22 ago 2010

 

I ragazzini e le ragazzine di "successo" li trovi con la bottiglia di birra in mano alle due di notte nelle strade vuote della città, strillano e si picchiano, poi tornano a casa a dormire, mentre i genitori vanno a lavorare e si indebitano per dei "giovani" di 35 anni.

Oggi si considerano giovani anche i 35enni, che vanno a puttane e a froci, hanno un fegato messo peggio del nonno ubriacone e hanno altri 35 anni anni di lavoro da precari di fronte a loro.

Ormai per loro il lavoro sarà sino ai settantanni e sarà a singhiozzo: la vita facile si trasforma in un'esistenza di stenti e di fame.

Speriamo per loro che la Caritas sia sempre disponibile a distribuire minestre calde ai poveretti: è l'unica certezza che resiste e resisterà per i giovani di "successo".