Visualizzazione dei post in ordine di data per la query case. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di data per la query case. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post

8 mag 2024

Nuovi e vecchi poveri.

Chi sono?
Quale origine hanno?
I dati ufficiali non scendono in particolari, ma è deducibile che molti, moltissimi siano dei loro, dei nuovi arrivati.
Più del 80% dei poveri aiutati dal comune di Milano sono extracomunitari.
Le case popolari vanno quasi tutte a loro e per extracomunitari in questo caso si intendono le solite etnie, africane ed islamiche in genere, tutta gente che non vuole integrarsi.
Abbiamo poi i nostri poveri, molti pensionati con la pensione minima, i senza fissa dimora ed altri esclusi per vari motivi, tra cui il crollo dei salari dovuto alla concorrenza dei migranti.
A questo punto è chiaro chi finanzia le ONG, piene di volontari dal passato criminale nei centri sociali.
Sì, oltre alle mafie c'è di più, abbiamo chi ci guadagna con i lavoratori pagati 2, 3 Euro all'ora.
Alla fine ciò che conta è far crollare il costo del lavoro, poi arriveranno i robot, che per ora costano troppo e i non integrabili diventeranno sempre più un peso, una minaccia e a quel punto si prenderanno le decisioni adatte per risolvere i problemi.
Perché non si fanno politiche contro la povertà?
Perché al primo posto c'è il profitto e tutto il resto lo si può buttare, vecchi e nuovi poveri, specialmente chi non può integrarsi, non riesce è non vuole.

3 mag 2024

La Valle d’Aosta presente alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino



Il ven 3 mag 2024, 09:04 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, venerdì 3 maggio 2024

                                                                       

La Valle d'Aosta presente alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che la Regione autonoma Valle d'Aosta sarà presente al XXXVI Salone internazionale del Libro di Torino, con un proprio spazio espositivo, da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2024 presso Lingotto Fiere.           

Lo stand istituzionale, curato dalla struttura Attività espositive e promozione identità culturale dell'Assessorato, sarà allestito al Padiglione 3, stand P150-Q149.

Il tema della XXXVI edizione del Salone del Libro è la "Vita immaginaria", dal titolo di un noto libro di Natalia Ginzburg. Dice a questo proposito Annalena Benini, nuova direttrice editoriale del Salone del Libro: "Vita immaginaria" è il tema della XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. La vita immaginaria muove la vita creativa, come scrive Natalia Ginzburg nel suo magnifico saggio, e a volte anticipa e indovina le vicende della vita reale. Riguarda quindi anche l'attesa di un futuro che possiamo costruire attraverso la letteratura, il cinema, l'arte, le parole scritte e le voci alle quali dedichiamo la nostra speciale attenzione. Anche la nostra segreta devozione e le nostre speranze. Questo Salone è allora l'omaggio alla vita immaginaria, in tutte le sue forme: al suo modo creativo, malinconico, fiducioso e sempre nuovo di creare altri mondi e di farli incontrare, sperando perfino che qualcuno di essi possa diventare reale."

Ogni anno a Torino nella cornice del Lingotto Fiere si riunisce tutta la filiera del libro: case editrici, scrittori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori e tanti, tantissimi lettori. Per gli editori, dai grandi gruppi agli indipendenti, il Salone è la più importante occasione di vendita e di presentazione delle novità editoriali. Per tutti i lettori, il Salone è un grande festival internazionale della cultura: 2.000 ospiti da ogni parte del mondo per un totale di 1.200 eventi. Ogni anno arrivano al Salone le autrici e gli autori che hanno fatto la storia della letteratura del Novecento e del nostro secolo.

Al Salone del Libro troveremo in questa 36ima edizione due grandi temi: il primo fil rouge sarà una riflessione corale e urgente su femminismo e violenza di genere, ricordando grandi donne del presente e del passato. Il secondo grande filone, trasversale a tutto il programma del Salone, sarà lo sguardo sulla società e sul nostro presente, passando attraverso il mondo dei giovani e degli adulti e arrivando a parlare di pace, guerre e migrazioni.

Nello spazio espositivo regionale il pubblico potrà trovare materiale informativo istituzionale relativo ai beni culturali in Valle d'Aosta, all'offerta culturale e turistica della regione e alla cultura immateriale del nostro territorio. Sarà inoltre possibile acquistare i cataloghi d'arte delle recenti mostre realizzate in Valle d'Aosta (acquistabili con uno sconto fiera del 10% dell'importo) e le pubblicazioni della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali, tra cui quelle dedicate ai castelli valdostani e all'Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.

Durante le giornate del Salone, nello stand della Regione Valle d'Aosta saranno presenti autori e editori valdostani per il firmacopie degli ultimi libri usciti, a cura del SIL Confesercenti della Valle d'Aosta. Questo il programma di massima:

 

Giovedì 9 maggio 2024

Ore 17 Giancarlo Telloli, Cento cime una storia, Echos edizioni

 

Venerdì 10 maggio 2024

Ore 11 Elisa Spina e Annie Roveyaz, La storia di Topin-Ambur, Babele edizioni

Ore 15 Alice Martello, Lupi ribelli, Neos Edizioni

 

Sabato 11 maggio 2024

Ore 11 Mauro Caniggia Nicolotti presenterà i suoi ultimi 10 libri editi da La Vallée edizioni, di cui la metà scritti in collaborazione con Luca Poggianti

Ore 14 Gabriella Vernetto presenta i Cahiers de Thor: À la découverte du Français, Du jardin à la table, de la table à la poubelle, La vie en refuge, Le Château edizioni

Ore 17 Franz Rossi e Bobo Pernettaz, Conte dai monti, Edizioni Bomeco

 

Domenica 12 maggio 2024

Ore 10.30 Circolo del Calamaio Ivrea, La valigia dei ricordi, Pedrini edizioni

Ore 11 Patrik Perret, Dissacrarte, Pedrini edizioni

Ore 11.30 Chantal Vuillermoz, La montagna guaritrice, Pedrini edizioni

Ore 12 Michela Ceccarelli, Plusieurs pays, une seule région, Musumeci Editore

Ore 13.30 Davide Motto, Le vie dei Poeti, Pedrini edizioni come gli altri libri del pomeriggio:

Ore 14 Sandra Baruzzi, La ceramica di Castellamonte

Ore 14.30 Massimo Centini, Lingere, brava gent, maraia e gargagnan

Ore 15.00 Maria Luisa Alberico, Vino è donna

Ore 15.30 Ezia Bovo, Ibleto di Challant

Ore 16 Laura Pellissier, Oltre. Viaggio in una vita trascorsa

Ore 16.30 Vincenza de Ruvo, Tra l'amore e l'altrove

Ore 17 Pier Franco Quaglieni, 1924-2024 centenario delitto Matteotti

Ore 17.30 Daniela Borla, Colonne vertebrali

Ore 18 Luciana Banchelli e Oreste Valente, Gotta in Valle d'Aosta.

 

Per informazioni

Regione autonoma Valle d'Aosta

Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo

e Politiche per le relazioni intergenerazionali

Struttura Attività espositive e promozione identità culturale

tel. 0165.275937

www.regione.vda.it

 

 

 @vdaufficiale  

 regionevalledaosta.official

 Regione Valle d'Aosta

 Regione Autonoma Valle d'Aosta

 RegVdA

 

 

363

us

 

Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
u-stampa@regione.vda.it
www.regione.vda.it

 
Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo
Municipium

30 apr 2024

Dalla Giunta: approvati il rendiconto 2023 e l’assestamento al bilancio di previsione per l’anno 2024



Il lun 29 apr 2024, 19:18 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, lunedì 29 aprile 2024

 

Dalla Giunta: approvati il rendiconto 2023 e

l'assestamento al bilancio di previsione per l'anno 2024

La Presidenza della Regione comunica che l'esecutivo ha approvato oggi, lunedì 29 aprile, in anticipo rispetto alle scadenze di legge, il Disegno di legge di approvazione del Rendiconto Generale e del rendiconto consolidato relativi all'esercizio 2023, da presentare all'esame del Consiglio regionale.

Il Rendiconto presenta un risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023 pari ad euro 525.753.952,80 che, al netto delle quote vincolate e accantonate per legge, definisce un avanzo disponibile di euro 294.233.073,21 che viene destinato con la Legge di Assestamento al finanziamento di spese di investimento.

Le previsioni definitive di competenza pareggiano sui 2.550.396.564,46.

Le entrate della Regione nel rendiconto del 2023, al netto delle partite di giro, sono state pari a euro 1.707 milioni di euro, evidenziando una crescita significativa (+5,2%) sia rispetto all'anno precedente, che aveva fatto registrare un totale delle entrate pari a 1.622 milioni, sia rispetto agli anni precedenti.

L'incremento si è verificato soprattutto nelle entrate correnti, cresciute di quasi 8,1% rispetto all'esercizio precedente (passando da 1.502 milioni a 1.624 milioni di euro), per effetto della crescita delle entrate di natura tributaria.

