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4 dic 2011

OXFAM E WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO


COP 17 Conferenza sul clima

OXFAM E  WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO

Alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in corso a  Durban, Sudafrica,  Oxfam e WWF avanzano insieme una proposta aigoverni per arrivare a un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effettoserra derivanti dal traffico marittimo internazionale attraverso una  migliore regolamentazione mondiale delsettore. 

Oxfam, WWF e la International Chamber ofShipping (che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale)chiedono ai delegati della COP 17 di dare all'Organizzazione MarittimaInternazionale (IMO) chiare indicazioni su come ridurre le emissioni deltrasporto marittimo attraverso lo sviluppo di incentivi.

Secondo le tre organizzazioni, un quadro normativo efficace per arginare leemissioni di CO2 da trasporto marittimo internazionale deve essere di naturaglobale e progettato in modo da ridurre la possibilità del cosiddetto 'carbonleakage' (la rilocalizzazione delle emissioni), tenendo pienamente conto degliinteressi dei paesi in via di sviluppo, del principio dell’UNFCCC diresponsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità (CBDR).

Tra le misure proposte dalleorganizzazioni c’è l‘adozione da parte dell'IMO di un meccanismo dicompensazione attraverso il quale una quota significativa di ricavi raccoltidal trasporto marittimo internazionale potrebbe essere destinata ai paesi invia di sviluppo per fornire una nuova fonte di finanziamento a sostegno deiloro sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. I ricavi  potrebbero essere stanziati attraverso uncanale appropriato, quali il Fondo verde per il clima, di cui si discuterà aDurban.

Se è vero che ci sono alcune differenze di opinione sui dettagli di un talemeccanismo, sia la società civile che le organizzazioni dell'industriamarittima sottolineano che la priorità immediata per i governi riuniti inoccasione della COP 17 a Durban non è lavorare sui dettagli tecnici per iltrasporto marittimo, ma facilitare la risoluzione della discussione politicasulle modalità di applicazione del principio delle responsabilità comuni madifferenziate e delle rispettive capacità nel settore del trasposrto marittimo e assicurare il rapidocompletamento dei lavori dell'IMO.

Per quanto riguarda le tasse sulle emissioni di carbonio che potrebbero essereproposte dai governi, Oxfam, WWF e l’International Chamber of Shipping credonoche il recente accordo sulle misure tecniche e operative per ridurre leemissioni del trasporto marittimo dimostra che l’IMO è in grado di sviluppareun ulteriore accordo internazionale. Vista l'urgenza necessaria per evitarecambiamenti climatici catastrofici, le tre organizzazioni invitano i governi aprendere tutte le misure necessarie per accelerare un tale accordo in sede IMO.

Mariagrazia Midulla responsabile PolicyClima e Energia WWF Italia:

"Siamo molto lieti che il settore dei trasporti marittimi riconosca lapropria responsabilità e voglia  fare lasua parte per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra. Con circa il3% delle emissioni totali del mondo, la piena partecipazione del settore deltrasporto marittimo sarà di grande aiuto per mantenere il riscaldamento globaleal di sotto dei 2 ° C concordato dai governi. Introdurre una tassa sul carbonioemesso nel settore del trasporto marittimo globale può significare enormivantaggi nella realizzazione dei nostri obiettivi. Siamo d'accordo con gliarmatori che la sede migliore, per elaborare i dettagli su come le emissionidel trasporto marittimo possono essere affrontate con un meccanismo diincentivi economici, è l'Organizzazione marittima internazionale. Un fortesegnale da parte dei leader riuniti a Durban, che mostri la loro determinazionea compiere progressi in questo settore, contribuirà ad accelerare il processo."

Tim Gore, consigliere per il clima diOxfam:

"Accogliamo con favore l'impegno costruttivo del settore del trasportomarittimo nella ricerca di soluzioni alla crisi climatica. Industria e societàcivile concordano sul fatto che le emissioni del settore marittimo possonoessere regolate in un modo più equo, tale da contribuire a generare le risorsenecessarie per affrontare il cambiamento climatico ".

" Ai colloqui Onu sul clima a Durban è essenziale che i governi diano ilsegnale necessario affinché l’accordo nell’ambito dell'Organizzazione MarittimaInternazionale posa diventare realtà".

Segretario Generale ICS, PeterHinchliffe:

"L'industria  del trasportomarittimo accoglie con favore il riconoscimento da parte di questi importantisettori dell'ambiente e dello sviluppo. E’ nell'interesse di entrambi regolareil trasporto marittimo tramite il nostro organismo di settore, l'OrganizzazioneMarittima internazionale. Le stesse regole per la riduzione del carbonio devonoessere applicabili a tutte le navi commerciali a livello internazionale, nelrispetto dei principi della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite". 

"Se i governi decidono che il trasporto marittimo deve contribuire al'Fondo verde per il clima' dell'UNFCCC, l'industria può probabilmente sostenerequesto principio a patto che  i dettaglisaranno concordati in sede IMO, come chiediamo”. 

WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO


COP 17 Conferenza sul clima

OXFAM E  WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO

Alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in corso a  Durban, Sudafrica,  Oxfam e WWF avanzano insieme una proposta aigoverni per arrivare a un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effettoserra derivanti dal traffico marittimo internazionale attraverso una  migliore regolamentazione mondiale delsettore. 

Oxfam, WWF e la International Chamber ofShipping (che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale)chiedono ai delegati della COP 17 di dare all'Organizzazione MarittimaInternazionale (IMO) chiare indicazioni su come ridurre le emissioni deltrasporto marittimo attraverso lo sviluppo di incentivi.

Secondo le tre organizzazioni, un quadro normativo efficace per arginare leemissioni di CO2 da trasporto marittimo internazionale deve essere di naturaglobale e progettato in modo da ridurre la possibilità del cosiddetto 'carbonleakage' (la rilocalizzazione delle emissioni), tenendo pienamente conto degliinteressi dei paesi in via di sviluppo, del principio dell’UNFCCC diresponsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità (CBDR).

