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9 mar 2024

Ottimismo o pessimismo per il futuro?

Abbiamo molti strumenti che nel passato non se li immaginavano neppure, ma tutte le nuove tecnologie necessitano menti aperte, razionali, con un forte senso pratico e un po' di intelligenza creativa, che in molti non si vede. Il lavoro cambierà e i mutamenti saranno rapidi. Il problema sta nella classe dominante europea, formata da autentiche mummie, che ostacolo il nuovo con norme che tendono a bloccarlo. In teoria moltissimi lavori verranno inglobati dal sistema informatico, con l'IA, quindi serviranno solo gente capace e ben istruita, ma molto di meno del passato. Potremmo in pochi anni ridurre il numero dei medici, degli insegnanti, potrebbero sparire gli avvocati e gli autisti. I giudici, grazie a Dio, verrebbero sostituiti da una magistratura intelligente e artificiale, con sentenze rapidissime, eque per tutti. Non ci sarebbe settore non messo in discussione, forse il campo artistico e letterario rimarrebbero ancora umani, ma non molto altro avremmo. Poi i lavori di bassa professionalità o di nessuna professionalità, come quello dei fattorini, dei manovali, dei camerieri, verranno spazzati via quando il costo dei robot sarà inferiore al salario minimo di costoro. Cosa faranno i lavoratori in futuro? Saranno alle spalle di tutto questo, dirigeranno e organizzeranno, ma in tanti, in troppi, non riusciranno ad essere utili e verranno scaricati nelle periferie degradate. Sì, il futuro promette la fine del benessere diffuso e un mondo selettivo, dove chi non si adatterà verrà messo ai margini. Così l'invenzione del Reddito di cittadinanza mi pare un palliativo costoso oltre che pericoloso per gli esclusi. Alla fine il principio che "chi non lavora non mangi neppure" resta sempre attuale e gli esclusi diventano vuoti a perdere. Sinceramente resto del parere che solo l'istruzione salverà molte vite, ma temo che la nostra scuola sia ferma a situazioni ottocentesche, non ci sono più i pennini con l'inchiostro, per la formazione di futuri mezze maniche, come capitava ancora negli anni Sessanta, ma i nostri insegnanti non sono un esempio di inclusione sociale riuscita. Oggi voglio essere cattivo e ricordo che spesso vivono da precari sino a 50 anni, girando l'Italia, prima di arrivare ad avere un posto stabile, di ruolo. Non è colpa loro, non sempre, però qualcosa non funziona, perché se dovessero essere loro a preparare i giovani, con mentalità aperte al futuro, siamo tutti fregati. Internet è uno strumento favoloso, che ti permette di metterti in vista, anche per lavorare, ma in genere i ragazzi si rincoglioniscono con i social, usati pure questi male. Invece si possono avere contatti importanti in tutto il mondo e veder fiorire le proprie attività professionali, generando lavoro anche redditizio. Sì, il futuro lo vedo difficile e duro, spariranno le aristocrazie ridicole, sindacali, clientelari, famigliari, provinciali. Però chi non si adatterà al nuovo lo vedo messo male, scusate, io faccio una profezia, mi diverto un po': "Entro cento anni il 99% dei lavori spariranno e nasceranno solo nuovi lavori, anche di poche ore settimanali, ma saranno per pochi, uno su dieci avrà il suo posto." Cento anni sono tanti e la strage dei mestieri è già iniziata, infatti si cercano tecnici e i lavori di basso livello vengono sempre meno pagati, con salari per Paesi in via di sviluppo. Forse per questo vogliono immigrati non integrabili da noi, per meglio escluderli in ghetti, che potrebbero diventare lager in futuro, giocando sullo scontro etnico. Sì, prima li ospitano, pagandolo 1 o 2 Euro all'ora, poi li ghettizzeranno quando si ribelleranno. Da questo deduco, da tempo, che l'altra faccia del buonismo è il nazismo.

14 set 2023

L'invasione continua e nessuno reagisce.

Le soluzioni ci sono, ma un mondo retrogrado, spilorcio, che spera di rilanciare l'economia con salari da fame, segue la sua logica solita, in cerca di schiavi e festeggia per gli sbarchi.
Poi costoro ingrosseranno le file dei disperati, dei senza futuro delle nostre periferie e renderanno sempre meno vivibili le nostre città, ma chi gioca sporco forse teme il futuro o non lo capisce.
Sicuramente, nei prossimi anni, in qualche decennio, certi lavori spariranno, il lavoro, come lo abbiamo concepito, sta mutando rapidamente e non credo che ci saranno nicchie protette che potranno restare immuni da grossi cambiamenti.
Perché favorire questa invasione barbarica?
Perché invitare i saraceni alla marina, come si diceva un tempo, ovvero far arrivare i tagliagole da noi, impunemente, ospitati e ben nutriti a nostre spese?
Inoltre che futuro lavorativo avranno da noi costoro e i loro numerosi figli?
Già li vediamo in bande nelle strade a fare risse, a rubare, a organizzare stupri verso le infedeli.
Perché trasformare l'Italia in un avamposto delle periferie degradate dei Paesi poveri?
Sì, sicuramente abbiamo degli alleati che si comportano come nemici e vogliono distruggere la concorrenza italiana in questo modo, ma c'è altro.
I nemici interni sono gli scemi che hanno un posto comodo, anche di comando, di esempi ne abbiamo tanti, dalle idiozie insensate sparate dai soliti pennivendoli a pagamento, dai magistrati con le motivazioni delle sentenze che superano l'assurdo delle migliori menti fantasiose.
Sì, abbiamo il popolo che si trova comodo, in ogni settore del mondo lavorativo, degli apparati.
Sono loro che sperano nel soccorso dei saraceni appena sbarcati a Lampedusa?
I bambini caratteriali disturbano e creano caos, per non fare i compiti.
Così molti asociali tendono a creare situazioni ingestibili, con azioni insensate, finalizzate ad impedire cambiamenti, iniziative e mutamenti positivi, nella vita di tutti, come appunto fanno le bande dei teppisti.
Abbiamo chi spera in un futuro islamico per l'Italia in modo da sentirsi dei piccoli sultani, con la tessera sindacale?
Abbiamo chi teme il cambiamento tecnologico futuro e non capendo nulla di computer e confonde la tastiera con la pastiera, spera di fermare tutto con una bella invasione che li riporti a condizioni preindustriali.
Io so solo che prima o poi il futuro arriverà anche da noi, i trogloditi devono rassegnarsi, farsi corsi di informatica di base almeno e non sperare di salvare la loro comoda sedia sotto il sedere con l'aiuto dei tagliagole islamisti.

8 apr 2023

Ricchi e poveri, il gioco sporco di chi detiene il potere.

