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30 mar 2011

Ultimissima - Politica estera europea e occidentale vecchia e nuova


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Il gioco terribile è sporco e spietatamente semplice: si arma una componente locale e si foraggia un leader locale, che abbia dialettica, anzi oratoria per le folle e abilità da capo militare.
Lo si trasforma in un piccolo dittatore populista, che però deve subito schiacciare i suoi oppositori, i simpatizzanti del vecchio dittatore, i democratici onesti e tanti altri, senza pietà.
Dopo gli si chiede di pagare il favore con contratti economici ...a caro prezzo, con l'esclusiva sul petrolio e le altre materie prime, magari si pretende di trasformare il Paese in una pattumiera per residui tossici e altro ancora.
Da questa situazione parte della popolazione diventa ancora più misera, altra è perseguitata e tenta la fuga....in Europa, attraverso l'Italia e Lampedusa.
Questa gente si trova in competizione con i poveri italiani, europei che diventano ...xenofobi e razzisti.
A questo punto la politica si divide e una parte sta con i nuovi arrivati, difendendoli dai.......cattivoni italiani “razzisti” e dall'altra abbiamo i difensori dei locali, degli italiani: nessuno però si preoccupa di aggiustare la politica estera e alla fine tutti, italiani ed extracomunitari, perdono diritti e fette di reddito, specialmente se non sono specializzati in qualche lavoro.
Parte dei nuovi venuti si dedica ad azioni criminali come lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Questo lo fanno sia per necessità, sia perché hanno perso il senso ideale e morale della loro terra d'origine, compreso i valori primari delle loro religioni.
Il quadro ora è completo e pronto per usare questa guerra tra poveri per politiche di espulsione generalizzata: i poveracci, delinquenti ed onesti, si ritrovano nelle periferie delle loro megalopoli e a quel punto i dittatori possono diventare utili per il lavoro sporco.
Ci saranno incarcerazioni in carceri disumani per i piccoli e grandi criminali, dove la vita è breve, oppure avremo campi per profughi dove le malattie falciano le vite dei disperati.
Il cerchio si chiude e la politica estera occidentale ha fatto le sue vittime.

Ultime notizie - Politica estera europea e occidentale vecchia e nuova


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Da questa situazione parte della popolazione diventa ancora più misera, altra è perseguitata e tenta la fuga....in Europa, attraverso l'Italia e Lampedusa.
Questa gente si trova in competizione con i poveri italiani, europei che diventano ...xenofobi e razzisti.
A questo punto la politica si divide e una parte sta con i nuovi arrivati, difendendoli dai.......cattivoni italiani “razzisti” e dall'altra abbiamo i difensori dei locali, degli italiani: nessuno però si preoccupa di aggiustare la politica estera e alla fine tutti, italiani ed extracomunitari, perdono diritti e fette di reddito, specialmente se non sono specializzati in qualche lavoro.
Parte dei nuovi venuti si dedica ad azioni criminali come lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Questo lo fanno sia per necessità, sia perché hanno perso il senso ideale e morale della loro terra d'origine, compreso i valori primari delle loro religioni.
Il quadro ora è completo e pronto per usare questa guerra tra poveri per politiche di espulsione generalizzata: i poveracci, delinquenti ed onesti, si ritrovano nelle periferie delle loro megalopoli e a quel punto i dittatori possono diventare utili per il lavoro sporco.
Ci saranno incarcerazioni in carceri disumani per i piccoli e grandi criminali, dove la vita è breve, oppure avremo campi per profughi dove le malattie falciano le vite dei disperati.
Il cerchio si chiude e la politica estera occidentale ha fatto le sue vittime.

8 giu 2012

del fascismo - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

11 giu 2012

statunitense - Politica estera - La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria,


La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria, senza intrighi e affari sporchi, ma con tutto o quasi alla luce del sole: non è il sottosviluppo di certi popoli che ci darà un futuro, non sarà la loro miseria che ci renderà ricchi.
Non è l’ignoranza dei miseri e di molte popolazioni che ci farà potenti, ma permetterà al fanatismo criminale di diffondersi e trasformarsi in terrorismo.
La fine del regime siriano, come quello libico, in futuro quello iraniano, non devono essere favoriti con un po’ di bombardamenti, aiuti umanitari, contratti favorevoli per noi con i vincitori e l’aiuto a qualche signorotto locale a diventare il nuovo padrone, tiranno feroce di un nuovo regime sanguinario.
Gli interventi devono essere soprattutto … culturali, ovvero permettere la semina di nuove idee, con la diffusione di libri, di Internet, senza censure assurde.
Le nuove idee daranno frutto anche economico e ci sarà sviluppo, pace e una contro partita positiva commerciale anche per noi, in modo onesto e pulito.
Oggi invece si prosegue con una politica neocoloniale, che nell’Ottocento era quella della cannoniere, oggi è quella dei bombardieri, degli accordi sotto banco, degli equilibri di potere e del dividere per imperare, favorendo questo contro quello, ovvero i conflitti locali, per poter imporre la propria volontà che porterà sempre alla vendita di armi in cambio di materie prime.

