Esiste una logica economica e finanziaria che non perdona, sta dietro e sopra gli Stati e segue regole solite, dove si premia lo sviluppo intelligente e si colpisce ciò che non produce ricchezza.
È un sistema che pare pure ingiusto, ma oggi nulla lo può sostituire, nessuna ideologia del passato è riuscita a superare il potere del mercato finanziario mondiale.
Invece, quando al potere sale qualcosa o qualcuno che non rispetta le regole imposte da questo mondo silenzioso e sotterraneo, senza volti in apparenza, un Paese rischia il baratro oppure si sviluppa forte e ricco se ne segue i principi.
Quello che è capitato in Italia, con i governi progressisti, dimostra che loro al potere non ci possono stare, si sono mangiati risorse pubbliche, beni pubblici, acquisiti in decenni, anche in secoli, hanno svenduto ditte parastatali funzionanti agli stranieri, hanno creato un debito pubblico immenso, ma non si arrendono.
Se vincessero le elezioni verrebbero precettati, diciamo così e si formerebbe, come in passato, governi di ampie intese con a capo, guarda un po' la casualità, un banchiere famoso.
In passato hanno fatto solo danni, oltre a imporci sacrifici a non finire.
Ora si appoggiano, in modo ridicolo, alla magistratura e all'apparato giornalistico, dedito da sempre a calunniare, in modo da far cadere gli avversari con gli scandali, sempre meno credibili.
Oltre a questo non sanno fare altro, ma la legge di mercato li riguarda e dovranno, prima o poi, pulire i cessi.
Scusate, non ne sono capaci, alla peggio entreranno nelle bande dei senza fissa dimora, che chiedono soldi agli angoli delle strade.