Siamo ufficialmente in 8 miliardi sulla terra, anche se il dato è discutibile, perché molte realtà sono difficilmente verificabili, come le periferie delle grandi città del Sud del mondo. Comunque uno studio, che pareva serio, afferma che alla fine del secolo gli abitanti del pianeta saranno 6 miliardi, ovvero 2 minardi in meno. Come avverrà questa riduzione? In pratica la concentrazione della ricchezza in poche mani, in una ingiustizia sociale crescente, porterà miseria a larghi strati della popolazione, con le solite conseguenze. Parlo non proprio di fame, ma di condizioni di miseria estrema, con malattie che non saranno curate, con epidemie che non saranno fermate, perché riguardano e riguarderanno gli strati marginali della popolazione mondiale. In pratica si prospetta un olocausto di almeno 2 miliardi di individui, ma certamente saranno di più, contando anche coloro che avrebbero dovuto raggiungere la cifra, complessiva, di 9, o 10 miliardi, quindi tutta gente che nascerà e morirà velocemente. Perché lo chiamo olocausto? Perché si gioca molto sporco in vari modi, con il cambio valutario, ma soprattutto con l'immigrazione. So bene che non si trovano lavoratori, così affermano in molti, abbiamo bisogno di disperati immigrati, così sentenziano, ma poi i salari dei dipendenti più deboli calano e appaiono già i robot in tante realtà. In pratica si cerca di vincere la concorrenza, costosa per gli investimenti e difficile per la tecnologia, per mancanza di esperti, con salari sempre più bassi. Questa corsa al ribasso fa in modo che le condizioni dei lavoratori di bassa specializzazione peggiorino, sia che siano italiani, vecchi immigrati o gente appena sbarcata. Quindi è evidente la strategia, l'immigrazione serve per far peggiorare le condizioni di vita dei ceti più deboli, italiani o stranieri che siano. Il risultato è evidente, abbiamo tante periferie miserabili con crimine e condizioni di vita sempre peggiori per tutti. Infatti la povertà la si vince esportando istruzione e capacità professionali, per tutte le potenzialità personali, invece si rischia di emarginare molti disperati, che per motivi culturali, con le loro religioni fataliste e anti razionali, sono destinati a morire di stenti. Così l'integrazione, che qualcuno, con una frasetta infelice, ridondante e retorica, oltre che vuota, dice sicura perché "siamo tutti umani", sarà possibile solo per chi saprà avvicinarsi alla cultura tecnologica, spietata e super efficiente, vincente. L'intelligenza Artificiale sarà terribile, il lavoro sarà per chi si saprà districare nel pensiero razionale. Combattere l'immigrazione significa dare un futuro ai nostri poveri, a coloro che lo diventeranno in futuro, invece i migliardi buttati per l'accoglienza potrebbero servire per diffondere da loro un pensiero tecnico e scientifico tutto occidentale, che permetterà a loro di sopravvivere dal futuro olocausto. La logica del profitto non perdona e schiaccia i vinti, così diamo a costoro non i centesimi in strada, ma i mezzi per poter lavorare e la tecnica per campare. Visto che è Pasqua posso sperare che anche il messaggio cristiano, che ha sposato il pensiero greco e occidentale, per chi non lo sapesse i 4 Vangeli furono scritti subito in greco, si diffonda il più possibile su tRicchi e poveri, il gioco sporco di chi detiene il potere. Siamo ufficialmente in 8 miliardi sulla terra, anche se il dato è discutibile, perché molte realtà sono difficilmente verificabili, come le periferie delle grandi città del Sud del mondo. Comunque uno studio, che pareva serio, afferma che alla fine del secolo gli abitanti del pianeta saranno 6 miliardi, ovvero 2 minardi in meno. Come avverrà questa riduzione? In pratica la concentrazione della ricchezza in poche mani, in una ingiustizia sociale crescente, porterà miseria a larghi strati della popolazione, con le solite conseguenze. Parlo non proprio di fame, ma di condizioni di miseria estrema, con malattie che non saranno curate, con epidemie che non saranno fermate, perché riguardano e riguarderanno gli strati marginali della popolazione mondiale. In pratica si prospetta un olocausto di almeno 2 miliardi di individui, ma certamente saranno di più, contando anche coloro che avrebbero dovuto raggiungere la cifra, complessiva, di 9, o 10 miliardi, quindi tutta gente che nascerà e morirà velocemente. Perché lo chiamo olocausto? Perché si gioca molto sporco in vari modi, con il cambio valutario, ma soprattutto con l'immigrazione. So bene che non si trovano lavoratori, così affermano in molti, abbiamo bisogno di disperati immigrati, così sentenziano, ma poi i salari dei dipendenti più deboli calano e appaiono già i robot in tante realtà. In pratica si cerca di vincere la concorrenza, costosa per gli investimenti e difficile per la tecnologia, per mancanza di esperti, con salari sempre più bassi. Questa corsa al ribasso fa in modo che le condizioni dei lavoratori di bassa specializzazione peggiorino, sia che siano italiani, vecchi immigrati o gente appena sbarcata. Quindi è evidente la strategia, l'immigrazione serve per far peggiorare le condizioni di vita dei ceti più deboli, italiani o stranieri che siano. Il risultato è evidente, abbiamo tante periferie miserabili con crimine e condizioni di vita sempre peggiori per tutti. Infatti la povertà la si vince esportando istruzione e capacità professionali, per tutte le potenzialità personali, invece si rischia di emarginare molti disperati, che per motivi culturali, con le loro religioni fataliste e anti razionali, sono destinati a morire di stenti. Così l'integrazione, che qualcuno, con una frasetta infelice, ridondante e retorica, oltre che vuota, dice sicura perché "siamo tutti umani", sarà possibile solo per chi saprà avvicinarsi alla cultura tecnologica, spietata e super efficiente, vincente. L'intelligenza Artificiale sarà terribile, il lavoro sarà per chi si saprà districare nel pensiero razionale. Combattere l'immigrazione significa dare un futuro ai nostri poveri, a coloro che lo diventeranno in futuro, invece i migliardi buttati per l'accoglienza potrebbero servire per diffondere da loro un pensiero tecnico e scientifico tutto occidentale, che permetterà a loro di sopravvivere dal futuro olocausto. La logica del profitto nonutta la Terra. Più cristiani razionali e sensati abbiamo in questo mondo meno tagliagole avremo, meno morti di fame ci saranno, perché incapaci di coltivare o lavorare, ma sempre in attesa del fato divino. Io non voglio poi essere giudicato da Dio come un accogliente che ha favorito il più grande crimine dell'Umanità, l'olocausto per fame, per stenti e malattie curabili di miliardi di individui. Avendo una fede cristiana, non dogmatica e non bigotta, che mi impone il buon senso, non mi rimane che lottare contro il marciume sottoculturale. Buona Pasqua a tutti.

27 ago 2023

I figli degli immigrati senza futuro.

