo.

La scelta che si provveda con atto amministrativo”, afferma la Corte, “è l’unica coerente” e “si inserisce armonicamente nel tessuto della legge n. 157 del 1992” non solo perché consente “ai cittadini e alle loro organizzazioni rappresentative la possibilità di tutelare i propri interessi legittimi dinanzi al competente giudice amministrativo” ma anche e soprattutto perché mantiene aperta la possibilità di agire in modo rapido sui contenuti del calendario venatorio stesso qualora si ravveda la necessità di intervenire, porre in essere nuove tutele, rivedere tempi, luoghi e specie cacciabili o anche le modalità con cui l’attività venatoria viene prevista.

In questo senso, la Corte ha peraltro ribadito come “la selezione, sia delle specie cacciabili, sia dei periodi aperti all’attività venatoria, implichi l’incisione di profili propri della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, che fanno capo alla competenza esclusiva dello Stato” e dunque “il legislatore nazionale ha perciò titolo per imporre alle Regioni di provvedere nella forma dell’atto amministrativo, anziché in quella della legge”.

La storica sentenza della Corte Costituzionale pone fine al diffuso espediente del ricorso alla legge per emanare i calendari venatori e ha un effetto dirompente su molte regioni italiane, che vedono di fatto crollare il proprio impianto venatorio: le leggi di Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche ma anche le province autonome di Trento e Bolzano da questo momento devono considerarsi illegittime, così come illegittimi saranno tutti gli eventuali atti, anche provinciali, che ne verranno eventualmente dedotti.
Per inciso, si noti che la Corte ha anche sottolineato l’obbligo, previsto dalla legge 157/92, di emanare il calendario venatorio “entro e non oltre il 15 giugno di ogni anno”. Un vincolo finora largamente disatteso ma che da oggi andrà rispettato strettamente.

L’effetto di questa sentenza -concludono le associazioni- è dirompente e parifica il tema del calendario venatorio a quello delle deroghe: per entrambi, le leggi sono illegittime. Non solo dunque crollano le leggi di importanti regioni italiane, ma fallisce anche il progetto di varie amministrazioni di ricorrere allo strumento legislativo per raggirare le prescrizioni comunitarie e disattendere le iniziative dello Stato a tutela delle specie, tra cui la Guida ISPRA 2010. Ora le regioni non hanno più scuse né alibi. Si adeguino compiutamente al sistema di tutele, a partire dal prossimo calendario venatorio”.

8 nov 2010

WWF notizie

Animalisti italiani - Enpa - Lav - Lipu - Wwf Italia
 
CACCIA CHIUSA IN CALABRIA, LE ASSOCIAZIONI: ORA LA REGIONE RISPETTI LE REGOLE
"Nei prossimi calendari cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra ottobre e dicembre".
 
 
 
"L'ordinanza con cui il TAR Calabria ha sospeso il calendario venatorio regionale è l'inevitabile conseguenza della non applicazione di norme e pareri scientifici ufficiali di cui si è resa protagonista la Regione. Ora stop alla caccia fino al completo adeguamento delle regole".
 
Lo scrivono le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Lipu e WWF Italia dopo la decisione della Seconda Sezione del Tribunale regionale della Calabria che ne ha accolto il ricorso con richiesta di sospensiva immediata.
 
"Alla Calabria, come a tutte le regioni italiane, lo scorso giugno avevamo trasmesso un dettagliato documento in cui erano indicati i passi da mettere in atto per emanare un calendario venatorio corretto. Ciò, all'indomani dell'approvazione delle modifiche alla legge 157/92 richieste dall'Europa che, tra le altre cose, prevedono per Stato e Regioni la rigorosa tutela delle specie in stato di conservazione sfavorevole e il divieto assoluto di caccia nei periodi di riproduzione emigrazione degli uccelli.
 
"Avevamo anche avvertito, come si legge nei nostri comunicati stampa di quei giorni, del rischio che la stagione venatoria potesse saltare qualora le regioni ignorassero i nuovi obblighi in fatto di tutela della fauna e dunque si rendessero in parte o del tutto inadempienti.
 