Tra le misure proposte dalleorganizzazioni c’è l‘adozione da parte dell'IMO di un meccanismo dicompensazione attraverso il quale una quota significativa di ricavi raccoltidal trasporto marittimo internazionale potrebbe essere destinata ai paesi invia di sviluppo per fornire una nuova fonte di finanziamento a sostegno deiloro sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. I ricavi  potrebbero essere stanziati attraverso uncanale appropriato, quali il Fondo verde per il clima, di cui si discuterà aDurban.

Se è vero che ci sono alcune differenze di opinione sui dettagli di un talemeccanismo, sia la società civile che le organizzazioni dell'industriamarittima sottolineano che la priorità immediata per i governi riuniti inoccasione della COP 17 a Durban non è lavorare sui dettagli tecnici per iltrasporto marittimo, ma facilitare la risoluzione della discussione politicasulle modalità di applicazione del principio delle responsabilità comuni madifferenziate e delle rispettive capacità nel settore del trasposrto marittimo e assicurare il rapidocompletamento dei lavori dell'IMO.

Per quanto riguarda le tasse sulle emissioni di carbonio che potrebbero essereproposte dai governi, Oxfam, WWF e l’International Chamber of Shipping credonoche il recente accordo sulle misure tecniche e operative per ridurre leemissioni del trasporto marittimo dimostra che l’IMO è in grado di sviluppareun ulteriore accordo internazionale. Vista l'urgenza necessaria per evitarecambiamenti climatici catastrofici, le tre organizzazioni invitano i governi aprendere tutte le misure necessarie per accelerare un tale accordo in sede IMO.

Mariagrazia Midulla responsabile PolicyClima e Energia WWF Italia:

"Siamo molto lieti che il settore dei trasporti marittimi riconosca lapropria responsabilità e voglia  fare lasua parte per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra. Con circa il3% delle emissioni totali del mondo, la piena partecipazione del settore deltrasporto marittimo sarà di grande aiuto per mantenere il riscaldamento globaleal di sotto dei 2 ° C concordato dai governi. Introdurre una tassa sul carbonioemesso nel settore del trasporto marittimo globale può significare enormivantaggi nella realizzazione dei nostri obiettivi. Siamo d'accordo con gliarmatori che la sede migliore, per elaborare i dettagli su come le emissionidel trasporto marittimo possono essere affrontate con un meccanismo diincentivi economici, è l'Organizzazione marittima internazionale. Un fortesegnale da parte dei leader riuniti a Durban, che mostri la loro determinazionea compiere progressi in questo settore, contribuirà ad accelerare il processo."

Tim Gore, consigliere per il clima diOxfam:

"Accogliamo con favore l'impegno costruttivo del settore del trasportomarittimo nella ricerca di soluzioni alla crisi climatica. Industria e societàcivile concordano sul fatto che le emissioni del settore marittimo possonoessere regolate in un modo più equo, tale da contribuire a generare le risorsenecessarie per affrontare il cambiamento climatico ".

" Ai colloqui Onu sul clima a Durban è essenziale che i governi diano ilsegnale necessario affinché l’accordo nell’ambito dell'Organizzazione MarittimaInternazionale posa diventare realtà".

Segretario Generale ICS, PeterHinchliffe:

"L'industria  del trasportomarittimo accoglie con favore il riconoscimento da parte di questi importantisettori dell'ambiente e dello sviluppo. E’ nell'interesse di entrambi regolareil trasporto marittimo tramite il nostro organismo di settore, l'OrganizzazioneMarittima internazionale. Le stesse regole per la riduzione del carbonio devonoessere applicabili a tutte le navi commerciali a livello internazionale, nelrispetto dei principi della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite". 

"Se i governi decidono che il trasporto marittimo deve contribuire al'Fondo verde per il clima' dell'UNFCCC, l'industria può probabilmente sostenerequesto principio a patto che  i dettaglisaranno concordati in sede IMO, come chiediamo”. 

UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO


COP 17 Conferenza sul clima

OXFAM E  WWF INSIEME CON GLI ARMATORI SOLLECITANO UN ACCORDO SULLE EMISSIONI DEL TRASPORTOMARITTIMO

Alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in corso a  Durban, Sudafrica,  Oxfam e WWF avanzano insieme una proposta aigoverni per arrivare a un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effettoserra derivanti dal traffico marittimo internazionale attraverso una  migliore regolamentazione mondiale delsettore. 

Oxfam, WWF e la International Chamber ofShipping (che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale)chiedono ai delegati della COP 17 di dare all'Organizzazione MarittimaInternazionale (IMO) chiare indicazioni su come ridurre le emissioni deltrasporto marittimo attraverso lo sviluppo di incentivi.

Secondo le tre organizzazioni, un quadro normativo efficace per arginare leemissioni di CO2 da trasporto marittimo internazionale deve essere di naturaglobale e progettato in modo da ridurre la possibilità del cosiddetto 'carbonleakage' (la rilocalizzazione delle emissioni), tenendo pienamente conto degliinteressi dei paesi in via di sviluppo, del principio dell’UNFCCC diresponsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità (CBDR).

Tra le misure proposte dalleorganizzazioni c’è l‘adozione da parte dell'IMO di un meccanismo dicompensazione attraverso il quale una quota significativa di ricavi raccoltidal trasporto marittimo internazionale potrebbe essere destinata ai paesi invia di sviluppo per fornire una nuova fonte di finanziamento a sostegno deiloro sforzi per affrontare i cambiamenti climatici. I ricavi  potrebbero essere stanziati attraverso uncanale appropriato, quali il Fondo verde per il clima, di cui si discuterà aDurban.

Se è vero che ci sono alcune differenze di opinione sui dettagli di un talemeccanismo, sia la società civile che le organizzazioni dell'industriamarittima sottolineano che la priorità immediata per i governi riuniti inoccasione della COP 17 a Durban non è lavorare sui dettagli tecnici per iltrasporto marittimo, ma facilitare la risoluzione della discussione politicasulle modalità di applicazione del principio delle responsabilità comuni madifferenziate e delle rispettive capacità nel settore del trasposrto marittimo e assicurare il rapidocompletamento dei lavori dell'IMO.

