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20 mar 2024

Razzismo, cretinismo o antirazzismo.

Essere contro il Ramadan è razzismo?
Volere il crocefisso in classe è un insulto contro le altre religioni?
Io resto sempre stupefatto quando parlano i cretini e mi chiedo come possono restare e detenere certi posti di comando costoro.
Eppure sono personaggi che sono stati votati, eletti pure, dai cittadini.
Quanti cretini hanno il diritto di voto?
Sì, non so se il mio è razzismo o altro, ma certamente le razze non hanno nulla a che vedere con il mio stupore.
Trovo assurdo considerare un atteggiamento contro una religione, perché violenta ed oppressiva, sprezzante e persecutoria verso i non islamici, con il razzismo.
Il razzismo riguarda le razze, fatto che tra gli umani non esiste, ma comunque riguarda il colore della pelle e l'aspetto fisico.
Tutto il resto è un fattore culturale e la logica impone un minimo di discorso sensato.
Se non volere il Ramadan a scuola è razzismo lo è anche per i crocefissi tolti in aula, che non impongono nulla, ma restano dietro al cranio del povero professore.
In realtà questa guerra religiosa segue altre strade e l'odio verso il povero Gesù Cristo ha le radici ben consolidate nel mondo piccolo borghese di chi vota a sinistra, per la banda del PD.
Sono laici, atei, anzi agnostici, che significa "non so" e quindi sorge spontanea la domanda, "se non sanno perché parlano?".
Sono sprezzanti, hanno un posto di lavoro da passacarte, spesso nel parastato, ma nulla di più, però le tessere di partito e sindacali li aiutano per le loro carriere.
Sono lettori fedelissimi a un giornale progressista, che in genere è "La Repubblica" o "Il Fatto Quotidiano", da cui attingono le loro perle di saggezza,  chiamiamole così.
Sì, da questo comprendi perché i criminali sono sempre liberi di agire. 
Colpiscono ragazzini e vecchi, ma vengono liberati da giudici strani, diciamo così, per non finire accusati di vilipendio alla Magistratura.
Capisci come le cosche si sono infiltrate tranquillamente in mille realtà, nel traffico dei migranti, nel loro sfruttamento come manodopera criminale, nel riciclaggio dei soldi sporchi, in miliardi di Euro, ma nessuno vede nulla.
In più abbiamo strani giornali con giornalisti adatti a pulire le strade e nulla più, che non denunciano mai l'evidenza del marcio.
Sì, sono contro l'islam per i suoi crimini storici, il mercato degli schiavi, da loro, è costato, in mille e duecento anni, più di cento milioni di morti, centomila all'anno, nell'Africa nera, sulle coste a Nord del Mediterraneo e anche europee dell'Atlantico, per i saccheggi e le scorrerie.
Nessuno ha chiesto scusa tra loro, anzi parlano di un loro diritto.
Il loro atteggiamento verso le donne è noto, pure verso gli infedeli lo conosciamo.
Perché i cretini non se ne accorgono?
Perché sono appunto dementi e non sanno fare nulla, per campare hanno bisogno di essere spinti e favoriti, con falsi vari.
Sono pronti a mettersi con il culo alzato e la testa bassa in preghiera, le figlie dovranno indossare il burqa, ma loro devono mantenere il posto da fancazzisti professionisti e sentirsi democratici.
Sono contro il maschilismo, il crocefisso e il razzismo, termine misterioso dalle sfaccettature contraddittorie per loro.
Sono ospitali, come i maiali che sanno che i mussulmani non li mangeranno, perché di dementi tutti i poteri loschi ne hanno bisogno.

