Poi vennero le trasmissioni per i minchioni e le minchione, così il successo non derivò più dallo studio o dal lavoro, ma dal movimento delle chiappe per le ragazzine, dalle spacconate e dagli espedienti per i fanciulloni.
Così abbiamo tanti bamboccioni in erba che crescono e non amano la natura, l'arte, la pittura, le scienze, né la giustizia sociale, come una o due generazioni fa, ma solo i locali dove gira birra e cocaina.
I ragazzini e le ragazzine di "successo" li trovi con la bottiglia di birra in mano alle due di notte nelle strade vuote della città, strillano e si picchiano, poi tornano a casa a dormire, mentre i genitori vanno a lavorare e si indebitano per dei "giovani" di 35 anni.
Oggi si considerano giovani anche i 35enni, che vanno a puttane e a froci, hanno un fegato messo peggio del nonno ubriacone e hanno altri 35 anni anni di lavoro da precari di fronte a loro.
Ormai per loro il lavoro sarà sino ai settantanni e sarà a singhiozzo: la vita facile si trasforma in un'esistenza di stenti e di fame.
Speriamo per loro che la Caritas sia sempre disponibile a distribuire minestre calde ai poveretti: è l'unica certezza che resiste e resisterà per i giovani di "successo".