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16 set 2010

retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.



Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.



Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

26 nov 2012

Google e la Francia, ovvero lo scontro con un nazionalismo povero


Google e la Francia, ovvero lo scontro con un nazionalismo povero, a rischio crollo economico, con un socialismo già in crisi per le difficoltà a mantenere lo Stato sociale, contro Google, il nuovo impero capitalista del Terzo Millennio.
La politica del nuovo governo francese pare una politica suicida, di chi cerca un nemico esterno e teme la critica spontanea che nasce dalla rete.

15 ago 2010

L'india insorge offesa per il nome dato a un batterio, New Delhi Metallo-1

 

Secondo uno studio scientifico pubblicato su Lancet in India è nato un super-batterio resistente agli antibiotici, ma per il ministro della Salute e diversi deputati questo risultati, frutto di studi della multinazionale farmaceutica, avrebbero ordito un complotto, una cospirazione contro il grande Paese asiatico.

In questione è la variante di alcuni batteri, il nome scientifico di questo ceppo è chiamato Ndm-1, ma la variante che resiste ai farmaci si chiama New Delhi Metallo-1.

Il riferimento alla capitale indiana ha fatto infuriare gli indiani, risvegliando il loro nazionalismo.


14 lug 2017

#Europa e #Italia. I #burocrati di #Bruxelles preparano l’abisso - ARDUINO ROSSI

Ci stanno abbandonando al nostro destino e il risorgere di forze nere, che credevamo sepolte, dimostra quanto siano incoscienti, per non dire stupidi, tali grigi e inutili, anzi dannosi, funzionari europei.
Da noi sta risorgendo un nazionalismo disperato e feroce, che ci riporta a decenni lontani, dove soluzioni radicali e dure vengono proposte.
Questo fenomeno non è preso in considerazione da loro, ma si scordano che la storia si può ripetere, ovvero gli….ideali fascisti possono dominare l’Italia e diffondere i suoi germi in tutto il mondo, come nel passato.

8 gen 2011

Calcio e Italia, oltre a crisi e nazionalismo antico

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Italia è unità da 150 anni, o meglio fu a Firenze che il Regno di Italia nacque ed era un regno Sabaudo, una monarchia costituzionale, quasi democratica, come l'attuale nostra repubblica, pure lei quasi democratica.

Pure allora si dovettero nascondere molti peccati con una verità ufficiale, zeppa di retorica e faciloneria, pure allora come oggi ci si scordò delle prepotenze ,degli inganni che la popolazione del Nord, del Centro e del Sud dovettero subire.

A Sud c'erano i briganti: in realtà erano dei poveracci che non accettavano la sottrazione delle terre della Chiesa e dello Stato Borbonico, da sempre lasciate al libero pascolo e alla libero utilizzo per i più poveri, passare nelle mani dei baroni e dei nuovi ...italiani dell'ultima ora.

A Nord in molti rimpiangevano gli austriaci perché avevano una burocrazia giusta, onesta ed efficiente, qualcosa che in Italia non si è più visto e per decenni i contadini, ufficialmente ignoranti, rimpiansero il buon tempo andato dell'imperatore austriaco, del re borbonico, del Papa re.

Intanto maestri e professorini, invasati di patriottismo, insegnavano, come pappagalli, con il bastone ad alunni......asini, che cosa fosse la Patria.

Povera Italia, era nata, male e non fu mai unita, tranne per una lingua, già quasi pronta, che era l'italiano, stupenda, dolce, colta e adatta per scrivere poesie, romanzi, studiare scienza e filosofia.

Poi il patriottismo si radicò e divenne fanatico e proprio gli studenti divennero feroci e vollero le guerre coloniali, contro l'impero Austroungarico, con centinaia di migliaia di morti, di contadini analfabeti.

Poi giunse il fascismo, peggiore esempio di amore di Patria, la guerra e la resistenza, con tanti e tanti morti, odi mai sopiti, infine la Repubblica da politica divenne ...economica, con tanti e tanti soldi da spendere e sperperare, rubare.

Oggi si festeggia, ma cosa si festeggia?

La lega non ci sta, ma vorrebbe tornare a un regionalismo antico, superato, mentre gli altri sognano ancora l'Italia unita che non c'è e una bandiera che si è sporcata di troppo sangue, versato inutilmente e ancora si versa.....per la Patria.

Io guardo e non commento.