"Al documento delle associazioni ha fatto inoltre seguito la Guida ufficiale trasmessa dall'ISPRA, l'autorità scientifica nazionale in materia, con le indicazioni dettagliate, specie per specie, sulla corretta redazione, da oggi in avanti, dei calendari di caccia.
 
"La regione Calabria ha purtroppo ignorato tutto, la nuova legge nazionale, i sopraggiunti obblighi normativi, le argomentate richieste delle associazioni e soprattutto le indicazioni scientifiche ufficiali. Una grave imprudenza, fondata su una plurima infrazione della legge, pagata cara con l'ineccepibile e logica decisione del TAR di sospendere la caccia fino al prossimo mese di aprile e dunque di considerare di fatto conclusa la stagione 2010-2011.
 
"A questo punto la regione Calabria non può che adeguarsi alle decisioni della magistratura, informando dettagliatamente tutti i cacciatori che la stagione di caccia è sospesa, e predisponendosi a redigere calendari futuri che tengano conto della necessità di cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra i mesi di ottobre e dicembre".
 

16 gen 2024

Pubblicato il Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale – Scadenza 15 febbraio 2024 ore 14.00



Il mar 16 gen 2024, 17:10 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, martedì 16 gennaio 2024

                                                                     

Pubblicato il Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale 

Scadenza 15 febbraio 2024 ore 14.00

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato il Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all'estero.

Fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 è possibile presentare domanda di partecipazione ad uno dei progetti che si realizzeranno tra il 2024 e il 2025 su tutto il territorio nazionale e all'estero.

In particolare:

  • 132 operatori volontari saranno avviati in servizio in 2.023 progetti, afferenti a 328 programmi di intervento, da realizzarsi in Italia (Allegato 1);
  • 1.104 operatori volontari saranno avviati in servizio in 160 progetti, afferenti a 30 programmi di intervento, da realizzarsi all'estero (Allegato 2);

I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana.

Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l'altro, l'importo dell'assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 507,30 salvo incremento sulla base della variazione, accertata dall'ISTAT.

Per poter partecipare alla selezione occorre individuare il progetto di Servizio civile universale su cui essere impegnati.

Per accedere all'elenco dei progetti di Servizio civile universale in Italia e all'estero occorre utilizzare il motore di ricerca "Scegli il tuo progetto in Italia" e "Scegli il tuo progetto all'estero", sezione "Progetti" del sito https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/bandi-e-avvisi-di-servizio-civile/bandi-di-selezione-volontari/scegli-il-tuoprogetto/?bando=93048&gazzetta=64&estero=0, cliccando il tasto CERCA (senza effettuare una scelta negli altri campi proposti) si ottiene l'elenco completo di tutti i progetti. Per effettuare una ricerca mirata di un progetto è possibile selezionare i valori delle voci che interessano. Nella pagina di dettaglio del progetto viene visualizzato anche il numero delle domande pervenute per quella sede; questo dato è aggiornato al giorno precedente la visualizzazione.

Dopo aver selezionato il progetto d'interesse, è opportuno consultare la home page del sito dell'ente titolare, dove è pubblicata la scheda contenente gli elementi essenziali del progetto.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all'indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 15 febbraio 2024.

Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema DOL:

  1. i cittadini italiani residenti in Italia o all'estero possono accedervi esclusivamente con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Sul sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per accedere alla piattaforma DOL occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
  2. i cittadini di Paesi appartenenti all'Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, qualora non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo la procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

Nella sezione Allegati si rendono disponibili i seguenti modelli:

  • Scheda elementi essenziali progetto Italia (Allegato A)
  • Scheda elementi essenziali progetto estero (Allegato B)
  • Scheda dichiarazione impegno ente (Allegato C)
  • Scheda indennità volontari estero (Allegato D)

I progetti di servizio civile universale, per un totale di 14 posti, rivolti ai giovani volontari con sede in Valle d'Aosta sono i seguenti:

Area

Progetto

Ente

Comune

Codice sede

N° posti

Educazione e promozione dei diritti del cittadino

Be Smart

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

151044

1

Animazione di comunità

Comunità generative

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

151044

1

Lotta all'evasione e all'abbandono scolastici e all'di analfabetismo ritorno

Educare insieme

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

212394

1

Educazione e promozione del turismo sostenibile e sociale

Turismo per tutti

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

151044

1

Animazione culturale verso minori

VOLO - SCUOLA CHE METTE LE ALI

SALESIANI PER IL SOCIALE APS

CHATILLON

155629

3

Disabili

Esserci per le persone con SM: accoglienza, relazione e risposte.

AISM ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA APS/ETS

AOSTA

156241

1

Educazione e promozione della pace, dei diritti umani, della nonviolenza e della difesa non armata della Patria

PROSPETTIVE PLURALI

VOLONTARIATO TORINO ETS - VOL.TO ETS

AOSTA

159257

1

Educazione e promozione dei diritti del cittadino

La sicurezza non ha età

FONDAZIONE AMESCI

AOSTA

178862

2

Detenuti, detenuti in misure alternative alla pena, ex detenuti

OREXIS: verso una giustizia di comunità

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA-DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE E DI COMUNITA' - DIREZIONE GENERALE PER L'ESECUZIONE PENALE ESTERNA E DI MESSA ALLA PROVA

AOSTA

188027

2

Educazione e promozione dello sport, anche finalizzate a processi di inclusione

Sentieri di inclusione attraverso lo Sport delle Bocce

FEDERAZIONE ITALIANA BOCCE

AOSTA

197863

1

TOTALE POSTI DISPONIBILI

14

 

Per approfondimenti e per visionare/scaricare la relativa documentazione richiamata nel presente comunicato stampa, i link sono i seguenti:

Per quesiti o informazioni è possibile:

o mandare un'email a serviziocivile@regione.vda.it

 

 

X: @vdaufficiale 

IG: regionevalledaosta.official

FB: Regione Valle d'Aosta

 

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Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



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29 giu 2012

calabresi- Carceri - le associazioni umanitarie e la politica



L’Associazione Antigone, mai sentita sino ad oggi, ma presentata come associazione culturale (?) e politica, denuncia il sovraffollamento delle prigioni nazionali.
Chi sono costoro e soprattutto chi li finanzia?
Lascio a voi la risposta, ma in Italia abbiamo tante associazione …. dedite alla filantropia, ma peccato che non si trovino tante associazioni per difendere i diritti delle vittime di Caino, quelle forse i soldi della casta non li prendono.
Per caso, non saremo noi, con il super Imu appena pagato, che finanziamo tutti questi buonisti?
Oltre che bastonati siamo pure presi per il culo e due volte derubati, dai delinquenti diretti e quelli … indiretti.
Per caso i nostri politici temono il carcere e si preparano con amnistie, indulti e leggi svuota carceri?
La stampa riporta sempre le ..… denunce di associazioni sconosciute, ma mai l’urlo di dolore delle vittime del crimine mai, o quasi eppure li paghiamo sempre noi i giornali, con i nostri contributi.

16 feb 2024

“Le Settimane della legalità e della cittadinanza Bassa Valle”



Il ven 16 feb 2024, 15:18 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, venerdì 16 febbraio 2024

                                                                       

"Le Settimane della legalità e della cittadinanza Bassa Valle"

 

L'Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che da lunedì 19 febbraio 2024, sul file rouge del macro tema La Costituzione, prenderanno il via Le Settimane della legalità e della cittadinanza Bassa Valle, caratterizzate da attività laboratoriali e incontri in presenza, con la collaborazione di Enti e Associazioni.