Poi ci sarà l'eccezione, vera o falsa che sia, presentata per gli allocchi sulla stampa, ma il futuro dei figli degli immigrati è nero.
Per entrare nel futuro bisogna avere una mente razionale, un pensiero lucido e senza rassegnarsi al fato, al destino, che deve essere previsto.
Questi figli di nessuno, dal punto di vista culturale, ricordano, forse in posizione peggiori, i loro simili nelle periferie degradate del Sud del Mondo, o degli Stati Uniti.
Il futuro di costoro, per arroganti che siano, è solito, carcere e morte precoce.
I figli dei primi migranti sono vittime dell'accoglienza buonista, di chi parla perché ha la bocca.
Hanno la loro cultura originaria che si confonde nella nostra, nella versione che gli arriva da una scuola che non si sa adattare alla realtà, forse non si è mai adattata. 
Questi strani esseri non hanno futuro da noi, ma neppure nel loro Paese di origine e così, forti della sensazione di impunità, che dà a loro l'applicazione delle nostre leggi, attaccano i più deboli, comportandosi come ratti famelici in branco.
Le nuove baby gang, fenomeno sconosciuto di fatto da noi, vengono poi difese dai soliti sociologi da salotto, con tesi tanto vuote quando inutili, che tendono a incolpare noi, le vittime.
Sì, lo stupro è sempre colpa delle stuprate, secondo gli avvocati delle cause perse, in questo caso la colpa cade sulla vecchina che va al cimitero per trovare i suoi cari, oppure al ragazzino che va a scuola e prende il treno.
Il gioco sporco non ha pudore e gli stessi farabutti, che difesero per decenni i corrotti e i corruttori, oggi difendono gli stupratori multietnici, i ladri di case, di gente che vive con la pensione minima, dopo una vita di lavoro.
Perché abbiamo tutti questi Azzeccagarbugli di manzoniana memoria?
Gli istrioni sono tanti e campano grazie agli intrighi, ai favori e ai vantaggi che ottengono servendo i signorotti di turno, un tempo erano i nobili prepotenti ed arroganti.
Oggi i fetenti sono gli istrioni della politica, che stanno con il farabutto in affari, che gestisce malamente, per fare un esempio, le autostrade o le ferrovie, ma anche la sanità, un tempo pubblica ed oggi sempre più a pagamento, per far arricchire  costoro.
Dietro questo schifo, questi individui da rinchiudere a vita nelle patrie galere, abbiamo i loro servizievoli pennivendoli, gli opinionisti che scrivono, ma nessuno legge, con la pubblicità sulla stampa nazionale, sempre a nostre spese.
Chi è responsabile di tutto questo?
Siamo noi, tutte le volte che abbassiamo la testa davanti a interessi sporchi, tanto il prete ti benedirà se sarai accogliente, il politico avrà uno sguardo di favore nel concorso, sarai ben visto dal popolo dei minchioni, sempre pronti a calunniare, rigorosamente alle spalle, chi resta onesto.
Per ora pagheranno le vecchiette sole, gli anziani che passano al parco, i ragazzini che si nascondono in camera per la paura dei bulli.
Ci sarà una giustizia?
Io lo spero e la pagheranno tutti questi schifosi accoglienti, che dai loro pulpiti, laici o religiosi che siano, difendono lo schifo, il marcio che avanza, io dico anche i loro soci pedofili, da nascondere con i traffici criminali.
Non giudichiamo, dicono, urlano, questi schifosi esseri.

8 nov 2010

sa bene che Fini senza di lui non ha futuro e che non sarà mai il capo della destra, dopo lo strappo con Futuro e Libertà.

 



Le ideologie in Italia hanno fatto le radici e in molti non scordano che Fini fu un uomo di destra con simpatie particolari.

Oggi la sua collocazione al centro pare ovvia e naturale, ma il grosso del suo ……. esercito è rimasto con il premier.

Invece Berlusconi continua a rimaner attaccato alla sua zattera, che pare indistruttibile: sa bene che Fini senza di lui non ha futuro e che non sarà mai il capo della destra, dopo lo strappo con Futuro e Libertà.

In gioco non è solo il futuro politico di Fini e Berlusconi: c'è l'avvenire del Paese, non solo politico, ma pure economico.

4 ott 2010

Questo è solo l'inizio, ne vedremo delle belle in futuro e il futuro si fa sempre più nero, sempre più nero: per tutto questo noi, di Notizie News, ringraziamo i Democristiani intrallazzoni, i leghisti parolai, la sinistra demagogica e affaristica, c

Milano Nuova è una lista civica per ….immigrati: a promuoverla è il presidente della comunità islamica di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari

"Non importa se non eleggeremo nessuno - ha aggiunto - Quello che conta e' dare la possibilità a tutti gli stranieri di sentirsi parte della citta'. Sara' un segnale importante per Milano''.

Questo è solo l'inizio, ne vedremo delle belle in futuro e il futuro si fa sempre più nero, sempre più nero: per tutto questo noi, di Notizie News, ringraziamo i Democristiani intrallazzoni, i leghisti parolai, la sinistra demagogica e affaristica, con i sindacati.

Un particolare ringraziamento va al Cardinale Tettamanzi, per la sua ...politica sociale e interessata: tutti costoro stanno svendendo il futuro nostro, dei nostri figli e nipoti.

Grazie di cuore a tutti questi........

Le parolacce non si possono usare, scusate, non le userò.

22 apr 2015

Giornata della terra 2015, biodiversità e futuro

La guerra contro l'effetto serra sarà vinta, prima o poi, ma un'altra grande battaglia, poco sentita dagli speculatori finanziari ci riguarda, in futuro in particolare: è la guerra per la biodiversità, che deve essere combattuta con impegni e intelligenza.
Senza biodiversità la terra non avrà futuro, l'umanità non avrà futuro, mentre in pochi se ne preoccupano.
La battaglia deve essere combattuta su più fronti, il primo contro la crescita insensata della specie umana, che occupa ogni nicchia della Terra, poi con il rispetto delle aree verdi non coltivate, tutte, dalle foreste tropicali, sino ai deserti di ghiaccio dei poli.
Senza questa battaglia, da vincere, non ci sarà futuro per l'uomo.



9 gen 2024

La guerra del futuro.

Ormai il coraggio individuale in battaglia appartiene al passato, in futuro e di fatto anche il presente promette la nascita di eserciti senza soldati, ma solo con robot.
I robot sono militari ideali, senza paura, pronti a morire, o meglio, a finire distrutti, senza emozioni.
Immaginare la formazioni di questi eserciti pare ancora entrare nella fantascienza, ma già oggi potrebbero essere creati.
La tecnologia avanza rapidissima e probabilmente non si vedono truppe robotiche, ma solo qualche mezzo isolato, per operazioni particolarmente pericolose, solo per una questione di visione retrograda della realtà, non ancora pronta al cambiamento.
Come saranno le guerre del futuro?
Un fatto è certo, i morti saranno solo dei civili, i nemici saranno i popoli fermi al passato e le nuove tecniche, le nuove tecnologie segneranno la distanza tra forme di società medioevali contro una versione tecnocratica, fredda, anzi gelida e disumana probabilmente.
Il conflitto israeliano palestinese pare un anticipo, le forze in campo non hanno neppure lontanamente una possibilità di confronto, gli israeliani possiedono uno degli eserciti più avanzati al mondo e i palestinesi utilizzano solo l'arma del terrorismo.
In pratica già oggi si nota che a morire sono stati e sono solo i civili, prima israeliani, per l'attacco terroristico, poi i civili palestinesi, dove ci sono nascosti i combattenti.
In futuro vedremo eserciti senza esseri umani, che faranno rastrellamenti, io temo pure pulizie etniche malamente celate, dove appunto i morti non saranno i combattenti in armi, ma solo i civili, donne, vecchi e bambini in gran quantità.
Cosa si può fare per la pace?
Oltre alle parole e alle preghiere si deve vedere la situazione attuale per quello che è, abbiamo milioni e forse miliardi di individui che rischiano di essere solo dei vuoti a perdere, inadatti al futuro.
Costoro potrebbero diventare gli strumenti, la base di tutti i fondamentalismi, con azioni feroci e risposte ancora più terrificanti, come sta capitando già ora in Palestina.
La pace si porta solo diffondendo una cultura di pace, che non sta nelle buone parole e nei buoni sentimenti, ma in una cultura diffusa verso tutti che permetta a costoro di uscire dal Medioevo e li trasformi in esseri razionali, pensanti.
La pace la si ottiene con lo sviluppo economico e tecnologico, con il pensiero razionale e logico occidentale.
Invece i ghetti e le periferie degradate da noi, le megalopoli da loro, aprono a soluzioni terrificanti, con genocidi futuri.

