13 dic 2010

Da anni si attendono le riforme, che non arrivano, si dice per far ripartire il Paese, che è allo stallo, ma temo che non sono le riforme a poter rimettere in moto l'economia nazionale.

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Da anni si attendono le riforme, che non arrivano, si dice per far ripartire il Paese, che è allo stallo, ma temo che non sono le riforme a poter rimettere in moto l'economia nazionale.

L'Italia aveva la famiglia come istituzione antichissima, resistente a 3mila anni di storia, dalla nascita dell'agricoltura sino ad oggi: guerre, carestie, invasioni e pestilenze non avevano distrutto l'Italia.

Invece oggi affoghiamo in un bicchiere d'acqua: la crescita economica è stagnante, ci sono rischi seri di recessione e di degrado profondo del sistema Paese.

Questo è il quadro difficile, ma le scelte che escono dalla politica sono sbagliate: la ricerca scientifica non è spronata, la scuola è umiliata, le famiglie naturali sono derise.

Non voglio fare il profeta di sventura, ma è troppo facile parlare di “peste e corna” per tutti nel futuro: chiaramente sto scherzando, ci sarà probabilmente qualcosa di peggio delle corna.

La crisi economica comunque, come tutte le crisi, non sarà uguale per tutti: per molti porterà miseria e forse anche fame, mentre per altri sarà occasione di guadagno.

Le crisi modificano le classi sociali, con un sali e scendi, che generano nuovi ricchi e nuovi poveri.

Saranno tempi duri per molti, ma intanto noi attendiamo che si trovi una maggioranza stabile ed affronti, nel bene e nel male, questi problemi.

Chi saprà affrontare i veri problemi?

Una classe politica nuova, che non esiste, perché sia la sinistra, sia il centro che le destre rappresentano idee e ideali vecchi, superati dalla storia: infatti i ruderi da abbattere, lasciate dalle vecchie ideologie, dai profeti di oggi e di ieri, devono essere rasi al suolo.

In Italia non c'è una forza politica che abbia questa forza culturale, invece avanza la xenofobia, il relativismo morale e qualche nostalgico di destra e di sinistra che strilla ancora, scordandosi degli orrori commessi dai loro simili pochi decenni fa.

Silvio potrebbe vincere ancora?