Viva l'Italia Unita?

Fate voi, festeggiate voi, io non me la sento di festeggiare, né di gioire: meglio uniti che separati, ma uniti così non va bene, bisogna ridare verità alla storia e dignità agli italiani di ieri e di oggi, compreso i briganti del Sud e i pezzenti del Nord che rimpiangevano Francesco Giuseppe, imperatore .

Sì, pure gli sconfitti da questa unità devono essere ricordati, o sarà solo una farsa, una cosuccia da niente.

29 nov 2017

Cristianesimo, una risposta alla crisi umana attuale - ARDUINO ROSSI

La nostra società è allo sbando, presa tra  i patetici atti di civiltà, ormai ridicoli e spudoratamente a favore di diversi interessi economici, con il ritorno di forme pericolose di nazionalismo e il tutto coperto e favorito da un egoismo meschino.
La risposta cristiana, purtroppo, è spesso confusa con i troppi personaggi, che nel passato e anche nel presente, hanno dato pessima immagine di se stessi: oltre ai soliti pedofili, ai ladri di regime…democristiano, abbiamo avuto troppi che cercavano le virgolette nei Vangeli e perdevano il senso ampio del messaggio.
Invece la carità e il perdono sono due  risposte fondamentali, che non  possono essere tradotti con il masochismo e la resa al nemico.
Abbiamo l’obbligo di difendere e di difenderci dalle oppressioni, dai violenti, dagli invasori, anche se il sommo papocchio non vuole, ma lavorare per il bene di tutti.

1 lug 2017

#Politica #Italiana, #Bersani o #Renzi? La #sinistra si suicida - ARDUINO ROSSI

Il vecchio ridicolo di una sinistra ferma agli anni Sessanta del secolo scorso si scontra con Renzi, che forse qualche merito lo possiede: uno è quello di aver fatto a pezzi questi personaggi, stolti e patetici, fuori dalla storia.

Renzi è  l'unico che può  fermare la futura disfatta elettorale, che ci sarà,  ma contenuta con lui.
Almeno Matteo sa in quale epoca si vive, in quella del nazionalismo, della xenofobia, del razzismo, del neo nazismo, che si combattono con nuove politiche, che forse lui non ha ben chiare in testa.
Gli altri si credono i capo popolo di un partito della sinistra, ma sia la vecchia sinistra che la vecchia Italia non esiste più  e oggi i padri votano a destra, magari la Lega, mentre i figli votano per il M5S.
Costoro, fermi a un passato forse solo esistito nella retorica dei comizi, invece possono prendere il primo missile per Marte, il pianeta rosso, la NASA si sta organizzando per qualche spedizione: si affrettino.

12 giu 2016

Gran Bretagna addio? Perché non seguire l'esempio?

Questa Europa soffre di nazionalismo cronico, quello germanico sopra tutti e sopra tutto.
Abbiamo una brutta imitazione di Hitler nella signora Merkel, abbiamo una brutta imitazione del Duce da parte di Renzi e un malsano, da servi, nuovo asse Roma Berlino, 
Noi italiani ci siamo venduti ai crucchi?
No, i politicanti, con l'appoggio dei pennivendoli, ci hanno dato in pasto al sogno di potere germanico.

11 lug 2011

Ultimissime - Pd - Partito Democratico - progressista, ma non troppo




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Il Pd si definisce progressista, ovvero verso il progresso, ma cosa si intenda per progresso è difficile stabilirlo: pare che ci siano residuati bellici dell’antiquato positivismo, con mode culturali del Nord Europa, quello stesso mitico Nord del nostro continente tante volte esaltato come modello di sviluppo, ma che oggi soffre, come la Finlandia, di ritorni di nazionalismo, di localismo, anche di xenofobia e di razzismo.
Quindi questo progressismo pare legato a uno statalismo vetusto e a qualche giusta difesa dello Stato sociale, ma niente più.
Dall’altra parte le destre soffrono pure loro di molte contraddizioni: sono per il localismo, ma sono pure liberiste, senza esagerare.
Sono per la conservazione, ma senza intaccare i vantaggi economici: la tradizione sta subito dopo la produzione.

