E’ questa la frase che è la causa del coinvolgimento Mohammed Fikri nel caso di Yara Gambirasio:
“….perdonami Dio non l'ho uccisa io”.
Questa espressione è stata tradotta in modo da apparire come un coinvolgimento diretto di Mohammed nel caso, poi altri 3 consulenti, in contrasto con i primi tre utilizzati dai carabinieri, hanno tradotto la frase in altro modo, portandola a un’esclamazione e non in un’affermazione.
Intanto Mohammed Fikri resta sempre indagato, ma a piede libero e non più in prigione: le indagini sono ancora ferme.
Invece la politica è entrata come un elefante in una cristalleria: espressioni razziste sono state espresse, in modo velato, oso dire subdolo, da parte di certa stampa, contro …. la gente di Brembate e i bergamschi.
Vecchi luoghi comuni di stampo xenofobo anti bergmaschi, anti abitanti del Nord, la gente più semplice ed onesta del Nord Italia, sono state espressi, oso dire, con tipico atteggiamento fascista: tipici gruppi politici post fascisti e post comunisti si sono scatenati, con la boria ignorante dei borghesi piccoli, piccoli, ben sistemati e ben raccomandati.
Si sa, i minchioni non perdonano, mentre i soliti leghisti, pure loro con quella faccia da … democristiani che hanno ormai da tempo, si sono dimostrati dei perfetti voltagabbana (se non sanno cosa significa volta gabbana lo cerchino sul dizionario italiano-padano).
Non sono stati solo i bergamaschi ad essere stati accusati di razzismo: prima era capitato ai calabresi, prima ancora ai napoletani, per vicende di ostilità contro gli zingari.
Si vede che chi vive nel centro delle grandi metropoli si sente sicuro e sfotte la povera gente delle borgate.
Questo è lo spirito classista italiano o, parafrasando Dario Fo, italiota: “buon sangue non mente” e il ceto medio italiano disprezza da sempre la povera gente, i dialetto-fili, gli operai, i muratori e poi votano..… comunista, per essere controcorrente.
Visto che non ci sono più proletari in Italia non rimane che dire: “Minchioni di tutto il mondo unitevi!”