Così si torna a muovere la rabbia dei giovani, come al tempo di altre generazioni, ma allora la furia era strana: il lavoro c'era ed era pure stabile.
Inoltre le prospettive per i laureati erano buone, non come un giovane sogna, i sogni restano irraggiungibili, ma un laureato in campo scientifico aveva subito lavoro, un ingegnere poteva fare la libera professione e i buoni e scaltri laureati di giurisprudenza, dopo un periodo di attesa per l'esame di Stato, diventavano avvocati, con ottime prospettive.
Oggi non si trova neppure un posto alle poste, sudando sangue e piangendo in ginocchio davanti al politico di turno.
E' vero che forse come falegname, fornaio, artigiano specializzato, il lavoro lo si può trovare e per fare questo bastano pochi mesi per essere abilitato, almeno al livello più basso.
Così la disperazione è alle stelle, specialmente in certe regioni, anche se il lavoro forse si potrebbe trovare, con un minimo di buona volontà e di iniziativa, ma per questo occorre impegno: servono professionisti del computer, che non restano mai disoccupati e sono pure ben pagati.
