La signora Gelmini, al tempo ministro per l'istruzione, fece una legge, che mise e mette i crisi i ricercatori universitari, che dopo un dato periodo, se non diventano docenti, se ne vanno.
Per il settore umanistico, linguistico, significa costringerli a darsi all'insegnamento, per quello scientifico e della ricerca invece la strada dell'esilio, in Paesi più scaltri che evoluti, comporta una perdita di fondi, quelli spesi per prepararli, di brevetti, che vengono depositati all'estero.
La pessima legge Gelmini è attiva ancora, dimostrando che i danni provocati dai governi Berlusconi sono rimasti nel tempo, nessuno è intervenuto.