18 gen 2011

Privacy violata nei social network e i pericoli che tutti incorriamo

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L'organizzarsi in modo da porsi come una....nuova polizia, se non fatto in collaborazione con gli inquirenti, non so se è un reato penale, ma certamente è qualcosa di inquietante: potrebbe portare a situazioni sgradevoli, come azioni persecutorie organizzate contro questo o quello, contro piccoli o grandi nemici del popolo.

Inoltre dietro potrebbero muoversi gruppi eversivi e terroristici: le leggi per fermare costoro, che poi agiscono alla luce del sole spesso, come se tutto questo fosse lecito, ci sono.

Ci sono pure i metodi per oscurare tali siti che vivono di calunnie, ma per ora nessuno, come magistratura e polizia, è intervenuto, tranne per difendere i Vip.

In quel caso le condanne sono state pesanti, con anni di carcere.

Invece i nostri ….pidocchi, che ci perseguitano con spam nella posta, nei blog o nei forum, forse persone pure disturbate e per questo ancora più pericolose, possono agire impunemente.

Non parlo solo della polizia, che spesso ha altro da fare, ma accenno ai responsabili dei social network: gli insulti, le bestemmie di ogni tipo e contro ogni fede religiosa, la ferocia, l'odio, le minacce fisiche sono tante, troppe e nessuno taglia, esclude, allontana.

I click in più vengono pagati con la pubblicità, che è la fonte di benessere di Internet: grazie alla pubblicità si finanzia.

Le calunnie, le minacce anche di morte da qualche mentecatto che non ti conosce e ti odia perché ha interpretato in modo insensato una tua frase, è il prezzo da pagare per usufruire di Internet tutto gratis?

Un po' di segnalazioni ai servizi sociali, al pronto intervento psichiatrico, non sarebbe una violazione della privacy, anzi è un obbligo morale e forse legale.