24 ott 2023

Lavoro e futuro, cosa ci attende.

Ora, potrei fregarmene, ma sono ugualmente preoccupato, non perché tema le nuove tecnologie, ma perché so bene che ci attende una rivoluzione sociale.
Come avverrà non si può sapere, potrà essere rapida o anche molto lenta, comunque sarà sempre dolorosa.
Le notizie di cronaca sono contraddittorie e confuse, ma io mi baso sui fatti, ovvero Amazon assume robot alle catene di montaggio, lo fanno anche aziende nazionali, appaiono anche nei ristoranti, solo pochi per ora, come camerieri.
Dopo aver sperato e annunciato il fallimento dell'intelligenza Artificiale si scopre che Chat Gpt, della Microsoft, ha un valore sul mercato di circa 80 miliardi di dollari e ne è costata 10 miliardi.
Tutto questo è avvenuto in pochi mesi e quello che appare l'affare del secolo, seguita prontamente da Google, ma anche altri si stanno muovendo, dimostra che non è possibile fermare il progresso.
Sì, non è la solita banalità, ma da sempre si vuole risparmiare sul costo del lavoro, che però si è sempre trasformato nel tempo, passando da un lavoro ad un altro.
I contadini si sono trasformati in operai, poi molti sono diventati impiegati ed altro..
Sarà così anche in futuro?
Studi statistici parlano che in 10 anni spariranno 300 milioni di posti di lavoro sulla terra.
A lavorare oggi, sul nostro pianeta, abbiamo 2 miliardi e 800 milioni di individui, mentre i disoccupati e i sottoccupati sono circa un miliardo.
Ora a rischio abbiamo i guidatori di taxi, oltre agli altri autisti di mezzi pubblici, poi abbiamo chi porta pacchi ed altro a domicilio, oggi si propongono i droni.
I lavori ripetitivi, nelle aziende, nei magazzini, sono a rischio e prima o poi pure certi lavori agricoli, che per ora si cerca di svolgere ancora manualmente, spariranno.
La sorpresa sta nei lavori dei centralinisti, degli uffici di informazione, che  sono già messi a dura prova e il personale è già stato sostituito, in gran parte, con l'IA.
In pratica non esiste lavoro, con le giuste applicazioni, che non potrà essere affiancato prima e poi sostituito da una macchina.
Ovviamente l'uomo sarà sempre alle spalle di tutto questo, ma quanti lavoreranno non si sa e chi avrà le doti giuste invece si sa.
Saranno coloro che possiedono una cultura tecnica, scientifica, ma anche generale e di base.
Quindi i 300 milioni di posti persi in 10 anni sono solo un assaggio di ciò che ci attende.
Come difendere il futuro dei nostri figli e nipoti?
La tigre in questo caso va cavalcata e non affrontata, ma a questo punto mi chiedo e mi rispondo.
Chi sono e chi saranno i perdenti sociali del futuro?
Coloro che non sanno adattarsi alla realtà che avanza, coloro che non sanno agire secondo i principi della razionalità.
Io penso a tutti coloro che sono in crisi per motivi culturali già oggi, i sottopagati fattorini del cibo a domicilio, i tanti manovali che continuano a sbarcare a Lampedusa.
Sì, quelli messi peggio sono i non integrabili per motivi culturali, gli islamici, che si stanno trasformando in islamisti in massa. 
Non ho trovato dati diretti su questo argomento, ma so bene che i più poveri della terra sono loro, a casa loro, ma anche da noi, escludendo gli sceicchi e i trafficanti più o meno illegali.
Sì, ne sono certo, loro saranno quelli messi peggio nei prossimi decenni e risponderanno con il terrorismo, contro gli infedeli che li affamano, così pensano loro, li ammassano in quartieri ghetto tra miseria e degrado.
Infatti il ceto medio e medio alto nei Paesi islamici sono formati da infedeli, cristiani copti in Egitto, gli armeni e caldei anche in Arabia Saudita.
Sì, gli infedeli sanno sempre far meglio di loro e questo provoca rabbia, desiderio di vendetta.
Quindi le periferie islamizzate d'Europa esploderanno, prima o poi.
Vedremo rivolte e violenze di ogni genere anche a casa loro.
Io sono certo di un fatto, o loro cambiano e rinunciano all'assolutismo religiose e alla loro logica malsana di controllo medioevale del mondo, oppure finiranno in ghetti infernali, con le conseguenze solite e storiche.
Pochi sanno che i lager, i campi di concentramento di tutti i generi, provocano morte in massa per le condizioni igieniche e per la diffusione delle malattie dovute alla concentrazione delle persone.
La speranza di vita per i reclusi in questi luoghi può essere di uno o due anni, in modo che tutti muoiano in poco tempo.
Le periferie degradate si possono trasformare in ghetti e in caso di gravi problemi di ordine pubblico, anche in veri lager serrati.
Chi ha favorito queste migrazioni in Europa sapeva bene che il futuro per i non integrati sarà la morte, la miseria di esistenze negli stenti.
Questo si chiama pulizia etnica, celata molto male.
Combattere contro l'immigrazione illegale e di massa significa solo fare il loro bene. 
Loro hanno bisogno di rinnovare il loro patrimonio culturale, come hanno fatto e fanno i giapponesi e i cinesi, che hanno accettato il pensiero scientifico occidentale.
Per fare questo però dovrebbero rinunciare all'assolutismo religioso e al fatalismo irrazionale, ovvero di fatto rinunciare all'Islam.