21 dic 2010

Invece forse sarebbe giusto riparlare di una forma democratica di controllo sulla magistratura, alla statunitense, con l'elezione di certi vertici, specialmente locali, in modo che certe sentenze non si vedano più.

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Silvio si è salvato, ma cerca una maggiore stabilità di governo e poi vuole non “convivere” troppo con la Lega e con i gruppi di destra, sempre più numerosi nella sua alleanza governativa.

La liberazione di 22 violenti della disastrosa manifestazione di Roma ha scandalizzato l'opinione pubblica: così qualcuno ha preso la “palla al volo” per attaccare la magistratura.

Lo scontro verbale è stato duro e si ritorna a parlare di riforma della giustizia, che prima o poi dovrà arrivare, ma il pericolo reale sta nel controllo dell'esecutivo sulla magistratura, tipico di molte repubbliche delle banane.

Invece forse sarebbe giusto riparlare di una forma democratica di controllo sulla magistratura, alla statunitense, con l'elezione di certi vertici, specialmente locali, in modo che certe sentenze non si vedano più.

La cronaca ogni tanto riferisce di liberazioni facili di individui pericolosi, per buona condotta, o altro: certamente un controllo democratico renderebbe difficili certe scelte e poi forse scomparirebbe quel atteggiamento poco simpatico dei magistrati, che si pongono al di sopra di qualsiasi giudizio, valutazione, osservazione e anche critica.

Quindi sì all'indipendenza della magistratura, ma che ci siano certezze per non trovarci un potere assoluto e assolutista, al di sopra della democrazia.