6 feb 2019

Razzismo e pericoli democratici ambigui - Arduino Rossi


Cosa sia il razzismo è chiaro per le persone colte e intelligenti, ma non per i politicamente corretti.
Comunque le teorie razziali sposano spesso il classismo ed è una forma di pregiudizio, spesso codificato con luoghi comuni orali e scritti, con banalità e subdole strategie per impedire alle vittime di queste visioni di reagire.
I luoghi comuni però spesso sono espressioni ufficialmente tolleranti, ma in realtà favoriscono lo stato sociale del momento, mantenendo le differenze storiche di sempre tra i ceti.
Da noi certi lavori sono prerogative dei figli e dei nipoti, mentre altri toccano ad altri: gli avvocati generano avvocati, dirigenti altri dirigenti, i lavativi invece creano disoccupati, parassitari, fondi di galera e simili.
I manovali spesso, se non quasi sempre, mettono al mondo discendenti simili a loro, mentre gli immigrati ….. svolgono lavori di basso livello e i figli fanno quello che fanno i padri e le madri, o peggio, servono come manovali per la criminalità.
Poi ci sono le eccezioni, che confermano la regola, ma questi fatti dimostrano che il razzismo, come il sistema delle caste in India, i ceti sociali e le classi sociali, appartengono allo stesso sistema: quello di mantenere tutti nella propria classe sociale, o quasi: i raccomandati e i lecca culi in genere avanzano socialmente……per merito delle loro lingue…..sporche.

2 apr 2017

#Razzismo di #sinistra, il peggio del ceto #medio - ARDUINO ROSSI

La politica di sinistra ha spesso stranezze immorali e razziste, dire che un dato gruppo sociale ha delle abitudini e dei comportamenti ....particolari, da......rispettare, è  razzismo, ma loro fanno i porci razzisti con il sorriso da .......democratici.

Se uno manda un bambino a cercare l'elemosina in mezzo alla strada è un farabutto, giustamente secondo loro, ma se lo fanno gli zingari si tratta di tradizioni culturali da rispettare.
Abbiamo il caso degli islamici, che oggi ci mettono le bombe sui ponti, da rispettare.....perché quella è  la loro cultura: se picchiano le figlie per il velo, ...è  giusto e bisogna rispettare la loro cultura.
Se questo non è  razzismo  cosa è  il razzismo?

18 gen 2015

Razzismo, fascismo, i neri uccisi dagli islamici non interessano a nessuno

La sinistra storica o cosa è  rimasto di quei falsi intellettuali, con le loro verità  in scatola, pronte al consumo, se ne frega altamente di migliaia di neri assassinati dai vari gruppi islamisti in Africa.
Mentre i laici.... democratici, la destra consrrvatricenon se ne preoccupa, perché  appunto sono .... neri.
I papisti, con il papa in testa parla di... moderazione, sulla pelle di questi piveracci: non è  il papa e il euo seguito di cardinali ad essere sgozzati, trucidati, dopo aver visto uccidere i figli e vecchi, con le donne stuprate.
Se questo non è  razzismo, cosa è  il razzismo?
Spiegatemelo voi?

7 giu 2021

Omofobia, razzismo e degrado sociale.

Tutto il sistema funziona, i minchioni si mettono il quotidiano sotto le ascelle puzzolenti e si ritengono progressisti e ..... intelligenti, vanno con le bandierine arcobaleno a manifestare per la prima legge fascista o stalinista della storia repubblicana italiana, contro i valori democratici del libero pensiero, per colpire chi difende la famiglia naturale.
Un mio amico ha affermato: "Aveva ragione Stalin, quando definiva il vizietto una degenerazione borghese, così li mandava a raffreddarsi le chiappe in Siberia."
Io riporto solo la frase e non aggiungo altro.
Invece queste battaglie......... per i diritti........ umani strani, stanno devastando le periferie, dove gli italiani fuggono, il degrado sociale cresce e il costo del lavoro, per i lavori di bassa specializzazione, sono appunto da Terzo Mondo.
In pratica stanno trasformando l'Italia in un Paese in via di sviluppo, con i quartieri bene protetti dalla polizia, pubblica o privata che sia, dove i miserabili entrano solo per pulire e fare lavori umili.
Le periferie, islamizzate, diventano sempre più inferni, dove il crimine e la violenza trionfano, ma tutto è democratico, il politicamente corretto avanza, ma anche le malattie infettive e veneree falciano vite, ma non si può dire, perché si è accusati di omofobia e di..... razzismo.
Scusate, ma il dubbio mi è sorto da tempo dentro.
I......... democratici, i buonisti, sono razzisti e omofobi?
Vogliono rinchiudere in luoghi malsani i nuovi arrivati, lasciano che certe malattie facciano stragi, in quelli che oggi ricordano dei ghetti.
Tutto questo pare che segua una volontà precisa, politica, che definisco nazista, ma avvolta da........ buoni sentimenti.

