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8 mag 2010

08/5 Dote scuola - Reg. Lombardia



Dote Scuola
Studenti scuole statali
Studenti scuole paritarie
Studenti centri formazione professionale
Dote Lavoro
Dote Formazione
Istruzione e Formazione
Lavoro
Offerta formativa
Operatori
Fondo Sociale Europeo 2007/2013

Dote Scuola
La Dote Scuola accompagna il percorso educativo dei ragazzi dai 6 ai 18 anni. È attribuita agli studenti delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado e a chi frequenta i percorsi triennali di formazione professionale. Garantisce la libertà di scelta delle famiglie e il diritto allo studio di ciascuno. Prevede contributi per premiare il merito e l’eccellenza e per alleviare i costi aggiuntivi sostenuti dagli studenti disabili.
Il contributo accompagna lo studente lungo il suo percorso di studi e include:
· Permanenza nel sistema educativo: un sostegno al reddito per gli studenti meno abbienti
Beneficiari della dote sono:
1) studenti residenti in Lombardia che frequentano corsi a gestione ordinaria presso le scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie superiori statali con sede in Lombardia;
2) studenti residenti in Lombardia che frequentano i medesimi corsi in regioni confinanti, rientrando quotidianamente alla propria residenza al termine delle lezioni;
3) studenti iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati da Istituzioni formative accreditate al sistema di istruzione e formazione professionale regionale, ai sensi dell’art. 24 della L.r. n. 19/2007 ed atti attuativi.
Requisito di reddito: ISEE inferiore o uguale a euro 15.458,00
· Buono Scuola: un sostegno alla libertà di scelta per chi frequenta una scuola paritaria.
Beneficiari della dote sono:
1) studenti residenti in Lombardia che frequentano corsi a gestione ordinaria presso le scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie superiori, paritarie, legalmente riconosciute e parificate, con sede in Lombardia;
2) studenti residenti in Lombardia che frequentano i medesimi corsi in regioni confinanti, rientrando quotidianamente alla propria residenza al termine delle lezioni.
Requisito di reddito: occorre avere un indicatore reddituale familiare inferiore o uguale a euro 46.597,00. Tale indice ha come riferimento il reddito familiare rapportato alla composizione e alle caratteristiche del nucleo familiare con le stesse modalità di calcolo applicate negli anni scorsi per la domanda di buono scuola.
· Istruzione e formazione professionale: un contributo per chi sceglie la formazione professionale
Beneficiari della dote sono:
1. studenti residenti in Lombardia iscritti alla prima annualità di un percorso di istruzione e formazione professionale, erogato dalle Istituzioni formative accreditate al sistema di istruzione e formazione professionale regionale, ai sensi dell’art. 24 della L.r. n. 19/2007 ed atti attuativi.
· Merito: un riconoscimento assegnato agli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi.
Beneficiari della dote sono:
1) studenti di famiglie residenti in Lombardia che nell'anno scolastico 2009-2010 abbiano riportato, presso scuole statali e paritarie con sede in Lombardia o in regione confinante (a condizione che vi sia quotidianamente il rientro nella propria residenza), la seguente valutazione: aver superato l'esame con almeno 9 per la terza media, una media di almeno 8 per I, II, III e IV superiore, 100 e lode per i giovani che conseguono la maturità.
Requisito di reddito: ISEE inferiore o uguale a euro 20.000,00; gli studenti che hanno concluso il V anno della scuola secondaria superiore riportando la votazione di 100 e lode sono beneficiari della Dote – componente Merito - a semplice presentazione della domanda, senza limitazioni di reddito familiare.
· Disabilità: un sostegno per favorire una formazione personalizzata anche nella scuola paritaria. Per lo studente portatore di handicap certificato, la famiglia percepisce un contributo aggiuntivo, rispetto al valore della Dote, pari a euro 3.000,00 per spese connesse al personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno. Questa componente della Dote scuola spetta a tutti gli studenti portatori di handicap certificati, indipendentemente dal reddito.
Inoltre, la Regione promuove ulteriori azioni e interventi a sostegno dell’inserimento in percorsi di istruzione e formazione professionale delle persone disabili, finalizzati all’ingresso nel mondo del lavoro.
Compilazione e trasmissione delle domande
La domanda va compilata direttamente on line da casa propria o in alternativa presso il comune di residenza, le scuole paritarie o i centri formativi.
Per informazioni:
Call center Dote scuola: numero verde 800.318.318 (servizio attivo dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle 20.00, a partire dal 1 marzo fino al 30 aprile 2010). Oppure informati presso gli sportelli territoriali di
Spazio Regione
Casella di posta elettronica dedicata: dotescuola@regione.lombardia.it

13 ott 2010

Entrate - vincente in giudizio, ritenuta al 20% su tutto il risarcimento e spese legali deducibili


L’importo liquidato in sentenza per inadempimento contrattuale a favore di un lavoratore autonomo sconta la ritenuta d’acconto sull’intera somma riconosciuta dal giudice, compresa la copertura delle spese processuali. Nello stesso tempo, il professionista può portare i costi della causa in diminuzione dal reddito.

