Oggi è l'8 marzo, la giornata mondiale della donna,dei loro diritti mancati, io voglio appunto parlare non dei diritti delle arrampicatrici sociali, che vogliono diventare dirigenti, come certi maschietti.
Parlo delle ragazze schiave, presenti in decine di migliaia anche in Itala, schiave dei papponi, che lavorano per le mafie.
Il crimine da noi ha la mano libera grazie a politiche reali compiacenti, le donne da liberare sono loro, le prime, le prime ragazze che devono essere riconosciute come persone, come le nostre figlie viziate.