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29 mar 2011
Immigrati - extracomunitari - profughi o migranti in cerca di lavoro?
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20 dic 2010
11 ott 2010
OBIETTIVO LAVORO NEWS: . Aosta
29 mar 2011
Ultime notizie -Immigrati - extracomunitari - profughi o migranti in cerca di lavoro?
Permesso di soggiorno Immigrati - extracomunitari - profughi o migranti in cerca di lavoro?
7 set 2010
Clandestinità in Italia e in Europa
Non sarà più possibile transitare liberamente in tutta Europa?
In pratica per certe etnie la libera Europa resterà un mito.
Il principio che tende ad escludere poveri ed emarginati dal movimento di popoli all'interno del continente europeo tradisce la natura dell'Unione Europea.
Ora c'è una costituzione, con un parlamento che ci impone direttive da rispettare se non si vogliono pagare delle "penali", come ditte che lavorano sotto un appalto: spesso le direttive fanno accapponare la pelle e ci si chiede.
Chi mandano gli europei a Bruxelles?
Non certamente il meglio dei politici del continente, non proprio individui eccezionali anche quando lavorano nei loro Paesi, o così pare dalle direttive che ogni tanto ci cadono sulla testa.
Ora, per colpa di scelte del passato un po' azzardate si vuole limitare la libertà di movimento, fatto certamente ingiusto in se stesso.
Con questo non voglio fare del buonismo facilone e demenziale, anzi sono certo che sia colpa del buonismo che siamo arrivati a tanto: se ci fossero state delle leggi coraggiose, una struttura giudiziaria capace di punire i delinquenti in modo chiaro e inequivocabile non saremmo arrivati a confondere i bambini rom con i vecchi ladri professionisti, i topi di appartamento, i ricettatori con i ragazzini costretti ad andare a rubare con minacce e botte.
I ladri, i papponi, i caporali che sfruttano la loro gente, i mascalzoni di ogni etnia meritano il carcere, anzi devono andare in carcere senza attenuanti, mentre gli sfruttati, i maltrattati devono essere rispettati, anche ospitati: quantomeno il lavoro e le energie da spendere per l'integrazione devono essere consumati per loro.
Ora si vuole limitare la libertà di transito a chi non può mantenersi, ma ci si scorda che la povertà non è una colpa, ma e una malattia da curare: sì, è una patologia spesso legata a modi di vivere antiquati, a una scarsa programmazione dell'esistenza, a una scarsa specializzazione lavorativa, a una bassa cultura.
Il lavoro per l'integrazione deve essere affiancato all'educazione dei principi democratici, alla libertà individuale, al rispetto e alla libertà delle donne: senza tutto questo si torna al passato.
In apparenza scacciare chi vive ai margini della società, che non hanno un lavoro, un qualsiasi reddito è giusto: non possiamo certamente ospitare tutti i miseri della terra, che sono almeno 3, o 4 miliardi di persone.
Certamente la politica che ha permesso a molti di costoro di entrare in Europa aveva dei fini non sempre positivi e onesti, benché qualcuno con grande ipocrisia vede nell'ospitalità, verso tutti questi disperati, un obbligo morale, un atto caritatevole: in realtà loro erano e sono qui per semplici motivi economici, di mercato del lavoro.
Da noi alcune forze economiche e imprenditoriali hanno preso al volo l'occasione di pagare di meno la manodopera, anche se scarsamente preparata, anche se sempre con difficoltà di comprensione linguistica.
I nuovi venuti accettano qualsiasi paga, a ribasso, qualsiasi condizione e quasi mai sono sindacalizzati: quando poi rischiano di chiedere i loro diritti perdono il posto di lavoro, spesso, subendo quella strana legge che nel mondo del lavoro esiste, ma nessuno l'ha scritta: se crei problemi da un datore di lavoro non troverai altro lavoro dagli altri imprenditori, se non quello più brutto e malsano.
Ora gli stranieri sul nostro suolo sono tanti, troppi e molti non si possono neppure rimandare a casa perché comunitari: così non rimane che trasformare questa bellissima Europa senza confini, il sogno di molti utopisti del passato, solo un privilegio per gente con un conto in banca, con le carte di credito e la possibilità di pagarsi una stanza in albergo.