11 mar 2015

Razzismo in Italia, italiani vittima di troppi razzismi da parte dei loro sfruttatori

Per anni ci hanno raccontato che noi italiani siamo brutti e cattivi, o meglio ignoranti e indegni di essere messi a paragone con i popoli del Nord, oltre le Alpi.
Loro erano colti, intelligenti e democratici, non come noi, rozzi e … sporchi.
Così la vecchia e … nobile Europa ci ha scaricato i bidoni delle loro industrie, da seppellire, con l’aiuto della camorra, nel nostro territorio, vicino a Napoli, nel Salento, nella terra dei fuochi.
Gli immigrati disperati ed altro, anche arrabbiati, li dobbiamo tenere tutti noi.
Cosa è il razzismo secondo voi?

22 set 2010

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

 

Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.

Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.

Il quadro è chiaro?

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.

La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;

Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.

Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.

Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.

E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.


4 apr 2016

Democratici a singhiozzo, quando a loro fa comodo

Loro scendono in piazza per i… poveri islamici, anzi islamisti, contro il razzismo, facendo del razzismo perché appartenere all'islam non significa che appartieni a una razza particolare.
Invece i diritti delle donne con il velo dove stanno?

I dissidenti e i laici dentro questi gruppi sociali non hanno diritti umani, di cambio fede, di essere agnostici, atei, buddisti o cristiani?
Costoro non hanno dei diritti… possono essere minacciati, maltrattati… democraticamente e nessuno scnde in piazza per loro.

21 set 2010

Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tol

 

Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.

Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.

Il quadro è chiaro?

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.

La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;

Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.

Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.

Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.

E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.


Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tol


Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.
Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.
Il quadro è chiaro?
Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.
Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.
La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;
Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.
Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.
Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.
E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.

10 apr 2010

10/4 Il razzismo bianco e gli scontri etnici del futuro (Arduino Rossi)


Oggi il mondo è governato da forze economiche che non guardano al colore della pelle, ma solo all'odore dei soldi: a dominare il pianeta non ci sono democratici antirazzisti, ma semplicemente cinici interessati al proprio profitto, senza ideali, ideologia, teorie e preconcetti.
Sta alla base di questo “nuovo mondo” il principio che “non conta se il gatto è bianco o nero, ma è importante che acchiappi i topi”.
I bianchi sudafricani non hanno capito che i tempi sono cambiati e non avranno la solidarietà di nessuno, tranne quella di altri nostalgici del passato coloniale: sono dei sopravvissuti di un'epoca defunta.
Forse si potrebbe concedere a loro, come per certe tribù indiane d'America, delle riserve dove stare e potrebbero diventare un'attrazione turistica.
Con questo non voglio affermare che il razzismo sia morto, anzi siamo solo all'inizio di grandi scontri internazionali di tipo etnico e religioso: proprio quella che è stata definita la globalizzazione porterà a incontri e a diverbi tra popoli che proprio non si conoscevano affatto sino a pochi anni fa.
Il dialogo interculturale, non quello organizzato dai governi che serve a poco, deve proseguire, ma non bisogna illudersi: ci si dovrà adattare, per non finire in una riserva.
Sarà molto doloroso per tutti, con probabili esplosioni di violenza e repressioni feroci.

6 dic 2013

Nelson Mandela è morto, il Sudafrica è in lutto

Nelson Mandela fu uno dei giganti di questa epoca volgare, con un mondo di fanfaroni.... democratici: lui seppe mettere in crisi la coscienza del ricco Occidente, che tollerava il razzismo dei bianchi sudafricani.
Lui seppe sconfiggere quello che potremmo definire il razzismo strisciante dei popoli ricchi dell'occidente.
Lui vinse pagando di persona con anni di carcere, nel silenzio delle coscienze del mondo, nelle coscienze dei potenti del mondo di allora. 