Nel caso in cui queste spese non siano state scalate nel periodo d’imposta in cui sono state sostenute, il libero professionista può recuperare la maggiore imposta versata attraverso una dichiarazione integrativa o con istanza di rimborso.

È questa l’interpretazione contenuta nella risoluzione n. 106/E pubblicata oggi che risponde a un interpello presentato da una società citata in giudizio, per inadempimento contrattuale, da un notaio.

Il professionista ha vinto la causa promossa per farsi riconoscere il risarcimento dei mancati guadagni professionali, con relativi interessi legali e delle spese processuali, compresa la parcella del suo avvocato. Ma, al momento del rimborso, ha contestato la ritenuta d’acconto del 20% che gli è stata operata, sull’intera somma, dalla parte soccombente.

Stavolta, però, la ragione non è dalla sua. Infatti, la risoluzione ribadisce l’obbligo, in capo al sostituto d’imposta, di operare le ritenute di legge su somme aventi natura di reddito, anche se corrisposte a seguito di provvedimento giudiziale, secondo l’indirizzo ormai consolidato sia nella prassi dell’Amministrazione finanziaria, sia nella giurisprudenza. Pertanto, così come sono soggetti a tassazione i redditi di lavoro autonomo, lo sono anche i proventi sostitutivi della stessa tipologia di reddito, come nel caso della liquidazione giudiziale in questione.

L’odierna risoluzione precisa, inoltre, che il professionista può portare in deduzione dal reddito gli importi, pure assoggettati a ritenuta d’acconto, rimborsati per le spese processuali, comprese quelle sostenute per portare avanti la causa, in quanto costi deducibili che hanno concorso alla formazione del reddito.

Il testo della risoluzione n. 106/E è disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it. Inoltre, su FiscoOggi.it sarà pubblicato un articolo sul tema.

4 ott 2010

Entrata - Società agricole e tassazione catastale Il metodo forfetario è questione di “esclusività”


Linee guida per verificare il requisito di esclusività, criteri di determinazione del reddito e applicazione della disciplina delle società di comodo. Sono questi i nodi sciolti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 50/E, pubblicata oggi, che fornisce chiarimenti per le società agricole che vogliono optare per la tassazione su base catastale prevista dalla Finanziaria 2007 (Legge 296 del 2006). In particolare, la circolare spiega che la “forma”(ragione sociale e statuto) è condizione necessaria ma non sufficiente per accedere al regime forfetario: sono escluse dalla tassazione catastale, per esempio, le imprese che svolgono attività industriale e di trasporto. L’Agenzia chiarisce, inoltre, che le società agricole che intendono optare per la tassazione catastale devono possedere i requisiti sin dall’inizio del periodo d’imposta e che non c’è nessuna esclusione automatica dall’applicazione della disciplina delle società di comodo.
Come determinare l’esclusività
Le società agricole che esercitano l’opzione per la tassazione del reddito catastale devono svolgere le attività agricole in modo esclusivo. L’Agenzia chiarisce che il requisito di esclusività non si concretizza soltanto nel possesso dei requisiti formali (ragione sociale e statuto), ma nell’effettivo svolgimento di attività di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Non possono qualificarsi come società agricole e, quindi, accedere al regime di tassazione del reddito catastale, le società che a prescindere dall’oggetto sociale esercitano, per esempio, attività industriale, di trasporto, bancaria o assicurativa, sfruttamento di miniere, etc.
Esclusività salva, invece, quando la società svolge attività strumentali, come ad esempio acquistare o prendere in affitto terreni, necessarie per conseguire i propri obiettivi imprenditoriali.
Dal regime ordinario a quello catastale
Le società agricole che intendono optare per la tassazione catastale devono possedere i requisiti sin dall’inizio del periodo d’imposta e comunicare la propria scelta nella prima dichiarazione (Iva o dei redditi) da presentare. Per quanto riguarda, invece, la determinazione del reddito nel passaggio dal regime ordinario a quello catastale, l’Agenzia chiarisce che le componenti di reddito, la cui tassazione o deduzione è stata rinviata negli esercizi futuri, valgono soltanto se i relativi presupposti si sono verificati prima dell’opzione.