La spesa corrente rappresenta l'81,04% del bilancio, mente la spesa in conto capitale si attesta al 14,23%: il restante 4,73% rappresenta le spese per attività finanziarie.

Il rapporto tra impegni e stanziamenti definitivi di bilancio è del 63,18%, mentre la percentuale dei pagamenti è molto elevata ed è pari a 89,96 % delle somme impegnate.

L'indicatore annuale di tempestività dei pagamenti è di – 7,68 (era - 2,31 nel 2022). Ciò significa che mediamente le fatture sono pagate con quasi 8 giorni di anticipo rispetto alla loro naturale scadenza.

Nel corso dell'esercizio 2023 la distribuzione della spesa per Missioni ha registrato la sua punta nella Missione 13 (Tutela della Salute) con il 22,04% degli impegni totali, seguono la Missione 4 (Istruzione e diritto allo studio) con il 12,64%, la Missione 18 (Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali) con l'8,29, la Missione 1 (Servizi istituzionali, generali e di gestione) con il 7,35, la Missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) con il 5,77% e la Missione 9 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) con il 4,98%.

Queste sei Missioni riassumono il 68,4% degli impegni di competenza registrati nel 2023.

Il Rendiconto verrà trasmesso al Consiglio regionale e al Collegio dei revisori che esprimerà il proprio parere ai sensi della legge regionale 14/2021.

La Giunta regionale, nella seduta di oggi, ha approvato il Disegno di legge di assestamento al bilancio di previsione 2024 per destinare le risorse rese disponibili dal Rendiconto 2023.

In particolare, il disegno di legge prevede interventi per complessivi 294 milioni di euro. Tra i più significativi si evidenziano:

  • L'aumento delle disponibilità, per 18 milioni di euro, dei fondi di rotazione presso Finaosta S.p.a. volti ad assicurare il finanziamento delle concessioni di mutui per interventi nel settore dell'edilizia residenziale, le cui domande sono state recentemente riaperte anche in relazione alle seconde case; nonché mutui finalizzati a interventi di miglioramento energetico;
  • Lo stanziamento dei fondi necessari a garantire la messa in sicurezza e il superamento dello stato di emergenza conseguente agli eventi nei Comuni di Aymavilles, Villeneuve, Bionaz e Oyace;
  • Il rifinanziamento del fondo per la realizzazione di opere minori di pubblica utilità da parte dei Comuni per euro 6,3 milioni;
  • Lo stanziamento per l'edilizia scolastica di competenza degli enti locali è pari a 14 milioni di euro, oltre a 9 milioni di fondi regionali integrativi, in aggiunta ai 6,3 milioni del Fondo sviluppo e coesione, per la valorizzazione dell'immobile denominato Palazzo Cogne da destinare a studentato universitario, a cui si aggiungono 890 mila euro per gli edifici scolastici di proprietà regionale;
  • 11,2 milioni di euro sono destinati all'ARER per il completamento degli interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica;
  • Gli investenti in ambito sanitario sono incrementati di euro 17 milioni, di cui 15 destinati al finanziamento dell'Ospedale di Comunità in Comune di Verrès;
  • Quasi 4 milioni di euro sono destinati al finanziamento di investimenti sui beni di interesse storico;
  • Circa 4 milioni per i contributi agli investimenti di Consorzi di miglioramento fondiario per lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture rurali;
  • L'autorizzazione all'estinzione anticipata di mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.a. per circa 46 milioni di euro.

Infine si segnalano gli importanti investimenti sugli impianti a fune considerate le ricadute che il sistema ha avuto e avrà in prospettiva per lo sviluppo del territorio regionale.

 

 

0353

us

 

 

Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
u-stampa@regione.vda.it
www.regione.vda.it

 
Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo
Municipium

3 apr 2024

BiblioRencontres: Cose dell’altro mondo Conferenza: “Desplazados en Colombia”



Il mer 3 apr 2024, 12:41 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

 

Aosta, mercoledì 3 aprile 2024

 

BiblioRencontres: Cose dell'altro mondo

 Conferenza: "Desplazados en Colombia"

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali nell'ambito della rassegna BiblioRencontres-Cose dell'altro mondo, organizza venerdì 12 aprile, alle ore 20:30, la conferenza Desplazados en Colombia, con la partecipazione del fotografo Giorgio Palmera e dell'antropologo Gino Bianchi.

BiblioRencontres-Cose dell'altro mondo, è il titolo della rassegna 2024 che, attraverso una serie di approfondimenti, si propone di ampliare gli usuali punti di vista, affrontando temi poco conosciuti nel campo di bellezze e culture lontane, di esplorazioni del sottosuolo, di ricerche archeologiche e scientifiche, oltre a studi di particolare interesse antropologico e sociale

La conferenza Desplazados en Colombia, secondo appuntamento della rassegna, prende il titolo dalla mostra fotografica realizzata nel 2016, per documentare e denunciare la drammatica situazione in cui vivono tuttora milioni di colombiani. I desplazados ritratti da Palmera sono rifugiati interni: persone che sono state costrette a fuggire dalle proprie case, abbandonando le proprie terre e i propri averi, ma che sono rimaste dentro i confini del proprio Paese. All'origine del conflitto c'è la terra: terra da coltivare per i contadini, terra da pascolo per i grandi latifondisti, terra da controllare per i guerriglieri e i narcotrafficanti. I profughi non abbandonano le loro terre e le case al primo passaggio di truppe, la speranza è sempre che gli uomini armati se ne vadano presto. I villaggi non subiscono bombardamenti, non vengono rasi al suolo: è un processo lento, frutto di una pressione psicologica, che ad un certo punto diventa intollerabile, rendendo la paura ingestibile.

Giorgio Palmera, fotografo, si occupa principalmente di fotografia sociale. Ha realizzato reportage in Africa, Medio Oriente e America Latina. Tra il 1996 e il 1998 ha vissuto in Nicaragua, dove è nata l'idea di realizzare laboratori fotografici rivolti a ragazzi di strada. Da questa esperienza nasce, nel 2002, Fotografi Senza Frontiere di cui è fondatore e presidente. Suoi servizi sono apparsi su Al Jazeera, Courrier International, Der Spiegel, Die Zeit, Newsweek, Le Monde, Internazionale.

Gino Bianchi, antropologo, dal 2004 è membro della onlus Fotografi Senza Frontiere, con la quale collabora alla realizzazione di laboratori fotografici e di indagine etnografica. Ha realizzato reportage e documentari in Argentina, Nicaragua e Uganda. Collabora stabilmente con Giorgio Palmera, con il quale ha realizzato i libri Al Jidar (Trolley, 2007), Body and Soul (Postcart, 2009) e Memoria (Postcart, 2011).

 

L'ingresso è libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Info: Biblioteca regionale Bruno Salvadori, via Torre del Lebbroso 2, Aosta.

Tel. 0165-274802 email: brao-cultura@regione.vda.it sito web: https://biblio.regione.vda.it/

 

L'Assessorat des activités et des biens culturels, du système éducatif et des politiques des relations intergénérationnelles annonce que la Bibliothèque régionale Bruno Salvadori d'Aoste, dans le cadre de la série « BiblioRencontres-Choses d'un autre monde », organise, vendredi 16 avril, à 20 h 30, la conférence Desplazados en Colombia, avec la participation du photographe Giorgio Palmera et de l'anthropologue Gino Bianchi.

BiblioRencontres-Choses d'un autre monde, c'est le titre pour 2024 de cette manifestation qui, à travers une série d'approfondissements, vise à élargir les points de vue habituels, en abordant des thèmes méconnus dans le domaine des beautés naturelles et des cultures lointaines, des explorations du sous-sol, des recherches archéologiques et scientifiques, ainsi que des études d'intérêt anthropologique et social.

La conférence Desplazados en Colombia, le deuxième rendez-vous de cette série, tire son titre de l'exposition photographique qui s'est tenue en 2016 pour documenter et dénoncer la situation dramatique dans laquelle vivent encore des millions de Colombiens. Les desplazados photographiés par Palmera sont des réfugiés internes : des personnes qui ont été forcées de fuir leurs maisons, d'abandonner leurs terres et leurs biens, mais qui sont restées à l'intérieur des frontières de leur pays. À l'origine du conflit il y a la terre : la terre à cultiver pour les paysans, les pâturages pour les grands propriétaires terriens, le territoire à contrôler pour les guérilleros et les trafiquants de drogue. Les réfugiés n'abandonnent pas leurs terres et leurs maisons au premier passage des troupes, l'espoir est toujours que les hommes armés partent bientôt.  Les villages ne sont pas bombardés, ne sont pas rasés : c'est un processus lent, le résultat d'une pression psychologique qui, à un moment donné, devient intolérable, rendant la peur ingérable.

Giorgio Palmera, photographe, s'occupe principalement de photographie sociale. Il a réalisé des reportages en Afrique, au Moyen-Orient et en Amérique latine. Entre 1996 et 1998, il a vécu au Nicaragua, où est née l'idée de créer des ateliers photographiques pour les enfants des rues. De cette expérience est née en 2002, Fotografi Senza Frontiere, dont il est le fondateur et le président. Ses reportages ont été publiés par Al Jazeera, Courrier International, Der Spiegel, Die Zeit, Newsweek, Le Monde, Internazionale.