Per quanto riguarda le tasse sulle emissioni di carbonio che potrebbero essereproposte dai governi, Oxfam, WWF e l’International Chamber of Shipping credonoche il recente accordo sulle misure tecniche e operative per ridurre leemissioni del trasporto marittimo dimostra che l’IMO è in grado di sviluppareun ulteriore accordo internazionale. Vista l'urgenza necessaria per evitarecambiamenti climatici catastrofici, le tre organizzazioni invitano i governi aprendere tutte le misure necessarie per accelerare un tale accordo in sede IMO.

Mariagrazia Midulla responsabile PolicyClima e Energia WWF Italia:

"Siamo molto lieti che il settore dei trasporti marittimi riconosca lapropria responsabilità e voglia  fare lasua parte per un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra. Con circa il3% delle emissioni totali del mondo, la piena partecipazione del settore deltrasporto marittimo sarà di grande aiuto per mantenere il riscaldamento globaleal di sotto dei 2 ° C concordato dai governi. Introdurre una tassa sul carbonioemesso nel settore del trasporto marittimo globale può significare enormivantaggi nella realizzazione dei nostri obiettivi. Siamo d'accordo con gliarmatori che la sede migliore, per elaborare i dettagli su come le emissionidel trasporto marittimo possono essere affrontate con un meccanismo diincentivi economici, è l'Organizzazione marittima internazionale. Un fortesegnale da parte dei leader riuniti a Durban, che mostri la loro determinazionea compiere progressi in questo settore, contribuirà ad accelerare il processo."

Tim Gore, consigliere per il clima diOxfam:

"Accogliamo con favore l'impegno costruttivo del settore del trasportomarittimo nella ricerca di soluzioni alla crisi climatica. Industria e societàcivile concordano sul fatto che le emissioni del settore marittimo possonoessere regolate in un modo più equo, tale da contribuire a generare le risorsenecessarie per affrontare il cambiamento climatico ".

" Ai colloqui Onu sul clima a Durban è essenziale che i governi diano ilsegnale necessario affinché l’accordo nell’ambito dell'Organizzazione MarittimaInternazionale posa diventare realtà".

Segretario Generale ICS, PeterHinchliffe:

"L'industria  del trasportomarittimo accoglie con favore il riconoscimento da parte di questi importantisettori dell'ambiente e dello sviluppo. E’ nell'interesse di entrambi regolareil trasporto marittimo tramite il nostro organismo di settore, l'OrganizzazioneMarittima internazionale. Le stesse regole per la riduzione del carbonio devonoessere applicabili a tutte le navi commerciali a livello internazionale, nelrispetto dei principi della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite". 

"Se i governi decidono che il trasporto marittimo deve contribuire al'Fondo verde per il clima' dell'UNFCCC, l'industria può probabilmente sostenerequesto principio a patto che  i dettaglisaranno concordati in sede IMO, come chiediamo”. 

20 gen 2013

Nasa. Curiosity Marte e l'acqua che ha lasciato le sue tracce

Curiosity sta iniziando quella complessa operazione, ovvero la perforazione della pietra piatta e striata con noduli, che al suo interno la prova che su Marte l'acqua scorreva, in un tempo lontano, quando il clima era più caldo.
Si parla di miliardi di anni fa e l'acqua correva stagionalmente, trascinando sedimenti che si sono depositati, creando le striature nella roccia, oltre ai nodi.
Il clima di Marte permetteva all'acqua di uscire dal sottosuolo, però non si sa se ci fossero piogge, perché la bassa pressione atmosferica oggi lo impedirebbe, per avere l'effetto pioggia servirebbe che elementi diversi arricchissero l'atmosfera.
Il clima è mutato su Marte perché non c'erano forme di vita che lo stabilizzassero, o ameno non così diffuse da permettere questo fenomeno del clima adatto alla vita.
La vita genera la vita e crea un ambiente adatto attorno.

13 dic 2011

WWF: “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA”


NEGOZIATI DI DURBAN

WWF: “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA” 

Accordo globale, ma tempitroppo lunghi: a rischio aumento della temperatura media di +4°  

Il WWF si appella a cittadini,istituzioni, imprese per continuare pressione e azione 

per vincere la sfida delclima 

Dopo due settimane di trattative e un’ulteriore giornata diattesa, i governi del mondo hanno raggiunto una timida intesa su un futuroaccordo globale sul clima, mamancano ancora l’ispirazione e l’ambizione necessarie per affrontare ilcambiamento climatico e dare speranza a centinaia di milioni di persone chein tutto il mondo soffrono e continueranno a soffrire per gli impattidisastrosi del clima.  

I governi hanno raggiunto un accordo debole, che haistituito un Fondo Verde per il Clima con ancora pochi soldi, hannorimandato le decisioni più importanti sui contenuti del Protocollo di Kyotoe hanno preso un impegno poco chiaro per raggiungere nel 2020 un accordoglobale che potrebbe lasciarci legalmente vincolati a un aumento dellatemperatura globale di 4° C, ben oltre i 2° C raccomandati dallascienza  per evitare un cambiamento climatico catastrofico.

 Mariagrazia Midulla, responsabile Policy Clima edEnergia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Durban, ha dichiarato: 

 “I Governi hanno fatto il minimo indispensabile perportare avanti i negoziati, ma il loro compito è proteggere la loro gente. Ein questo, qui a Durban, hanno fallito. La scienza ci dice che dobbiamoagire subito, perché gli eventi meteorologici estremi, la siccità e le ondatedi caldo causate dal cambiamento climatico peggioreranno. Ma oggi è chiaro che imandati di pochi leader politici hanno avuto un peso maggiore dellepreoccupazioni di milioni di persone, mettendo a rischio le persone e ilmondo naturale da cui le nostre vite dipendono. ‘Catastrofe’ è una paroladura, ma non è abbastanza dura per descrivere un futuro con 4 gradi di aumentodella temperatura globale.”