Comunque non posso dare tutta la colpa, di tutto questo, solo a chi sta preparando questi limiti legali: il gioco è stato almeno a tre, i repressivi vengono dopo i permissivi utopisti incalliti.
Infine ci sono gli sfruttatori, che hanno visto in questa massa di "pezzenti" un'occasione di guadagno.
Oggi si proverà a respingerli, domani si ….....rinchiuderanno, per impedire a loro di tornare una seconda, una terza volta.
Cosa capiterà quando saranno troppi?
Non azzardo ipotesi: sono stato profeta di sventura troppe volte in passato.Clandestinità
25 lug 2011
OBIETTIVO LAVORO NEWS: UNA LEGGE REGIONALE PER SOSTENERE “LE NUOVE IMPRESE”
OBIETTIVO LAVORO NEWS: UNA LEGGE REGIONALE PER SOSTENERE “LE NUOVE IMPRESE”
6 nov 2010
Il costo del lavoro è alto se il lavoratore rende poco, o meglio se tutta l'organizzazione del lavoro è antiquata: il sistema economico italiano è vecchio per colpa dell'apparato pubblico, ma anche per la scarsa concorrenza all'interno della realtà produttiva.
29 mar 2011
Migranti Immigrati - extracomunitari - profughi o migranti in cerca di lavoro?
7 apr 2011
OBIETTIVO LAVORO NEWS: AL VIA IL NUOVO BANDO PER LE BORSE DI RICERCA
Obiettivo lavoro news, la rivista sul lavoro cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo, presenta il nuovo invito pubblico per la presentazione di progetti di specializzazione individuali nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico finanziabili con borse di ricerca e buoni formativi per la ricerca. L'invito sarà aperto fino al 28 dicembre 2012 e mette a disposizione 1minilione 200mila euro.
Nel Focus il premio ITWIIN 2011, che ha come obiettivo di valorizzare i successi professionali di donne creative ed attive negli ambiti della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico.
Completano l'informazione il corso di cittadinanza attiva cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Si Voisin a Verrayes e la presentazione delle comunicazioni obbligatorie per i lavoratori domestici, che a partire dall'aprile 2011 non potrà più avvenire tramite i moduli cartacei ma soltanto attraverso i servizi telematici a disposizione dei cittadini.
Si ricorda inoltre che, presso i Centri per l'Impiego di Aosta e Morgex, mercoledì 6 aprile verranno espletate le chiamate pubbliche su presenza, che questa settimana riguardano complessivamente 7 lavoratori presso le Comunità Montane Grand Paradis e Valdigne Mont Blanc. I requisiti richiesti nonché le durate dei rapporti di lavoro proposti sono evidenziati nella rivista di questa settimana e nelle apposite pagine del sito internet dell'Amministrazione regionale alla voce lavoro.
Le nuove offerte di lavoro provenienti dalle aziende valdostane disponibili presso i tre centri per l'impiego sono presenti nel sito dell'Amministrazione regionale www.regione.vda.it alla voce lavoro, dove è possibile iscriversi alla newsletter.
12 feb 2024
#VDAORIENTA 2024: si chiude il 1° salone dell'orientamento in Valle d’Aosta, oltre 850 studenti hanno visitato gli stand Sold out per i due eventi aperti al pubblico
Bureau de presse
Ufficio stampa
COMUNICATO STAMPA
Aosta, lunedì 12 febbraio 2024
#VDAORIENTA 2024:
si chiude il 1° salone dell'orientamento in Valle d'Aosta, oltre 850 studenti hanno visitato gli stand
Sold out per i due eventi aperti al pubblico
Più di 850 studenti hanno animato #VDAorienta, il 1/o Salone dell'orientamento in Valle d'Aosta per guidare i giovani nella scelta consapevole del loro futuro, svoltosi l'8 e il 9 febbraio scorsi in piazza Chanoux, ad Aosta: una due giorni che ha rappresentato una tappa importante per l'empowerment e lo sviluppo professionale dei giovani studenti valdostani.
