1 set 2011

Finte associazioni scoperte dalle Entrate di Torino.


La bocciofila è un ristorante e il circolo un maneggio
Finte associazioni scoperte dalle Entrate di Torino. Evasi 1,8 mln di euro
Enti no profit solo sulla carta. I controlli della Direzione provinciale I di Torino
dell’Agenzia delle Entrate hanno scoperto 22 fra associazioni sportive, circoli culturali e
bocciofile che occultavano in tutto o in parte il reddito da attività commerciale. Ora
dovranno restituire al Fisco 1,8 milioni di imposte evase, oltre a sanzioni e interessi.
Bocciofila? No, ristorante – Al Fisco si presentavano come semplici bocciofile, ma
promuovevano on line la loro attività offrendo “coupon” per cene a prezzi scontati, con
tanto di descrizione dei menù. Stesso escamotage adottato anche da un club privato che
in realtà era una palestra d’élite dotata di sauna, bagno turco e vasca idromassaggio. I
clienti avevano inoltre a disposizione personal trainer, lezioni di step, acquagym e tone
up. In altri casi sotto la “copertura” di una società sportiva dilettantistica operavano veri
e propri maneggi e costose scuole di danza.
Associazioni senza “vita associativa” – Spesso dietro il paravento del no profit si
celavano gruppi di interessi del tutto personali o familiari. Associazioni totalmente prive
di “reale vita associativa”, dove le decisioni da anni erano prese sempre dalle stesse
persone e senza che mai fosse stata convocata una assemblea. In altri casi, i legali
rappresentanti delle associazioni avevano redditi irrisori a fronte di una consistente
disponibilità di beni. Altro segno distintivo di evasione, i consumi di gas ed elettricità
molto elevati rispetto ai volumi d’affari dichiarati.
La verifica corre sul web – Partendo dai dati presenti nell’anagrafe tributaria, è bastata
una semplice ricerca su Internet per vedere pubblicità, recensioni e opinioni dei fruitori,
da cui emergeva la natura commerciale delle presunte associazioni senza fini di lucro.
La verifica sul posto dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate ha fatto il resto.
“Si tratta di una strategia specifica per sanzionare i furbetti del no profit – così
commenta l’operazione il Direttore regionale delle Entrate del Piemonte, Rossella
Orlandi – che, sfruttando la fiscalità di vantaggio degli enti non commerciali, fanno
concorrenza sleale agli operatori economici regolari e creano un grave danno di
immagine agli enti e associazioni che tanto fanno per il nostro tessuto sociale”.
Torino, 2 agosto 2011