Gino Bianchi, anthropologue, est membre depuis 2004 de Fotografi Senza Frontiere onlus, association avec laquelle il collabore à la création d'ateliers photographiques et d'enquêtes ethnographiques. Il a réalisé des reportages et des documentaires en Argentine, au Nicaragua et en Ouganda. Il collabore régulièrement avec Giorgio Palmera, avec qui il a réalisé les livres Al Jidar (Trolley, 2007), Body and Soul (Postcart, 2009) et Memoria (Postcart, 2011).

 

L'entrée est libre dans la limite des places disponibles.

 

Renseignements : Bibliothèque régionale Bruno Salvadori – 2, rue de la Tour du lépreux, Aoste.

Tél. : 0165 274802 - Courriel : brao-cultura@regione.vda.it - Site web : https://biblio.regione.vda.it/

 

 

 

 @vdaufficiale  

 regionevalledaosta.official

 Regione Valle d'Aosta

 Regione Autonoma Valle d'Aosta

 RegVdA

 

 

0273

us

 

Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
u-stampa@regione.vda.it
www.regione.vda.it

 
Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo
Municipium

15 mar 2024

Più ne arrivano e più poveri avremo.

Mentre tentano di incolpare noi dei loro crimini, ovvero dei morti in mare, infatti sono loro che le favoriscono, con le loro scelte, la loro politica sociale ed economica, che spinge costoro da noi.
Però la legge del mercato del lavoro non perdona e più né arrivano peggio sarà, per i salari e le condizioni di vita di loro, nuovi e vecchi arrivati, più i nostri poveri.
Un bracciante guadagna già, al netto e senza contributi per la pensione, perché è un salario in nero, un Euro all'ora.
Chi porta cibo in casa si prende 3,5 Euro per consegna, che può essere entro un'ora o anche più, lavorando anche sotto la pioggia.
Siamo a salari da Sud del mondo, da autentica fame e questo è il frutto delle politiche per l'immigrazione.
30, 40 anni fa non si trovavano gli addetti ai lavori umili, uno spazzino guadagnava come un impiegato, se non di più, oggi invece le periferie, le case popolari, occupate abusivamente, diventano topaie.
Quindi, se hai un lavoro fatti la casa con il mutuo oppure vai a vivere nelle periferie, tra crimine e sporcizia.
A pagare sono proprio i ceti popolari, quelli difesi, ma solo a parole, dai buonisti ridicoli e dalla loro retorica patetica.
Quindi i senza tetto aumentano e sono sempre più violenti, sono spesso i migranti che non trovano lavoro in nero, neppure nelle cooperative rosse.
Eppure per i buonisti, a sentir loro, abbiamo sempre più bisogno di disperati, gli islamisti tagliagole sono i preferiti.
Perché non utilizzano i loro soldi, frutto di questi traffici, per istruire le folle miserabili del Sud del mondo?
Avremmo meno disperati e più gente che lavora a casa propria, senza buttarsi a mare, per finire nelle nostre discariche sociali. 
Ormai sono certo, dietro al becero buonismo, sempre più ridicolo, che può convincere solo le capre, i dementi e gli ipocriti, abbiamo interessi economici e finanziari sozzi.
Stanno portando l'inferno da noi, per costringerci poi a reazioni dure e feroci, in modo da ributtare a mare, prima o poi, questi miserabili, quando non serviranno più e non saranno più utili ai loro interessi economici.

26 feb 2024

Saison Culturelle Cinéma 2023/2024 Programmazione film dal 12 al 27 marzo



Il lun 26 feb 2024, 10:19 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, lunedì 26 febbraio 2024

                                                                       

Saison Culturelle Cinéma 2023/2024

Programmazione film dal 12 al 27 marzo

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali comunica i film in programmazione dal 12 al 27 marzo 2024, proiettati al Cinéma Théâtre de la Ville di Aosta:

MARTEDÌ 12 MARZO ore 15.30 – 21.00

MERCOLEDÌ 13 MARZO ore 18.00 Journées de la Francophonie

A passo d'uomo - Sur les Chemins Noirs di Denis Imbert (V.O.S.)

con Jean Dujardin, Anny Duperey, Izïa Higelin

Francia 2023 - 94 min

Pierre è uno scrittore appassionato di viaggi avventurosi ma dipendente dall'alcol. Una sera si cimenta nell'arrampicata della facciata di un albergo, perde l'equilibrio e precipita. Quando si risveglia dal coma, contro il parere di tutti, promette a sé stesso che appena riuscirà a reggersi in piedi percorrerà a piedi la Francia. Un viaggio che gli permetterà di rinascere facendo pace con il suo passato. Un classico racconto di redenzione e ricerca di sé attraverso il viaggio in solitaria. Trento Film Festival 2023 - Film di apertura

 

MARTEDÌ 12 MARZO ore 18.00

MERCOLEDÌ 13 MARZO ore 15.30 – 21.00 Journées de la Francophonie

Yannick – La rivincita dello spettatore – Yannick di Quentin Dupieux (V.O.S.)

con Raphaël Quenard e Pio Marmaï

Francia 2023 – 67 min

Nel bel mezzo di una rappresentazione della commedia teatrale Il bugiardo, Yannick si alza e interrompe lo spettacolo per esprimere tutto il suo disagio. Da qui nasce un confronto serrato tra attori e pubblico che porterà a conseguenze imprevedibili. Il regista francese che ha fatto del neosurrealismo il suo marchio di fabbrica realizza la sua opera più compiuta partendo proprio da un'intrigante riflessione sull'arte, sulla sua fruizione e sul rapporto attore/spettatore.

 

MARTEDÌ 19 MARZO ore 15.30 – 21.00

MERCOLEDÌ 20 MARZO ore 18.00

The Holdovers – Lezioni di vita di Alexander Payne

con Paul Giamatti, Dominic Sessa, Da'Vine Joy Randolph

USA 2023 – 133 min

Paul Hunham, insegnante, non piace a nessuno. È il Natale del 1970 e Paul, senza una famiglia e un luogo dove trascorrere le festività, decide di restare a scuola come supervisore degli studenti che ancora non hanno potuto far ritorno nelle loro case. Soltanto uno studente e la capocuoca rimangono nell'istituto.The Holdovers è un nostalgico racconto di Natale in cui le carenze individuali s'incontrano e si colmano per affrontare il senso di solitudine. Toronto International Film Festival 2023 – anteprima internazionale

 

MARTEDÌ 19 MARZO ore 18

MERCOLEDÌ 20 MARZO ore 15.30 – 21.00

Appuntamento a Land's End di Gillies MacKinnon

con Timothy Spall, Phyllis Logan, Natalie Mitson

Gran Bretagna 2021 – 86 min

Il novantenne Tom lascia la casa dove ha vissuto sessant'anni, nell'estremo Nord Est della Scozia, a John O'Groats, per mantenere una promessa fatta alla moglie: percorrere tutta la Gran Bretagna fino al punto più a sud ovest, Land's End, in Cornovaglia. Questo viaggio straordinario in autobus sarà un'occasione unica per l'uomo di scoprire paesaggi entrando in contatto con la profondità dell'animo umano. Un piccolo, intimo e allo stesso tempo racconto epico con uno straordinario Timothy Spall.

Bari International Film Fest 2021 - anteprima internazionale

 

MARTEDÌ 26 MARZO ore 15.30 – 21.00

MERCOLEDÌ 27 MARZO ore 18

Deserto Particular di Aly Muritiba

con Antonio Saboia, Pedro Fasanaro, Thomas Aquino

Brasile, Portogallo 2021 – 120 min

Daniel è un poliziotto che viene sospeso dal servizio perché accusato di aggressione. L'uomo ha una relazione virtuale con Sara, una donna che non ha mai incontrato e che non risponde più ai suoi messaggi da giorni. Preoccupato, decide di andare a cercarla di persona. Sara vive a Bahia, dall'altra parte del Paese. L'unica cosa che ha di lei è una foto che mostrerà alla gente al suo arrivo ma nessuno sembra conoscerla... Concepito durante la presidenza Bolsonaro, il film contrappone Nord-Sud e maschile-femminile, interrogandosi sulle molte possibilità dell'amore.

Mostra del Cinema di Venezia 2021, Giornate degli Autori - Premio del Pubblico BNL Gruppo BNP Paribas.

 

MARTEDÌ 26 MARZO ore 18

MERCOLEDÌ 27 MARZO ore 15.30 – 21.00

Prima danza, poi pensa – Alla ricerca di Beckett di James Marsh

con  Gabriel Byrne, Sandrine Bonnaire, Maxine Peake

USA 2023 – 107 min

Partendo dalla vittoria del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, Beckett rievoca in prima persona gli eventi salienti della sua vita, in un serrato dialogo immaginario con la personificazione della sua coscienza, lasciando emergere i temi e le riflessioni che hanno reso grandi le sue opere.

