PROVINCIA DI BERGAMO
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UFFICIO STAMPA
Bergamo, 9 luglio 2010
COMUNICATO STAMPA
Sabato 3 luglio 2010, nell'Una Hotel del capoluogo bergamasco, si è tenuto il primo convegno internazionale dal titolo: "Sulle Ali dei Tordi, come mantenerli senza approfittarne”, organizzato da FACE Med in diretta collaborazione e con il patrocinio della Provincia di Bergamo, a cui hanno partecipato numerosi esperti internazionali che hanno analizzato le quattro specie cacciabili in Italia: il tordo botaccio, il tordo sassello, la cesena e il merlo
Principale novità dell'evento è stato il rigoroso approccio scientifico che l’ha contraddistinta riscuotendo forte interesse tra gli esponenti di associazioni venatorie e ATC/CA bergamaschi, rappresentanti istituzionali della Regione Lombardia e delle Province lombarde, ornitologi e studiosi dell'avifauna selvatica, amministratori.
I lavori hanno consentito da un lato di apprezzare le molte indagini in atto sulle quattro specie in questione; dall'altro, di ricavare dalla viva voce dei relatori le più recenti stime sulla consistenza e il reale stato di conservazione delle specie, che si è confermato come tra i più confortanti nel panorama delle specie di uccelli cacciabili nei paesi dell'Ue, ai sensi della direttiva 79/409/CEE.
Si è così iniziato dai saluti di benvenuto, portati dall'assessore provinciale di Bergamo alla Caccia, Pesca e Sport Alessandro Cottini e dall'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani, i quali hanno proposto riflessioni sulla moderna figura del cacciatore e sul suo rapporto con il territorio rurale e con l'opinione pubblica. De Capitani, in particolare, ha lanciato un messaggio esplicito sulla necessità di operare oggi, in Lombardia, per una reale salvaguardia del terreno più che del territorio in senso generico, perché la perdita di suolo ha ormai raggiunto ritmi insostenibili: ed è proprio su questo "terreno" che cacciatori e agricoltori potrebbero trovare il trait d'union delle proprie azioni, con beneficio per la natura, per la fauna selvatica e per tutta la cittadinanza, che di certo non ama un'urbanizzazione selvaggia.
Tutti i relatori hanno sottolineato il ruolo propositivo dei cacciatori europei, grazie al cui impegno vengono ogni anno gestite centinaia di migliaia di ettari di ambienti naturali, con positive ricadute per tutte le specie selvatiche, e recuperati dati fondamentali per una gestione efficace dello stato di salute delle popolazioni selvatiche, nonché per i prelievi venatori, soprattutto dell'avifauna.
Interventi dei relatori e conclusioni sono disponibili sul sito della Provincia all'indirizzo: http://www.provincia.bergamo.it/Provpor/provBgViewEditorialNewsProcessWAI.jsp?editorialID=117464&nocache=498385386