C’è chi lancia il sasso e nasconde la mano, ovvero chi istiga al crimine e poi dirà che non è d’accordo: questo capitò anche negli anni settanta, quando furono in tanti che istigarono alla violenza, ma poi a pagare furono in pochi, i soliti fessi.
Oggi si esalta l’omicidio di Matteo Salvini, non perché è un eroe, ma neppure lo vedrei come martire: per sconfiggere la politica dell’espulsione bisogna continuare con la politica dell’integrazione intelligente, fatto che non si vede da nessuna parte.
Ci saranno violenze nelle strade e la repressione sarà durissima, poi vedremo i nazisti, che alzano sempre più la testa, all’opera: condoglianze a tutti.
Questo è il gioco delle parti che si ripete, nella storia è già stato visto e in tanti hanno pianto nel passato.