"Le iniziative proposte rappresentano il consolidamento di un'azione sinergica tra i firmatari del Protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti della persona e della comunità familiare – spiega l'Assessore Jean-Pierre Guichardaz -, promosso e curato dalla Procura della Repubblica di Aosta e dai referenti del Tavolo tecnico permanente sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità coordinato dall'Assessorato, quali promotori delle Settimane che, con i soggetti territoriali e le associazioni a vario titolo, intervengono nella realizzazione delle numerose azioni rivolte alle istituzioni scolastiche. Le scuole, luoghi in cui maturano saperi e coscienze, diventano attive promotrici di cultura e di relazioni con il coinvolgimento di tutta la comunità educante".

L'offerta formativa prevede il coinvolgimento di oltre 1000 studenti delle Istituzioni Scolastiche di Istruzione Liceale, Tecnica e Professionale di Verrès e del Don Bosco di Châtillon, di oltre 1000 alunni delle scuole medie delle Istituzioni Luigi Barone di Verrès, Mont Rose A di Pont-Saint-Martin e della scuola di Gressoney, oltre che di diversi plessi dell'infanzia e della primaria, incluse le Istituzioni scolastiche Ottavio Jacquemet e Elio Reinotti.

"Vogliamo prevenire il disagio e i comportamenti a rischio nella quotidianità partendo dai più piccoli in sinergia con tutte le istituzioni e le associazioni del territorio in un concreto e continuativo percorso di corresponsabilità educativa – aggiunge l'Assessore Guichardaz -. In un'ottica concreta di prevenzione siamo tutti invitati ad aiutare giovani e giovanissimi ad assumersi le responsabilità, ricordando loro che è la coscienza morale e civile del singolo ad allontanare la criminalità."

Il programma prevede:

 Lunedì 19 febbraio con il tema delle Dipendenze, prenderanno avvio percorsi laboratoriali rivolti alle classi prime dell'Istituzione Scolastica di Istruzione Liceale, Tecnica e Professionale di Verrès con argomentazioni quali Il contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, Il contrasto al gioco d'azzardo, La dipendenza da alcool e gli aspetti normativi;

lunedì 26 i laboratori proporranno per le classi seconde i temi relativi al Bullismo e Cyberbullismo attraverso argomentazioni quali Il rispetto delle regole e della persona, Le discriminazioni e i pericoli della rete,La lotta al bullismo.

Il 20 febbraio cominceranno i laboratori sul tema Agenda 2030 per le classi quinte dell'Isiltep di Verrès, per affrontate tematiche quali La tutela del patrimonio paesaggistico nelle fasi climatiche attuali, attività di soccorso a seguito di eventi naturali propri e indotti, fenomeni migratori, La scienza al servizio dell'ambiente, La memoria dei ghiacci: un patrimonio da conservare per le generazioni future.

All'Istituto Don Bosco di Châtillon, martedì 21, le stesse tematiche saranno affrontate in sinergia con il mondo dell'associazionismo che porterà le personali esperienze di vita.

Il 21 e il 28 febbraio, dalle ore 17.00, in modalità webinar saranno proposti gli incontri di formazione del Percorso Smartphone rivolti alle famiglie degli alunni delle classi prime e seconde delle scuole medie al fine di fornire risorse formative utili per supportare adeguatamente i giovanissimi nel processo di navigazione sul web e favorire una connessione tra mondo scuola e mondo famiglia, oltre che tra generazioni diverse.

Le classi quarte dell'Isiltep di Verrès saranno protagoniste presso la casa circondariale di Brissogne il giorno 22 febbraio per una partita di calcio contro la Polizia penitenziaria e venerdì 8 marzo nel Forum Giovani e detenuti a confronto in cui tutti i presenti saranno coinvolti in un percorso di condivisione e di discussione in tema di gestione del tempo vuoto e dello spazio e senso di libertà.

Martedì 27 e mercoledì 28 febbraio i firmatari del Protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti della persona e della comunità familiare, promosso e curato dalla Procura della Repubblica di Aosta, saranno protagonisti con gli alunni delle classi terze dell'Isiltep di Verrès nei percorsi in tema di Violenza familiare e relative strategie di contrasto, Minori e i loro diritti, La giustizia minorile, La strada della parità, la violenza e i segnali per riconoscerla, Le nuove modalità di informazione.   