 “Sfortunatamente i Governi a Durban hanno speso ledue cruciali giornate finali dei negoziati a discutere su una manciata diparole specifiche nei testi negoziali, invece di impegnare la loro capacitàpolitica per stabilire azioni concrete maggiori per affrontare il cambiamentoclimatico. – ha detto Mariagrazia Midulla del WWF Italia - Alcuni paesi,come gli Stati Uniti, hanno mostrato di non essere interessati a favorire unambizioso esito dei negoziati. Gli USA, preoccupati della politica inpatria, si sono battuti su alcune parole, ma hanno del tutto mancato il fineprincipale: limitare il cambiamento climatico più pericoloso. Complessivamente,la responsabilità di questo fallimento va attribuita a una manciata diGoverni, come Stati Uniti, Giappone, Russia e Canada, trincerati sulle loroposizioni, che hanno fortemente frenato il livello di ambizione dei negoziati.E questo ci ha portato al punto in cui siamo ora.”

 Unico tassello positivo a Durban è stato l’emergeredi un ampio gruppo di Paesi dalle ambizioni alte, guidati dalle nazioni piùvulnerabili e dagli Stati delle piccole isole tra cui molti Paesi africani.



“Non possiamo continuare su questa strada, o verremosoffocati dal nostro stesso carbonio e termineremo le risorse naturali, equesto significa che non avremo cibo, acqua e energia per tutti – hacontinuato Mariagrazia Midulla, del WWF Italia - Il cambiamentoclimatico è un problema globale e necessita di una risposta globale. Inegoziati di Durban non hanno dato una risposta, ma un percorso. Ma la lotta controi cambiamenti climatici è tutt’altro che finita, sia all’interno del processonegoziale sia al di fuori di esso. Le emissioni di gas serra quest’anno sonoarrivate ai livelli massimi. Abbiamo bisogno di una risposta compatta alproblema, con un’azione continuativa contro il cambiamento climatico da parte deiGoverni nazionali, del mondo delle imprese e dalla società civile, che devonorispondere con convinzione a questa chiamata alle armi. Mentre negoziatorie ministri sedevano dietro le loro porte chiuse, non sentivano l’appello dellepersone, dei leader religiosi, dei giovani, delle donne, che protestavano emanifestavano per stimolare un’azione urgente. Queste persone, compreso il WWF,li riterranno responsabili.”

“LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA”


NEGOZIATI DI DURBAN

WWF: “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA” 

Accordo globale, ma tempitroppo lunghi: a rischio aumento della temperatura media di +4°  

Il WWF si appella a cittadini,istituzioni, imprese per continuare pressione e azione 

per vincere la sfida delclima 

Dopo due settimane di trattative e un’ulteriore giornata diattesa, i governi del mondo hanno raggiunto una timida intesa su un futuroaccordo globale sul clima, mamancano ancora l’ispirazione e l’ambizione necessarie per affrontare ilcambiamento climatico e dare speranza a centinaia di milioni di persone chein tutto il mondo soffrono e continueranno a soffrire per gli impattidisastrosi del clima.  

I governi hanno raggiunto un accordo debole, che haistituito un Fondo Verde per il Clima con ancora pochi soldi, hannorimandato le decisioni più importanti sui contenuti del Protocollo di Kyotoe hanno preso un impegno poco chiaro per raggiungere nel 2020 un accordoglobale che potrebbe lasciarci legalmente vincolati a un aumento dellatemperatura globale di 4° C, ben oltre i 2° C raccomandati dallascienza  per evitare un cambiamento climatico catastrofico.

 Mariagrazia Midulla, responsabile Policy Clima edEnergia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Durban, ha dichiarato: 

 “I Governi hanno fatto il minimo indispensabile perportare avanti i negoziati, ma il loro compito è proteggere la loro gente. Ein questo, qui a Durban, hanno fallito. La scienza ci dice che dobbiamoagire subito, perché gli eventi meteorologici estremi, la siccità e le ondatedi caldo causate dal cambiamento climatico peggioreranno. Ma oggi è chiaro che imandati di pochi leader politici hanno avuto un peso maggiore dellepreoccupazioni di milioni di persone, mettendo a rischio le persone e ilmondo naturale da cui le nostre vite dipendono. ‘Catastrofe’ è una paroladura, ma non è abbastanza dura per descrivere un futuro con 4 gradi di aumentodella temperatura globale.”

 “Sfortunatamente i Governi a Durban hanno speso ledue cruciali giornate finali dei negoziati a discutere su una manciata diparole specifiche nei testi negoziali, invece di impegnare la loro capacitàpolitica per stabilire azioni concrete maggiori per affrontare il cambiamentoclimatico. – ha detto Mariagrazia Midulla del WWF Italia - Alcuni paesi,come gli Stati Uniti, hanno mostrato di non essere interessati a favorire unambizioso esito dei negoziati. Gli USA, preoccupati della politica inpatria, si sono battuti su alcune parole, ma hanno del tutto mancato il fineprincipale: limitare il cambiamento climatico più pericoloso. Complessivamente,la responsabilità di questo fallimento va attribuita a una manciata diGoverni, come Stati Uniti, Giappone, Russia e Canada, trincerati sulle loroposizioni, che hanno fortemente frenato il livello di ambizione dei negoziati.E questo ci ha portato al punto in cui siamo ora.”

 Unico tassello positivo a Durban è stato l’emergeredi un ampio gruppo di Paesi dalle ambizioni alte, guidati dalle nazioni piùvulnerabili e dagli Stati delle piccole isole tra cui molti Paesi africani.



“Non possiamo continuare su questa strada, o verremosoffocati dal nostro stesso carbonio e termineremo le risorse naturali, equesto significa che non avremo cibo, acqua e energia per tutti – hacontinuato Mariagrazia Midulla, del WWF Italia - Il cambiamentoclimatico è un problema globale e necessita di una risposta globale. Inegoziati di Durban non hanno dato una risposta, ma un percorso. Ma la lotta controi cambiamenti climatici è tutt’altro che finita, sia all’interno del processonegoziale sia al di fuori di esso. Le emissioni di gas serra quest’anno sonoarrivate ai livelli massimi. Abbiamo bisogno di una risposta compatta alproblema, con un’azione continuativa contro il cambiamento climatico da parte deiGoverni nazionali, del mondo delle imprese e dalla società civile, che devonorispondere con convinzione a questa chiamata alle armi. Mentre negoziatorie ministri sedevano dietro le loro porte chiuse, non sentivano l’appello dellepersone, dei leader religiosi, dei giovani, delle donne, che protestavano emanifestavano per stimolare un’azione urgente. Queste persone, compreso il WWF,li riterranno responsabili.”

ambiente “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA”


NEGOZIATI DI DURBAN

WWF: “LA LENTEZZA DEI GOVERNI METTE A RISCHIO IL PIANETA” 

Accordo globale, ma tempitroppo lunghi: a rischio aumento della temperatura media di +4°  

Il WWF si appella a cittadini,istituzioni, imprese per continuare pressione e azione 

per vincere la sfida delclima 

Dopo due settimane di trattative e un’ulteriore giornata diattesa, i governi del mondo hanno raggiunto una timida intesa su un futuroaccordo globale sul clima, mamancano ancora l’ispirazione e l’ambizione necessarie per affrontare ilcambiamento climatico e dare speranza a centinaia di milioni di persone chein tutto il mondo soffrono e continueranno a soffrire per gli impattidisastrosi del clima.  