11 dic 2023

Celebrazione della Giornata internazionale della montagna 2023 Tavola rotonda “Ecosistemi montani nel 2050”


 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

 Aosta, lunedì 11 dicembre 2023

 

Celebrazione della Giornata internazionale della montagna 2023

 Tavola rotonda "Ecosistemi montani nel 2050"

 

 

L'Assessorato degli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la Montagna informa che si è svolta questa mattina, nella Sala Olivero del Forte di Bard, la Tavola rotonda "Ecosistemi montani nel 2050", promossa dall'Assessorato in collaborazione con Europe Direct Vallée d'Aoste, del Dipartimento politiche strutturali e affari europei, nel corso della quale l'Assessore Luciano Caveri ha dialogato con vari esperti di alpinismo, parchi e aree protette, villaggi e città del futuro, ampelografia e enologia, biologia, zoologia e ricerca, per capire come potrà presentarsi la Valle d'Aosta tra trent'anni.

I relatori coinvolti dall'Assessore hanno cercato di effettuare una proiezione del sistema montano valdostano dal proprio punto di vista.

Collegato da remoto dall'Oregon, Massimo Bionaz, professore dell'Oregon State University, ex allievo dell'Institut agricole régional, ha illustrato la differenza tra la tipologia di montagne presenti in Oregon e quelle valdostane, per soffermarsi poi sulle similitudini che caratterizzano i due territori, chiamati ad affrontare questioni comuni quali il cambiamento climatico, la tutela dell'ambiente, il lavoro in campo agricolo e il futuro dell'allevamento per la produzione di carne e latte.

Rocco Scolozzi, ricercatore dell'Università di Trento e divulgatore scientifico, è intervenuto on line tratteggiando i diversi atteggiamenti che si possono avere rispetto al futuro per evidenziare la necessità di essere lungimiranti e capaci di adattarsi ai cambiamenti che ci attendono (tra questi, oltre al cambiamento climatico, vi è il calo demografico), così da essere, per le generazioni a venire, 'dei buoni antenati'.

Dell'impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura ha parlato, invece, Giulio Moriondo, ricercatore in campo vitivinicolo, che ha illustrato le possibili ripercussioni sull'economia del sistema regionale, anche in termini di concorrenza esercitata dai Paesi che di recente hanno avviato la produzione vinicola. Dinanzi alla perdita di superficie coltivabile, alla siccità e all'impoverimento dei terreni si dovrà rispondere con un'attenzione e una cura ulteriore del suolo, che potrà passare anche dal recupero e mantenimento dei terrazzamenti che contraddistinguono il nostro territorio.

Federica Bieller, Presidente di Funivie Monte Bianco, esperta di marketing e turismo, si è rivolta, in particolare, ai numerosi studenti presenti in sala per evidenziare che la vera risorsa sono i giovani cui è chiesto di ripensare il futuro comune. La promozione turistica della Valle d'Aosta si dovrà basare sulla tecnologia unita alla capacità di emozionare, di regalare esperienze e di suscitare sentimenti in chi decide di visitare la regione. In tal senso, grande attenzione dovrà essere rivolta alla diversificazione dell'offerta turistica, che dovrà coniugare tipicità, qualità e bellezza.

Il Direttore del Parco nazionale del Gran Paradiso, Bruno Bassano, ha evidenziato come il Parco rappresenti un luogo significativo per la raccolta di dati ed ha approfondito le conseguenze del cambiamento climatico soprattutto sulla flora e la fauna valdostane. Alcuni fenomeni connessi all'aumento delle temperature sono già visibili, tra cui lo spostamento degli animali in zone altimetriche più elevate, la perdita di umidità dei suoli (che potrebbe generare problemi di desertificazione) e l'abbandono di attività antropiche nelle vallate.

Joel Bérard, ex allievo dell'Institut agricole régional, ora responsabile del Dipartimento sistema di produzione animale e salute animale dell'Istituto Agroscope di Friburgo, si è soffermato sul concetto di qualità in campo agroalimentare, che dovrà assumere in futuro una valenza più ampia, tale da inglobare anche la modalità con cui avvengono le produzioni e la sostenibilità ambientale.

Alex Armand, professore associato di economia alla Nova School of Business and Economics dell'Universidade Nova de Lisboa, esperto di dinamiche comportamentali nel contesto socio-politico attuale, ha rimarcato l'importanza di essere lungimiranti, così da rispondere ai cambiamenti in corso che possono anche porsi come opportunità, se affrontati correttamente. Sempre Armand ha accennato alle nuove tecnologie che potranno essere uno strumento utile per rispondere alle sfide, specie da parte dei giovani che hanno migliore attitudine all'utilizzo di tali strumenti.

In ultimo, Ezio Marlier, Presidente dell'Unione Valdostana Guide Alta Montagna, ha sottolineato che la Valle d'Aosta è una filiera e le guide alpine sono un anello di questo scenario: partendo dalle tradizioni occorre valorizzare la qualità e mantenere i mestieri del territorio, adeguandosi e trasformandoli tenendo conto delle esigenze del momento.

In conclusione dei lavori, l'Assessore Caveri ha ricordato come "la Valle d'Aosta sarà, nel 2050, una comunità demografica di piccole dimensioni ed è auspicabile che abbia una sua coscienza civica, una forte autenticità e che sia capace di difendere il proprio senso di identità inclusiva e i propri valori, tra i quali quelli che hanno portato all'affermazione della sua autonomia".

 

 

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Fonte: Assessorato degli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la Montagna – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 

 

 



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23 gen 2024

#VDA ORIENTA: quali prospettive dopo il diploma? Presentato il 1° salone dell’orientamento in Valle d'Aosta



Il mar 23 gen 2024, 16:17 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


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COMUNICATO STAMPA

 Aosta, martedì 23 gennaio 2024

 

 

#VDA ORIENTA: quali prospettive dopo il diploma?

