5 ott 2010

La trasparenza dello Ior

 

 

Fonte come da titolazione, rilevato da Ciani Vittorio x l'Ufficio Documentazione Diocesi Piacenza-Bobbio.

Secondo quanto si è appreso da molti media, l'iniziativa della procura di Roma   che ha tra l'altro condotto all'iscrizione nel registro degli indagati del presidente dell'Istituto per le Opere di Religione (Ior), Ettore Gotti Tedeschi, e del direttore generale, Paolo Cipriani   è partita da una comunicazione dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia. Questa ha segnalato all'autorità giudiziaria una possibile violazione delle norme antiriciclaggio. Eppure, dall'inizio di quest'anno, gli organi della Banca d'Italia e dello Ior operano in stretto collegamento proprio in vista dell'adeguamento delle operazioni dello Ior alle procedure antiriciclaggio. A questo scopo è stato istituito nell'ambito dello stesso Ior un ufficio di informazione finanziaria, sotto il controllo del cardinale Attilio Nicora. E in questa direzione vanno lette la costante collaborazione con l'Unione europea e soprattutto le missioni intraprese nei mesi scorsi dai vertici dello Ior a Parigi, sede dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e del Gafi (Gruppo di azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali). Ai due organismi è stata allora prodotta la documentazione per l'iscrizione della Santa Sede alla cosiddetta White List, che raccoglie i Paesi che aderiscono alle norme antiriciclaggio. Per l'adeguamento alle esigenze che nascono dall'inclusione della Santa Sede tra gli Stati che operano contro il riciclaggio e il terrorismo, il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ha anche nominato un'apposita commissione presieduta dallo stesso cardinale Nicora. La direzione dello Ior è inoltre impegnata da tempo   e anche di questo la Banca d'Italia è bene informata   ad adeguare le sue strutture informatiche alle regole vigenti in materia di lotta al riciclaggio. Così lo Ior intende porsi sulla stessa linea delle banche italiane. Per tutti i motivi summenzionati, è facile comprendere che la natura e lo scopo delle operazioni ora oggetto di indagine potevano essere chiariti con semplicità e rapidità. Si tratta infatti   come già sottolineato   di operazioni di tesoreria il cui destinatario è lo stesso Ior su conti di sua pertinenza, presso altre banche. L'inconveniente è stato causato da un'incomprensione, in via di chiarimento, tra lo Ior e la banca che aveva ricevuto l'ordine di trasferimento. Nella certezza che nessun nuovo conto è stato aperto senza la stretta osservanza delle regole dettate da Bankitalia. Vale la pena ribadire che lo Ior non può essere considerata una banca nell'accezione corrente. Esso amministra infatti i beni di istituzioni cattoliche a livello internazionale ed, essendo ubicato nello Stato della Città del Vaticano, è al di fuori della giurisdizione delle diverse banche nazionali. Inoltre, l'integrità e l'autorevolezza del professor Gotti Tedeschi sono ben note negli ambienti finanziari italiani e internazionali.