I governi hanno raggiunto un accordo debole, che haistituito un Fondo Verde per il Clima con ancora pochi soldi, hannorimandato le decisioni più importanti sui contenuti del Protocollo di Kyotoe hanno preso un impegno poco chiaro per raggiungere nel 2020 un accordoglobale che potrebbe lasciarci legalmente vincolati a un aumento dellatemperatura globale di 4° C, ben oltre i 2° C raccomandati dallascienza  per evitare un cambiamento climatico catastrofico.

 Mariagrazia Midulla, responsabile Policy Clima edEnergia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Durban, ha dichiarato: 

 “I Governi hanno fatto il minimo indispensabile perportare avanti i negoziati, ma il loro compito è proteggere la loro gente. Ein questo, qui a Durban, hanno fallito. La scienza ci dice che dobbiamoagire subito, perché gli eventi meteorologici estremi, la siccità e le ondatedi caldo causate dal cambiamento climatico peggioreranno. Ma oggi è chiaro che imandati di pochi leader politici hanno avuto un peso maggiore dellepreoccupazioni di milioni di persone, mettendo a rischio le persone e ilmondo naturale da cui le nostre vite dipendono. ‘Catastrofe’ è una paroladura, ma non è abbastanza dura per descrivere un futuro con 4 gradi di aumentodella temperatura globale.”

 “Sfortunatamente i Governi a Durban hanno speso ledue cruciali giornate finali dei negoziati a discutere su una manciata diparole specifiche nei testi negoziali, invece di impegnare la loro capacitàpolitica per stabilire azioni concrete maggiori per affrontare il cambiamentoclimatico. – ha detto Mariagrazia Midulla del WWF Italia - Alcuni paesi,come gli Stati Uniti, hanno mostrato di non essere interessati a favorire unambizioso esito dei negoziati. Gli USA, preoccupati della politica inpatria, si sono battuti su alcune parole, ma hanno del tutto mancato il fineprincipale: limitare il cambiamento climatico più pericoloso. Complessivamente,la responsabilità di questo fallimento va attribuita a una manciata diGoverni, come Stati Uniti, Giappone, Russia e Canada, trincerati sulle loroposizioni, che hanno fortemente frenato il livello di ambizione dei negoziati.E questo ci ha portato al punto in cui siamo ora.”

 Unico tassello positivo a Durban è stato l’emergeredi un ampio gruppo di Paesi dalle ambizioni alte, guidati dalle nazioni piùvulnerabili e dagli Stati delle piccole isole tra cui molti Paesi africani.



“Non possiamo continuare su questa strada, o verremosoffocati dal nostro stesso carbonio e termineremo le risorse naturali, equesto significa che non avremo cibo, acqua e energia per tutti – hacontinuato Mariagrazia Midulla, del WWF Italia - Il cambiamentoclimatico è un problema globale e necessita di una risposta globale. Inegoziati di Durban non hanno dato una risposta, ma un percorso. Ma la lotta controi cambiamenti climatici è tutt’altro che finita, sia all’interno del processonegoziale sia al di fuori di esso. Le emissioni di gas serra quest’anno sonoarrivate ai livelli massimi. Abbiamo bisogno di una risposta compatta alproblema, con un’azione continuativa contro il cambiamento climatico da parte deiGoverni nazionali, del mondo delle imprese e dalla società civile, che devonorispondere con convinzione a questa chiamata alle armi. Mentre negoziatorie ministri sedevano dietro le loro porte chiuse, non sentivano l’appello dellepersone, dei leader religiosi, dei giovani, delle donne, che protestavano emanifestavano per stimolare un’azione urgente. Queste persone, compreso il WWF,li riterranno responsabili.”

27 ott 2010

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Capezzone è il portavoce del Pdl e mentre era per strada, vicino alla sede del suo partito a Roma ha subito un'aggressione improvvisa da parte di uno sconosciuto.

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti.

Il vecchio Pci e oggi il Pd stigmatizzano questi atti, ma poi poco o nulla fanno per fermare i violenti, tranne quando questa violenza ricade su di loro, provocando reazioni repressive sconsiderate.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Spesso questa repressione non porta alla giusta punizione dei violenti, ma alla loro emarginazione sociale, spesso indiscriminata e ingiusta: la sinistra è senza pietà nell'applicare ...la sua giustizia di partito, contro tutti.

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.












Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti

Capezzone è il portavoce del Pdl e mentre era per strada, vicino alla sede del suo partito a Roma ha subito un'aggressione improvvisa da parte di uno sconosciuto.

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti.

Il vecchio Pci e oggi il Pd stigmatizzano questi atti, ma poi poco o nulla fanno per fermare i violenti, tranne quando questa violenza ricade su di loro, provocando reazioni repressive sconsiderate.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Spesso questa repressione non porta alla giusta punizione dei violenti, ma alla loro emarginazione sociale, spesso indiscriminata e ingiusta: la sinistra è senza pietà nell'applicare ...la sua giustizia di partito, contro tutti.

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.

2 mar 2011

WWW: “L’ORA DELLA TERRA… E OLTRE!