27 apr 2021

Il lavoro rende liberi.

Non è una battuta macabra, in ricordo di quella scritta sui campi di sterminio nazisti.
È un dato di fatto, ovvero quando si ha un lavoro, un reddito produttivo, si hanno dei diritti, mentre se ti danno un reddito alternativo per sostenerti, come il  reddito di cittadinanza, perdi il diritto a pretendere, sei schiavo della politica di chi ti mantiene, ovvero possono portare avanti politiche che ti mettono le spalle al muro, ti preparano il......... mattatoio sociale e tu devi tacere, devi subire.
Possono toglierti o ridurti il servizio sanitario, lasciandoti crepare senza cure in caso di necessità, possono preparare una dittatura economica e finanziaria e a quel punto scaricarti, ma tu non hai armi per difenderti, per esempio con lo sciopero.
Puoi sempre scendere in piazza a protestare, ma se fai troppo rumore ti schiacciano senza problemi e finisci pure male, fisicamente.
Per questo motivo è mille volte meglio essere degli sfruttati, dei manovali sporchi di terra e cemento, ma liberi di alzare la voce, che un disoccupato silenzioso e servile con il reddito di cittadinanza.
Loro ti hanno comprato il voto e tu non hai più altri diritti, in pratica ti stanno preparando la fossa e devi tacere, perché non hai voce, perché non hai un lavoro, una posizione sociale utile al sistema produttivo.
In pratica non esisti e potresti essere schiacciato come un insetto, quando il tuo voto non servirà più.

27 mag 2021

I migranti ci pagheranno le pensioni e gli asini voleranno.

La balla, ripetuta dai bugiardi a pagamento, segue la logica solita delle panzane che solo gli idioti possono bere.
Sappiamo tutti che una fetta non piccola del salario, circa un terzo di quanto si guadagna al netto in un anno, va in contributi pensionistici.
Quindi un reddito medio di 21 mila euro porta a depositare 7 mila euro di contributi pensionistici.
Ora se questi contributi fossero investiti, per esempio in fondi sicuri, tranquilli che renderebbero il 3% netto, senza calcolare l'inflazione, diventerebbero, in 40 anni, 600 mila euro, almeno o anche più.
Quindi il pensionato vivrebbe di rendita con il capitale accumulato, ma invece è derubato dai vari parassiti, che con questi soldi campano e pure bene. 
I ladri non cercano di trasformarli in rendita, hanno altro a cui pensare, ma li usano per pagare la politica sociale, le pensioni di invalidità, il reddito di cittadinanza, che non dovrebbero essere sulle spalle dei lavoratori, ma dello Stato, poi pagano le super pensioni dei sindacalisti e quelle dei politici.
Diciamo che prima ci derubano, poi ci accusano di essere dei pesi per la società e molti allocchi ci credono pure.
Invece, tornando alla questione dei migranti, loro non possono pagarci le pensioni, perché svolgono lavori con salari bassi, spesso sono pure in nero e sono a carico dell'Inps in molti casi, per esempio con il reddito di cittadinanza e altro.
Il loro contributo alla ricchezza nazionale è quindi minimo, mentre quello che  ci costano, con le varie spese per l'accoglienza ed altro ancora, è superiore al reddito che generano, quindi non possono pagare le pensioni.
Infatti neppure con questo antiquato metodo, della solidarietà tra generazioni, ovvero uno paga le pensioni per i vecchi di oggi e domani i giovani pagheranno per loro, si coprono le loro spese.
Serve una riforma delle pensioni, che ci porti a un sistema di rendita pensionistica, dei soldi versati, con un'economia senza braccianti da fine Medioevo, ma con pochi tecnici e ricchezza prodotta agevolmente con le nuove tecnologie.
Saranno i robot e l'intelligenza Artificiale a pagare le pensioni nel futuro e non i braccianti e gli spacciatori delle periferie, questa è l'unica verità, le cazzate lasciamole affermare ai pennivendoli, che in televisione si devono pure guadagnare da vivere.
Altrimenti cosa farebbero poveretti?
Dovrebbero svolgere i lavori che gli immigrati non vogliono più fare.

10 nov 2013

M5s e il reddito di cittadinanza.... una bufola

E' improbabile che un reddito simile si possa mantenere per molto tempo in Italia, poi è sconveniente, anzi contro producente, invece sarebbe giusto dare un reddito di cittadinanza a chi lavora, solo a chi lavora, dando lavoro a tutti, o a molti.
Solo il reddito di cittadinaza, legato a investimenti onesti e puliti, che generano posti di lavoro, ci potrebbe salvare, tutto il resto è fumo negli occhi degli italiani.