All'interno della tensostruttura allestita nella piazza centrale di Aosta vi erano 35 stand tra Università, Accademie, ITS, Associazioni, Istituzioni e Agenzie per il lavoro e più di 50 workshop che hanno offerto strumenti, conoscenze e opportunità a studenti e studentesse delle classi IV delle scuole secondarie di secondo grado e anche ai tanti visitatori che hanno approfittato dell'apertura al pubblico del giovedì pomeriggio.
Gli stand dell'Amministrazione regionale hanno raccolto una grande partecipazione e interesse per le opportunità di lavoro all'estero con Eurodyssée, le borse di studio, le agevolazioni ai trasporti e i servizi del Centro per l'Impiego regionale. Tanti anche i giovani che hanno usufruito dello sportello del Centro Orientamento del Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione che ha fornito e fornisce durante l'anno un servizio B2B per supportare tutti coloro che stanno affrontando la transizione da un ciclo scolastico ad un altro o l'ingresso nel mondo del lavoro.
I due eventi aperti al pubblico, targati #Vdalavora, hanno registrato il tutto esaurito con Leonardo Lotto che ha fornito preziosi consigli sul tema della "scelta", suggerendo ai tanti giovani presenti di essere umili per essere ambiziosi e soprattutto di essere liberi nelle scelte, senza paletti, con la consapevolezza che si può sbagliare ma il bello è anche quello di saper ovviare ai propri errori.
La psicoterapeuta Stefania Andreoli ha chiuso la manifestazione con un Teatro Giacosa gremito, soprattutto di genitori desiderosi di ricevere consigli per affrontare serenamente una fase cruciale della vita, ovvero la scelta del futuro da parte dei propri figli.
"#VDAorienta in questa edizione e nelle edizioni future si pone l'obiettivo di tracciare le linee guida per un dialogo continuo tra il mondo educativo, il tessuto imprenditoriale e le nuove generazioni, - commenta l'Assessore allo Sviluppo economico, Formazione, Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile, Luigi Bertschy - sottolineando l'importanza della sinergia tra formazione e mercato del lavoro e ribandendo come un evento così strutturato sia un vero e proprio investimento nel futuro dei giovani. Nei prossimi giorni analizzeremo le osservazioni e le proposte di studenti e docenti e le utilizzeremo per migliorare la prossima edizione di #VDAorienta".
Dichiarazione dell'Assessore Guichardaz
Secondo l'Assessore ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz "con il Salone dell'orientamento pensiamo di essere riusciti ad interpretare un forte bisogno di conoscenza e di consapevolezza, sia da parte degli studenti e delle loro famiglie, sia del mondo del lavoro. Fornire le adeguate informazioni sui percorsi di studio e sulle opportunità di impiego ai ragazzi che si avviano a concludere le scuole superiori e alle loro famiglie, che non possono essere escluse dai progetti di vita dei loro figli, è un modo anche per evitare fallimenti personali, senso di frustrazione, abbandoni scolastici e lavorativi. Scelte efficaci, informate e ragionate sono il segreto del successo scolastico e di una soddisfacente vita lavorativa e personale. È anche questo un modo per essere vicini ai nostri ragazzi, gli adulti di domani".
Regione Autonoma Valle d'Aosta
0134
us
Fonte: Assessorati dello Sviluppo economico, Formazione, Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile e dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione autonoma Valle d'Aosta
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Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo Municipium
7 set 2010
Troppi europei senza un reddito che si muovono in Europa
Non sarà più possibile transitare liberamente in tutta Europa?
In pratica per certe etnie la libera Europa resterà un mito.
Il principio che tende ad escludere poveri ed emarginati dal movimento di popoli all'interno del continente europeo tradisce la natura dell'Unione Europea.
Ora c'è una costituzione, con un parlamento che ci impone direttive da rispettare se non si vogliono pagare delle "penali", come ditte che lavorano sotto un appalto: spesso le direttive fanno accapponare la pelle e ci si chiede.
Chi mandano gli europei a Bruxelles?
Non certamente il meglio dei politici del continente, non proprio individui eccezionali anche quando lavorano nei loro Paesi, o così pare dalle direttive che ogni tanto ci cadono sulla testa.
