Reporters senza frontiere ha stilato la classifica della libertà di stampa in Italia, collocandoci al 73° posto su 180 Stati presi in incarico, peggiorando sul livello del 2014.
Le accuse vanno alla mafia, potentissima e ben protetta da noi, ma sicuramente la censura si fa forza di leggi che considerano l’opinione, o addirittura l’esprimere il proprio pare, su fatti, ma anche raccontare fatto da discutere in tribunale.
Non sono solo i picciotti che colpiscono, ma anche la politica in odore di mafia, o i corrotti, infatti è pericolosissimo dire che quella grande opera è stata fatta con soldi sporchi, o con tangenti probabili o certe, si rischia sia la vita che il carcere.