Un biopic inedito, delicato e sobrio, sulla vita di Samuel Beckett, grande amico di James Joyce.

Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián 2023 – selezione ufficiale

 

Biglietto intero € 5,00, ridotto € 4,00

 

Per informazioni:

Sito internet : www.saisonculturellevda.it  / e-mail saison@regione.vda.it

 

 

La Saison Culturelle 2023/2024 è realizzata dall'Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d'Aosta col patrocinio della Fondazione CRT Cassa di Risparmio di Torino

 

 @vdaufficiale  

 regionevalledaosta.official

 Regione Valle d'Aosta

 Regione Autonoma Valle d'Aosta

 RegVdA

 

 

171

us

Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
u-stampa@regione.vda.it
www.regione.vda.it

 
Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo
Municipium

15 feb 2024

Crimine libero e democratico.

I diritti dei delinquenti stanno sempre al primo posto e questo fatto fa parte della cultura vincente di oggi, che parte dal profitto ad ogni costo.
Il primo caso sta nelle truffe online, sui conti correnti bancari, dove le Banche ti avvisano dei rischi, ma non fanno molto per evitarli.
Per mettere tutto in sicurezza basterebbe poco, cambiando i codici per esempio e inserendo qualche controllo in più, ma questo le banche non lo fanno e per proteggere i propri risparmi conviene investire in fondi di investimento, non vendibili online senza prima passare in banca, dove loro, guarda un po' la casualità, hanno maggiori introiti.
Così gli hacker diventano alleati degli interessi dei banchieri.
Gli spacciatori sono liberi di agire in periferia, ogni tanto si fanno delle retate, ma è sempre troppo poco.
Da anni si discute come sbarazzarci di questi luridi vizi con l'obbligo della cura per i tossicodipendenti, mentre lo spaccio può essere sconfitto con durezza, senza remore e comprensioni.
Anche in questo caso ciò che è semplice diventa complicato, infatti nei Paesi con dittature dure le sostanze stupefacenti girano poco, perché non si fermano di fronte a strani diritti di gente che uccide senza pietà, con certe sostanze, con conseguenze gravissime per molti altri, per reati commessi e incidenti sul posto di lavoro, in casa o nelle strade.
Anche qui il crimine si trasforma in denaro riciclato, che fanno gioire molti investitori dal volto e dalla fedina pulita, ma dalla coscienza sozza.
Poi abbiamo le tante prostituzioni, femminile, maschile e minorile, con lo sfruttamento del lavoro nero, o quello legale, ma vergognoso per le condizioni poco umane, per immigrati e miseri italiani, che passa attraverso le politiche per l'accoglienza, per speculare a ribasso sui salari.
Infine abbiamo le case occupate, che tolgono immobili a gente in difficoltà economicamente, ma con un lavoro e un salario, per lasciarle illegalmente in pugno a gente che ruba energia elettrica e anche gas metano, che pagheremo sempre noi, nelle nostre bollette, poi questi edifici diventeranno vere discariche, autentiche fogne a cielo aperto.
Infine i tetti si trasformeranno in colabrodo e infiltrazioni di acqua rovineranno le strutture portanti, rendendoli simili a topaie, neppure adatte ai barboni. 
Gli edifici verranno abbandonati per la gioia di qualche palazzinaro, che li abbatterà per costruire nuove case, ovviamente di pregio e di altro prezzo nel mercato immobiliare.
Ecco a voi la sorpresa, dietro i diritti dei delinquenti abbiamo i guadagni dei fetenti.
I buonisti si dividono in due categorie, gli scemi che si bevono tutto e i viscidi approfittatori, che ingrassano a spese di tutti noi.

13 feb 2024

La Biblioteca regionale ospita il talent letterario itinerante “Incipit offresi” Partecipazione gratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non



Il mar 13 feb 2024, 14:58 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

 

Aosta, martedì 13 febbraio 2024

                                                                       

La Biblioteca regionale ospita

il talent letterario itinerante "Incipit offresi"

Partecipazione gratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali ricorda che si terrà alla Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta giovedì 22 febbraio, alle ore 18, una tappa della nona edizione di "Incipit Offresi", il primo talent letterario itinerante dedicato agli aspiranti scrittori, ideato e promosso dalla Fondazione ECM - Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, in sinergia con la Regione Piemonte e in collaborazione con la Biblioteca regionale di Aosta.

Incipit Offresi è un format a tappe: la sfida si giocherà a colpi di incipit all'interno delle biblioteche e dei luoghi di cultura, ma anche attraverso gare di scrittura e letture animate nei mercati. L'obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma scovare nuovi talenti. In 8 anni Incipit Offresi ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali. Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro agli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto.

I partecipanti, in una sfida uno contro uno, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio incipit o raccontare il proprio libro. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio incipit prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10. Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla gara di ballottaggio. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinali per giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2024.

I concorrenti primo e secondo classificato riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il Premio Italo Calvino, Indice dei Libri del Mese, Golem, Leone Verde, Circolo dei Lettori ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

L'appuntamento valdostano, che prevede inoltre per la vincitrice o il vincitore un buono libri del valore di 50 euro, sarà presentato dall'attrice, autrice e comica Giorgia Goldini e dalla violinist performer, musicista comica e one woman show Marta Pistocchi del Teatro della Caduta di Torino.

La partecipazione a "Incipit Offresi" è gratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni, di tutte le nazionalità. I candidati dovranno presentare le prime righe della propria opera: l'incipit, appunto, un massimo di 1.000 battute con le quali catturare l'attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell'opera (max 1.800 battute). L'incipit deve essere inedito (le opere autopubblicate sono parificate alle inedite poiché prive di regolare distribuzione). La gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Si può partecipare come aspirante scrittore compilando il modulo di adesione o come pubblico votante in sala a ingresso libero!

 

INFO E ISCRIZIONI

Giovedì 22 febbraio, ore 18

Biblioteca regionale Bruno Salvadori

Via Torre del Lebbroso 2, Aosta

Sala conferenze

https://biblio.regione.vda.it/

www.incipitoffresi.it

info@incipitoffresi.it - 339 5214819

 

 

 

 

 @vdaufficiale  

 regionevalledaosta.official

 Regione Valle d'Aosta

 Regione Autonoma Valle d'Aosta

 RegVdA

 

 

0136

us

 

Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
u-stampa@regione.vda.it
www.regione.vda.it

 
Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo
Municipium

3 feb 2024

Anarchici e islamisti uniti nella lotta.

Anarchici e Che l'imbecillità non abbia confini lo sapevo da sempre, ma qui si superano i limiti umani e si entra in altre dimensioni.
Loro, i ribelli a parole, non accettano obblighi di nessun tipo, ogni genere di autorità, morale, reale che sia, poi li trovi accanto agli islamisti e con loro lottano, nel centro sociale, per Hamas. 
L'islamista gli vende la roba buona e loro lottano con loro assieme, ma....... per costoro non c'è patriarcato che reprimere le donne.
Loro le possono chiudere in casa, picchiare regolarmente, imporre lo scafandro dalla testa ai piedi, ma questa è tradizione culturale.
Invece i patriarchi oggi dormono in auto, per pagare i contributi a moglie e figli, magari fuori corso all'università, a trent'anni e oltre.
Sì, il cattivo è quel poveraccio che rischia di crepare per il freddo, in auto, si fa una doccia ogni tanto in casa di un amico, ma resta sempre un patriarca.
Si vede che i poverini, tardoni, che invecchiano in case occupate abusivamente, dimostrano che la droga fa male e non il patriarcato.
Ai miei tempi dicevano che per far crescere bene certi ragazzoni servirebbero un po' di calci in culo.
Il metodo è un po' drastico, duro, ma forse in certi casi è efficace.

1 feb 2024

Gli anarchici, gli utili idioti del potere corrotto.

Loro sono ribelli, ma contro cosa siano non si capisce.
Io ne ho conosciuto alcuni e devo dire che non sono tutti brutti, sporchi e cattivi, o quasi.
Un po' sporchi lo sono, spesso si ribellano all'acqua e puzzano pure.
Idee non le hanno, un pensiero razionale pure, sono eterni ragazzoni, mai cresciuti, rimasti imbrigliati in un'eterna adolescenza.
Sono violenti e insultano tutto e tutti, capovolgono ogni cosa, per loro il bianco è nero e il nero è bianco.
Si ritrovano in centri sociali, protetti dai partiti di sinistra e vengono usati come arma impropria contro gli avversari, vengono poi lasciati fare dalla solita magistratura addomesticata.
Oggi vengono visti come martiri, sono gli unici terroristi e violenti politici che vengono difesi dai Mass-media nazionali, giornali a servizio del padronato clientelare di vecchio stampo, oggi legato alla sinistra, come un tempo lo furono della Democrazia Cristiana.
La domanda esce spontanea.
Perché costoro, che sono il primo pilastro del clientelismo e della corruzione nazionale, sono così garbati difensori di picchiatori, di terroristi anarchici?
È semplice, i violenti sono i legittimi amichetti del loro potere, sono coloro che vanno a caccia di fascisti e di nazisti.
Io dico che se vogliono essere certi di colpirne qualcuno si possono guardare allo specchio e lì sputare contro le loro immagini.
Occupano case e favoriscono le occupazioni, diffondendo l'ideologia delle case a chi non le ha e sia legittimo prendersi le case popolari, togliendole a chi ha i requisiti, per poi farle svendere, quando non saranno più abitabili, a qualche società che trasformerà l'area in edilizia privata di qualità.
Sì, se non esistessero questi utili idioti bisognerebbe cercarli, crearli, ma la natura ci ha regalato tanti imbecilli che si considerano dei ribelli, ma in realtà sono solo dei pecoroni da sfruttare e poi lasciare al loro destino, spesso triste, di emarginazione, di senza fissa dimora o come impiegati di qualche società comunale o parastatale.