Notizie news Pd - Partito Democratico - progressista, ma non troppo




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Il Pd si definisce progressista, ovvero verso il progresso, ma cosa si intenda per progresso è difficile stabilirlo: pare che ci siano residuati bellici dell’antiquato positivismo, con mode culturali del Nord Europa, quello stesso mitico Nord del nostro continente tante volte esaltato come modello di sviluppo, ma che oggi soffre, come la Finlandia, di ritorni di nazionalismo, di localismo, anche di xenofobia e di razzismo.
Quindi questo progressismo pare legato a uno statalismo vetusto e a qualche giusta difesa dello Stato sociale, ma niente più.
Dall’altra parte le destre soffrono pure loro di molte contraddizioni: sono per il localismo, ma sono pure liberiste, senza esagerare.
Sono per la conservazione, ma senza intaccare i vantaggi economici: la tradizione sta subito dopo la produzione.

9 giu 2011

Estradizione Cesare Battisti, Brasile dice no





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Cesare Battisti è stato liberato e i Giudici supremi dell'alta corte di giustizia del Brasile hanno avvallato la decisione dell'ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, detto anche il figlio del Brasile, popolarissimo ed amato dalla sua gente.
La nostra politica estera si è scontrata con la realtà del mondo: infatti alzare troppo la voce non serve con chi ha dalla sua una potenza economica non indifferente.
Il Brasile, oltre ad avere un vantaggio economico, quello di decidere quali merci importare oppure no dall'Italia e dall'Europa.
Grave errore diplomatico fu quello di far intervenire l'Ue, poco amata in tutto il Sud America, vista come un'assemblea di Stati ex colonialisti irriducibili.
Abbiamo fatto la voce grossa ed abbiamo ottenuto pernacchie in risposta, perché eravamo mingherlini contro qualcun che aveva i muscoli.
Inoltre c'è stata pure una manifestazione di giubilo fuori dal carcere per Cesare Battisti, umiliante per noi: si vede che l'opinione pubblica brasiliana ha visto il nostro intervento come un'ingerenza straniera nella loro indipendenza.
Questo è stato il principale errore, in assoluto, il peggiore che si può commettere in un Paese che fa dell'anti-colonialismo il pilastro del proprio patriottismo, del proprio nazionalismo.

11 lug 2011

Ultimissima - Pd - Partito Democratico - progressista, ma non troppo




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Il Pd si definisce progressista, ovvero verso il progresso, ma cosa si intenda per progresso è difficile stabilirlo: pare che ci siano residuati bellici dell’antiquato positivismo, con mode culturali del Nord Europa, quello stesso mitico Nord del nostro continente tante volte esaltato come modello di sviluppo, ma che oggi soffre, come la Finlandia, di ritorni di nazionalismo, di localismo, anche di xenofobia e di razzismo.
Quindi questo progressismo pare legato a uno statalismo vetusto e a qualche giusta difesa dello Stato sociale, ma niente più.
Dall’altra parte le destre soffrono pure loro di molte contraddizioni: sono per il localismo, ma sono pure liberiste, senza esagerare.
Sono per la conservazione, ma senza intaccare i vantaggi economici: la tradizione sta subito dopo la produzione.

15 ago 2010

Vero o falso il nuovo batterio?

 

Secondo uno studio scientifico pubblicato su Lancet in India è nato un super-batterio resistente agli antibiotici, ma per il ministro della Salute e diversi deputati questo risultati, frutto di studi della multinazionale farmaceutica, avrebbero ordito un complotto, una cospirazione contro il grande Paese asiatico.

In questione è la variante di alcuni batteri, il nome scientifico di questo ceppo è chiamato Ndm-1, ma la variante che resiste ai farmaci si chiama New Delhi Metallo-1.

Il riferimento alla capitale indiana ha fatto infuriare gli indiani, risvegliando il loro nazionalismo.

9 giu 2011

Libero Battisti, il Brasile risponde non alla nostra politica estera





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Cesare Battisti è stato liberato e i Giudici supremi dell'alta corte di giustizia del Brasile hanno avvallato la decisione dell'ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, detto anche il figlio del Brasile, popolarissimo ed amato dalla sua gente.
La nostra politica estera si è scontrata con la realtà del mondo: infatti alzare troppo la voce non serve con chi ha dalla sua una potenza economica non indifferente.
Il Brasile, oltre ad avere un vantaggio economico, quello di decidere quali merci importare oppure no dall'Italia e dall'Europa.
Grave errore diplomatico fu quello di far intervenire l'Ue, poco amata in tutto il Sud America, vista come un'assemblea di Stati ex colonialisti irriducibili.
Abbiamo fatto la voce grossa ed abbiamo ottenuto pernacchie in risposta, perché eravamo mingherlini contro qualcun che aveva i muscoli.
Inoltre c'è stata pure una manifestazione di giubilo fuori dal carcere per Cesare Battisti, umiliante per noi: si vede che l'opinione pubblica brasiliana ha visto il nostro intervento come un'ingerenza straniera nella loro indipendenza.
Questo è stato il principale errore, in assoluto, il peggiore che si può commettere in un Paese che fa dell'anti-colonialismo il pilastro del proprio patriottismo, del proprio nazionalismo.

