POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
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20 mar 2024
Razzismo, cretinismo o antirazzismo.
6 feb 2019
Razzismo e pericoli democratici ambigui - Arduino Rossi
2 apr 2017
#Razzismo di #sinistra, il peggio del ceto #medio - ARDUINO ROSSI
18 gen 2015
Razzismo, fascismo, i neri uccisi dagli islamici non interessano a nessuno
7 giu 2021
Omofobia, razzismo e degrado sociale.
11 mar 2015
Razzismo in Italia, italiani vittima di troppi razzismi da parte dei loro sfruttatori
22 set 2010
Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.
Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.
Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.
Il quadro è chiaro?
Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.
Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.
La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;
Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.
Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.
Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.
E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.
4 apr 2016
Democratici a singhiozzo, quando a loro fa comodo
Costoro non hanno dei diritti… possono essere minacciati, maltrattati… democraticamente e nessuno scnde in piazza per loro.
21 set 2010
Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tol
Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.
Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.
Il quadro è chiaro?
Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.
Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.
La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;
Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.
Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.
Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.
E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.
Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tol
Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.
Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.
Il quadro è chiaro?
Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.
Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.
La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;
Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.
Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.
Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.
E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.
10 apr 2010
10/4 Il razzismo bianco e gli scontri etnici del futuro (Arduino Rossi)
Oggi il mondo è governato da forze economiche che non guardano al colore della pelle, ma solo all'odore dei soldi: a dominare il pianeta non ci sono democratici antirazzisti, ma semplicemente cinici interessati al proprio profitto, senza ideali, ideologia, teorie e preconcetti.
Sta alla base di questo “nuovo mondo” il principio che “non conta se il gatto è bianco o nero, ma è importante che acchiappi i topi”.
I bianchi sudafricani non hanno capito che i tempi sono cambiati e non avranno la solidarietà di nessuno, tranne quella di altri nostalgici del passato coloniale: sono dei sopravvissuti di un'epoca defunta.
Forse si potrebbe concedere a loro, come per certe tribù indiane d'America, delle riserve dove stare e potrebbero diventare un'attrazione turistica.
Con questo non voglio affermare che il razzismo sia morto, anzi siamo solo all'inizio di grandi scontri internazionali di tipo etnico e religioso: proprio quella che è stata definita la globalizzazione porterà a incontri e a diverbi tra popoli che proprio non si conoscevano affatto sino a pochi anni fa.
Il dialogo interculturale, non quello organizzato dai governi che serve a poco, deve proseguire, ma non bisogna illudersi: ci si dovrà adattare, per non finire in una riserva.
Sarà molto doloroso per tutti, con probabili esplosioni di violenza e repressioni feroci.
6 dic 2013
Nelson Mandela è morto, il Sudafrica è in lutto
9 mar 2010
09/3 Perché Thomas Hammarberg non indossa il burqa? (Arduino Rossi)
Lo svedese, già noto per le sue contraddizioni, crede che chi impone il burqa dovrebbe essere condannato, ma proibirlo sia sbagliato: "Le donne dovrebbero essere libere di scegliere come vestire, senza interferenze né da parte delle loro comunità, né delle autorità".
La posizione di tale signore è fin troppo facile da criticare: è ovvio che il burqa sia un abito imposto da leggi e tradizioni maschiliste, dalla supremazia violenta del sesso forte, nel senso di prepotente ed arrogante, che si impone con la forza fisica.
Thomas Hammarberg poteva evitare di mettere allo stesso livello leggi pubbliche laiche, che liberano le fisionomie femminili da uno “scafandro” caldissimo, orrendo, opprimente, deprimente, offensivo e nemico prima ancora della personalità che dei corpi delle donne.
Il fatto interessante o angosciante è un altro.
Perché sta alla Commissione per i diritti umani del Consiglio d'Europa un personaggio simile?
Chi l'ha eletto? Chi l'ha raccomandato?
Il consiglio che si può dare al signor Thomas Hammarberg è quello di dimettersi dal suo incarico e ritirarsi nelle foreste svedesi per riposarsi e respirare aria sana....... non inquinata.