Ora, per colpa di scelte del passato un po' azzardate si vuole limitare la libertà di movimento, fatto certamente ingiusto in se stesso.
Con questo non voglio fare del buonismo facilone e demenziale, anzi sono certo che sia colpa del buonismo che siamo arrivati a tanto: se ci fossero state delle leggi coraggiose, una struttura giudiziaria capace di punire i delinquenti in modo chiaro e inequivocabile non saremmo arrivati a confondere i bambini rom con i vecchi ladri professionisti, i topi di appartamento, i ricettatori con i ragazzini costretti ad andare a rubare con minacce e botte.
I ladri, i papponi, i caporali che sfruttano la loro gente, i mascalzoni di ogni etnia meritano il carcere, anzi devono andare in carcere senza attenuanti, mentre gli sfruttati, i maltrattati devono essere rispettati, anche ospitati: quantomeno il lavoro e le energie da spendere per l'integrazione devono essere consumati per loro.
Ora si vuole limitare la libertà di transito a chi non può mantenersi, ma ci si scorda che la povertà non è una colpa, ma e una malattia da curare: sì, è una patologia spesso legata a modi di vivere antiquati, a una scarsa programmazione dell'esistenza, a una scarsa specializzazione lavorativa, a una bassa cultura.
Il lavoro per l'integrazione deve essere affiancato all'educazione dei principi democratici, alla libertà individuale, al rispetto e alla libertà delle donne: senza tutto questo si torna al passato.
In apparenza scacciare chi vive ai margini della società, che non hanno un lavoro, un qualsiasi reddito è giusto: non possiamo certamente ospitare tutti i miseri della terra, che sono almeno 3, o 4 miliardi di persone.
Certamente la politica che ha permesso a molti di costoro di entrare in Europa aveva dei fini non sempre positivi e onesti, benché qualcuno con grande ipocrisia vede nell'ospitalità, verso tutti questi disperati, un obbligo morale, un atto caritatevole: in realtà loro erano e sono qui per semplici motivi economici, di mercato del lavoro.
Da noi alcune forze economiche e imprenditoriali hanno preso al volo l'occasione di pagare di meno la manodopera, anche se scarsamente preparata, anche se sempre con difficoltà di comprensione linguistica.
I nuovi venuti accettano qualsiasi paga, a ribasso, qualsiasi condizione e quasi mai sono sindacalizzati: quando poi rischiano di chiedere i loro diritti perdono il posto di lavoro, spesso, subendo quella strana legge che nel mondo del lavoro esiste, ma nessuno l'ha scritta: se crei problemi da un datore di lavoro non troverai altro lavoro dagli altri imprenditori, se non quello più brutto e malsano.
Ora gli stranieri sul nostro suolo sono tanti, troppi e molti non si possono neppure rimandare a casa perché comunitari: così non rimane che trasformare questa bellissima Europa senza confini, il sogno di molti utopisti del passato, solo un privilegio per gente con un conto in banca, con le carte di credito e la possibilità di pagarsi una stanza in albergo.
Comunque non posso dare tutta la colpa, di tutto questo, solo a chi sta preparando questi limiti legali: il gioco è stato almeno a tre, i repressivi vengono dopo i permissivi utopisti incalliti.
Infine ci sono gli sfruttatori, che hanno visto in questa massa di "pezzenti" un'occasione di guadagno.
Oggi si proverà a respingerli, domani si ….....rinchiuderanno, per impedire a loro di tornare una seconda, una terza volta.
Cosa capiterà quando saranno troppi?
Non azzardo ipotesi: sono stato profeta di sventura troppe volte in passato.
25 ott 2010
Aosta - OBIETTIVO LAVORO FSE: CORSI DI LINGUA ITALIANA PER STRANIERI
Obiettivo lavoro news, la rivista sul lavoro cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo, presenta i progetti formativi destinati alla diffusione della conoscenza della lingua e della cultura italiana tra i cittadini extracomunitari regolarmente presenti in Italia. Previsti dalla normativa vigente in materia di immigrazione, i corsi sono tesi a favorire l'integrazione sociale dei cittadini extra comunitari, cui si aggiungono a quelli cofinanziati dal FSE volti al loro inserimento lavorativo.
