E’ un discorso ovvio, solito ed evidente: il prezzo del petrolio sta alla base di tutte le economie mondiali, ma a livelli differenti, poi troppo alto non conviene e troppo basso pure, per tutti.
La Russia è intervenuta nel conflitto per difendere i suoi interessi di produttore, mentre gli Stati Unti ha un atteggiamento confuso e oso dire, schizofrenico, ambiguo tra Turchia e Arabia saudita, con un’apertura diplomatica verso l’Iran.
Chi vincerà controllerà i condotti petroliferi che vanno nel Mediterraneo, ovvero una fetta importante di grezzo estratto sulla terra.