Il governo è ancora in mano a Silvio Berlusconi: il tentativo di Fini di sostituirsi alla guida del Paese è fallito, ora rimane solo una scelta chiara e decisa da parte delle opposizioni. Coordinarsi tutte per presentare qualcosa di alternativo.
Servono riforme, tagli e coraggio: parlo di quei tagli nella burocrazia, oltre quelle scelte forti contro il contrabbando di prodotti dozzinali, contro tutte le illegalità, lo spaccio di sostanze stupefacenti e contro una politica sociale che tende a dare lavoro, ma solo precario.
Forse, senza fare della demagogia, servirebbe una riforma pensionistica, ma quella per i deputati e per i senatori: vadano in pensione pure loro dopo i sessant'anni come tutti i poveri mortali, con pensioni da mille euro al mese.
Sarebbe un bellissimo esempio per tutti: sarebbe l'inizio dei risparmi legittimi per poi trovare fondi da reinvestire in ricerca, in famiglia e in scuola.