6 mar 2022

Siamo in guerra senza sapere perché.

La confusione è grande sotto il cielo, dicono i cinesi e in questo conflitto ci guadagnano parecchio, poi fra 5 anni saranno la prima potenza economica del mondo e se ne possono fregare degli embarghi occidentali già oggi.
Se volessero avrebbero ordinato a Putin di calmarsi, ma certamente sono d'accordo perché allargano i confini della loro alleanza, russo cinese.
L'occidente è in caduta libera, perché ha perso la sua anima, democratica per prima cosa, ha censurato Dostoevskij perché....... russo e dei poveri dementi giustificano pure il fatto.
Sì, i barbari sono alle porte ed è probabile che solo la rinascita di un nazionalismo becero e feroce, oso dire fascista, potrà fermare, almeno in parte, la triste fine di un mondo che ha perso il senso del bene e del male, che conosce un consumismo demenziale e vuoto, che non ha più la concezione di esistenze pulite e oneste dei nostri padri, ma abbiamo minchioni tatuati e pure in gonnella che ci impongono la loro........ morale.
Io vado sempre al fiume e attendo che passino i cadaveri dei miei nemici, come consiglia un proverbio indiano.

26 feb 2011

Libia di Gheddafi - guerra e pace



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Seif el-Islam, il figlio di Gheddafi vuole trattare con i ribelli, quelli bollati da papà Gheddafi terroristi: “.....abbiamo problemi a Misurata e Zawiya, ma l’esercito si è fermato per dare ai terroristi una chance di negoziare...”
Il figlio furbo di Ghedafi, che ha ben imparato l'arte della politica, vuole trattare e nega il desiderio di distruggere i pozzi petroliferi.
Ora la situazione pare diversa e tutto assomiglia sempre più a una guerra che definisco tribale, tra gruppi che malamente accettano di finire sotto il dominio di altri gruppi.
La folla a favore di Gheddafi dimostra che non tutti i libici lo odiano, ma gli sono fedeli per motivi antichi di stirpe e per questioni di vantaggi.
Sta diventando una terribile guerra civile e le parti in causa sono enigmatiche per noi occidentali, mentre la risposta che arriva dalla diplomazia è solo l'embargo, che punirà la già affamata popolazione, vittima dei bombardamenti del loro....ex amato capo e guida, signore e dittatore.
Da noi invece tutto è stato riportato dalla stampa come se fosse una faccenda nostrana e Gheddafi è stato visto come un alleato di Berlusconi : qualcuno ha sognato ad occhi aperti una situazione libica in Italia, ma per fortuna erano pochi, mentre altri sperano che ci sia un movimento di popolo incruento, con l'appoggio di settori importanti della nomenclatura italiana, ad abbattere Silvio.
Invece è giusto porsi la domanda.
Gheddafi è un dittatore di sinistra o di destra?
La risposta è ben complessa: Berlusconi è stato il leader occidentale che ha sdoganato Gheddafi a livello mondiale: il tiranno libico aveva fama di appoggiare il terrorismo, di destabilizzare Stati vicini alla Libia, di trattare i suoi cittadini in modo feroce e sanguinario.
Aveva anche la colpa storica di aver avuto l'appoggio dei regimi dell'est europeo nel periodo della guerra fredda: è questo il punto, Gheddafi è un tiranno feroce, ma fu pure un eroe dell'anti-colonialismo, un nemico giurato dell'Occidente capitalista, un sostenitore accanito della causa palestinese e un teorico dell'esistenza del terzo polo internazionale, che voleva non schierarsi con l'Occidente e l'Anato, ma neppure con il Patto di Varsavia e gli Stati comunisti.
Poi questa posizione, che aveva dalla sua parte pure Cuba, scivolò verso simpatie ...rosse e comuniste: ancora oggi Gheddafi è amico del presidente Venezuelano Chàvez , che gli avrebbe offerto la via di fuga se lo avesse voluto, prima dei massacri di civili, fatto inaccettabile anche per Chàvez.
Si può dire che il nostro dittatore abbia letto molto bene il Principe di Nicolò Machiavelli e utilizza tutti gli stratagemmi possibili per mantenere il potere e si appoggi a tutto e a tutti.
Lo possiamo già mettere tra i dittatori del passato?
Forse no, perché vedo che si sa muovere bene, conosce molto bene la sua gente e sa toccare i tasti giusti, il nazionalismo anti-italiano, l'Islam e la lotta contro il terrorismo islamico.
I suoi nemici interni li definisce filo Al Qaeda, ma pure sostiene che sono stati armati dagli italiani e dagli Usa, poi sa bene che i suoi nemici appartengono a gruppi rivali di altri regioni del suo Paese .
Così sa bene di poter armare una parte del suo popolo, che lo seguirebbe non per amore, ma per odio degli altri.