Presentato il 1° salone dell'orientamento in Valle d'Aosta

 

Gli Assessorati dello Sviluppo economico, Formazione, Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile e Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali comunicano che oggi, martedì 23 gennaio 2024 è stato presentato il 1° salone dell'orientamento organizzato in Valle d'Aosta per supportare i giovani nella scelta consapevole del loro futuro

"Metti a fuoco il tuo futuro! Fai di te un'opera d'arte" è il claim che caratterizza la campagna di comunicazione che mette al centro opere pittoriche del passato raffiguranti mestieri quali fonte di ispirazione. La "mosaicatura" delle immagini simboleggia l'indecisione e l'incertezza che molti ragazzi vivono nella scelta post diploma e che con #VDAorienta si cercherà di superare.

Teatro dell'iniziativa sarà piazza Chanoux, che all'interno della tensostruttura già presente per la Foire, che sarà opportunamente riallestita, ospiterà l'8 e il 9 febbraio prossimi, Università, Accademie, ITS, Associazioni, Istituzioni, Centri per l'impiego regionali e Agenzie per il lavoro. L'obiettivo è quello di fornire ai giovani e alle loro famiglie strumenti utili per conoscere le opportunità post diploma, accademiche, formative e lavorative, e favorire una scelta ponderata e consapevole del proprio futuro.

Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale Ceralacca, nell'ambito del progetto "Il cielo in una pentola", progetto di avvicinamento al lavoro delle persone con disabilità, sarà allestito all'interno del padiglione un break corner che darà l'opportunità ai visitatori di fare una pausa golosa durante la visita.

Nelle mattinate di giovedì 8 e di venerdì 9 febbraio, dalle 08.00 alle 13.30, l'ingresso alla tensostruttura è riservato agli studenti delle classi IV delle scuole secondarie di secondo grado e alle classi II, III e IV del sistema di IeFP. Nel pomeriggio di giovedì 8 febbraio, dalle 14.30 alle 18.00, è prevista l'apertura al pubblico del padiglione e l'accesso libero agli stand presenti.

Per gli studenti e le studentesse delle classi IV delle scuole secondarie di secondo grado e delle classi II, III e IV del sistema di IeFP, che saranno circa 850, saranno organizzati inoltre diversi workshop, in diverse sedi satellite, che daranno ai giovani l'opportunità di approfondire tematiche differenti, tra cui la costruzione di un CV efficace, la  presentazione del sistema universitario, la simulazione dei test di ingresso di diverse facoltà, la conoscenza del sistema ITS. Non mancheranno poi approfondimenti sulle opportunità di studio e lavoro all'estero, informazioni sulle borse di studio e agevolazioni, nonché la conoscenza di alcune imprese strategiche regionali.

Infine all'interno dei workshop TalkToME, sarà data la possibilità a studenti e studentesse di incontrare testimonial di vari contesti produttivi del territorio che dialogheranno con loro, raccontando la propria esperienza formativa e di crescita professionale al fine di fornire spunti interessanti sulla conoscenza del mondo del lavoro e sulle professioni.

Nel corso della manifestazione vi saranno inoltre due eventi aperti al pubblico. Giovedì 8 febbraio alle ore 16.30 presso il padiglione di #VDAorienta è previsto l'incontro con Leonardo Lotto, che dopo aver concluso il percorso di studi presso l'Università Bocconi si è brillantemente laureato al Cems di Londra con il Master CEMS in International Management. La scelta del percorso di studi, l'esperienza all'estero e le aspirazioni future saranno al centro del suo speech dove si parlerà di giovani con i giovani.

Venerdì 9 febbraio alle ore 18.00 al Teatro Giacosa si continuerà a parlare di giovani, ma con la voce dell'esperto. Ospite di "Sogni e professioni: Destinazione futuro" sarà infatti la nota psicoterapeuta Stefania Andreoli che cercherà di supportare con un'attenta analisi i giovani chiamati ad affrontare una delle sfide più impegnative, ovvero quella della scelta rispetto al proprio futuro. Con l'aiuto di Luna Esposito, content creator della community Will, si stimolerà un dialogo interattivo con il pubblico.

Per conoscere tutte le realtà formative, accademiche e istituzionali presenti al salone è possibile consultare il link di progetto https://www.vdalavora.it/vda-orienta/.

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Fonte: Assessorato dello Sviluppo economico, Formazione, Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile – Ufficio stampa Regione autonoma Valle d'Aosta

 

 



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24 lug 2023

Il mondo cambia e il futuro è nero.

Non servono migranti, ma tecnici capaci per trasformare tutti i servizi di basso livello in lavori assolti da macchine, robot e da computer con Intelligenza Artificiale.
Il dramma futuro sta in questo fatto economico e nessun reddito di cittadinanza potrà salvare costoro, anzi peggiorerà la situazione.
In pratica, per la prima volta della storia umana, il lavoro non muta, ma sparisce.
Le macchine in agricoltura tolsero lavoro nei campi, ma i braccianti e i contadini poveri si trasferirono in città e divennero operai.
Poi nacque una classe impiegatizia, ancora molto diffusa, che permise, con la prima automatizzazione, di sostituire gli operai con i colletti bianchi, almeno in parte.
Crebbe anche la disoccupazione e la sotto occupazione, che oggi aumenta sempre più, ovvero spesso chi non ha capacità professionali particolari deve subire la concorrenza dei migranti, per salari sempre più bassi, da fame, dentro la legalità o spesso con il lavoro nero, da noi sempre diffuso.
Così abbiamo sempre meno operai, quelli che ci sono sono sempre più specializzati e sono tecnici ormai, abbiamo sempre meno impiegati, che si trasformano in esperti informatici, con gli esclusi che si rubano i pochi lavori sotto pagati, da fame vera, contrastando gli immigrati.
In questa situazione sociale ed economica abbiamo il crescere dell'emarginazione sociale, di tanti immigrati, quasi tutti e di italiani, che vivono spesso al limite della legalità e anche oltre.
Il crimine cresce e favorirà politiche fortemente repressive, la disperazione e il degrado pure.
Questo avviene in tutto il mondo, non solo in Italia e la politica dell'accoglienza ne amplifica gli effetti disastrosi.
Quindi in avvenire non il sole splendente avremo, come sognavano i socialisti agli inizia del Novecento, ma ci sarà il terrorismo islamico, la criminalità e le repressioni feroci di tutto questo degrado. 
Siamo in 8 miliardi su questo pianeta, ma conoscendo la storia, le condizioni igieniche e sanitarie nel Sud del mondo, ma anche tra noi, nelle periferie degradate, non rimane che attendere che le epidemie facciano il loro corso e ricorso storico.
Prevedere  moltissimi morti in futuro, in un mondo dove la sanità è sempre più un privilegio per ricchi, mi pare una logica conseguenza di ciò che sta capitando.
Non sono un profeta di sciagure, ma la natalità tra i poveri e la bassa natalità tra gente, come da noi in Italia, dove possono uscire tecnici specializzati, è peggio della peste nera, per il futuro.
Tanti figli tra i poveri del mondo significa meno possibilità di preparazione scolastica, possibilità già basse oggi, tra costoro, quindi avremo altri manovali, braccianti o emarginati dannosi.
In conseguenza la scelta di far arrivare disperati da noi porterà a situazioni da guerra civile.
Daremo la caccia ai delinquenti e ai rivoltosi con i robots killer?
Potrebbero esserci altre soluzioni ancora più feroci e più celate, come provocare epidemie o mortalità per la presenza di sostanze tossiche in certi quartieri, tra certa gente che crea problemi sociali.
Tutto questo potrà essere organizzato tranquillamente da casa, senza esporsi e farsi riconoscere.
So già che qualcuno, con l'arrivo dell'IA, sta fantasticando soluzioni simili, che poi temo non saranno nemmeno troppo complicate e i burocrati e anche i tecnici temo non sapranno prevenire.
Sono sempre pessimista?
La soluzione si chiama sempre istruzione diffusa, con leggi durissime, per esempio contro chi impedisce di far studiare le donne, che poi hanno il compito di istruire i figli.
Una mamma ignorante genera figli ignoranti, fatalisti, stupidi e potenzialmente pericolosi per tutti, quindi per vincere serve la conoscenza, ma non sento nessuno che la propone per vincere contro il male che avanza.
Più le donne studiano e meno figli fanno, secondo alcuni dati statistici sicuramente validi. 
I buonisti poi sono il male assoluto su questa terra, per stupidità o per ipocrisia perfida e ci stanno preparando un futuro da incubo.