Invece la preoccupazione maggiore sta nella ricerca del modo corretto di reagire a certe prese di posizioni, che nascondono uno spirito schizofrenico nella cultura europea.
Lo spirito laico, anzi, antireligioso è vincente da noi, ma c'è pure molto paternalismo verso gli altri popoli, che è la versione buonista delle opinioni razziste.
Sono idee che si possono riassumere: “Certi popoli sono inferiori perché devono maturare, in generazioni, come siamo oggi noi, bianchi Europei”.
Il razzismo si esprime con un disprezzo feroce verso gli altri, non bianchi, non europei, non democratici.
Il buonismo invece è paternalista, quasi dolce, affettuoso, verso gli “inferiori”, o presunti tali: sostiene infatti che bisogna rispettare le differenze culturali, gli usi e i costumi.
Alla fine le due anime europee sono quasi uguali: entrambi i pensieri sono rassegnati al destino infelice degli “inferiori” o dei popoli in via di sviluppo.
Non tutti possono arrivare ai livelli “supremi” della cultura europea bianca, così ritengono loro.
La contraddizione si mostrano quando si riconoscono i diritti delle etnie, ma non dei bambini e delle bambine in particolare, che avranno, per le etnie meno “sviluppate”, un destino differente: forse pure loro progrediranno, anzi evolveranno come noi, ma in molti anni, così si sostiene velatamente.
Il buonismo e il razzismo non si scandalizzano delle donne schiave, delle bambine che non vanno a scuola, che devono sposarsi chi vuole la famiglia, diventando delle macchine per produrre figli.
Così diventa un diritto umano il burqa, magari pure la infibulazione che una donna politica italiana definì un atto d'amore delle mamme verso le figlie: non faccio nomi, ma è una donna di sinistra, povera sinistra smarrita.
Io sono certo che le persone di tutto il mondo hanno i nostri diritti, donne o uomini che siano: dovrebbero avere la salute, una vita costruita da loro, dovrebbero professare la propria fede e mutarla come meglio ritengono.
Dovrebbero studiare e migliorare il proprio destino, ragazzi come ragazze.
Dimenticavo, hanno tutti il diritto di sfamarsi, di non essere trattati come schiavi, né come cittadini di serie B.
Sono valori e diritti sanciti da molti trattatati internazionali?
Se mandiamo alle Commissioni internazionali personaggi che difendono il burqa significa che le idee non sono chiare.
Qualcuno si stupisce perché i nazisti ogni tanto fanno capolino qua e là nel vecchio continente?
Basta grattare sotto la crosta del buonismo e scovare le croci uncinate.
27 ago 2010
Il futuro che non c'è
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.
Il futuro sarà terribile
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.
La guerra tra i poveri
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.
Gli scontri etnici ci attendono
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.
I massacri dell'avvenire
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.
Il lavoro che non vogliono più fare gli extracomunitari
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.
Gli italiani e gli extracomunitari
La politica del centro ormai ha molti appoggi e questo personaggio di nome Pier Ferdinando Casini è ormai....papabile, o meglio dovrebbe diventare l'ago della bilancia della politica nazionale.
Questa politica è anacronistica: la si può definire democristiana di antica data ed è ormai superata dai fatti, dalla realtà storica.
Ci vuole molto altro per uscire dalla situazione attuale, con le nubi che si addensano all'orizzonte.
I gravi problemi nazionali, che col tempo potrebbero diventare tragici come nel passato, ci stanno portando verso un futuro terribile: io non nascondo la speranza di non vederlo mai questo avvenire che ci attende, ma temo che i nostri figli, compresi i miei figli, subiranno tutto questo.
Le linee di sviluppo di questa politica sociale ed economica portano verso fatti drammatici.
L'apertura delle frontiere, che di fatto sono dei colabrodo, nonostante le promesse governative, con dati tutti da discutere, continua a creare una forte concorrenza tra gruppi etnici differenti: gli scontri, per ora scaramucce, tra sudamericani e magrebini i Via Padova a Milano sono uno dei primi sintomi.