31 gen 2024

La stampa, i Mass-media e il popolo cornuto.

Forse si dovrebbe parlare dei buoni e dei cattivi al tempo dell'imbecillità di massa.
Se a essere maltrattato è qualcuno che viene presentato come vittima, anche se vittima non è, tutti strillano in suo aiuto, in suo soccorso.
L'illegalità dei centri sociali è utile, serve per togliere dal mercato immobili che dovrebbero essere ristrutturati e dati a gente realmente in difficoltà, ma farebbero scendere i prezzi delle case.
A perderci poi ci sarebbero le banche, che non devono perdere mai soldi, perché dalle ipoteche sugli immobili loro recuperano, con le buone o con le cattive, i denari dati in prestito e guai a far crollare il mercato immobiliare, che in passato ha creato molti guai dagli Stati Uniti, verso tutto il mondo.
Potrebbero scoppiare bolle speculative e creare recessione. 
Sì, gli occupanti abusivi favoriscono i palazzinari, mentre le case in mano alle bande criminali proteggono i traffici mafiosi, poi i soldi sporchi li lavano sempre.
Ecco a voi che abbiamo i centri sociali liberi di agire e fare il gioco sporco, politico, con tutte le bande criminali al seguito.
Sì, hanno anche il lavoro sporco di picchiare i fascisti, lo fanno da sempre e se vengono arrestati bisogna trattarli con i guanti di velluto o la stampa, detta democratica, urla contro i maltrattamenti di questi figli di papà, che in tanto si divertono e poi faranno le carriere giuste, in politica per esempio o nel parastato.
Poi i centri sociali non diffondono pensieri, ideologie razionali, eversive, ma solo slogan vuoti e atteggiamenti demenziali, tra droga e piccola criminalità, quindi non sono pericolosi. 
C'è poi il popolo cornuto, fregato da tutte queste faccende e strane alleanze che urla in difesa della poverina, legata alle catene in Ungheria.
Si vede che là se ne fregano delle nostre strambe alleanze politiche e criminali.

10 gen 2024

50 mila abitazioni occupate abusivamente.

Non ci volevo credere e alla fine ho dovuto cedere all'evidenza, leggendo i dati ufficiali. 
Sono ben 50 mila le occupazioni abusive, molte sono case popolari, quelle pagate da noi, dai nostri padri e dai nostri nonni, sottratte a chi ne ha i diritti, per i requisiti e lasciate in balia delle bande mafiose e criminali delle periferie, che le usano per dare alloggi ai loro affiliati.
Poi abbiamo enti e associazioni che le lasciano occupare, infine ci sono pure alcune abitazioni private, sottratte con la forza, per mesi, a dei poveracci, pensionati e non abili a muoversi nelle questure, nelle procure, per sporgere denunce.
Infine scoprii che occupare una casa, quindi togliere il bene primario di una persona che ha lavorato una vita per comprarla, è un reato con un massimo della pena di 3 anni.
Si vuole alzare e raddoppiare la pena, ma per ora pare ancora fermo al livello del furto di salsicce al supermercato, da parte di un barbone che ha fame.
Infine l'occupazione resta definitiva se ci sono dei minorenni.
In pratica siamo in pugno a legislatori, con magistrati compiacenti, che permettono che un bene comune, per le case popolari, o abitazioni di poveracci, di lavoratori e pensionati, vengano sottratte, devastate con il furto di ogni oggetto, compreso di ricordi personali di intere esistenze, senza che nessuno intervenga.
Anzi, se il proprietario provasse a scacciare i farabutti verrebbe denunciato e rischierebbe il carcere.
Però in questa lista mancano le case di lusso, infatti non risulta che nessun attico del centro sia stato occupato e comunque qui il principio che i figli minori danno il diritto a restare non vale.
Si sa che la legge è uguale per tutti, ma ci sono quelli che sono più uguali degli altri.
Comunque questo degrado dimostra, senza dubbi, che le cosche sono in accordo con associazioni politiche e sindacali, con gli apparati dello Stato, a livello dirigenziale e con parte della magistratura, quella che non interviene.
Non significa che siano tutti collusi, basta che lo siano i vertici politici e io dico pure giornalistici, poi c'è tutto il mondo dei raccomandati, di coloro che non vedono, non sentono e non parlano.
Vi servono altre prove per dimostrare che le mafie hanno fatto le radici nelle istituzioni?
Sono arrivate ad occupare beni pubblici, comuni, li danno ai loro affiliati e nessuno o quasi protesta.

28 dic 2023

Invasione e sostituzione etnica.

Tutti lo vediamo e le condizioni sono gravi, loro arrivano, invadono case pubbliche e private, rubano, spaccano, spacciano droga, violentano donne sole, ma tutto pare come prima.
Il governo è bloccato da questa Europa schifosa, in pugno a delinquenti internazionali detti speculatori finanziari.
Il gioco sporco ha una sua logica, togliere risorse ai ceti popolari italiani, mettendo in competizione lavoratori nazionali contro gli infedeli stranieri, gente con cui non si può andare d'accordo, perché ci considerano cani infedeli.
Però i migranti occupano, dati non ne possiedo, ma sono certo di non sbagliare, il 99,99% dei lavori bassa, se non bassissima, specializzazione.
Però il mondo sta cambiando rapidamente e molti mestieri, nelle fabbriche per esempio, sono automatizzati, oppure giungono i primi robot, circa 100 mila per ora da noi e saremmo il sesto Paese al mondo e il secondo in Europa, ad utilizzare tali strumenti, che fino a pochi anni fa erano considerati da fantascienza. 
In pratica, i tempi non li conosco, ma temo in pochi anni, pure la distribuzione di pacchi o anche di alimenti pronti da ristorante, conosceranno l'automazione, con droni e macchine che giungeranno a domicilio.
Il lavoro tende sempre più ed essere un bene raro e per ora i salari, in rapporto con le concorrenza dei migranti da una parte e delle macchine dall'altra, sono sempre meno riconosciuti e retribuiti, tranne quelli per gli esperti informatici, specie sempre rara, anzi rarissima e super pagata.
Cosa sta capitando quindi?
Da una parte il lavoro viene attaccato dalle macchine e dall'intelligenza Artificiale,  per esempio stanno sparendo gli impiegati, come quelli delle banche, mentre spariscono gli sportelli.
Mentre i mestieri di bassa retribuzione e di nessuna professionalità vengono sempre più lasciati ai migranti, disposti a lavorare, per esempio nei campi, a un euro all'ora nel Sud, togliendo vitto e alloggio, ovviamente in condizioni pessime.
Queste folle di disperati stanno diventando sempre più pericolose e ci odiano, perché siamo infedeli e stiamo economicamente meglio di loro, così le nuove generazioni promettono bene, ovvero formano già a 14 anni le baby gang.
Abbiamo una classe politica parassitaria, che discende dal sistema economico e finanziario della Prima Repubblica, che si è alleata con la folla feroce degli invasori, nella disperata difesa dei loro posti di fancazzisti professionisti, da lasciare ai figli e ai nipoti.
Sopra costoro abbiamo i burattinai delle ex industrie parastatali nazionali, con le famiglie di ladri pubblici, che campavano grazie ai sussidi verso le loro attività industriali, lascio a voi i nomi di queste società, che detengono le testate dei giornali della sinistra nazionale.
Sì, il quadro si fa drammatico, il governo non ha la forza politica per iniziare a scacciare gli invasori, bloccato dai ricatti di Bruxelles, come quelli sul debito pubblico.
Come finirà?
Le ipotesi sono due, o avremo una pulizia etnica, verso i nostri figli e nipoti, l'Italia diventerà un avamposto dell'Africa islamista, con fame, miseria e orrori vari, dove gli infedeli se ne dovranno andare per non essere uccisi, oppure avremo un'altra pulizia etnica, condotta con l'IA e i robot, contro le folle islamiche e islamiste, contro il popolo che vive nella miseria nera della loro ignoranza fatalista, con la loro totale espulsione o peggio ancora.
Altre alternative non ne vedo, perché pure i buonisti irriducibili non sanno prevedere, analizzare e valutare la situazione, ripetono le solite frasette idiote, come: "Aprite i vostri cuori, siate ospitali, abbiamo bisogno di manodopera, integriamo questi nuovi venuti ........"
Quindi pure loro non sanno trovare una soluzione e una prospettiva diversa da quelle da me proposte, se non con i loro soliti mantra demenziali, ripetuti sino alla nausea.