14 lug 2023

L'integrazione dei migranti è solo una grande menzogna.

Per prima cosa loro hanno il diritto a non integrarsi nella nostra cultura, ma non sono i soli, abbiamo troppi ragazzi italiani senza futuro, che alla fine della scuola non sanno leggere, scrivere e far di conto, come si diceva un tempo.
Mi dispiace, ma per tutti costoro non ci sarà avvenire, il mondo avanza a passi rapidi e chi non si adatterà verrà scartato, emarginato.
È ingiusto, terribile e disumano, ma è questa la legge vincente, da sempre, su questa terra.
Quindi chi non vorrà integrarsi non ha futuro e per integrato non intendo l'idiota che gioca con il telefonino tutto il giorno, crede a tutte le idiozie che gli propinano  ed è umano, ovvero accetta tutte le scemenze dette, le banalità sputate da qualche pennivendolo televisivo, con il politicante al seguito.
Essere integrati significa sapersi muovere nell'ambito delle nuove tecnologie, ovvero sfruttarle, però togliendo spazio ai lavori manuali e facili da eseguire, senza professionalità, oltre, ormai è certo, anche ai lavori d'ufficio e di basso livello professionale anche nelle libere professioni.
Il futuro sarà duro, durissimo, per chi non saprà usare la logica matematica, la razionalità e non saprà scrivere anche solo un breve testo coinciso e mirato.
Tutto il popolo dei migranti, tranne per  le solite eccezioni, sarà escluso dallo sviluppo tecnologico che verrà.
Quindi, mi ripeto, la massa dei migranti serve per distruggere ciò che rimane dello Stato sociale, da rendere ingestibile la spesa sociale, per i ceti poveri.
Così la sanità pubblica sta diventando un ricordo lontano, chi non paga non avrà più diritto alla salute.
Non si potrà dare a tutti gli sbarcati un servizio sanitario,  redditi aggiuntivi ed altro, per figli e malati, perché lo Stato farebbe bancarotta.
Uno dei fini di questa migrazione di massa, da parte di chi la sprona e la favorisce, è appunto quello di distruggere lo Stato sociale, far crollare i salari, che non saranno salvati da redditi minimi, perché il lavoro nero è sempre in agguato.
Quando non ci saranno più differenze tra le baraccopoli del Sud del mondo e le nostre periferie la politica dell'accoglienza sarà al suo massimo livello.
Così le malattie, le nuove pestilenze, faranno il loro lavoro e chi avrà le capacità scientifiche per difendersi si difenderà, mentre le mattanze saranno terribili dove trionferà la miseria nera.
Questi fatti sono già tutti visti e rivisti, basta studiare la storia, conoscere il passato per capire cosa ci attende nel futuro.
Quindi non serve integrare questi falsi profughi, che non sono integrabili, che fanno violenze, rapine, spaccio e stupri, aprendo a soluzioni terrificanti in futuro, magari con i robot killer, che già esistono.
Non credo che lo starnazzare di qualche buonista ipocrita ci salverà e li salverà dall'orrore che verrà.
Mi ripeto, serve una cultura e un modo di pensare per permettere a loro di crescere a casa loro, di lavorare dove hanno terra, sole e vento, per produrre energia elettrica, per esempio, per estrarre minerali, senza svenderli alle grandi compagnie, creando benessere a casa loro e non rubare da noi i lavori che non sono ancora svolti con le macchine perché i caporali mafiosi non vogliono.
Mi dispiace, la differenza futura tra vincitori e vinti starà tutta nel pensiero, chi saprà utilizzare la razionalità vincerà, chi vive nel medioevo culturale sarà sconfitto.

24 ott 2023

Lavoro e futuro, cosa ci attende.

