Cesare Battisti ormai non sarà estradato, ma non perché l'Avvocatura dello Stato Brasiliana ha detto no all'estradizione, non perché il presidente Luiz Inacio Lula da Silva si è venduto ai francesi, non perché Lula è un comunista,come qualcuno di destra ipotizza.
Non ci sarà l'estradizione ed è un fatto certo ormai, perché le minacce contro il Brasile da parte dei nostri politicanti, che sono entrati nella questione come elefanti in una cristalleria, sta spingendo il nazionalismo brasiliano contro l'Italia.
Prima avremo la beffa e poi il danno: il Brasile sarà la 5° potenza economica mondiale dal 2016, nessuno può fare a meno del Brasile, ma il Brasile è pure un ex colonia del Portogallo e come tutte le ex colonie soffre del complesso dell'interferenza straniera.
Se qualcuno li minaccia di...gravi conseguenze loro, i brasiliani, si arrabbiano e diventano anche cattivi: Lula farebbe un gesto impopolare se non concedesse l'asilo a Cesare Battisti.
Significherebbe che si è chinato al potere di uno Stato straniero e per i brasiliani, come per tutti i popoli latino americani, equivale al tradimento.
Se i nostri politici certe nozioni storiche non se le ricordano se le ripassino, prima di parlare ed esprimere le loro esternazioni.