21 set 2010

Niente canone Rai per i più anziani di 75 anni



Buone notizie per gli abbonati Rai “di lungo corso”. Gli ultra 75enni non dovranno più versare il canone di abbonamento al servizio radiotelevisivo dovuto a partire dal 2008. Possono fruire del beneficio i contribuenti con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 6713,98 euro (516,46 per tredici mensilità) e che non convivono con altri soggetti diversi dal coniuge stesso.
Gli interessati che, pur avendo i requisiti hanno già provveduto al pagamento, possono chiedere il rimborso. Con la circolare 46/E, diffusa oggi, l’Agenzia delle Entrate fornisce i chiarimenti utili per ottenere l’agevolazione e ricorda che gli abusi sono puniti con una sanzione amministrativa compresa tra 500 e 2mila euro per ogni annualità oltre al pagamento del canone evaso.
Cosa si intende per reddito – Il limite di 6713,98 euro va calcolato sommando il reddito del soggetto interessato e quello del coniuge convivente, tenendo conto di ogni possibile entrata indipendentemente dal fatto che sia assoggettata a Irpef o meno secondo le regole ordinarie. Ciò in virtù del fatto che la finalità della norma è quella di tutelare i soggetti che versano in una condizione di reale disagio economico.
Come ottenere l’esenzione – Gli interessati possono rivolgersi agli uffici dell’Agenzia per compilare e inviare il modulo di richiesta di esenzione, disponibile anche sul sito www.agenziaentrate.gov.it. Si tratta di una dichiarazione sostitutiva (accompagnata da documento di identità) che prova il possesso dei requisiti previsti dalla norma (Legge 244/2007). Coloro che fruiscono dell’esenzione per la prima volta dovranno presentare la richiesta entro il 30 aprile di ciascun anno; chi, invece, ne beneficerà a partire dal secondo semestre dell’anno, potrà presentarla entro il 31 luglio, e per il 2010, entro il prossimo 30 novembre. Per le annualità successive, i contribuenti potranno continuare ad avvalersi dell’agevolazione senza dover presentare nuove dichiarazioni. Chi, invece, nel corso dell’anno attiva per la prima volta un abbonamento al servizio radiotelevisivo, deve inviare la dichiarazione entro 60 giorni.
Ok al rimborso - I contribuenti che hanno già pagato il canone per gli anni 2008, 2009 e 2010 potranno chiederne il rimborso presentando un apposito modello disponibile presso gli uffici dell’Agenzia o sul sito Internet, accompagnato dalla dichiarazione sostitutiva attestante il possesso dei requisiti.
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UFFICIO STAMPA INFORMAZIONI AI CONTRIBUENTI
Via Cristoforo Colombo, 426 c/d – 00145 ROMA www.agenziaentrate.gov.it
Tel. 06 50545093 – Fax 06 50762485 CALL CENTER 848.800.444
E-mail: ae.ufficiostampa@agenziaentrate.it (tariffa urbana a tempo)
Assistenza ad hoc – Tutti i contribuenti interessati possono richiedere assistenza e informazioni sulle modalità di compilazione della dichiarazione e dell’istanza di rimborso al numero 848800444 o presso gli uffici dell’Agenzia presenti su tutto il territorio nazionale.
Il testo della circolare 46/E è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it. Su FiscoOggi.it sarà pubblicato un articolo sul tema.

26 nov 2014

M5S… serve una riforma o almeno un programma con progetti chiari

M5S… serve una riforma o almeno un programma con progetti chiari, non serve il reddito di cittadinanza, ma qualcosa che dia lavoro e specializzazione, ovvero un reddito di cittadinanza per chi vuole perfezionarsi, apprendere una professione, oppure per chi vuole lavorare e viene assunto con questo reddito, per I primi mesi, tutto il resto è sciocca propaganda, che porta solo delusione.



2 giu 2022

Immigrazione e crollo dei salari.