27 dic 2023

Saison Culturelle Cinéma 2023/2024 Programmazione film di gennaio 2024



Il mer 27 dic 2023, 09:41 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, mercoledì 27 dicembre 2023

                                                                       

Saison Culturelle Cinéma 2023/2024

Programmazione film di gennaio 2024

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali comunica i film in programmazione nel mese di gennaio 2024, proiettati al Cinéma Théâtre de la Ville di Aosta:

 

MARTEDÌ 2 GENNAIO ore 15.30 - 21.00

MERCOLEDÌ 3 GENNAIO ore 18.00

Dogman di Luc Besson

con Caleb Landry Jones e Marisa Berenson

Francia, USA - 2023 - 114 min

Da bambino, Doug ha subito maltrattamenti. Una volta adulto, Doug, con enormi ferite fisiche e psicologiche, si rintana in un luogo abbandonato, dove vive insieme a un branco di cani. L'uomo si esibisce come drag queen, ma il suo sostentamento arriva proprio dai suoi amici a quattro zampe, che sono la sua ancora di salvezza... Una sorta di fiaba moderna e scura, con protagonista un supereroe diverso, perché la caratteristica che lo rende praticamente invincibile è costituita dal branco di cani che lui accudisce e che lo amano di un amore incondizionato.

Mostra del Cinema di Venezia 2023 - concorso

 

MARTEDÌ 2 GENNAIO ore 18.00

MERCOLEDÌ 3 GENNAIO ore 15.30 – 21.00

Falcon Lake di Charlotte Le Bon

con Joseph Engel, Sara Montpetit, Monia Chokri

Canada 2022 – 100 min

Bastien e Chloé trascorrono le vacanze estive ognuno con la propria famiglia presso il lago Québec. Le due famiglie alloggiano in un baita che, secondo una leggenda, sarebbe infestata dai fantasmi. Nonostante la differenza di età, i due ragazzi legano molto fra loro. Per Bastien quell'amicizia, però, è qualcosa di più. È così che la vacanza si trasforma per Bastien in un momento cruciale della sua vita adulta. Tratto dal fumetto di Bastien Vivès Una sorella, il film Falcon Lake è un'opera prima di grande intensità visiva.

 

MARTEDÌ 9 GENNAIO ore 15.30 – 21.00

MERCOLEDÌ 10 GENNAIO ore 18.00

Passages di Ira Sachs (V.O.S)                  

con Franz Rogowski, Ben Whishaw, Adèle Exarchopoulos

Francia 2023 – 91 min

V.M. 14         

Dopo aver completato il suo ultimo film, il regista Tomas inizia in maniera impulsiva un'intensa relazione con una giovane insegnante, Agathe. Per Tomas, la novità di stare con una donna è un'esperienza eccitante che desidera approfondire, nonostante il suo matrimonio con Martin. Quando anche Martin inizierà ad avere una relazione extraconiugale, Tomas torna a rivolgere le sue attenzioni verso il marito. Un diario in cui i "passaggi" del titolo alludono all'incapacità del protagonista di scegliere, fluttuando da una relazione all'altra.

Sundance Film Festival 2023 – anteprima mondiale

A conclusione della proiezione del 10 gennaio delle ore 18, ci sarà l'incontro in sala con Arcigay Valle d'Aosta Queer VdA moderato da Alexine Dayné, direttrice artistica della Saison sezione Cinéma.

 

MARTEDÌ 9 GENNAIO ore 18.00

MERCOLEDÌ 10 GENNAIO ore 15.30 – 21.00

Kafka a Teheran di Ali Asgari, Alireza Khatami

Con Gohar Kheirandish, Majid Salehi, Sadaf Asgari

Iran 2023 - 77 min

Nove storie di vita quotidiana a Teheran: persone comuni di vari ceti sociali si muovono tra vincoli culturali, religiosi e istituzionali, imposti loro da diverse autorità, che vanno dagli insegnanti ai burocrati in un Iran contemporaneo. Attraverso la chiave dell'umorismo, i due registi aprono diverse finestre sulla vita quotidiana a Teheran, mostrando la pervasività e il controllo del regime, anche nelle situazioni più assurde.

Festival di Cannes 2023 – Un certain regard

 

MARTEDÌ 16 GENNAIO ore 15.30 – 21.00

MERCOLEDÌ 17 GENNAIO ore 18.00

As Bestas di Rodrigo Sorogoyen

con Denis Ménochet e Marina Foïs

Spagna, Francia, 2022 - 137 min

Una coppia francese, Antoine e Olga, si trasferisce in un villaggio nel cuore della campagna galiziana. Il loro intento è entrare maggiormente in contatto con la natura, riabilitando case abbandonate. La loro presenza, però, disturba alquanto la gente del posto, in particolare i loro vicini di casa. La loro casa confina con quella di due fratelli: Xan, un uomo inflessibile, e Lorenzo, che ha capacità mentali ridotte. Il thriller psicologico di Rodrigo Sorogoyen, odora di terra, di sudore, di fatica, di miseria, ma pulsa anche di odio, di discordia, di conflitto...

Festival di Cannes 2022 – fuori concorso e nove premi Goya, tra cui Miglior Film

 

MARTEDÌ 16 GENNAIO ore 18.00

MERCOLEDÌ 17 GENNAIO ore 15.30 -21.00

Fratello e Sorella (Frère et soeur) di Arnaud Desplechin (V.O.S.)

con Marion Cotillard, Melvil Poupaud, Golshifteh Farahani

Francia 2022 - 108 min

Louis e Alice, fratello e sorella, non si parlano più. Lei è un'attrice con un figlio adolescente e un'angoscia latente, mentre lui un poeta che lavorava come insegnante e che ha perso il suo bambino. I due si evitano e si odiano da oltre vent'anni. Quando i loro genitori, però, rimangono coinvolti in un incidente, i due sono costretti a rincontrarsi finalmente... Fratello e sorella è espressione di una visione cinematografica e letteraria che cerca nell'eccesso l'assolutezza delle emozioni, l'irrazionalità dei legami di sangue, la loro impronta impossibile da eliminare.

Festival di Cannes 2022 – concorso

 

MARTEDÌ 23 GENNAIO ore 15.30 – 21.00

MERCOLEDÌ 24 GENNAIO ore 18.00

Patagonia di Simone Bozzelli

con Andrea Fuorto e Augusto Mario Russi

Italia 2023 - 112 min

V.M. 14         

Il ventenne Yuri vive insieme a una zia in un paesino abruzzese. Incontra Agostino, girovago ed esperto nell'incantare i bambini. Quest'ultimo promette a Yuri un'indipendenza di cui lui non sapeva neppure di aver bisogno. Seguendo un sogno di libertà, per loro realizzabile in Patagonia, i due intraprendono un viaggio, che si trasformerà in un delirio di controllo e prigionia. L'opera prima di Bozzelli indaga il rapporto a due e come nascono i legami di potere e di dipendenza.

Locarno Film Festival 2023 – concorso

A conclusione della proiezione del 24 gennaio delle ore 18, ci sarà l'incontro in sala con il regista del film Simone Bozzelli, moderato da Alexine Dayné, direttrice artistica della Saison sezione Cinéma.

 

MARTEDÌ 23 GENNAIO ore 18.00

MERCOLEDÌ 24 GENNAIO ore 15.30 – 21.00

L'ultima luna di settembre di Amarsaikhan Baljinnyam       

con Amarsaikhan Baljinnyam, Tenuun-Erdene Garamkhand, Damdin Sovd

Mongolia 2022 – 90 min

Da diversi anni, Tulgaa vive in città, ma quando il suo anziano padre si ammala, decide di far ritorno nel suo villaggio natale, tra le remote colline della Mongolia, per assisterlo. L'uomo decide di restare a vivere nella yurta per portare a termine la promessa fatta al padre e cioè di completare il lavoro della fienagione. Mentre lavora nei campi, conosce un bambino. Una storia sull'infanzia e la genitorialità, ambientata in una terra ricca di umanità e di tradizioni.
Vancouver Film Festival 2022 – premio del pubblico

 

Per informazioni:

Sito internet : saisonculturellevda.it / e-mail saison@regione.vda.it

 

X: @vdaufficiale 

IG regionevalledaosta.official

FB: Regione Valle d'Aosta

 

 

1087

us

Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
u-stampa@regione.vda.it
www.regione.vda.it

 
Questa comunicazione è stata generata tramite l'applicativo
Municipium

19 dic 2023

Razzismo o autodifesa?

