Si dice che la prima vittima della guerra sia la verità, infatti i giornalisti … si adattano bene a questa legge non scritta e per tutti i conflitti, non solo per il passato recente, o per le guerre del Novecento, ma anche per quelle attuali, come quella contro i tiranni vari, in nome della democrazia….. petrolifera.
Le più grandi balle le ho lette e sentite proprio per il commercio delle armi, ovvero la matematica risulta sconosciuta ai nostri cari e professionisti giornalisti: infatti le armi per una guerra, come quella combattuta dall’Isis, costano miliardi di dollari.
Chi paga e chi le fornisce si sa, ma non si dice.
Poi abbiamo il riciclaggio del denaro sporco, non si entra mai nella questione, specialmente nei particolari, ovvero “chi e dove” per esempio.
Chi ricicla e dove finiscono esattamente questi soldi?
Il segreto rimane, ma è troppo facile immaginare che certi personaggi,….. “geni della finanza”, in realtà siano solo dei grandi farabutti e dei colletti bianchi della mafia, ma…..nessuno deve sapere.
Altra verità assassinata, per decenni, sta nel costo degli appalti, che sempre, .…. misteriosamente e magicamente, raddoppiano durante i lavori, dopo aver subito fermi di anni.
Anche in questo caso “chi, dove e quando” non ricevono mai risposte, se non ridicole affermazioni: ovvero si sostiene che i materiali costano di più, in tempi di deflazione dovrebbe essere il contrario, che questioni burocratiche facciano lievitare i prezzi, ma tutte queste frasette non spiegano in modo logico e razionale come stanno le cose, non si vuole dare una risposta seria e sensata.
Tutto questo è ben peggio di qualche balla su fatti ed avvenimenti, ovvero il celare la verità favorisce guerre e criminalità.