Al Don Bosco di Châtillon il 29 febbraio sarà dedicata un'intera mattinata al tema Responsabilità civile e penale in ambito stradale con le classi quinte, alla presenza degli esperti della Polizia di Stato – sezione Polizia stradale di Aosta.

Sempre giovedì 29 febbraio, alle ore 21.00, l'Istituzione scolastica Isiltep di Verrès presso il Forte di Bard propone la conferenza Il dialogo che guarisce – testimonianze di giustizia riparativa. L'evento aperto al pubblico su prenotazione, sarà replicato nella mattinata del 1° marzo esclusivamente per gli studenti frequentanti le classi quarte dell'Isiltep di Verrès che dopo aver ascoltato l'esperienza di Giustizia Riparativa parteciperanno ad attività laboratoriali in tema di Giustizia Minorile e mediazione penale minorile, L'ascolto nella mediazione dei conflitti, La scrittura creativa di sé

Da lunedì 4 marzo prenderanno avvio gli incontri che vedranno protagonisti I Giovani ambasciatori della legalità e gli studenti frequentanti le classi quarte e quinte del Don Bosco di Châtillon alfine di favorire momenti di riflessione guidati in modalità peer to peer in tema di criminalità organizzata a livello nazionale, internazionale e locale.

Mercoledì 6 marzo esperti della Banca d'Italia svilupperanno attività laboratoriali in tema di Educazione finanziaria con le classi seconde dell'Istituzione Scolastica Mont Rose A, al fine di fornire i primi rudimenti di cultura economico-finanziaria.

Nelle scuole medie saranno, inoltre, proposte attività laboratoriali in tema di Educazione all'affettività e alla sessualità: l'accettazione di sé e dell'altro con le finalità di riflettere sul proprio corpo, esplorare il mondo delle emozioni e dei sentimenti, oltre a facilitare le relazioni stimolando la capacità di ascolto, di rispetto reciproco, la riflessione e il confronto tra pari, l'accettazione e la valorizzazione delle differenze e attività in tema di rispetto per l'ambiente di vita e l'economia nel nostro quotidiano. Mentre nelle scuole dell'infanzia e della primaria avranno luogo iniziative in tema di educazione alimentare, sicurezza negli ambienti domestici, educazione stradale, educazione ambientale.

 

In allegato la Locandina generale .

Programma 

Programma 2

Programma 3

Programma 4

Programma 5 

Programma 6

Programma 7 

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 Regione Autonoma Valle d'Aosta

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Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema


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25 feb 2011

Nasce CH2OICE, l’etichetta europea che certifica l’idroelettrico

Nasce CH2OICE, l'etichetta europea che certifica l'idroelettrico
buono per i fiumi e per l'ambiente

Produrre energia idroelettrica in modo più sostenibile, rispettando i fiumi e l'ambiente. È questo lo scopo dell'eco-certificazione europea dell'idroelettrico che il progetto CH2OICE ha sviluppato per gli impianti che rispettano standard ambientali elevati. Avviato nel 2008 e finanziato dal  programma UE Intelligent Energy Europe il progetto CH2OICE ha creato l'etichetta omonima che è stata lanciata questa mattina a Roma al MAXXI, in un confronto a livello europeo tra associazioni ambientaliste, tecnici, produttori di energia e istituzioni.

L'energia idroelettrica è la fonte rinnovabile più importante in Italia; costituisce oltre il 16% della produzione elettrica attuale e riveste un ruolo strategico per il raggiungimento di quel 20% di energia rinnovabile richiesto dalla Direttiva 2009/28/CE. "Molti impianti hanno però un notevole impatto sugli ecosistemi fluviali" afferma Andrea Goltara, direttore del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, partner del progetto. "Infatti, alterano la portata naturale dei fiumi, interrompono la loro continuità ecologica, possono provocare pesanti perdite di habitat e specie  e sono spesso origine di conflittualità territoriali, rendendo difficile il rispetto dell' importante Direttiva europea quadro sulle acque,  la 2000/60/CE, che prevede il raggiungimento del "buono" stato ecologico dei corpi idrici europei entro il 2015".