Il solito personaggio politico, eletto direttamente o indirettamente grazie alla politica corrotta, dei vari sistemi di diffusione di denaro, dal famigerato Reddito di Cittadinanza a tutte le situazioni evidentemente corrotte italiane, che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci hanno trasformato in un Paese ridicolo, ci fa la morale sugli appartamenti, che non vengono dati agli stranieri, in particolare agli  africani, o agli asiatici.
Io so di famiglie italiane che si sono trovate rovinate per aver venduto una loro casa, un appartamento a costoro, neppure dato in affitto.
Alla fine restavano con l'appartamento bloccato per anni, con cause assurde, che terminavano in nulla, ma li costringevano a restare senza casa per anni, con gravi danni economici. 
Altri avevano una casetta da affittare per qualche anno, in attesa che un figlio o una figlia crescessero e la prendesse come loro abitazione.
Davano la casa agli africani e non solo non riuscivano a riscuotere l'affitto, ma dopo anni, riavevano l'abitazione devastata.
Infine la politica buonista, quella sui diritti da far pagare sulla pelle di chi lavora, di chi è onesto, concedevano a questi le case popolari, che non pagavano, poi le danneggiavano con tutto le conseguenze del caso, a carico nostro.
Sì, le case popolari sono state costruite con i soldi delle tasse, nostri, dei nostri padri e dei nostri nonni.
Quindi non dare le case in affitto agli africani è colpa del razzismo o è solo autodifesa?
I buffoni che starnazzano quante case hanno in affitto a costoro?
Sicuramente nessuna, ma per i voti dei nuovi cittadini sono pronti a tutto, mentre gli squallidi pennivendoli ovviamente sanno tutto questo e non sono così fessi da affittare un buco agli africani, agli arabi, però parlano e straparlano.
Sono come gli accoglienti, che appena vedono delle brutte facce si nascondono, scappano, ma poi, a parole, sono tanto accoglienti.
Lo schifo che provo è immenso.

12 dic 2023

La nuova Santa alleanza tra ex nemici.

Il Manifesto è il giornale, posto a sinistra del fu Partito Comunista, che fu scomunicato nel 1948, con tutti i suoi elettori.
Il partito Manifesto oggi non esiste più, gli elettori, pochi, se ne sono andati, ma resiste il giornale, finanziato ancora dallo Stato come periodico di partito, a nostre spese.
Ora l'unico difensore accanito di questo traffico criminale, ipocritamente celato da messaggio evangelico, è questo periodico di scomunicati, di anime dannate future, appunto secondo i santi precetti della Chiesa Cattolica.
Quindi gli ultimi tardo comunisti, duri e puri, si allenano con i trafficanti mafiosi, corrotti e con prove certe di affari illeciti, che nessun magistrato osa indagare, perché abbiamo la potentissima istituzione Chiesa Cattolica, con tutti i suoi denari, i suoi agganci e i suoi intrallazzi.
La povertà mentale, culturale che sta alle spalle di tutto questo schifo è malamente difeso con frasette idiote, con risposte patetiche e anche ridicole.
Loro dicono che è..... Vangelo, è carità cristiana, ovvero bestemmiano come vecchi degenerati, vecchi sozzoni, frequentatori di lupanari, perché mettere sullo stesso piano il commercio di carne umana, per tutti i vizi e gli sfruttamenti possibili, al Vangelo è la peggiore delle bestemmie da me udita.
I tardo trasformisti, da stalinisti invece oggi sono clericali e papisti, come i nemici di un tempo, fedeli seguaci del Vangelo secondo Bergoglio, il gesuita.
Se dietro non ci fosse un commercio evidente di esseri umani, per bande criminali internazionali, per favorire cosche mafiose, sarebbe una faccenda tutta da ridere, ma non ridono gli abitanti delle periferie, gli onesti poveracci che abitano legalmente nelle case popolari, le vittime delle aggressioni, le donne che devono andare al lavoro, a scuola da sole e rischiano molestie, stupri ogni passo che fanno.
Quindi ringraziamo i delinquenti imbarcati sulle navi delle ONG, i vescovi con la scorta e gli ultimi viscidi compagni di merende.
Per chi non sapesse chi fossero i compagni di merende ricordo a loro i fatti della banda del mostro di Firenze, quando andavano a commettere i loro crimini e si definivano appunto così.
Abbiamo così i nuovi compagni di merenda.
Non so chi fa più schifo, sono i nuovi o i vecchi?

6 dic 2023

Corruzione e crimine organizzato, questa è la base dell'accoglienza.

Quando i soldi delle vecchine, che versano pochi centesimi di elemosina, tolti dalle loro pensioni minime, finiscono in tasca al noto pregiudicato, che ha evitato il carcere grazie alle raccomandazioni clericale, resto più che disgustato.
Questa è la peggiore truffa del secolo, neppure i peggiori mafiosi arrivano a tanto.
Poi gli schifosi non hanno il buon gusto di tacere, ma parlano, parlano, con lo starnazzare di giornali di sinistra, un tempo di estrema sinistra come il famigerato Manifesto.
Sì, rubano i soldi ai poveri per favorire politiche di accoglienza verso gli spacciatori, i ladri di case, i delinquenti vari, per favorire le tante prostituzioni e il crimine dilagante.
Proprio le vecchine, senza la protezione che ottengono nei quartieri alti i buoni accoglienti, di ceto medio alto e alto, rischiano la vita per rapine da parte di drogati, di baby gang e di immigrati sbandati sul territorio.
Anzi sono loro che rischiano di più pure le rapine in casa, non avendo più un luogo sicuro dove rifugiarsi.
Posso provare schifo, tanto schifo verso e contro questi luridi........ santi accoglienti?
Parlano di povertà nei loro abiti lussuosi, di umiltà nei loro atteggiamenti sprezzanti verso tutti.
Sì, so bene chi sono, sono i nuovi farisei e l'inferno li attende.
Amen.

30 nov 2023

Più ne arrivano e più la ricchezza è per pochi.

La stranezza, che così appare, sta tutta nella grande bontà e nella grande generosità degli accoglienti, tutti ben sistemati, ricchi e ben ammanicati nei vari meandri del potere.
Loro, che sono così ricchi, sono pure così generosi?
Si sa che più hai e più vorresti, poi osservi questi santi accoglienti e più scopri che sono tutti generosi con i soldi del prossimo, del ceto medio e popolare.
Si sa, se non lo sapete informatevi, che molte società hanno la sede nei Paesi Bassi, in Irlanda, così che Lussemburgo, piccolissimo Paese, possiede il reddito procapite, per persona, più alto del mondo.
In pratica le sedi delle società e le residenze, spesso fasulle, ma rigorosamente secondo le norme dell'Unione Europea, possono essere tenute lì, con un grande risparmio sulle tasse.
Quindi a mantenere i nuovi ospiti siamo noi, con le tasse dirette ed indirette che paghiamo tutti i giorni e che toccano, nella media almeno, il 60% dei nostri redditi.
Siamo noi gli evasori, i cattivi che qualche volta non paghiamo tutto, non chi ha creato leggi comunitarie in modo che i ricchi d'Europa possono vivere bene.
Sì, costoro non si accontentano mai e così ci accusano, da decenni, di guadagnare troppo e di non volere svolgere certi lavori umili con stipendi da fame, per permettere a costoro di essere ancora più ricchi.
Così l'immigrazione serve per ridurre la ricchezza del ceto medio nazionale e mondiale, per pagare sempre meno gli stipendi per lavori di basso livello, per speculare a ribasso e in futuro a rialzo, sugli immobili di interi quartieri, dove loro arrivano e degradano tutto, poi, quando le case cadono a pezzi, i palazzinari acquistano tutto sottocosto e ristrutturano, ricostruiscono case eleganti, per chi ha ancora qualche soldo sul Conto Corrente.
Quindi l'immigrazione serve a togliere fette di reddito dai ceti popolari, in particolare, dal ceto medio e permettere, con le solite varie speculazioni, concentrarle nelle zampe dei più ricchi.
Quindi l'accoglienza ha fatto crollare i salari più bassi, ha degradato le periferie con branchi di delinquenti in azione, ha reso sempre meno valida la Sanità Pubblica, con troppi pazienti nuovi, ma ha arricchito pochi.
Sì, il 50% della ricchezza mondiale è in pugno a un 1% degli abitanti della terra.
È questa la prima causa della miseria del 80% degli abitanti del pianeta, che detengono solo il 7% del Pil mondiale.
Il fine di creare contrasti sociali, etnici, per poi far arricchire i soliti maiali all'ingrasso, è evidente, ma ora tutto cambia e pare che i robot, in Italia ne abbiamo quasi 100 mila nelle aziende, con le nuove tecnologie, stanno trasformando il mercato del lavoro già oggi.
Così stanno cambiando le strategie e forse si inizia a capire che troppo crimine danneggia l'economia, così si vedono i primi segnali di cambiamento, anche se troppo deboli ancora.
La povertà mondiale non la si vince importando disperati, creando realtà da Terzo Mondo anche da noi, ma esportando cultura, per esempio il concetto di maternità e paternità responsabile fermerebbe la crescita indiscriminata della popolazione mondiale, in modo che si mettano al mondo quanti figli si riescono a mantenere e non uno in più.
Poi servono politiche che contrastino le logiche speculative mondiali, che portano appunto a finanziare i mercanti di carne umana in nome di un buonismo becero e demenziale, oltre che criminale.
Sì, la sinistra si è venduta ancora, questa volta agli speculatori, scordandosi i partiti fratelli comunisti, sovietici, che tanti soldi davano un tempo.