Nel Focus è presentato il corso di formazione TIME-OUT per giovani disoccupati privi di una qualifica professionale o di un diploma, che offre l'opportunità di definire percorsi di avvicinamento al lavoro e di accrescere le proprie competenze. La scadenza iscrizioni è fissata per venerdì 29 ottobre.
Completano l'informazione un'iniziativa della Commissione Europea che intende cofinanziare 54 progetti che abbiano la finalità di rafforzare la partnership tra le organizzazioni della società civile di volontariato e il Rapporto dell'UE sui diritti dei cittadini europei che lavorano all'estero.
Si ricorda inoltre che, presso il Centro per l'Impiego di Aosta, mercoledì 27 ottobre, verranno espletate le chiamate pubbliche su presenza, che questa settimana riguardano complessivamente 6 lavoratori presso le Comunità Montane Grand Combin e Grand Paradis. I requisiti richiesti nonché le durate dei rapporti di lavoro proposti sono evidenziati nella rivista di questa settimana e nelle apposite pagine del sito internet dell'Amministrazione regionale alla voce lavoro.
Le nuove offerte di lavoro provenienti dalle aziende valdostane disponibili presso i tre centri per l'impiego sono presenti nel sito dell'Amministrazione regionale www.regione.vda.it alla voce lavoro, dove è possibile iscriversi alla newsletter.
7 set 2010
La logica dell'Europa senza confini
Non sarà più possibile transitare liberamente in tutta Europa?
In pratica per certe etnie la libera Europa resterà un mito.
Il principio che tende ad escludere poveri ed emarginati dal movimento di popoli all'interno del continente europeo tradisce la natura dell'Unione Europea.
Ora c'è una costituzione, con un parlamento che ci impone direttive da rispettare se non si vogliono pagare delle "penali", come ditte che lavorano sotto un appalto: spesso le direttive fanno accapponare la pelle e ci si chiede.
Chi mandano gli europei a Bruxelles?
Non certamente il meglio dei politici del continente, non proprio individui eccezionali anche quando lavorano nei loro Paesi, o così pare dalle direttive che ogni tanto ci cadono sulla testa.
Ora, per colpa di scelte del passato un po' azzardate si vuole limitare la libertà di movimento, fatto certamente ingiusto in se stesso.
Con questo non voglio fare del buonismo facilone e demenziale, anzi sono certo che sia colpa del buonismo che siamo arrivati a tanto: se ci fossero state delle leggi coraggiose, una struttura giudiziaria capace di punire i delinquenti in modo chiaro e inequivocabile non saremmo arrivati a confondere i bambini rom con i vecchi ladri professionisti, i topi di appartamento, i ricettatori con i ragazzini costretti ad andare a rubare con minacce e botte.
I ladri, i papponi, i caporali che sfruttano la loro gente, i mascalzoni di ogni etnia meritano il carcere, anzi devono andare in carcere senza attenuanti, mentre gli sfruttati, i maltrattati devono essere rispettati, anche ospitati: quantomeno il lavoro e le energie da spendere per l'integrazione devono essere consumati per loro.
Ora si vuole limitare la libertà di transito a chi non può mantenersi, ma ci si scorda che la povertà non è una colpa, ma e una malattia da curare: sì, è una patologia spesso legata a modi di vivere antiquati, a una scarsa programmazione dell'esistenza, a una scarsa specializzazione lavorativa, a una bassa cultura.
Il lavoro per l'integrazione deve essere affiancato all'educazione dei principi democratici, alla libertà individuale, al rispetto e alla libertà delle donne: senza tutto questo si torna al passato.
In apparenza scacciare chi vive ai margini della società, che non hanno un lavoro, un qualsiasi reddito è giusto: non possiamo certamente ospitare tutti i miseri della terra, che sono almeno 3, o 4 miliardi di persone.
Certamente la politica che ha permesso a molti di costoro di entrare in Europa aveva dei fini non sempre positivi e onesti, benché qualcuno con grande ipocrisia vede nell'ospitalità, verso tutti questi disperati, un obbligo morale, un atto caritatevole: in realtà loro erano e sono qui per semplici motivi economici, di mercato del lavoro.