EARTH HOUR - 26 MARZO 20.30-21.30
WWF: “L’ORA DELLA TERRA… E OLTRE!
È online la piattaforma globale per condividere la propria azione green con il resto del mondo
Anche PAOLA MAUGERI testimonial dell’evento con la sua vita “a impatto zero”
www.wwf.it/oradellaterra

È stata lanciata oggi, a livello mondiale e anche in Italia, la piattaforma globale  http://www.wwf.it/oradellaterra/beyondthehour.htm   dell’Ora della Terra WWF, un vero mosaico interattivo per il clima, già tradotto in 11 lingue, attraverso cui individui, istituzioni, organizzazioni e imprese da tutto il mondo possono raccontare le azioni concrete che intendono intraprendere per fare la propria parte e dare al mondo un futuro più sostenibile.

Si apre così ufficialmente la nuova fase dell’Ora della Terra, l’evento mondiale del WWF per il clima che il 26 marzo alle 20.30 spegnerà monumenti e luoghi simbolo in ogni angolo del pianeta e che quest’anno chiede a tutti di andare “oltre l’ora”, impegnandosi a trasformare la propria vita ogni giorno alimentando il cambiamento che non solo ci aiuterà a vincere la sfida dei cambiamenti climatici, ma contribuirà a dare al mondo equilibrio e benessere.

“Il futuro eco-friendly – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia -  è un’azione concreta che può iniziare subito. Mentre i Governi discutono sull’accordo globale e sulle regole comuni per vincere la sfida dei cambiamenti climatici, nelle case, nei negozi, uffici, scuole, imprese e perfino per le strade, le azioni quotidiane di centinaia di milioni di persone, sommate insieme, possono avviare il cambiamento che garantirà al mondo nuovo equilibrio ambientale, economico e sociale. Un amministratore delegato può cambiare un’impresa, un bambino di 7 anni può cambiare la sua classe, un presidente può cambiare il suo Paese. Ogni singola azione, piccola o grande che sia, sommata a centinaia di milioni di altre, può davvero cambiare il mondo.”

Per raccontare a tutti che vivere verde è facile, possibile e può migliorare la qualità delle nostre vite, dopo il testimonial Marco Mengoni, è scesa in campo anche la giornalista e deejay Paola Maugeri, che nei mesi scorsi ha intrapreso una vita “a impatto zero” insieme a tutta la famiglia, e nel suo video messaggio per l’Ora della Terra invita a dedicare “un piccolo gesto della tua quotidianità per contribuire veramente a un futuro più sostenibile… Perché tutti viviamo su questo meraviglioso pianeta Terra ed è l’unico che abbiamo.”

Mentre sul fronte della green-economy le imprese che lavorano con il WWF dimostrano che la sostenibilità è una strada non solo percorribile ma anche proficua. Il gruppo Sofidel (marchio Regina), per esempio, ha investito in tre anni circa 16 milioni di euro per ridurre del 26% entro il 2020 le proprie emissioni di CO2 rispetto al 2007. UniCredit ha avviato un programma di riduzione delle emissioni dirette, lavorando con uffici e dipendenti per l’obiettivo -30% entro il 2020, e delle emissioni finanziate, orientando gli investimenti verso ambiti a basso contenuto di carbonio. In quindici anni Electrolux ha ridotto i consumi di acqua del 30%, di energia del 25% e i rifiuti del 45%, con l’obiettivo al 2012 di ridurre un ulteriore 15% i consumi di elettricità, acqua e gas. I 117 metri quadri di pannelli fotovoltaici installati sulla sede italiana di Epson (che a livello mondiale investe in sostenibilità 5 milioni di euro) riducono di circa 9 tonnellate le emissioni di CO2  equivalente, pari a una diminuzione dell’impatto ambientale del 20%. Mentre Auchan ha anticipato di due anni il divieto dei sacchetti di plastica evitando la diffusione di 30 milioni di shopper grandi in polietilene e 180 milioni di sacchetti piccoli, ha ridotto i consumi energetici del 5% e quelli idrici dell’11%, e con il reparto “Self Discount”, ha portato al risparmio di 3.500.000 confezioni (nel 2010 sono stati risparmiati 400 quintali di plastica, 570 quintali di carta e 6,80 quintali di alluminio).

Ma la piattaforma globale del WWF è una vera miniera di ispirazione per tutti i livelli della società e al termine dell’evento andrà a costituire la prima, grande enciclopedia di azioni green da tutto il mondo. Tra le 1.000 azioni già raccolte in poche settimane di sperimentazione, ci sono azioni individuali, come la star cinese Li Bingbing che diventerà vegetariana 100 giorni l’anno o la quindicenne australiana che ha convinto la sua scuola a distribuire bottiglie riutilizzabili per l’acqua; impegni istituzionali, come il Governo del Nepal che fermerà il taglio di alberi in un’importante area forestale o il sindaco di Sidney che farà costruire 6 nuove piste ciclabili; e dal mondo delle imprese, come l’industria casearia mongola Mengniu Dairy che raddoppierà i cartoni di latte riciclati migliorando la propria certificazione FSC o l’Holiday Inn Atrium di Singapore che metterà lampadine a LED in tutte le stanze.

Da oggi anche in Italia tutti, a livello individuale o per conto della propria organizzazione, istituzione e impresa, potranno aggiungere il proprio tassello alla piattaforma globale e diventare parte attiva della comunità dell’Ora della Terra, che nel giro di pochi anni è riuscita a coinvolgere un miliardo di persone in tutto il mondo (strumenti utili per capire quanta Co2 emettiamo con i nostri comportamenti quotidiani sono su www.improntawwf.it).

E per chi ha già avviato la sua “svolta sostenibile” e vuole mostrare come, da domani l’iniziativa WWF-Repubblica.it “Ciak! Si gira la tua azione per il pianeta”. Tutti i lettori sono invitati a raccontare la propria azione green in un video di massimo 2 minuti. I video più divertenti, le idee più creative, le soluzioni più efficaci verranno pubblicati online e riceveranno la maglietta dell’Ora della Terra.


 I PATROCINI
L’Ora della Terra 2011 ha ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), dell’Unione Province d’Italia (UPI), dell’Associazione Comuni Virtuosi, del Coordinamento Agende 21 Italiane. Ha già aderito anche l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI).

