20 dic 2010

Abbiamo pure coloro che confondono il diritto alla critica, con il diritto all'insulto e alla calunnia, che la legge di nessun Paese riconosce.

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Gianfranco Fini non si dimette e Berlusconi parla di accordi tra il suo ex amico e ora nemico, con l'ANM, l'Associazione Nazionale Magistrati, che complottano, secondo il Cavaliere, contro di lui.

Vero o falso che sia uno scontro di poteri è evidente: Berlusconi accusa, mentre è sempre sotto inchiesta per questo o per quello, per scandali di ogni tipo, genere e argomento.

I poteri si affrontano e non si risparmiano colpi, al punto di avere fronti contrapposti anche nella stampa, anche tra i comici, che in genere sono quasi tutti contro Silvio, ma non solo.

Intanto le piazze si scaldano e si minacciano arresti preventivi dei potenziali violenti, come al tempo degli anni di piombo, ma oggi è tutto strano e complicato: non c'è più un mondo politico unito contro i violenti sovversivi, non ci sono neppure i sindacati che predicano la non violenza come allora e poi oggi contano molto di meno degli anni Settanta.

Inoltre abbiamo pure un ministro che si proclama fascista ed è orgoglioso di esserlo, mentre altri vogliono tornare in piazza e minacciano altre azioni.

Abbiamo pure coloro che confondono il diritto alla critica, con il diritto all'insulto e alla calunnia, che la legge di nessun Paese riconosce.