9 mar 2010

09/3 Perché Thomas Hammarberg non indossa il burqa? (Arduino Rossi)

Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa è proprio convinto delle sue affermazioni: "Proibire il burqa o il niqab non libererebbe le donne dall'oppressione, ma potrebbe invece condurre a una loro ulteriore alienazione nelle società europee".
Lo svedese, già noto per le sue contraddizioni, crede che chi impone il burqa dovrebbe essere condannato, ma proibirlo sia sbagliato: "Le donne dovrebbero essere libere di scegliere come vestire, senza interferenze né da parte delle loro comunità, né delle autorità".
La posizione di tale signore è fin troppo facile da criticare: è ovvio che il burqa sia un abito imposto da leggi e tradizioni maschiliste, dalla supremazia violenta del sesso forte, nel senso di prepotente ed arrogante, che si impone con la forza fisica.
Thomas Hammarberg poteva evitare di mettere allo stesso livello leggi pubbliche laiche, che liberano le fisionomie femminili da uno “scafandro” caldissimo, orrendo, opprimente, deprimente, offensivo e nemico prima ancora della personalità che dei corpi delle donne.
Il fatto interessante o angosciante è un altro.
Perché sta alla Commissione per i diritti umani del Consiglio d'Europa un personaggio simile?
Chi l'ha eletto? Chi l'ha raccomandato?
Il consiglio che si può dare al signor Thomas Hammarberg è quello di dimettersi dal suo incarico e ritirarsi nelle foreste svedesi per riposarsi e respirare aria sana....... non inquinata.
Invece la preoccupazione maggiore sta nella ricerca del modo corretto di reagire a certe prese di posizioni, che nascondono uno spirito schizofrenico nella cultura europea.
Lo spirito laico, anzi, antireligioso è vincente da noi, ma c'è pure molto paternalismo verso gli altri popoli, che è la versione buonista delle opinioni razziste.
Sono idee che si possono riassumere: “Certi popoli sono inferiori perché devono maturare, in generazioni, come siamo oggi noi, bianchi Europei”.
Il razzismo si esprime con un disprezzo feroce verso gli altri, non bianchi, non europei, non democratici.
Il buonismo invece è paternalista, quasi dolce, affettuoso, verso gli “inferiori”, o presunti tali: sostiene infatti che bisogna rispettare le differenze culturali, gli usi e i costumi.
Alla fine le due anime europee sono quasi uguali: entrambi i pensieri sono rassegnati al destino infelice degli “inferiori” o dei popoli in via di sviluppo.
Non tutti possono arrivare ai livelli “supremi” della cultura europea bianca, così ritengono loro.
La contraddizione si mostrano quando si riconoscono i diritti delle etnie, ma non dei bambini e delle bambine in particolare, che avranno, per le etnie meno “sviluppate”, un destino differente: forse pure loro progrediranno, anzi evolveranno come noi, ma in molti anni, così si sostiene velatamente.
Il buonismo e il razzismo non si scandalizzano delle donne schiave, delle bambine che non vanno a scuola, che devono sposarsi chi vuole la famiglia, diventando delle macchine per produrre figli.
Così diventa un diritto umano il burqa, magari pure la infibulazione che una donna politica italiana definì un atto d'amore delle mamme verso le figlie: non faccio nomi, ma è una donna di sinistra, povera sinistra smarrita.
Io sono certo che le persone di tutto il mondo hanno i nostri diritti, donne o uomini che siano: dovrebbero avere la salute, una vita costruita da loro, dovrebbero professare la propria fede e mutarla come meglio ritengono.
Dovrebbero studiare e migliorare il proprio destino, ragazzi come ragazze.
Dimenticavo, hanno tutti il diritto di sfamarsi, di non essere trattati come schiavi, né come cittadini di serie B.
Sono valori e diritti sanciti da molti trattatati internazionali?
Se mandiamo alle Commissioni internazionali personaggi che difendono il burqa significa che le idee non sono chiare.
Qualcuno si stupisce perché i nazisti ogni tanto fanno capolino qua e là nel vecchio continente?
Basta grattare sotto la crosta del buonismo e scovare le croci uncinate.

27 ago 2010

Il futuro che non c'è

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.

Il futuro sarà terribile

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.

La guerra tra i poveri

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.

Gli scontri etnici ci attendono

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.

I massacri dell'avvenire

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.

Il lavoro che non vogliono più fare gli extracomunitari

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.

Gli italiani e gli extracomunitari

 

La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.

Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.

Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.

I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.

Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.

L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.

Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.

Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.

Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.

Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.

Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.

E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.

Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.

Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.

Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.

Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.

Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.

Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.

Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.

Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.

La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.

Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.

La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.

In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.

Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.

Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.

Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.

I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.