30 mar 2011

Ultimissima - Italia unita, ma stanca e delusa dopo 150 anni di storia unitaria


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L’Italia è unita, ma stanca, senza grandi entusiasmi, con troppi brutti edifici costruiti sul più bel paesaggio del mondo, con troppi gruppi di potere che si sbranano tra loro per briciole di benessere sempre più rare.
E’ giusto festeggiare?
Sì, ma non si può veder tutto bello e pulito: il nazionalismo fanatico, in 150 anni, ha provocato guerre spesso inutili e ha riempito i cimiteri con troppi ventenni. caduti in battaglia.
Per la Patria si commisero cose atroci e pure questa Patria non fu amata dai suoi primi cittadini, di 150 anni fa: questo non bisogna scordarlo.
In troppi rimpiangevano gli antichi regni, le situazioni precedenti: in troppi si videro sottrarre terreni, necessari per sopravvivere, dati ai soliti nuovi ricchi … patrioti.
Ora l’unità è in discussione?
Forse è meglio rivedersi la storia, specialmente quella meno ridondante di inutile retorica: l’Unità d’Italia non fu un fatto così glorioso come si crede, ci furono contadini fucilati perché accusati di brigantaggio, ci furono disperati che se ne andarono dall’Italia in cerca di lavoro e pane.
Oggi siamo sempre italiani e l’Italia esiste anche come nazione, formata da un popolo che si chiama popolo italiano, ma per favore, basta con le fanfare e le fanfaronate: serve qualcosa di più per essere italiani, la dignità e la certezza che i furbi e i furbastri di questo Paese non trovino più chi li protegge, allora potremo essere orgogliosi di essere italiani.