Ora, potrei fregarmene, ma sono ugualmente preoccupato, non perché tema le nuove tecnologie, ma perché so bene che ci attende una rivoluzione sociale.
Come avverrà non si può sapere, potrà essere rapida o anche molto lenta, comunque sarà sempre dolorosa.
Le notizie di cronaca sono contraddittorie e confuse, ma io mi baso sui fatti, ovvero Amazon assume robot alle catene di montaggio, lo fanno anche aziende nazionali, appaiono anche nei ristoranti, solo pochi per ora, come camerieri.
Dopo aver sperato e annunciato il fallimento dell'intelligenza Artificiale si scopre che Chat Gpt, della Microsoft, ha un valore sul mercato di circa 80 miliardi di dollari e ne è costata 10 miliardi.
Tutto questo è avvenuto in pochi mesi e quello che appare l'affare del secolo, seguita prontamente da Google, ma anche altri si stanno muovendo, dimostra che non è possibile fermare il progresso.
Sì, non è la solita banalità, ma da sempre si vuole risparmiare sul costo del lavoro, che però si è sempre trasformato nel tempo, passando da un lavoro ad un altro.
I contadini si sono trasformati in operai, poi molti sono diventati impiegati ed altro..
Sarà così anche in futuro?
Studi statistici parlano che in 10 anni spariranno 300 milioni di posti di lavoro sulla terra.
A lavorare oggi, sul nostro pianeta, abbiamo 2 miliardi e 800 milioni di individui, mentre i disoccupati e i sottoccupati sono circa un miliardo.
Ora a rischio abbiamo i guidatori di taxi, oltre agli altri autisti di mezzi pubblici, poi abbiamo chi porta pacchi ed altro a domicilio, oggi si propongono i droni.
I lavori ripetitivi, nelle aziende, nei magazzini, sono a rischio e prima o poi pure certi lavori agricoli, che per ora si cerca di svolgere ancora manualmente, spariranno.
La sorpresa sta nei lavori dei centralinisti, degli uffici di informazione, che  sono già messi a dura prova e il personale è già stato sostituito, in gran parte, con l'IA.
In pratica non esiste lavoro, con le giuste applicazioni, che non potrà essere affiancato prima e poi sostituito da una macchina.
Ovviamente l'uomo sarà sempre alle spalle di tutto questo, ma quanti lavoreranno non si sa e chi avrà le doti giuste invece si sa.
Saranno coloro che possiedono una cultura tecnica, scientifica, ma anche generale e di base.
Quindi i 300 milioni di posti persi in 10 anni sono solo un assaggio di ciò che ci attende.
Come difendere il futuro dei nostri figli e nipoti?
La tigre in questo caso va cavalcata e non affrontata, ma a questo punto mi chiedo e mi rispondo.
Chi sono e chi saranno i perdenti sociali del futuro?
Coloro che non sanno adattarsi alla realtà che avanza, coloro che non sanno agire secondo i principi della razionalità.
Io penso a tutti coloro che sono in crisi per motivi culturali già oggi, i sottopagati fattorini del cibo a domicilio, i tanti manovali che continuano a sbarcare a Lampedusa.
Sì, quelli messi peggio sono i non integrabili per motivi culturali, gli islamici, che si stanno trasformando in islamisti in massa. 
Non ho trovato dati diretti su questo argomento, ma so bene che i più poveri della terra sono loro, a casa loro, ma anche da noi, escludendo gli sceicchi e i trafficanti più o meno illegali.
Sì, ne sono certo, loro saranno quelli messi peggio nei prossimi decenni e risponderanno con il terrorismo, contro gli infedeli che li affamano, così pensano loro, li ammassano in quartieri ghetto tra miseria e degrado.
Infatti il ceto medio e medio alto nei Paesi islamici sono formati da infedeli, cristiani copti in Egitto, gli armeni e caldei anche in Arabia Saudita.
Sì, gli infedeli sanno sempre far meglio di loro e questo provoca rabbia, desiderio di vendetta.
Quindi le periferie islamizzate d'Europa esploderanno, prima o poi.
Vedremo rivolte e violenze di ogni genere anche a casa loro.
Io sono certo di un fatto, o loro cambiano e rinunciano all'assolutismo religiose e alla loro logica malsana di controllo medioevale del mondo, oppure finiranno in ghetti infernali, con le conseguenze solite e storiche.
Pochi sanno che i lager, i campi di concentramento di tutti i generi, provocano morte in massa per le condizioni igieniche e per la diffusione delle malattie dovute alla concentrazione delle persone.
La speranza di vita per i reclusi in questi luoghi può essere di uno o due anni, in modo che tutti muoiano in poco tempo.
Le periferie degradate si possono trasformare in ghetti e in caso di gravi problemi di ordine pubblico, anche in veri lager serrati.
Chi ha favorito queste migrazioni in Europa sapeva bene che il futuro per i non integrati sarà la morte, la miseria di esistenze negli stenti.
Questo si chiama pulizia etnica, celata molto male.
Combattere contro l'immigrazione illegale e di massa significa solo fare il loro bene. 
Loro hanno bisogno di rinnovare il loro patrimonio culturale, come hanno fatto e fanno i giapponesi e i cinesi, che hanno accettato il pensiero scientifico occidentale.
Per fare questo però dovrebbero rinunciare all'assolutismo religioso e al fatalismo irrazionale, ovvero di fatto rinunciare all'Islam.

30 apr 2011

Ultimissima - Razzismo oggi in Italia xenofobia all'italiana, pericoli e degenerazioni


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Questo è razzismo?
No, è fame, vera e autentica miseria, perché, sotto lo stipendio minimo si fa letteralmente la fame, specialmente se si hanno figli da mantenere.
Per questo motivo gli italiani non fanno più figli: perché non c'è lavoro, non ci sono case o si trovano a prezzi altissimi, per colpa di una politica sbagliata, una cultura demagogica sindacale per gli immobili, per la mentalità dell'investimento in immobili piuttosto che nel mercato finanziario.
La faciloneria dei nostri politici pare sempre più lontana e l'invito ad accettare i nuovi arrivati suona come qualcosa di insostenibile, per chi è già al limite.
In Italia non esiste razzismo e poi bisognerebbe specificare esattamente cosa sia razzismo: da noi esistono paure antiche e nuove che si confondono.
La gente teme per il futuro e anche per questo non si fanno figli: pure la speranza ci hanno rubata, mai come in questa epoca il futuro è nebuloso e minaccioso, come un temporale estivo.
Perché gli italiani non vogliono i nuovi immigrati?
Basta girare nelle strade delle periferie delle nostre città: un tempo erano quartieri dormitorio e oggi non dorme più nessuno.
Stiamo attenti perché se questa classe politica e le forze economiche che la sostengono, che sicuramente non calcolano le conseguenze delle esasperazioni della gente, continueranno a propinarci panzane, storielle e fiabe per bambini, vedremo devolvere la paura e l'esasperazione in qualcosa di veramente brutto.
La storia ha conosciuto terribili temporali e il risultato finale fu sempre terribile, con guerre, sommosse e regimi feroci.
Per evitare tutto questo basta ….risolvere i problemi, dando spazio e futuro agli italiani e alle famiglie italiane, oso dire bisogna togliere alle caste dei privilegiati, per assicurare un futuro al Paese.
E' demagogia la mia?
No, è una logica matematica: si deve tagliare i doppioni burocratici, gli sprechi che sono ancora tanti.
Si potrebbe fare un elenco, anzi la Corte dei Conti ogni tanto lo fa: dipende da noi pretendere che questo elenco venga sfoltito con le forbici della politica.

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La faciloneria dei nostri politici pare sempre più lontana e l'invito ad accettare i nuovi arrivati suona come qualcosa di insostenibile, per chi è già al limite.
In Italia non esiste razzismo e poi bisognerebbe specificare esattamente cosa sia razzismo: da noi esistono paure antiche e nuove che si confondono.
La gente teme per il futuro e anche per questo non si fanno figli: pure la speranza ci hanno rubata, mai come in questa epoca il futuro è nebuloso e minaccioso, come un temporale estivo.
Perché gli italiani non vogliono i nuovi immigrati?
Basta girare nelle strade delle periferie delle nostre città: un tempo erano quartieri dormitorio e oggi non dorme più nessuno.
Stiamo attenti perché se questa classe politica e le forze economiche che la sostengono, che sicuramente non calcolano le conseguenze delle esasperazioni della gente, continueranno a propinarci panzane, storielle e fiabe per bambini, vedremo devolvere la paura e l'esasperazione in qualcosa di veramente brutto.
La storia ha conosciuto terribili temporali e il risultato finale fu sempre terribile, con guerre, sommosse e regimi feroci.
Per evitare tutto questo basta ….risolvere i problemi, dando spazio e futuro agli italiani e alle famiglie italiane, oso dire bisogna togliere alle caste dei privilegiati, per assicurare un futuro al Paese.
E' demagogia la mia?
No, è una logica matematica: si deve tagliare i doppioni burocratici, gli sprechi che sono ancora tanti.
Si potrebbe fare un elenco, anzi la Corte dei Conti ogni tanto lo fa: dipende da noi pretendere che questo elenco venga sfoltito con le forbici della politica.

