Il presidente statunitense intanto prosegue nella sua politica estera confusa, dopo aver appoggiato la primavera araba, che ha generato lo Stato Islamico, oggi lascia che la Libia sia in balia dei terroristi taglia gole, mentre la guerra contro l’Isis in Siria e in Iraq langue, nonostante il gran numero di nemici che combattono i terroristi.
Si può quasi dire che c’è un po’ di confusione e di non voglia di impegnarsi contro costoro per mille motivi, il primo è il calo del petrolio, causato anche dal contrabbando del grezzo da parte dell’Isis, poi i nemici dei miei nemici non sono sempre, in modo chiaro miei amici, o sono intenzionati a combattere lo Stato Islamico con decisione.