Ogni tanto qualcuno ripete ancora la panzana che tutta questa gente è qui perché gli italiani non vogliono più fare certi lavori: in realtà gli italiani e le italiane non sono disposti a lavorare in nero per 10, 20 euro al giorno, pure maltrattati, per raccogliere arance o per pulire uffici e bagni pubblici.
Ovviamente gli italiani pretendono di più, anche 4, 5 volte di più, mentre i disperati appena giunti dall'Africa si accontentano, si devono accontentare.
Così molti italiani non hanno lavoro, perché sono preferiti da chi non può protestare, ma accumula rabbia dentro, che prima o poi esploderà, magari con la seconda generazione.
Così abbiamo sindacati, patronati, associazioni di categoria di vario genere che raccontano fiabe su gente che non si trova per certi lavori, mentre se uno fa richiesta di lavoro e non è conosciuto o parente e amico di Tizio o Caio, non lavora, neppure in nero: questo fatto in tanti lo hanno provato sulla loro pelle, ma non hanno la voce per urlarlo.
Ecco che il clima sociale si fa pesante e tutti sono contro tutti.
E' un peccato che organizzazioni caritatevoli come la Caritas non si accorgano di tutto questo: fanno il verso dei buonisti, lasciando che l'odio dilaghi.
Tutti questi lavoratori e non lavoratori sono sul nostro territorio per la legge di mercato, ovvero della domanda e dell'offerta: questa legge gli ha spinti a uscire dalla loro terra per cercare paghe migliori all'estero.
Non 'c'è nulla di più e nulla di meno: non sono neppure i più poveri della terra.
Quelli da un dollaro al giorno un viaggio di migliaia di chilometri non se lo possono permettere.
Neppure quei 3 miliardi di umani, la metà degli abitanti della terra, con tre dollari al giorno di reddito si possono concedere un viaggio che costerebbe mille, duemila euro e più.
Così è sicuro che la lotta per un salario minimo, non da fame, sarà dura per i prossimi anni, non solo per gli stranieri, ma anche per moltissimi italiani non specializzati.
Ora le soluzioni al problema restano differenti: la prima sta nella lotta durissima contro il lavoro nero e per un salario minimo, quello di sostentamento per tutti.
Colpendo gli sfruttatori si elimina l'offerta a ribasso di salari sempre più da fame, sino a paghe da Terzo Mondo.
Un altro possibile sviluppo sarà quello degli scontri etnici, non solo tra italiani ed extracomunitari, ma pure tra diversi gruppi di extracomunitari: ciò che è capitato in Francia ci attende e quello è solo l'inizio.
La reazione dell'opinione pubblica sarà durissima e ci si deve aspettare una forte crescita della xenofobia e del razzismo: il potere politico sarà costretto a prendere provvedimenti duri e per nulla rispettosi dei diritti umani.
Il guaio è che saranno generalizzati, poi....io non vorrei andare oltre, ci sono soluzioni terribili, che la storia ci ha già fatto conoscere, come il genocidio.
La tecnologia oggi permette di fare cose mostruose e forse senza lasciare traccia.
In passato le tecniche di sterminio erano di due modi: quella diretta con le fucilazioni, poi perfezionate con le camere a gas e quella indiretta facendo morire di stenti il maggior numero di persone dell'etnia odiata.
Gli esempi sono molti: abbiamo le marce forzate senza viveri e acqua in zone aride o al gelo, come per i popoli deportati in Siberia al tempo di Stalin, ma pure per gli Armeni nel 1916 in Turchia.
Non bisogna scordare i genocidi....democratici come quelli dei pellirossa del Nord America o degli Irlandesi sotto l'impero britannico, ma anche dei Boeri durante il conflitto anglo-boero: quella guerra, scoppiata all'inizio del Novecento, ci regalò la tecnica dei campi di concentramento, dove un 20% degli internati morirono per inedia, fame e malattie, provocate dalle condizioni igieniche.
Sì, non bisogna attendere un dittatore per veder commettere orrendi crimini contro l'umanità: basta lasciare fare alla demagogia, di destra o di sinistra che sia.
I "democratici", quando commettono cose orrende hanno sempre dei buoni avvocati difensori: giornalisti, storici e intellettuali prezzolati senza dignità né decenza.