Da noi alcune forze economiche e imprenditoriali hanno preso al volo l'occasione di pagare di meno la manodopera, anche se scarsamente preparata, anche se sempre con difficoltà di comprensione linguistica.
I nuovi venuti accettano qualsiasi paga, a ribasso, qualsiasi condizione e quasi mai sono sindacalizzati: quando poi rischiano di chiedere i loro diritti perdono il posto di lavoro, spesso, subendo quella strana legge che nel mondo del lavoro esiste, ma nessuno l'ha scritta: se crei problemi da un datore di lavoro non troverai altro lavoro dagli altri imprenditori, se non quello più brutto e malsano.
Ora gli stranieri sul nostro suolo sono tanti, troppi e molti non si possono neppure rimandare a casa perché comunitari: così non rimane che trasformare questa bellissima Europa senza confini, il sogno di molti utopisti del passato, solo un privilegio per gente con un conto in banca, con le carte di credito e la possibilità di pagarsi una stanza in albergo.
Comunque non posso dare tutta la colpa, di tutto questo, solo a chi sta preparando questi limiti legali: il gioco è stato almeno a tre, i repressivi vengono dopo i permissivi utopisti incalliti.
Infine ci sono gli sfruttatori, che hanno visto in questa massa di "pezzenti" un'occasione di guadagno.
Oggi si proverà a respingerli, domani si ….....rinchiuderanno, per impedire a loro di tornare una seconda, una terza volta.
Cosa capiterà quando saranno troppi?
Non azzardo ipotesi: sono stato profeta di sventura troppe volte in passato.
Gli ideali del trattato di Schengen sono stati traditi?
A Parigi si discute su cosa fare degli immigrati europei indesiderati, in particolare dei rom, ovvero gli zingari.
Roberto Maroni, Ministro dell'Interno ha parlato al Seminario sull'immigrazione a Parigi: "Dobbiamo poter prevedere provvedimenti di espulsione e rimpatrio anche per i comunitari che non rispettano le regole ......Vi sono regole che stabiliscono il diritto di risiedere stabilmente nell'Unione, che però è regolato da limiti con sanzioni inadeguate".
Così la proposta di limitare il trattato di Schengen, entrato in vigore nel 1995 ora sta prendendo consistenza.
Non sarà più possibile transitare liberamente in tutta Europa?
In pratica per certe etnie la libera Europa resterà un mito.
Il principio che tende ad escludere poveri ed emarginati dal movimento di popoli all'interno del continente europeo tradisce la natura dell'Unione Europea.
Ora c'è una costituzione, con un parlamento che ci impone direttive da rispettare se non si vogliono pagare delle "penali", come ditte che lavorano sotto un appalto: spesso le direttive fanno accapponare la pelle e ci si chiede.
Chi mandano gli europei a Bruxelles?
Non certamente il meglio dei politici del continente, non proprio individui eccezionali anche quando lavorano nei loro Paesi, o così pare dalle direttive che ogni tanto ci cadono sulla testa.
Ora, per colpa di scelte del passato un po' azzardate si vuole limitare la libertà di movimento, fatto certamente ingiusto in se stesso.
Con questo non voglio fare del buonismo facilone e demenziale, anzi sono certo che sia colpa del buonismo che siamo arrivati a tanto: se ci fossero state delle leggi coraggiose, una struttura giudiziaria capace di punire i delinquenti in modo chiaro e inequivocabile non saremmo arrivati a confondere i bambini rom con i vecchi ladri professionisti, i topi di appartamento, i ricettatori con i ragazzini costretti ad andare a rubare con minacce e botte.
I ladri, i papponi, i caporali che sfruttano la loro gente, i mascalzoni di ogni etnia meritano il carcere, anzi devono andare in carcere senza attenuanti, mentre gli sfruttati, i maltrattati devono essere rispettati, anche ospitati: quantomeno il lavoro e le energie da spendere per l'integrazione devono essere consumati per loro.
Ora si vuole limitare la libertà di transito a chi non può mantenersi, ma ci si scorda che la povertà non è una colpa, ma e una malattia da curare: sì, è una patologia spesso legata a modi di vivere antiquati, a una scarsa programmazione dell'esistenza, a una scarsa specializzazione lavorativa, a una bassa cultura.
