15 set 2012

la Rai è mantenuta dalle vecchiette....


Forse lo è per qualche figlio un po’ scapestrato, svezzato tardi, un po’ affumicato da qualche costoso spinello, in attesa che papà lo sistemi nel posto giusto: riderà di queste “bigotte”.
I ...(raccomandati?) che si dilettano alle spalle delle pie donne si devono ricordare che grazie a loro mangiano.
Non so proprio cosa farebbero senza queste donne che pagano sino all'ultimo, compreso la sovra tassa per i ritardi non voluti: sarebbero sotto i ponti o in qualche ministero a fare fotocopie.
Siate umani, visto che per voi invitarvi alla pietà cristiana è un insulto: non sfruttate troppo coloro a cui dovete la pagnotta.

Canone Rai, pagato dalle vecchiette ...


Voglio scrivere non per me, ma per quelle povere vecchiette, con la pensione, anche con quella sociale, che pagano regolarmente il canone RAI.
Si può dire che siano queste signore anziane e timorate di Dio che mantengono il baraccone pubblico: dubito che gli alternativi, i giovani ribelli e No-global vadano all'ufficio Postale più vicino per pagare il canone televisivo.
Queste donne non hanno molto nella vita, solo un po’ di fede.
A cosa servono i loro soldi?
Per mantenere persone e un canale, il Terzo, che non camperebbero senza la sovvenzione pubblica, oso dire senza le poverette che danno a Cesare quello che è di Cesare.
Proprio su quel canale ne dicono di tutti i colori contro ciò in cui credono più di tutto queste signore: la loro fede semplice e generosa.
Divertente?

Giovanni - Discorso nella sinagoga di Cafarnao

Discorso nella sinagoga di Cafarnao

 22  Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti.  23  Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.  24  Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.  25  Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». 26  Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.  27  Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».  28  Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».  29  Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
 30  Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?  31  I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».  32  Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero;  33  il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».  34  Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».  35  Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.  36  Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.  37  Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò,  38  perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.  39  E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno.  40  Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
 41  Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».  42  E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
 43  Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi.  44  Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.  45  Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.  46  Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.  47  In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
 48  Io sono il pane della vita.  49  I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti;  50  questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.  51  Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
 52  Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».  53  Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.  54  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.  55  Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.  56  Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.  57  Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 58  Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
 59  Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.  60  Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».  61  Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?  62  E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?  63  E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.  64  Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.  65  E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
 66  Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.


Liti condominiali . avvocati e zitelle furiose



La sorpresa amara di tutta questa faccenda è dovuta "all'incriminazione" dei 
bambini e dei neonati piangenti in questa lotta per il potere condominiale.
Tra le cause ci sono loro, questi marmocchi con il mal di pancino o per il dolore dei dentini che spuntano: non lasciano dormire le zitelle (oggi si chiamano singole) senza figli e i brontoloni che si sono scordati dei loro pargoli frignanti.
E' però inverosimile che Avvocati pomposi si buttino in queste scaramucce, portando davanti ai Giudici queste piccole cose familiari e accettino di assecondare gli isterismi, le invidie e tutti i sentimenti meschinelli di un caseggiato.
Sono comunque curioso: di sentenze strambe ne abbiamo sentite tante.
Ci sarà anche in questo caso qualche condanna "divertente" contro i bambinetti?

Condominio e liti quotidiane e patetiche


Le liti tra i condomini stanno crescendo a dismisura e le forze dell'ordine sono continuamente disturbate da chiamate assurde per faccende ridicole: liti tra vicini, rumori molesti, occupazioni di parcheggi.
Le chiamate importanti rischiano di essere "soffocate" da queste piccolezze di personaggi che non sanno risolvere le loro questioni: un tempo la tolleranza tra persone era più alta.
C'erano discussioni e qualche lite, c'erano anche allora prepotenti e imbecilli arroganti, ma non c'erano così tanti aristocratici, infastiditi dal minimo rumore.
Esistono i maniaci del Codice Civile, che lo leggono alle riunioni condominiali, gli esaltati della pulizia perfetta del vano scale, i nulla facenti sempre pronti a farsi gli affari degli altri, che spiano dalle finestre e dai video citofoni, ultimo strumento tecnologico per moderni "agenti segreti" contro chi getta le cartacce sugli zerbini.
L'altra parte del fronte è formato da ragazzi maleducati, da dispettosi cinquantenni, da sporcaccioni in vena di scopare sulla testa dei vicini le loro schifezze.