LE ADESIONI DAL MONDO DELLE IMPRESE
Tra le imprese, partecipano all’evento Electrolux, Epson, Epson Meteo, Sofidel, UniCredit, Terna, Costa Crociere, Dodo, Auchan, Berendsohn Italiana, Coca-Cola HBC Italia, Sony Italia e Tetra Pak Italia con iniziative di spegnimento simbolico delle luci e attività di sensibilizzazione e attivazione dei propri dipendenti, anche attraverso la distribuzione delle candele dell’iniziativa.

IL 9 MARZO: APPUNTAMENTO CON GUNTER PAULI E LA BLUE ECONOMY
Nell’ambito delle iniziative per l’Ora della Terra, il 9 marzo a Roma appuntamento con Gunter Pauli, economista e imprenditore, ispiratore delle azioni a impatto zero e autore di Blue Economy (ed. italiana a cura del WWF), che per la “Peccei Lecture” racconterà al pubblico come balene, libellule, zebre, pomodori e tante altre specie possono insegnare alla tecnologia e all’industria ad essere non solo più sostenibili, ma anche più produttive sotto il profilo economico.

  LE FOTO, I VIDEO, I VIDEO MESSAGGI DEI TESTIMONIAL, I BANNER, DISPONIBILI QUI:
http://upload.wwf.it/earthhour/file/Earthhour2011/    

27 ott 2010

Pdl – Capezzone aggredito a pugni

Capezzone è il portavoce del Pdl e mentre era per strada, vicino alla sede del suo partito a Roma ha subito un'aggressione improvvisa da parte di uno sconosciuto.

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti.

Il vecchio Pci e oggi il Pd stigmatizzano questi atti, ma poi poco o nulla fanno per fermare i violenti, tranne quando questa violenza ricade su di loro, provocando reazioni repressive sconsiderate.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Spesso questa repressione non porta alla giusta punizione dei violenti, ma alla loro emarginazione sociale, spesso indiscriminata e ingiusta: la sinistra è senza pietà nell'applicare ...la sua giustizia di partito, contro tutti.

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Capezzone è il portavoce del Pdl e mentre era per strada, vicino alla sede del suo partito a Roma ha subito un'aggressione improvvisa da parte di uno sconosciuto.

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti.

Il vecchio Pci e oggi il Pd stigmatizzano questi atti, ma poi poco o nulla fanno per fermare i violenti, tranne quando questa violenza ricade su di loro, provocando reazioni repressive sconsiderate.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Spesso questa repressione non porta alla giusta punizione dei violenti, ma alla loro emarginazione sociale, spesso indiscriminata e ingiusta: la sinistra è senza pietà nell'applicare ...la sua giustizia di partito, contro tutti.

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.

27 dic 2010

Attentato a Fini - Questa ipotesi è veramente incredibile, ma il clima in Italia ormai è di strategia della tensione, a livelli altissimi: riappaiono le bombe, questa volta pare che appartengano a un gruppo anarchico insurrezionalista.

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Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Fli, non crede all'attentato contro Fini: "L'editoriale odierno di Maurizio Belpietro rasenta una patologia che riguarda certa stampa e qualche giornalista in particolare. Per far felice l'editore di fatto del suo quotidiano Belpietro ipotizza un attentato che ferisce Fini per danneggiare Berlusconi. Una tesi folle frutto di menti folli che la dice lunga sullo scadimento di certo giornalismo italiano''.

Questa ipotesi è veramente incredibile, ma il clima in Italia ormai è di strategia della tensione, a livelli altissimi: riappaiono le bombe, questa volta pare che appartengano a un gruppo anarchico insurrezionalista.

A dire il vero in passato questi gruppi ...strambi, tra l'emarginazione e la voglia di una impossibile rivoluzione, hanno colpito tutto e tutti: in questo momento se la prendono con le ambasciate, tutte a Roma, ma senza differenza e preferenza, da quella Greca a quella Svizzera.

19 apr 2010

19/4 Il vulcano islandese, le sue ceneri su tutta Italia (Barbara Valota)



Le ceneri del vulcano raggiungeranno tutta Italia tra i giorni di martedì e mercoledì prossimi: così sostiene la studiosa italiana della fisica dell'atmosfera, Gelsomina Pappalardo.
Questo fenomeno sta veramente portando a una situazione difficile per la navigazione aerea: si attendono spiegazioni più precise per quanto riguarda il clima.
La ricercatrice dell'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale del Cnr spiega: "Al momento la nube è stata registrata su Firenze tra i 1700 m e i 3400 m di altitudine ..”
Gli effetti quali saranno? Saranno di mesi o di anni?
Il clima si raffredderà in modo irrilevante oppure no.

12 nov 2013

La Conferenza sul clima a Varsavia parla di uragani, tornado e sciagure ambientali,

La Conferenza sul clima a Varsavia parla di uragani, tornado e sciagure ambientali, sempre più potenti e disastrose: invece la cultura speculativa, violenta contro l’ambiente e contro l’uomo è sempre forte, trionfante.
L’ambiente rischia disastri, ma soprattutto l’uomo rischia disastri, le sue case, le sue realtà di vita: la stoltezza è immensa come il male che avanza, non solo nelle Filippine.


3 ago 2015

Fine del mondo 2015, 2016, 2016, scegliete voi

Il mondo finirà?
Questo fatto è certo, la nostra specie si estinguerà, anche se riuscirà, come probabilmente capiterà, di espandersi al di fuori del sistema solare.
Come si estinguerà?
Nei prossimi decenni i rischi maggiori saranno ancora in un’escaletion nucleare, con esplosioni atomiche che diffonderanno radiazioni sufficienti ad ucciderci, nel tempo, tutti.
Altro rischio sta nelle grandi epidemie, che potrebbero essere senza scampo, oppure in un cambiamento climatico, che porterebbe carestie, per siccità e tempeste, alluvioni senza precedenti, raccolti distrutti, con un clima non adatto a noi umani.
Tutto dipende da noi, sia per il clima sia le malattie che si potrebbero diffondere in poche  settimane in ogni angolo del pianeta, senza lasciarci scampo, ma anche per il nucleare, ovvero per una cultura della pace contro quella della guerra.
Se vogliamo ci salviamo.

