Con una lettera di addio, il diacono Luca Seidita ha chiesto preghiere e ha giustificato il suo gesto con il fatto di non poter diventare sacerdote.
Il suo corpo è stato trovato sotto la rupe di Orvieto e subito sono arrivate, sui periodici, le illazioni sulla sua eventuale omosessualità, che qualcuno voleva a tutti costi appioppare al povero suicida: è giusto tacere e rispettare il morto e la famiglia, evitando le solite polemiche giornalistiche.
Rispettiamo almeno i morti e non facciamo dello sciacallaggio meschino, per due copie di giornale in più: un po’ di decoro cari pennivendoli, almeno in questo caso, non fa male.
C’è decenza e indecenza, vedete voi come agire.