26 feb 2011

Ultimissime Libia e Gheddafi - si tratta con i ribelli



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Seif el-Islam, il figlio di Gheddafi vuole trattare con i ribelli, quelli bollati da papà Gheddafi terroristi: “.....abbiamo problemi a Misurata e Zawiya, ma l’esercito si è fermato per dare ai terroristi una chance di negoziare...”
Il figlio furbo di Ghedafi, che ha ben imparato l'arte della politica, vuole trattare e nega il desiderio di distruggere i pozzi petroliferi.
Ora la situazione pare diversa e tutto assomiglia sempre più a una guerra che definisco tribale, tra gruppi che malamente accettano di finire sotto il dominio di altri gruppi.
La folla a favore di Gheddafi dimostra che non tutti i libici lo odiano, ma gli sono fedeli per motivi antichi di stirpe e per questioni di vantaggi.
Sta diventando una terribile guerra civile e le parti in causa sono enigmatiche per noi occidentali, mentre la risposta che arriva dalla diplomazia è solo l'embargo, che punirà la già affamata popolazione, vittima dei bombardamenti del loro....ex amato capo e guida, signore e dittatore.
Da noi invece tutto è stato riportato dalla stampa come se fosse una faccenda nostrana e Gheddafi è stato visto come un alleato di Berlusconi : qualcuno ha sognato ad occhi aperti una situazione libica in Italia, ma per fortuna erano pochi, mentre altri sperano che ci sia un movimento di popolo incruento, con l'appoggio di settori importanti della nomenclatura italiana, ad abbattere Silvio.
Invece è giusto porsi la domanda.
Gheddafi è un dittatore di sinistra o di destra?
La risposta è ben complessa: Berlusconi è stato il leader occidentale che ha sdoganato Gheddafi a livello mondiale: il tiranno libico aveva fama di appoggiare il terrorismo, di destabilizzare Stati vicini alla Libia, di trattare i suoi cittadini in modo feroce e sanguinario.
Aveva anche la colpa storica di aver avuto l'appoggio dei regimi dell'est europeo nel periodo della guerra fredda: è questo il punto, Gheddafi è un tiranno feroce, ma fu pure un eroe dell'anti-colonialismo, un nemico giurato dell'Occidente capitalista, un sostenitore accanito della causa palestinese e un teorico dell'esistenza del terzo polo internazionale, che voleva non schierarsi con l'Occidente e l'Anato, ma neppure con il Patto di Varsavia e gli Stati comunisti.
Poi questa posizione, che aveva dalla sua parte pure Cuba, scivolò verso simpatie ...rosse e comuniste: ancora oggi Gheddafi è amico del presidente Venezuelano Chàvez , che gli avrebbe offerto la via di fuga se lo avesse voluto, prima dei massacri di civili, fatto inaccettabile anche per Chàvez.
Si può dire che il nostro dittatore abbia letto molto bene il Principe di Nicolò Machiavelli e utilizza tutti gli stratagemmi possibili per mantenere il potere e si appoggi a tutto e a tutti.
Lo possiamo già mettere tra i dittatori del passato?
Forse no, perché vedo che si sa muovere bene, conosce molto bene la sua gente e sa toccare i tasti giusti, il nazionalismo anti-italiano, l'Islam e la lotta contro il terrorismo islamico.
I suoi nemici interni li definisce filo Al Qaeda, ma pure sostiene che sono stati armati dagli italiani e dagli Usa, poi sa bene che i suoi nemici appartengono a gruppi rivali di altri regioni del suo Paese .
Così sa bene di poter armare una parte del suo popolo, che lo seguirebbe non per amore, ma per odio degli altri.

30 mar 2011

Corruzione - calcio - crisi -Italia unita, ma stanca e delusa dopo 150 anni di storia unitaria


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L’Italia è unita, ma stanca, senza grandi entusiasmi, con troppi brutti edifici costruiti sul più bel paesaggio del mondo, con troppi gruppi di potere che si sbranano tra loro per briciole di benessere sempre più rare.
E’ giusto festeggiare?
Sì, ma non si può veder tutto bello e pulito: il nazionalismo fanatico, in 150 anni, ha provocato guerre spesso inutili e ha riempito i cimiteri con troppi ventenni. caduti in battaglia.
Per la Patria si commisero cose atroci e pure questa Patria non fu amata dai suoi primi cittadini, di 150 anni fa: questo non bisogna scordarlo.
In troppi rimpiangevano gli antichi regni, le situazioni precedenti: in troppi si videro sottrarre terreni, necessari per sopravvivere, dati ai soliti nuovi ricchi … patrioti.
Ora l’unità è in discussione?
Forse è meglio rivedersi la storia, specialmente quella meno ridondante di inutile retorica: l’Unità d’Italia non fu un fatto così glorioso come si crede, ci furono contadini fucilati perché accusati di brigantaggio, ci furono disperati che se ne andarono dall’Italia in cerca di lavoro e pane.
Oggi siamo sempre italiani e l’Italia esiste anche come nazione, formata da un popolo che si chiama popolo italiano, ma per favore, basta con le fanfare e le fanfaronate: serve qualcosa di più per essere italiani, la dignità e la certezza che i furbi e i furbastri di questo Paese non trovino più chi li protegge, allora potremo essere orgogliosi di essere italiani.

6 gen 2013

Falkland contese tra Argentina e Gran Bretagna per il senso... della Patria, fuori dalla storia

La guerra non scoppierà, si spera, perché nel terzo millennio no si combatte per qualche scoglio in mezzo all'Oceano Atlantico, ma la presidente dell'Argentina vuole riunire il suo popolo per riavere queste isolette senza importanza reale, mentre il premier inglese Camerun, fedele alla sua immagine di conservatore vecchio stampo, è pronto alla guerra, assurda e inconcepibile, che costerebbe di più del valore stesso delle isolette contese.
Questo rigurgito di nazionalismo patetico lascia sorpresi e confusi, anche un po' allibiti.