19 dic 2010

Yara Gambirasio conosceva il suo rapitore e il PM chiede a chi sa di parlare, ma certamente in tanti hanno parlato, forse in troppi

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Yara Gambirasio conosceva il suo rapitore e il PM chiede a chi sa di parlare, ma certamente in tanti hanno parlato, forse in troppi: arrivano lettere anonime e avvisi telefonici strani, notizie confuse, di gente che crede di sapere e altra che vuole partecipare con sciocchezze, per mania di protagonismo.

Yara non si trova, ma quella sera andava verso qualcuno, un appuntamento e quel qualcuno, se è innocente, deve parlare, dire cosa voleva da una ragazzina di 13 anni: forse pure lui è un ragazzino, forse sa qualcosa e non ha nulla a che vedere con il rapimento.

Qualcosa di strano c'è.

Possibile che non si riesca a sapere, nell'epoca di Facebooks, quali fossero i suoi appuntamenti, i suoi sospetti, le sue paure, i suoi amori, magari già grandi o grandicelli.

Yara è una bambina, come tante bambine si è trovata, dal mondo dell'infanzia protetto, in una realtà dura e feroce di adulti spesso stupidi, ottusi, quasi dementi, che non li vedono come bambine, ma come prede.