8 giu 2012

Stati Uniti - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

ultime notizie - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

6 ott 2016

Clinton e Trump, la partita ci riguarda

Le elezioni negli Stati Uniti ci interessano molto e per la prima volta ci riguardano direttamente: la vittoria di Clinton piuttosto che Trumb non sono uguali, non hanno solo un significato interno, del loro Paese, ma riguarda anche noi, europei, italiani:
Trump è vicino alla destra populista, così è identificata, come posizioni e come propositi: la costruzione di muri, l’espulsione degli islamici, la chiusura con la politica estera di un tempo.
Clinton è vicina, sia per la politica estera, sia per la politica interna, è simile alle idee, alle iniziative del nostro Pd, oso dire è una renziana d’oltre oceano.

Chi vincerà segnerà la politica estera di tutto il pianeta, verso una nuova destra e verso la costruzione di nuovi muri, oppure manterrà le condizioni attuali, almeno per i prossimi 4 anni.

9 apr 2015

Obama, Stati Uniti, politica estera pericolosa

Obama rappresenta il fallimento totale della politica estera Usa, oso dire, della politica estera sciagurata di un uomo che è  stato sicuramente mal consigliato, un uomo con gravi lacune culturali e sociali.
In Siria, in Iraq, in Libia ha favorito... la primevera araba, che si è  trasformata nell'inferno dell'Isis.
Ora sbilancia la regione con una politica filo Iran e quindi filo sciiti, riportando guerre e contrasti.
Dopo Obama il mondo sarà  molto instabile, peggio di lui non c'è stato nulla e nessuno: neppure i suoi predecessori sono arrivati a tanto.

11 giu 2012

iraniana Politica estera - La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria,


La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria, senza intrighi e affari sporchi, ma con tutto o quasi alla luce del sole: non è il sottosviluppo di certi popoli che ci darà un futuro, non sarà la loro miseria che ci renderà ricchi.
Non è l’ignoranza dei miseri e di molte popolazioni che ci farà potenti, ma permetterà al fanatismo criminale di diffondersi e trasformarsi in terrorismo.
La fine del regime siriano, come quello libico, in futuro quello iraniano, non devono essere favoriti con un po’ di bombardamenti, aiuti umanitari, contratti favorevoli per noi con i vincitori e l’aiuto a qualche signorotto locale a diventare il nuovo padrone, tiranno feroce di un nuovo regime sanguinario.
Gli interventi devono essere soprattutto … culturali, ovvero permettere la semina di nuove idee, con la diffusione di libri, di Internet, senza censure assurde.
Le nuove idee daranno frutto anche economico e ci sarà sviluppo, pace e una contro partita positiva commerciale anche per noi, in modo onesto e pulito.
Oggi invece si prosegue con una politica neocoloniale, che nell’Ottocento era quella della cannoniere, oggi è quella dei bombardieri, degli accordi sotto banco, degli equilibri di potere e del dividere per imperare, favorendo questo contro quello, ovvero i conflitti locali, per poter imporre la propria volontà che porterà sempre alla vendita di armi in cambio di materie prime.

india Politica estera - La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria,


La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria, senza intrighi e affari sporchi, ma con tutto o quasi alla luce del sole: non è il sottosviluppo di certi popoli che ci darà un futuro, non sarà la loro miseria che ci renderà ricchi.
Non è l’ignoranza dei miseri e di molte popolazioni che ci farà potenti, ma permetterà al fanatismo criminale di diffondersi e trasformarsi in terrorismo.
La fine del regime siriano, come quello libico, in futuro quello iraniano, non devono essere favoriti con un po’ di bombardamenti, aiuti umanitari, contratti favorevoli per noi con i vincitori e l’aiuto a qualche signorotto locale a diventare il nuovo padrone, tiranno feroce di un nuovo regime sanguinario.
Gli interventi devono essere soprattutto … culturali, ovvero permettere la semina di nuove idee, con la diffusione di libri, di Internet, senza censure assurde.
Le nuove idee daranno frutto anche economico e ci sarà sviluppo, pace e una contro partita positiva commerciale anche per noi, in modo onesto e pulito.
Oggi invece si prosegue con una politica neocoloniale, che nell’Ottocento era quella della cannoniere, oggi è quella dei bombardieri, degli accordi sotto banco, degli equilibri di potere e del dividere per imperare, favorendo questo contro quello, ovvero i conflitti locali, per poter imporre la propria volontà che porterà sempre alla vendita di armi in cambio di materie prime.