Il lavoro per l'integrazione deve essere affiancato all'educazione dei principi democratici, alla libertà individuale, al rispetto e alla libertà delle donne: senza tutto questo si torna al passato.
In apparenza scacciare chi vive ai margini della società, che non hanno un lavoro, un qualsiasi reddito è giusto: non possiamo certamente ospitare tutti i miseri della terra, che sono almeno 3, o 4 miliardi di persone.
Certamente la politica che ha permesso a molti di costoro di entrare in Europa aveva dei fini non sempre positivi e onesti, benché qualcuno con grande ipocrisia vede nell'ospitalità, verso tutti questi disperati, un obbligo morale, un atto caritatevole: in realtà loro erano e sono qui per semplici motivi economici, di mercato del lavoro.
Da noi alcune forze economiche e imprenditoriali hanno preso al volo l'occasione di pagare di meno la manodopera, anche se scarsamente preparata, anche se sempre con difficoltà di comprensione linguistica.
I nuovi venuti accettano qualsiasi paga, a ribasso, qualsiasi condizione e quasi mai sono sindacalizzati: quando poi rischiano di chiedere i loro diritti perdono il posto di lavoro, spesso, subendo quella strana legge che nel mondo del lavoro esiste, ma nessuno l'ha scritta: se crei problemi da un datore di lavoro non troverai altro lavoro dagli altri imprenditori, se non quello più brutto e malsano.
Ora gli stranieri sul nostro suolo sono tanti, troppi e molti non si possono neppure rimandare a casa perché comunitari: così non rimane che trasformare questa bellissima Europa senza confini, il sogno di molti utopisti del passato, solo un privilegio per gente con un conto in banca, con le carte di credito e la possibilità di pagarsi una stanza in albergo.
Comunque non posso dare tutta la colpa, di tutto questo, solo a chi sta preparando questi limiti legali: il gioco è stato almeno a tre, i repressivi vengono dopo i permissivi utopisti incalliti.
Infine ci sono gli sfruttatori, che hanno visto in questa massa di "pezzenti" un'occasione di guadagno.
Oggi si proverà a respingerli, domani si ….....rinchiuderanno, per impedire a loro di tornare una seconda, una terza volta.
Cosa capiterà quando saranno troppi?
Non azzardo ipotesi: sono stato profeta di sventura troppe volte in passato.
29 mar 2011
Novità - Immigrati - extracomunitari - profughi o migranti in cerca di lavoro?
2 mag 2011
OBIETTIVO LAVORO NEWS:
OBIETTIVO LAVORO NEWS:
STUDIARE AL POLO TECNOLOGICO DI VERRES
Obiettivo lavoro news, la rivista sul lavoro cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo presenta il corso di Laurea in Ingegneria, del PTV e informa della possibilità offerta agli studenti del politecnico di Torino con sede a Verrès, che hanno potuto frequentare un primo anno comune di Ingegneria, di proseguire con il secondo anno del corso di laurea in Ingegneria Informatica a Verrès o con il secondo anno di qualunque corso di ingegneria del Politecnico a Torino.
Completano l'informazione il bando per la presentazione di progetti per favorire la diffusione della conoscenza della lingua italiana tra i cittadini extracomunitari e la domanda di contributo per iniziative di Promozione della legalità e della sicurezza.
Si ricorda inoltre che, presso i Centri per l'Impiego di Aosta e Verrès il 4 maggio prossimo, verranno espletate le chiamate pubbliche su presenza, che questa settimana riguardano complessivamente 12 lavoratori presso il Comune di Aosta e le Comunità Montane Grand Paradis e Monte Cervino. I requisiti richiesti nonché le durate dei rapporti di lavoro proposti sono evidenziati nella rivista di questa settimana e nelle apposite pagine del sito internet dell'Amministrazione regionale alla voce lavoro.
Le nuove offerte di lavoro provenienti dalle aziende valdostane disponibili presso i tre centri per l'impiego sono presenti nel sito dell'Amministrazione regionale www.regione.vda.it alla voce lavoro, dove è possibile iscriversi alla news letter