Nessun esperto, tra coloro che appartengono sempre a una razza particolare di persone, snob e sprezzanti, osserva l'ovvio.
In trent'anni i salari degli italiani sono calati, ma perché non lo si dice.
Ora quelli dei quadri, dei super ricercati tecnici, magari informatici, dei dirigenti non sono calati, ma aumentati, invece a crollare sono stati gli stipendi dei lavoratori meno specializzati, io li chiamo i manovali, ma non per offenderli.
Sì sa che il sistema produttivo mondiale, in particolare dei Paesi più industrializzati, dagli anni Trenta del secolo scorso, sino agli anni Settanta, necessitava di operai generici, da inserire nelle catene di montaggio, per lavori ripetitivi, per produrre i beni di consumo più diffusi, dalle automobili ai panettoni.
Poi l'automatizzazione ha iniziato ad espellere manodopera da noi, con il dislocamento di apparati produttivi in Paesi in via di sviluppo, come India e Cina, ma anche in America Latina, che ha portato al crollo, da noi, di un mondo operaio, con il crescere dell'emarginazione sociale, il degrado.
Cosa fanno i governi italiani in quegli anni, tra il 1980 e oggi?
Semplice, spingono per rafforzare e per stabilizzare la nostra moneta, facendoci entrare nell'Euro, poi decidono di favorire l'immigrazione clandestina, per i lavori in nero e per quelli criminali, portando in competizione i salari dei lavoratori generici, così di manovali ne abbiamo sempre più.
Ora il salario minimo per ora lavorata deve essere imposto, ma a quel punto deve sparire sia il Reddito di Cittadinanza, che deve diventare lavoro di cittadinanza, che il lavoro nero, che deve essere combattuto duramente, con decisioni repressive, sia detassando i lavori occasionali e di bassa resa economica.
Invece l'immigrazione ci regala tanti, tanti, manovali analfabeti, che non diventeranno mai tecnici, né loro e né i loro figli.
Abbiamo una scuola che alla fine della Terza Media ci regala un 45% di ragazzi che non capiscono ciò che leggono, ovvero sono dei veri analfabeti, poi questa percentuale crescerà negli anni, probabilmente sino a un 70% e più.
Con questa folla di futuri disperati speriamo di migliorare il sistema produttivo, di integrare anche etnie e religioni praticamente non integrabili, neppure in realtà più favorevoli delle nostre.
Tutto questo si unisce alla logica economica della domanda e dell'offerta, ovvero servono sempre meno manovali analfabeti e sempre più tecnici preparati, così i salari dei lavoratori per lavori di basso livello crollano a situazioni da Terzo Mondo, mentre la moneta attuale, l'Euro, ci mette in posizione sfavorevole per le esportazioni, infatti oggi importiamo beni che un tempo erano prodotti da noi, tessuti ed altro, per esempio, che ci arrivano direttamente dalla Cina. 
L'Euro, in confronto alla vecchia Lira, non ci aiuta, perché è forte, quindi ci attira lavoratori di bassa specializzazione, per il cambio che rendono appetibili i nostri stipendi, da fame per noi, ma in Africa, per esempio, sono irraggiungibili.
Quindi, più ne arrivano e peggio sarà per i nostri lavoratori non specializzati e pure per i migranti e i figli dei migranti, che si vedono tagliare fette di reddito, con compensi lavorativi sempre peggiori.
Invece se si bloccasse l'immigrazione e anzi si favorisse il ritorno in Patria di chi non si è integrato, si migliorerebbe la situazione dei nostri lavoratori. 
Così si potrebbe fare salire gli stipendi dei nostri manovali, che devono specializzarsi con corsi e scuole anche da adulti, così potremo aiutare la crescita del Paese e con l'aumento dei salari.
Invece la politica dei governi di........ sinistra ci porterà a trasformare l'Italia in un avamposto africano, con la miseria e la disperazione, il sottosviluppo e le periferie degradate.
Non so cosa vogliono i nostri politicanti e i gruppi di potere che stanno alle loro spalle, ma forse l'analfabetismo culturale, l'idiozia, grazie al sistema delle raccomandazioni, ci ha regalato un sistema in mano ai cretini, che puntano solo  a mantenere il potere facendosi turchi, mettendosi pure a novanta gradi,......... in preghiera per ricevere i voti dei nuovi cittadini.
Rischiamo tanto con questi dementi nei luoghi che contano, nei posti di potere, che stanno trasformando l'Italia in un grande caravan serraglio, con periferie violente, masse di disperati, che peseranno sul Debito Pubblico per mantenere il Sistema Sanitario Nazionale e il Reddito di Cittadinanza, creando violenza, rivolte e repressione altrettanto violente.
Prima mandiamo a casa i cretini accoglienti, magari spedendoli a raccogliere frutta e  verdura nei campi, meglio sarà per tutti noi.

21 lug 2020

Il reddito di cittadinanza uccide la democrazia.