8 giu 2012

Italia - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
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Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

regime fascista - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



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La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

cinese - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

11 giu 2012

italiana Politica estera - La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria,


La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria, senza intrighi e affari sporchi, ma con tutto o quasi alla luce del sole: non è il sottosviluppo di certi popoli che ci darà un futuro, non sarà la loro miseria che ci renderà ricchi.
Non è l’ignoranza dei miseri e di molte popolazioni che ci farà potenti, ma permetterà al fanatismo criminale di diffondersi e trasformarsi in terrorismo.
La fine del regime siriano, come quello libico, in futuro quello iraniano, non devono essere favoriti con un po’ di bombardamenti, aiuti umanitari, contratti favorevoli per noi con i vincitori e l’aiuto a qualche signorotto locale a diventare il nuovo padrone, tiranno feroce di un nuovo regime sanguinario.
Gli interventi devono essere soprattutto … culturali, ovvero permettere la semina di nuove idee, con la diffusione di libri, di Internet, senza censure assurde.
Le nuove idee daranno frutto anche economico e ci sarà sviluppo, pace e una contro partita positiva commerciale anche per noi, in modo onesto e pulito.
Oggi invece si prosegue con una politica neocoloniale, che nell’Ottocento era quella della cannoniere, oggi è quella dei bombardieri, degli accordi sotto banco, degli equilibri di potere e del dividere per imperare, favorendo questo contro quello, ovvero i conflitti locali, per poter imporre la propria volontà che porterà sempre alla vendita di armi in cambio di materie prime.

30 mar 2011

Novità - Politica estera europea e occidentale vecchia e nuova


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Lo si trasforma in un piccolo dittatore populista, che però deve subito schiacciare i suoi oppositori, i simpatizzanti del vecchio dittatore, i democratici onesti e tanti altri, senza pietà.
Dopo gli si chiede di pagare il favore con contratti economici ...a caro prezzo, con l'esclusiva sul petrolio e le altre materie prime, magari si pretende di trasformare il Paese in una pattumiera per residui tossici e altro ancora.
Da questa situazione parte della popolazione diventa ancora più misera, altra è perseguitata e tenta la fuga....in Europa, attraverso l'Italia e Lampedusa.
Questa gente si trova in competizione con i poveri italiani, europei che diventano ...xenofobi e razzisti.
A questo punto la politica si divide e una parte sta con i nuovi arrivati, difendendoli dai.......cattivoni italiani “razzisti” e dall'altra abbiamo i difensori dei locali, degli italiani: nessuno però si preoccupa di aggiustare la politica estera e alla fine tutti, italiani ed extracomunitari, perdono diritti e fette di reddito, specialmente se non sono specializzati in qualche lavoro.
Parte dei nuovi venuti si dedica ad azioni criminali come lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Questo lo fanno sia per necessità, sia perché hanno perso il senso ideale e morale della loro terra d'origine, compreso i valori primari delle loro religioni.
Il quadro ora è completo e pronto per usare questa guerra tra poveri per politiche di espulsione generalizzata: i poveracci, delinquenti ed onesti, si ritrovano nelle periferie delle loro megalopoli e a quel punto i dittatori possono diventare utili per il lavoro sporco.
Ci saranno incarcerazioni in carceri disumani per i piccoli e grandi criminali, dove la vita è breve, oppure avremo campi per profughi dove le malattie falciano le vite dei disperati.
Il cerchio si chiude e la politica estera occidentale ha fatto le sue vittime.

11 giu 2012

indiana Politica estera - La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria,


La pace la si costruisce con una politica estera …. rivoluzionaria, senza intrighi e affari sporchi, ma con tutto o quasi alla luce del sole: non è il sottosviluppo di certi popoli che ci darà un futuro, non sarà la loro miseria che ci renderà ricchi.
Non è l’ignoranza dei miseri e di molte popolazioni che ci farà potenti, ma permetterà al fanatismo criminale di diffondersi e trasformarsi in terrorismo.
La fine del regime siriano, come quello libico, in futuro quello iraniano, non devono essere favoriti con un po’ di bombardamenti, aiuti umanitari, contratti favorevoli per noi con i vincitori e l’aiuto a qualche signorotto locale a diventare il nuovo padrone, tiranno feroce di un nuovo regime sanguinario.
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Oggi invece si prosegue con una politica neocoloniale, che nell’Ottocento era quella della cannoniere, oggi è quella dei bombardieri, degli accordi sotto banco, degli equilibri di potere e del dividere per imperare, favorendo questo contro quello, ovvero i conflitti locali, per poter imporre la propria volontà che porterà sempre alla vendita di armi in cambio di materie prime.

8 giu 2012

sinistra storica - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

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La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

Pakistan - Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.

articoli Politica estera - La Siria massacra il suo popolo



La Siria massacra il suo popolo e i morti si contano a centinaia, ma la politica estera si scontra ancora con le zone di influenza, l’Iran sta spudoratamente preparando la sua bomba atomica, ma le zone di influenza la proteggono.
La Russia e la Cina parlano di indipendenza di questi Stati e di faccende di politica interna, mentre l’Occidente cerca la scusa per interventi militari, magari come in Libia, che però rischia di esplodere ancora, tra mille conflitti interni, con guerre tra bande, tra i gruppi dei vincitori.
La politica estera mondiale ricorda troppo quella del Novecento, quando avvenivano fatti gravissimi, dentro regimi criminali, protetti da questa o dall’altra super potenza.
Le zone di influenza e i diritti umani non vanno d’accordo, ma neppure gli interventi diretti, umanitari con i bombardamenti aerei, non lasciano spazio alla pace autentica: i liberatori poi si trasformano in nuovi tiranni, pure loro uccidono, torturano, incarcerano.