27 nov 2023

Le contraddizioni palesi di una sinistra corrotta.

Un tempo i corrotti erano al centro, o così si credeva, i vecchi partiti lo erano per intrallazzi e corruzione palese, ma che la magistratura non vedeva mia.
Qualche inchiesta era prontamente insabbiata, i magistrati che osavano indagare sui politici finivano trasferiti in sedi disagiate.
Poi scoppiò Mani Pulite, che alla fine fu solo una farsa, un'inchiesta dalle ali legate, perché nessun politico terminò in carcere e certe forze ne uscirono pulite, diciamo così.
Per esempio il Partito Comunista Italiano non ebbe fastidi, nonostante i finanziamenti esteri, dall'Unione Sovietica, che erano palesi.
Poi tutto tornò avvolto dalla nebbia e i politici professionisti tornarono in servizio, cambiando nome ai partiti, cambiando idee e ideologie.
Presero in prestito le posizioni del Partito Radicale, quelle dette progressiste, di moda negli Stati Uniti, con discorsi buonisti, tolleranti, intolleranti a secondo dei casi.
Presentano la storia come meglio credono, inventandosi fatti e vicende ridicole, i partigiani divennero non stalinista o monarchici come erano, ma pederasti con le bandiere arcobaleno.
Così oggi troviamo le bandiere palestinese, la lotta contro il patriarcato, termine il cui significato resta misterioso per i più, contro la violenza contro le donne, fatto che esplode solo ora, come se il governo di Destra ne fosse responsabile.
Sì, così abbiamo visto gli islamici che manifestavano, con le donne con il burqa o il velo, per la Palestina e contro il patriarcato.
Abbiamo udito urla anti ebraiche, simili a quelle dei nazisti degli anni Trenta del Novecento ed altre assurdità al seguito.
Se fai osservare queste banali contraddizioni i poverini si confondono e straparlano o cambiano discorso, come i peggiori avvocati delle cause perse.
La domanda è ovvia.
Cosa unisce tutta questa gente in questa strampalata armata di disperati, di pagliacci assurdi e ridicoli?
La risposta è ovvia, abbiamo gli inquilini che non pagano l'affitto nelle case popolari, accanto agli occupanti abusivi, i tanti raccomandati del settore pubblico e parastatale, abbiamo i sindacalizzati che sono importanti solo nel branco, poi tanti fancazzisti, professionisti, oltre al branco dei delinquenti, piccoli e grandi.
È il popolo che teme i treni in orario, che teme di dover pagare per i propri errori, che teme di dover lavorare per campare.
Ecco la folla che riempie le nostre città e mi è capitato di vedere un magrebino, con la bandiera sindacale, rossa, affrettarsi per le manifestazioni contro il patriarcato, con la moglie con il velo certamente a casa.

Se queste non sono comiche che cosa sono le comiche?
Questo lo chiedo ai tesserati, quelli fedelissimi al partito guida della sinistra, visto come religione assolutista a cui aggrapparsi.

17 nov 2023

Talebani e tesserati uniti nella lotta.

Trovo divertente osservare che spesso abbiamo luoghi comuni, tanto banali quanto assurdi e ridicoli, di gente che non legge, probabilmente non ha mai letto nulla o quasi, ma si nutre di affermazioni ripetute: Il Corano è come la Bibbia, le religioni sono tutte uguali, sono la causa delle violenze.
Poi scopri che costoro non sappiano cosa sia la Bibbia, non sanno che esiste il Nuovo e il Vecchio Testamento, non sanno cosa sia appunto la legge ebraica, la storia del popolo di Israele, se per non qualche affermazione trovata sul quotidiana progressista, scritto da un poveretto che ne sa meno di loro.
Allora la legge ebraica, la Torà, fu applicata sino a quando il popolo di Israele aveva una sua autonomia amministrativa, sino alla distruzione del tempio di Gerusalemme, sino alla diaspora del popolo ebraico.
Era una legge durissima, con la lapidazione delle adultere, dei blasfemi, per esempio, ma loro, gli ebrei, non la imponevano ai popoli vicini, non facevano guerre per trasformarla in legge universale.
Poi, nei secoli successivi, rimase una parte della loro cultura che li sprona a un loro rigore morale, non mi risultano lapidazioni ed altro avvenute dopo la riconquista romana di Gerusalemme, nel 70 dopo Cristo.
Altro importante particolare, utile ai semianalfabeti che ripetono che è tutto uguale, sta nel fatto che i cristiani seguono il Nuovo Testamento, con i Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le Lettere, l'Apocalisse.
In questi libri non si parla di violenza, di guerre sante, anzi, si disarmano i contendenti, infatti chiesi al solito poverino dove si trovassero le frasi che invitano alla violenza nei Vangeli, tranne per espressioni che sono facilmente comprensibili come simboliche, anche per i più tonti, "Sono venuto a portare la spada e non la pace, mettendo fratello contro fratello,.........."
Anche i più stupidi comprendono, leggendosi tutto nel contesto, che la guerra in questione non è fisica, reale, ma simbolica, ovvero a portare distanze tra chi lo segue e chi no.
Il poverino si inventò qualche passo immaginario dei Vangeli e lo lasciai parlare.
Quindi esistono distanze tra religione e religione, per esempio il Buddismo è, nei suoi principi di base, una religione tollerante, che rifiuta tutte le violenze, non solo contro gli esseri umani, ma anche contro gli animali.
Eppure dai templi buddisti sono uscite le migliori arti marziali, i migliori guerrieri, i più feroci e i kamikaze li inventarono loro, i buddisti giapponesi, che si gettavano con i loro aerei contro le navi statunitensi.
In conseguenza gli esseri umani predicano bene, ma razzolano male da sempre, poi se la religione invita a fare la guerra il gioco è fatto.
Io ho letto un pezzo di Corano, poi ne ho letto un altro, di un'altra versione ed erano diversissimi, cercai spiegazioni in rete e trovai risposte molto stupide, quelle che davano colpa alle traduzioni, ma le differenze erano tali da non essere spiegate con una traduzione poco fedele.
Altre parlavano di pronuncia e la cosa mi fece pure ridere ovviamente, infine scovai la risposta, ovvero le scuole coraniche hanno diversi testi sacri, tradizioni differenti e guai a contestarle.
Ci sono i sunniti e gli sciiti, ma tantissime correnti anche tra i sunniti, in pratica si riconoscono per i loro 4 principi: la preghiera, l'elemosina legale, il digiuno nel mese di Ramadan. il pellegrinaggio a La Mecca.
Sì, se uno volesse, potrebbe essere quasi islamico, tranne per il viaggio a La Mecca, perché Allah significa il Signore, il Dio unico, un digiuno si può pur fare e le elemosini pure.
Chiaramente ad accompagnare tutto abbiamo le leggi islamiche, norme di giurisprudenza, che regolano i compartimenti dei vari gruppi di fedeli, ma le scuole coraniche, si dice, siano a migliaia. 
Ovviamente a queste osservazioni logiche, oggettive e razionali, hanno provocato le reazione del popolo dei tolleranti, sì, quelli le cui case sono appunto case di tolleranza.
Ho avuto quello che si vanta che mangia con loro, io gli chiedo se va pure al cesso con loro.
Allora spiego perché ritengo che alla fine si faranno la guerra tra loro, per prima cosa perché le hanno sempre fatte, in modo feroce, come i popoli cristiani, che si odiavano e si uccidevano, durante le guerre di religione, sentendosi tutti buoni cristiani.
Sì, come il Buddismo non è colpevole se tra i suoi seguaci sono sorte le migliori scuole per creare guerrieri feroci, così l'islam, i Corani, io li chiamo così, al plurale, perché ci sono tante versioni, come tutte le altre religioni, con i loro principi base, non sono responsabili delle tante guerre che si fanno in loro nome.
Però abbiamo un'eccezione, se muoio in battaglia per i cristiani non significa che andrò in Paradiso, per i buddisti non significa che entrerò nel Nirvana, ma se la guerra la faccio ai nemici della mia fede per i mussulmani sarò un martire e il paradiso sarà spalancato per me.
Sì, credo che sia l'unica religione al mondo che premi gli assassini, i tagliagole, tutte le altre li mandano all'inferno o a scontare qualche esistenza per purificarsi, alla peggio.
Le banalità e i luoghi comuni fanno ridere e basta, il tutto è uguale, questo o quello per loro è simile, l'importante è non fare fatica con il cervello.
I beoti mangiano, bevono e sono tolleranti, vanno pure nelle case di tolleranza, sono il popolo tesserato, fedele alla linea del partito unico, non badano alle contraddizioni, ma sono ridicoli e patetici. 
Non aggiungo altro, ma se avete dei dubbi non fidatevi dei fanfaroni, che parlano di ciò che non conoscono, usate il cervello e leggete con senso critico, altrimenti si fanno figuracce.