Chi ha i soldi, quando le tasse sono troppe, li porta all'estero, al sicuro, 
i paradisi fiscali esistono ancora, oppure li investe in altro, tutto senza pagare tasse o quasi.
I più deboli sono i lavoratori, che si trovano disperati, senza futuro, mentre il reddito di cittadinanza serve solo per avere i voti di chi non trova un'occupazione, anche spesso per colpa sua, o non cerca un lavoro stabile e sta ai margini della società.
Con il voto di costoro ci stanno fregando tutti e il Paese rischia il crollo finanziario, per i debiti pubblici per esempio, con la distruzione della nostra società dal punto di vista culturale: avremo periferie degradate, sempre più simili a quelle delle misere realtà delle megalopoli del mondo povero.
Alla fine i risparmi fuggiranno in massa all'estero e svaniranno in tasse e truffe.... bancarie, come quelle della Banca Etruria, per esempio.
I mantenuti voteranno sempre per gli Idioti al potere e tutto crollerà, ovvero salirà un governo....... forte, senza la farsa delle elezioni, che imporrà gli interessi della finanza mondiale, ma anche di quella locale e gli emarginati con il reddito di cittadinanza o andranno a lavorare, fatto difficile perché da troppo tempo sono fuori dal mercato del lavoro, o creperanno di fame.
Votate 5 Stelle, furboni, votate e vi troverete a cercare l'elemosina nelle strade, se sarete fortunati.

14 dic 2012

/30 - In pista il modello 730 Online la bozza per l’anno 2013



Disponibile da oggi la bozza del nuovo modello 730/2013 e delle relative istruzioni sul sito dell’Agenzia,  www.agenziaentrate.gov.it. Più tempo e maggiori sconti fiscali per chi ristruttura casa. 
La detrazione d’imposta passa, infatti, dal 36% al 50% per le spese di ristrutturazione e di recupero del patrimonio edilizio sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 come previsto dal Dl n. 83 del 2012. Anche il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione sale da 48.000 euro ad un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Il bonus va ripartito in dieci anni, con quote di pari importo. Lo sconto è valido anche per gli interventi di ricostruzione o ripristino degli immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi. 
Risparmio energetico, anche lo scaldacqua ammesso alla detrazione – Detrazione d’imposta del 55% anche per gli interventi di sostituzione di boiler tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.  
Imu alla prova dei redditi - La nuova imposta sostituisce l’Irpef e le addizionali dovute sul reddito dominicale dei terreni e sul reddito dei fabbricati non locati, inclusi quelli dati in comodato d’uso gratuito. Soltanto il reddito agrario rientra nelle vecchie regole.

L’Irpef e le relative addizionali si applicano, se dovute, agli immobili esenti dall’Imu. In questo caso, va indicata la presenza di una causa di esenzione nel quadro dei terreni e nel quadro dei fabbricati.
Assicurazione auto, franchigia di 40 euro – Il contributo del premio assicurativo di responsabilità civile per i veicoli al Servizio Sanitario Nazionale può essere portato in detrazione soltanto per la parte che eccede i 40 euro.

2 giu 2014

Blog ... Beppe Grillo ... ora serve una strategia politica

La politica è spesso traditrice e la gente ha preferito l'uovo oggi, di 80 euro, che il reddito di cittadinanza di domani, o la gallina di Beppe Grillo.
Il reddito di cittadinanza è sempre carità di Stato, pericolosa per i cittadini, che diventano sudditi,  dannosi per le casse dello Stato, che si prosciugano inutilmente.
Il reddito di cittadinanza deve essere speso per preparare i disoccupati al lavoro, con corsi e strategie per farli assumere.
Diritti e non elemosina servono. .

15 mar 2018

Reddito di cittadinza, la grande fregatura - ARDUINO ROSSI

Nessuno dà nulla per nulla e loro vogliono il potere e l’appoggio sociale ed elettorale alla loro politica, ma da sempre il dover dipendere economicamente da qualcuno porta alla perdita dell’indipendenza e della libertà: così costoro, senza arte né parte, saranno ghettizzati e prima o poi, pagheranno con la miseria e con l’esclusione sociale, senza scampo.
I nostri 5 Stelle queste cose le conoscono bene e alla fine fanno il proprio gioco economico e sociale: i soldi per il reddito li troveranno con tagli vistosi nella pubblica amministrazione, digitalizzando tutto ciò che si può digitalizzare, riducendo il personale, tagliando alla fine sui costi, migliorando economicamente il sistema italia, ma creando meno lavoro ed escludendo milioni di persone dal mondo del lavoro e dal benessere.
Alla fine il reddito di cittadinanza è solo un modo morbido per bloccare proteste, rivolte sociali e malcontento popolare contro questi cambiamenti, che costeranno tantissimo a molti, alla fine.