"Il progetto CH2OICE vuole contribuire ad armonizzare gli obiettivi delle due direttive europee" spiega Giulio Conte di Ambiente Italia, coordinatore del progetto. "Gli impianti certificati CH2OICE non solo produrranno energia rinnovabile, ma anche energia rispettosa degli ecosistemi acquatici, e mantenendo le dinamiche naturali dei corsi d'acqua".

La metodologia è il frutto di tre anni di lavoro congiunto di associazioni ambientaliste, associazioni di produttori ed esperti di ecologia dei fiumi ed è stata testata su 4 impianti tra Trentino Alto-Adige e Veneto e 4 in Slovenia. I test hanno confermato la validità scientifica di CH2OICE e hanno dato buoni risultati riguardo la sua applicazione pratica sugli impianti testati.

La solidità scientifica e la credibilità di CH2OICE sarà garantita da un Comitato Scientifico di alto livello composto da esperti nei diversi settori disciplinari connessi al fiume e da un comitato di garanzia che coinvolgerà l'Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili (APER), Il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (CIRF), l'ente di ricerca del GSE (RSE). Legambiente e WWF Italia. Questo garantirà sia i consumatori, che saranno sicuri di acquistare energia che davvero rispetta l'ambiente, sia i produttori che, forti della credibilità di CH2OICE, potranno offrire la
propria energia certificata a prezzo più alto ripagandosi così l'investimento effettuato per certificare gli impianti.

La certificazione CH2OICE sarà gestita operativamente da Ambiente Italia, storico istituto di ricerca e consulenza ambientale, in collaborazione con la fondazione REEF Onlus, che già gestisce il marchio di garanzia 100% Energia Verde. "Per favorire la diffusione sul mercato dell'energia certificata CH2OICE" – ha dichiarato Vincenzo Scotti, vicepresidente di REEF – "nei prossimi mesi lanceremo il marchio 100% Energia Verde 'Gold' rivolto a imprese e cittadini che non si accontentano solo di energia rinnovabile ma vogliono la certezza che l'energia che consumano sia pienamente compatibile con l'ambiente".

"L'esperienza di CH2OICE dimostra che è possibile produrre energia da fonti rinnovabili tenendo in considerazione gli obiettivi di qualità ambientale" conclude Sergio Savoia, direttore del Programma Alpi Europeo del WWF. "Il lavoro svolto per questo marchio potrebbe favorire il ridisegno a livello comunitario delle politiche di incentivazione per le energie rinnovabili, indirizzandole verso pratiche meno dannose per l'ambiente e più sostenibili. Non solo, CH2OICE è anche l'opportunità per promuovere la sensibilizzazione di produttori e istituzioni per favorire l'integrazione delle politiche ambientali, garantendo così uno sviluppo sostenibile del territorio".


Come certificarsi?
Le aziende interessate a certificarsi possono scrivere una e-mail a info@ch2oice.eu o telefonare allo 06.44340129.

Il progetto CH2OICE: i partner
-       Ambiente Italia (coordinatore)
-       CIRF (Centro italiano per la Riqualificazione Fluviale)
-       WWF Italia
-       APER (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili)
-       Studio Frosio
-       LIMNOS (Company for Applied Ecology), Slovenia
-       Institute for Water of the Republic of Slovenia, Slovenia
-       HSE (Holding Slovenske elektrarne d.o.o.), Slovenia
-       IPVO (Institute for the Promotion of Environmental Protection), Slovenia
-       SSHA (Slovenian Small Hydropower Association), Slovenia
-       ESHA (European Small Hydropower Association), UE
-       CLER (Comité de Liason Énergies Renouvelables), Francia
-       UPM (Universidad Politécnica de Madrid), Spagna
-       REC (Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe)
 

12 mar 2011

WWF - RIFORMA DELLA PAC

RIFORMA DELLA PAC

FEDERBIO – LIPU – WWF: MINISTRI PRESTIGIACOMO E GALAN SOSTENGANO LA RIFORMA DELLA PAC

PER UN'AGRICOLTURA AMICA DELL'AMBENTE

 

 

FEDERBIO, LIPU-BirdLife Italia e WWF Italia chiedono al Ministro Prestigiacomo e al Ministro Galan di prendere posizione a favore della riforma della PAC per un'agricoltura capace di gestire le maggiori sfide ambientali globali, dalla conservazione della biodiversità, all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla gestione sostenibile delle risorse idriche.