Politica europea . la debolezza di un continente



Abbiamo avuto il periodo di pace più lungo che questo continente possa 
rammentare: ci sono stati 60 anni senza conflitti sul suo territorio, tranne per la guerra nella ex Jugoslavia.
Siamo pure in un periodo florido: i nostri antenati non ne ebbero mai di simili.
Cosa non va?
Si dice che sia colpa del troppo benessere, si sostiene che gli europei si sono rammolliti.
Io ritengo invece colpevole la cultura che ha accusato giustamente gli errori del passato come le guerre di religione, il comunismo, il nazionalismi, il colonialismo.
Questa mentalità però non ha proposto nulla di nuovo e si è scordata, in modo un po' infantile, di prendere in considerazione i lati positivi dei periodi storici passati: non tutto è da gettare.
Dentro ogni movimento della storia ci sono lati positivi e non bisogna essere ipocriti: il male non era tutto nel passato e oggi tutto è bene, tutto è positivo.
Soprattutto è il messaggio cristiano che deve essere rivalutato: potrebbe essere il collante di una rinascita culturale, umana, sociale dell'Europa.

Europa cristiana . Cristianesimo e la crisi del vecchio continente


Il Papa ha accennato, forse più dal punto di vista storico che dal punto di vista teologico, della crisi dell'Europa: un Pontefice, a guida di una Chiesa Universale, non può interessare solo dell'Europa.
Eppure il Vecchio Continente è stato al centro della diffusione del messaggio cristiano in tutto il mondo: è sempre stato il continente cristiano nella quasi sua totalità.
I cattolici, i protestanti, gli ortodossi si sono incontrati, scontrati, fatti la guerra per secoli.
Oggi pare che la componente cristiana sia stata dimenticata: a dire il vero l'Europa sta vivendo un periodo di oblio e una profonda decadenza.
Oltre al discorso del Papa si può aggiungere qualcosa: dopo anni di conflitti per nazionalismi, per colonialismo, per l comunismo la vecchia Europa non riesce a ritrovare altri ideali per continuare ad esistere.
Le continue valutazioni critiche, degli ultimi decenni, hanno portato a dare giudizi negativi verso tutto il passato storico europeo.
Queste analisi hanno formato e provocato atteggiamenti nichilisti, di auto distruzione, o solo di indifferenza verso qualsiasi ideale sociale e politico.
Così non si crede più nel futuro e non si investe più nei figli: la bassissima natalità ne è una conseguenza.

Papa . Benedetto XVI parla di pace il libano

Il terrorismo e i poteri economici attentano alla pace odiale: questa intelligente e coraggiosa frase stanno dando un po' di luce in un momento particolare: quello delle manifestazioni per il film che deride Maometto.
Intanto c'è gioca sporco in questo momento e fa paura sapere che siamo in un mondo che ha la voce grossa con gli innocenti e con i poveretti.
C'è chi gioca per la guerra contro l'Islam fanatico, istigandolo, colpendolo, offendendolo, per provocare guerra e morte:  'islam fanatico ha il tempo contato, ma intanto uccide.
Le tradizioni fine a se stesse sono tutte destinate ad estinguere, è solo una faccenda di pazienza e intelligenza:, come quella del papa, Benedetto XVI.

Barboni, emergenti e perdenti che non hanno nulla da perdere



Non ci sono dei contro valori che rispettino i perdenti, o presunti tali: esiste 
quindi una dimensione di individui senza cultura, intesa nel senso ampio del termine, anche se popolare.
Gli esclusi diventano brutti e cattivi: commettono atti ripugnanti, spronati dall'alcool e dalla droga.
I nuovi arrivati poi non sempre trovano l'America, anzi spesso finiscono in condizioni simili da quelle di partenza: altri disperati che agiscono senza i freni inibitori delle tradizioni di origine.

On line . città degradate e delinquenza trionfante


Il degrado delle città e l'allarme criminalità cresce con l'emarginazione dilagante delle periferie.
Una parte della popolazione non si sente inserita nella nostra società: si direbbe che sono totalmente estranee alla cultura attuale, che non è né tollerante, né democratica, né predisposta a comprendere le diversità.
I modelli cosiddetti vincenti sono pure irreali e irraggiungibili: sono ricostruzioni mediatici di uomini di successo a cui tutte le porte sono aperte senza fatica.
Sono uomini che non devono chiedere mai e donne dal fascino irresistibile, poi la dura realtà dimostra che pure i personaggi vincenti hanno vizi, usano stupefacenti e imbrogliano con falsi in bilancio, sono zeppi di debiti, le
donne fuggono da loro.
E' un mondo che non perdona e che, se perdi il lavoro, difficilmente riesci a rientrare nella normalità.