6 feb 2013

Reddito disponibile, differenza tra Nord e Sud Italia


Il reddito disponibile per abitante si attesta a 20.800 al Nord, scende a 19.300 euro nel Centro, e crolla a 13.400 euro nel Mezzogiorno, quindi la povertà è concentrata al Sud e questo fatto non deve stupire, perché è così da anni, ma in questa fase di recessione tutto è più difficile e la perdita di reddito, per tutti, porta a una maggiore povertà nel Sud Italia.
La politica degli aiuti a pioggia ha fatto solo disastri, quindi serve chiarezza e certezze con una politica degli investimenti, che non devono essere pubblici, ma privati, quindi ristabilendo al legalità per ridare vigore alle regioni meridionali.

11 apr 2015

Bonus bebè, la fregatura di Renzi

In pratica è  una presa per il .... naso, ovvero lo potrà  avere chi avrà  un reddito isee di 25 mila euro annuo, ovvero un reddito solo in casa in casa di affitto senza un centesimo di risparmio.
La presa per il .... culo sta tutta in questo fatto, nessuno può  cresverd un figlio con un reddito così  basso, se si escludono le ragazze mamme fuori dalka famiglia, ma se stanno in famiglua sono fregate.
Quindi la maggior parte del bonus andrà  agli evasori fiscali, agli extra comunitari, non alle famiglie, poi 89 euro possono servire ai pannolini e a poco altro.

15 set 2014

Secondo un Indagine della Fisac Cgil il reddito delle famiglie di lavoratori dipendenti è calato di 8.312 euro all’anno

Secondo un Indagine della Fisac Cgil il  reddito  delle famiglie di lavoratori dipendenti è calato di 8.312 euro all'anno,  tra il 2000 e il 2013 mentre per le famiglie di imprenditori e di liberi professionisti il reddito è cresciuto di 3.142 euro: la notizia la conoscevano già tutti i lavoratori italiani, offesi e umiliati dalla crisi.
Inoltre l'euro e soprattutto la politica dei vari governi, di centro sinistra o di centro destra, è chiaramente per  un ritorno a condizioni  precedenti, con logiche padronali che definisco fasciste, ma in senso ampio del termine, in un certo senso sono pure schiaviste, dove i diritti dei lavoratori vengono calpestati.

3 ott 2011

Reddito complessivo e imponibile - Redditometro, che paura!


Redditometro è qualcosa che farà paura a molti contribuenti non … fedeli?
E' semplice: si dovrà dimostrare che se si ha un dato tenore di vita, si ha comprato questo e quello, lo si deve tenere dentro il reddito o meglio lo si deve dimostrare con i risparmi, i redditi fiscali ed altro.
Quindi se si avrà un cavallo, un'auto di grossa cilindrata e spese folli, bisognerà dimostrare che si è denunciato tutto, tutto deve quadrare: tante entrate e tante uscite, con le tasse in regola.
Sarà dura, per molti dimostrare che il fuoristrada, i conti ai ristoranti, il club per pochi, molto costoso, il cavallo, la barca e altro ancora lo mantiene con un reddito da impiegato postale o da cassaintegrato. 

20 apr 2013

Blog ... Beppe Grillo continua nella sua rivoluzione politica:

Beppe Grillo continua nella sua rivoluzione politica: “Dobbiamo aprire il parlamento, mandare a casa questa gentaglia. Le prime cose da  fare  sono l’introduzione del reddito di cittadinanza e gli aiuti alle Pmi”.
Ormai  la politica di Grillo è ... strana: non si sa come trovare questi 800 mila euro per il reddito di cittadinanza,  per ciascun disoccupato, non si sa come trovare gli aiuti alle piccole imprese, non si sa come tagliare, ovvero lì si sa.
Quindi dimezziamo i deputati e i senatori, togliamo le province e i rimborsi fiscali di ogni genere, tagliamo altre cose inutili, come le pensioni ai burocrati in pensione, con più di 4mila euro.
I soldi di trovano, ma il reddito di cittadinanza darebbe ai disoccupati tante speranze inutili, la crisi la si socnfigge con la qualità del lavoro e con la specializzazione, non ci sono altre possibilità.

15 set 2023

Immigrazione, la truffa storica contro i poveri.

