Putin è un dittatore sanguinario, ma rispecchia e imita i grandi tiranni della terra Russa, come Ivan il terribile, Stalin e infine lui, l'uomo uscito dal KGB sovietico, che ha fatto arricchire i boiardi del sistema comunista, trasformandoli in oligarchi.
Oggi però non si combatte con le sciabole e le bombarde, con solo i carri armati e le mitragliatrici, abbiamo le bombe atomiche, che causerebbero un olocausto mondiale, diciamo la fine del mondo, almeno per la nostra specie, arrogante e presuntuosa.
Per sconfiggere il tiranno si devono utilizzare altre armi, come lo spionaggio e il gioco dei complotti interni, per esempio.
Però la questione non è solo tra buoni e cattivi, i russi feroci e sanguinari e gli ucraini bravi e savi.
Questa è una vecchia guerra di stile imperiale, la Russia rivuole i suoi confini verso l'Occidente e i Paesi occidentali la vogliono contenere nei suoi territori attuali, soffocando il Paese imperiale per eccellenza, multietnico, ma con un fortissimo nazionalismo, considerandosi la terza Roma, ovvero dopo Roma Imperiale e Costantinopoli, a portare lo scettro dell'impero civilizzatore ci sarebbero loro, secondo la loro visione neo imperialista.
Quindi, per non finire in un gioco demenziale tra retoriche ottocentesche, si deve arrivare al più presto verso una tregua e giocare contro le logiche guerrafondaie, russe ed occidentali.