5 ott 2010

E' presto per dire che tutto questo abbia connotati politici organizzati come le Brigate Rosse, ma certamente preoccupa per il clima pesante che si è creato: una cosa sono le idee e un'altra sono le ….azioni criminali.

ll direttore di Libero, Maurizio Belpietro ha ricevuto una lettera di minacce e di ingiurie, rivolte pure alla sua famiglia: la missiva è arrivata via posta ordinaria e ha il timbro postale di Peschiera Borromeo.
Ora la lettera è al vaglio della scientifica e non si conoscono particolari: forse è stata scritta da un mitomane, ma questo non significa che l'attacco a un giornalista per le sue idee espresse non sia  fatto grave.
Inoltre il tentato attentato con  Belpietro non lascia dubbi: era un killer armato e preparato, che sapeva come e chi colpire.
E' presto per dire che tutto questo abbia connotati politici organizzati come le Brigate Rosse, ma certamente preoccupa per il clima pesante che si è creato: una cosa sono le idee e un'altra sono le ….azioni criminali.
Chiunque può esprimere il suo parere, altri preferiscono passare....all'azione, investendosi della parte dei giustizieri.

27 ott 2010

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.

Capezzone è il portavoce del Pdl e mentre era per strada, vicino alla sede del suo partito a Roma ha subito un'aggressione improvvisa da parte di uno sconosciuto.

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti.

Il vecchio Pci e oggi il Pd stigmatizzano questi atti, ma poi poco o nulla fanno per fermare i violenti, tranne quando questa violenza ricade su di loro, provocando reazioni repressive sconsiderate.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Spesso questa repressione non porta alla giusta punizione dei violenti, ma alla loro emarginazione sociale, spesso indiscriminata e ingiusta: la sinistra è senza pietà nell'applicare ...la sua giustizia di partito, contro tutti.

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.

Aggresione a Capezzone, porta voce del PDL

Capezzone è il portavoce del Pdl e mentre era per strada, vicino alla sede del suo partito a Roma ha subito un'aggressione improvvisa da parte di uno sconosciuto.

E' stato colpito a pugni in viso e sul torace: è stato portato in ospedale per essere medicato, ma ormai il clima delle aggressioni fisiche, da parte dei soliti esagitati, spesso psicopatici, lascia perplessi.

Il clima di odio è alle stelle e certamente a sinistra, storicamente, si amano le maniere forti, come un tempo facevano i fascisti: tutto il dopoguerra è zeppo di piccole e grandi aggressioni da parte dei soliti violenti.

Il vecchio Pci e oggi il Pd stigmatizzano questi atti, ma poi poco o nulla fanno per fermare i violenti, tranne quando questa violenza ricade su di loro, provocando reazioni repressive sconsiderate.

La sinistra con la violenza politica ha sempre avuto un rapporto ipocrita: la utilizzata come arma quando faceva comodo, poi la condannava e la reprimeva, senza troppe remore.

Spesso questa repressione non porta alla giusta punizione dei violenti, ma alla loro emarginazione sociale, spesso indiscriminata e ingiusta: la sinistra è senza pietà nell'applicare ...la sua giustizia di partito, contro tutti.

Il moralismo della sinistra ricorda troppo l'odio politico dei processi stalinisti, quelli degli anni Trenta e quelli famosi degli anni Cinquanta.

29 set 2011

ILPIROGASSIFICATORE E’ FRUTTO DI UNA SCELTA RESPONSABILE:L’Assessore Zublena interviene sulle richieste di chi si opponeaL pirogassificatore


Aosta,  mercoledì28 settembre 2011
“Sono tranquilla del percorso svolto con coscienzae responsabilità, che sulla base di studi tecnici e scientificiautorevoli ha permesso di effettuare una scelta e dare una rispostaconcreta al problema dei rifiuti nell’interesse dei cittadinivaldostani” ha affermato l’Assessore al territorio eambiente Manuela Zublena al termine dell’intervento di ogginella III Commissione consiliare in merito alla petizione che richiedeun confronto fra esperti sulla realizzazione tra un impianto ditrattamento a freddo dei rifiuti ed un impianto di pirogassificazione,scelto dalla Regione nel 2009 come la soluzione più idonea alterritorio per lo smaltimento dei rifiuti residui dalla raccoltadifferenziata, grazie alle sue caratteristiche di contenimentodell’impatto ambientale e di ricavo di energia dai rifiuti.
L’incontro ha affrontato anche il tema della moratoria contenuta nella petizione che rischia di sospendere l’iter di appalto per la costruzione. “Al di làdelle implicazioni di natura legale derivanti dal sospendere un procedimento amministrativo legittimamente in corso di avanzata esecuzione,” commenta l’Assessore Zublena.“ci si chiede chi può temere i risultati dei lavoridella Commissione di gara, che permetterebbe finalmente di disporre del progetto dell’impianto e quindi di dare tutte quelle risposte alle domande che i cittadini oggi pongono.”


L’Assessore Zublena ha spiegato come il clima disfiducia nel lavoro delle Istituzioni e dei componenti della Commissione creato dai proclami del Comitato Valle virtuosa distolganol’attenzione dal vero problema dello smaltimento dei rifiuti,alimentando un sentimento di disagio nei cittadini.

Nel ripercorrere i passaggi tecnici e politici effettuatiper giungere ad una decisione finale - condivisa dalla grandemaggioranza dei Consiglieri regionali – l’Assessore haevidenziato come la richiesta del Comitato di un nuovo confronto tratecnologie sia il frutto di una posizione altalenante del Comitatostesso che inizialmente ha negato che il confronto fosse mai stato eseguito dalla Regione per poi ammettere che è stato fatto masupponendo l’affidamento ad esperti non indipendenti. Il disegnodi legge regionale popolare già decide per il trattamento afreddo dei rifiuti, anziché quello a caldo delpirogassificatore, a chi serve quindi eseguire oggi un eventuale nuovo confronto?

Riguardo alla recente espressione di ammissibilitàdel referendum sulla costruzione del pirogassificatore,l’Assessore ribadisce il clima di serenità con cui leIstituzioni stanno lavorando “non dubito che i valdostani sedovranno esprimersi non si accontenteranno solo di parole maandranno alle cose concrete e decideranno con la propria testa: unconto è chiedere i confronti e un’altra cosa èdecidere”.