Si parla di accoglienza verso i poveri africani, con discorsi tanto falsi quanto stupidi sul rispetto delle loro culture, che tradotto in italiano significa che costoro possono restare nella loro miseria umana, economica e creparci.
Poi, altra idiozia ripetuta come un mantra, si ricorda che noi italiani siamo stati per più di cento anni migranti, anzi i nostri giovani laureati lo sono ancora.
Sì, abbiamo dai 70 agli 80 milioni di individui di origine italiana sparsi nel mondo, ma questo fatto non spiega la situazione attuale.
Allora la manodopera era ricercata, specialmente quella di basso livello di specializzazione, era l'epoca dei lavori ripetitivi, delle catene di montaggio, ma poi molti nostri connazionali si integrarono benissimo nelle varie realtà dove erano emigrati, dimostrando di saperci fare.
Oggi invece il mondo cerca laureati, tecnici abili, infatti più di centomila ragazzi italiani sono andati all'estero a svolgere lavori ben pagati.
Invece la folla degli africani cerca lo Stato Sociale, ovvero sanità pubblica e  protezione sociale, oltre a salari più alti, per il cambio favorevole, ovvero le loro monete sono inflazionate e l'Euro invece vale moltissimo nelle loro contrade.
Perché si favorisce questa invasione e chi la favorisce?
Lo si fa per rendere i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
Se si divide una torta già scarsa, si invita tanta gente a mangiarla, si avranno fette sempre più sottili, questo fatto è evidente anche per gli ipocriti buonisti. 
Gli studi demografici prevedono un crollo del numero della popolazione mondiale entro la fine del secolo e questo, per chi conosce la storia, è sempre avvenuto.
Quando la popolazione supera il numero massimo possibile, per permettere a tutti di nutrirsi, si avranno malattie, dovute alla carenza delle risorse, con alta mortalità.
Il problema vero sta nell'accumulo di ricchezze in poche mani e i ceti popolari, ma anche quello medio, perdono fette di reddito.
Uno strumento per indebolire i lavoratori meno specializzati, ma anche il ceto medio, sta appunto nella concorrenza spietata di queste folle di africani, che poi stanno rendendo sempre più difficile le condizione di vita della gente delle periferie.
Così il loro arrivo non dà a loro migliori condizioni di vita, ma peggiora quelle delle persone più deboli e misere, da noi.
Ormai in troppi tra costoro pare vivano come fossero nelle periferie delle loro megalopoli, ma per ora a loro conviene ancora lavorare da noi, con i salari da fame che ricevono, perché i loro risparmi sono un vero patrimonio nelle loro Patrie di origine, così inviano i soldi in Africa, sfamano le loro famiglie e si assicurano la vecchiaia. 
Però il reddito perso, in questo modo, dai nostri ceti medi e popolari, che ricevono meno salari o vedono svalutate le loro abitazioni in periferia, qui entra in gioco la speculazione sugli immobili, finisce, guarda un po' la casualità, in maggiori profitti per gli abitanti del centro, per il ceto medio alto e alto, che pagano meno cameriere, gente delle pulizie, inservienti per esempio.
Così cresce il dislivello tra i ricchi e i poveri su questo pianeta, grazie a questa immigrazione sciagurata e questo fatto lo sanno bene chi finanzia le navi delle ONG, ma non scuole e strutture per lo sviluppo in Africa.
Sì, anche l'immigrazione serve per ridurre la popolazione mondiale, togliendo reddito ai ceti più deboli, togliendo risorse ai poveri, che si fanno la guerra tra loro per lavori sempre meno pagati.
Mi raccontò una donna peruviana che voleva tornare al suo Paese, perché venti anni prima il suo salario rendeva 3 o 4 volte quello attuale, ma ormai non le conveniva più restare in Italia. 
La concorrenza tra poveri segue anche questa logica, invece per ora gli africani trovano ancora convenienti venire da noi, poi si ribelleranno e il finale sarà tragico per molti.

30 ago 2013

lavoro che non c'è ... Disoccupazione record in Italia con 3 milioni di disperati senza lavoro,

Disoccupazione record in Italia con 3 milioni di disperati senza lavoro, in gran parte sono giovani, che sfiorano il 40% della disoccupazione.
La situazione è drammatica e la politica del governo è rivolta a creare posti di lavoro e non lavori con reddito, infatti proprio la scomparsa dei posti di lavoro nel pubblico impiego crea disperati.
Invece il lavoro si crea facendo un salto colturale, che spinga a creare attività ad alto reddito figlio del lavoro di qualità, che va dalla ricerca, al turismo intelligente, anche verso la nostra arte.
Con il reddito poi si creano altri lavori, sempre specializzati: invece i nostri imprenditori preferiscono ridurre solo il costo del lavoro e nulla più.