30 apr 2014

Acqua e sole per il cherosene solare del futuro syngas

Il futuro promette tante cose strane, tra cui uno strano carburante, formatosi da acqua e anidride carbonica, che con il sole dà syngas, un cherosene del futuro, che si produce da centrali solari, oggi sperimentali, sviluppato dalla l'Eth di Zurigo e con la Shell, con la partecipazione europea, sviluppando anche dell'idrogeno, utile per i motori del futuro, sia per le auto, che per gli aerei.
La notizia è ottima e ci permetterebbe di trasformare l'anidride carbonica in eccesso in qualcosa di utile, ma per produrre in larga scale questo nuovo carburante servono molti soldi e molta ricerca, oltre a trasformare tutto questo in qualcosa di economicamente valido e competitivo. 

30 apr 2011

Ultime notizie - Razzismo oggi in Italia xenofobia all'italiana, pericoli e degenerazioni


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Questo è razzismo?
No, è fame, vera e autentica miseria, perché, sotto lo stipendio minimo si fa letteralmente la fame, specialmente se si hanno figli da mantenere.
Per questo motivo gli italiani non fanno più figli: perché non c'è lavoro, non ci sono case o si trovano a prezzi altissimi, per colpa di una politica sbagliata, una cultura demagogica sindacale per gli immobili, per la mentalità dell'investimento in immobili piuttosto che nel mercato finanziario.
La faciloneria dei nostri politici pare sempre più lontana e l'invito ad accettare i nuovi arrivati suona come qualcosa di insostenibile, per chi è già al limite.
In Italia non esiste razzismo e poi bisognerebbe specificare esattamente cosa sia razzismo: da noi esistono paure antiche e nuove che si confondono.
La gente teme per il futuro e anche per questo non si fanno figli: pure la speranza ci hanno rubata, mai come in questa epoca il futuro è nebuloso e minaccioso, come un temporale estivo.
Perché gli italiani non vogliono i nuovi immigrati?
Basta girare nelle strade delle periferie delle nostre città: un tempo erano quartieri dormitorio e oggi non dorme più nessuno.
Stiamo attenti perché se questa classe politica e le forze economiche che la sostengono, che sicuramente non calcolano le conseguenze delle esasperazioni della gente, continueranno a propinarci panzane, storielle e fiabe per bambini, vedremo devolvere la paura e l'esasperazione in qualcosa di veramente brutto.
La storia ha conosciuto terribili temporali e il risultato finale fu sempre terribile, con guerre, sommosse e regimi feroci.
Per evitare tutto questo basta ….risolvere i problemi, dando spazio e futuro agli italiani e alle famiglie italiane, oso dire bisogna togliere alle caste dei privilegiati, per assicurare un futuro al Paese.
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17 dic 2020

La voglia di infinito: Fantascienza, realtà futuribile di un mondo che verrà. (Romanzi e racconti in italiano Vol. 1) (Italian Edition) Kindle Edition by Arduino Rossi (Author) Format: Kindle Edition

 https://www.amazon.co.uk/dp/B08QM984NC


Racconti di fantascienza di Arduino Rossi
In copertina dipinto in acrilico su tela di Arduino Rossi

Presentazione
Il mondo del futuro e i suoi drammi, le sue tragedie si propone in un modo poco felice, quasi apocalittico, anzi, proprio da fine del mondo.
La scienza promette viaggi spaziali anche tra galassie, con le teorie scientifiche attuali.
I sogni che ne scaturiscono sono stupendi, ma anche tremendi, orrendi, dove proprio le certezze scientifiche si scontrano con l'immensità e la complessità del Cosmo.
I drammi del futuro però saranno sempre umani, anche meschini, con tutte le nostre contraddizioni, le nostre paure terrene.
Sono racconti che ci portano sino alla fine dell'Universo, oltre il tempo e lo spazio, dentro dimensioni nuove.
La scienza, la fisica ci ha spalancato l'impossibile e per ora viaggiamo solo con la fantasia, ma in futuro questi viaggi saranno possibili realmente.

Racconti:
Il viaggio senza ritorno
Fuga dalla Terra
L'ultimo umano
La rivolta delle macchine intelligenti
La guerra del futuro
Il viaggio impossibile
La sesta dimensione
Il dramma della terra
La colonia perduta
La voglia di infinito
L'inferno spazio temporale
L'albergo
Le rocce nere
Un pezzo di luna
La città perduta
L'asteroide d'acciaio
L'Avamposto
Cimeli

La voglia di infinito: Fantascienza, realtà futuribile di un mondo che verrà. (Romanzi e racconti in italiano Vol. 1) (Italian Edition) Kindle-editie Arduino Rossi (auteur) Indeling: Kindle-editie

https://www.amazon.nl/dp/B08QM984NC 

Racconti di fantascienza di Arduino Rossi
In copertina dipinto in acrilico su tela di Arduino Rossi

Presentazione
Il mondo del futuro e i suoi drammi, le sue tragedie si propone in un modo poco felice, quasi apocalittico, anzi, proprio da fine del mondo.
La scienza promette viaggi spaziali anche tra galassie, con le teorie scientifiche attuali.
I sogni che ne scaturiscono sono stupendi, ma anche tremendi, orrendi, dove proprio le certezze scientifiche si scontrano con l'immensità e la complessità del Cosmo.
I drammi del futuro però saranno sempre umani, anche meschini, con tutte le nostre contraddizioni, le nostre paure terrene.
Sono racconti che ci portano sino alla fine dell'Universo, oltre il tempo e lo spazio, dentro dimensioni nuove.
La scienza, la fisica ci ha spalancato l'impossibile e per ora viaggiamo solo con la fantasia, ma in futuro questi viaggi saranno possibili realmente.

Racconti:
Il viaggio senza ritorno
Fuga dalla Terra
L'ultimo umano
La rivolta delle macchine intelligenti
La guerra del futuro
Il viaggio impossibile
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La colonia perduta
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Un pezzo di luna
La città perduta
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L'Avamposto
Cimeli

4 ott 2010

Un particolare ringraziamento va al Cardinale Tettamanzi, per la sua ...politica sociale e interessata: tutti costoro stanno svendendo il futuro nostro, dei nostri figli e nipoti.

Milano Nuova è una lista civica per ….immigrati: a promuoverla è il presidente della comunità islamica di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari: "Non importa se non eleggeremo nessuno - ha aggiunto - Quello che conta e' dare la possibilità a tutti gli stranieri di sentirsi parte della citta'. Sara' un segnale importante per Milano''.
Questo è solo l'inizio, ne vedremo delle belle in futuro e il futuro si fa sempre più nero, sempre più nero: per tutto questo noi, di Notizie News, ringraziamo i Democristiani intrallazzoni, i leghisti parolai, la sinistra demagogica e affaristica, con i sindacati.
Un particolare ringraziamento va al Cardinale Tettamanzi, per la sua ...politica sociale e interessata: tutti costoro stanno svendendo il futuro nostro, dei nostri figli e nipoti.
Grazie di cuore a tutti questi........
Le parolacce non si possono usare, scusate, non le userò.