 

Questo quanto scritto  in due lettere delle associazioni in vista del  14 marzo quando nell'ambito del Consiglio Europeo i Ministri dell'ambiente dell'Unione Europea si confronteranno sulla riforma della Politica Agricola Comune post 2013 presentata dalla Commissione UE il 18 novembre 2010 e in vista della riunione del Consiglio europeo agricoltura del 17 marzo.

 

            Federbio, LIPU-BirdLife Italia e WWF Italia sostengono la riforma ecologica della PAC proposta dalla Commissione UE e ritengono in particolare che la nuova PAC dovrebbe essere basata sul principio "i soldi pubblici per beni pubblici", con il riconoscimento economico del lavoro che gli agricoltori svolgono per la conservazione della biodiversità e l'adattamento ai cambiamenti climatici nel territorio. 

 

            L'Unione Europea intende attraverso la PAC sostenere economicamente queste importanti sfide per la sostenibilità ambientale della Strategia 2020, riconoscendo alle imprese agricole un ruolo fondamentale in relazione al presidio del territorio, al mantenimento della vitalità degli ecosistemi, alla riduzione delle emissioni e allo sviluppo delle energie rinnovabili.

            La PAC dovrebbe diventare inoltre uno dei principali strumenti per l'attuazione della Strategia europea per la conservazione della biodiversità, che dovrà fornire risposte concrete agli impegni che l'Unione Europea ha assunto in occasione del vertice della COP 10 della CBD a Nagoya nel mese di ottobre 2010.

 

Le aree rurali dei 27 paesi europei rischiano di soccombere davanti alla globalizzazione dei mercati agricoli: la nuova PAC dovrà giocare un ruolo chiave per mantenere la vitalità di territori spesso marginali dal punto di vista economico e sociale ma fondamentali per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento dei servizi che gli ecosistemi forniscono per il benessere di tutti i cittadini europei.

 

Le associazioni ritengono che in futuro la PAC dovrà inoltre essere basata sempre di più sul principio "chi inquina paga",penalizzando quei sistemi produttivi che compromettono risorse naturali d'interesse pubblico come il suolo e l'acqua potabile mettendo a rischio oltre che l'ambiente anche la salute dei cittadini. Restano infatti ancora senza soluzione gravi problemi ambientali legati al diffuso utilizzo di tecniche per le produzioni intensive con la diffusione dei pesticidi, l'inquinamento da nitrati e fosfati. La nuova PAC dovrà prevedere l'eliminazione progressiva dei sussidi a questi sistemi agricoli ad elevato impatto ambientale per favorire lo sviluppo dei sistemi agricoli a basso impatto ambientale, come l'agricoltura biologica, quale modello agricolo che coniuga la sostenibilità ambientale e sociale in sistemi agricoli più diversificati e con una particolare attenzione ai siti di rete Natura 2000 e alle aree HNV (High Nature Value) .

 

Una riforma ecologica della PAC come auspicata dalle associazioni potrà in prospettiva assicurare una parte rilevante delle risorse finanziarie per l'attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità, attraverso il protagonismo delle nostre imprese agricole.

 

Il bilancio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stato penalizzato oltre misura dalle recenti manovre economiche che hanno imposto tagli pesanti al bilancio pubblico. E' necessario per questo assicurare un efficace ed efficiente utilizzo delle risorse dell'Unione Europea per poter raggiungere gli obiettivi condivisi con la Strategia 2020 ed assicurare l'attuazione delle Direttive ambientali comunitarie, che costituiscono un obbligo per il nostro Paese.