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25 gen 2011

Ci sono stati morti e feriti: circa 35 morti e decine di feriti.



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Ci sono stati morti e feriti: circa 35 morti e decine di feriti.

E’ stato un attentato suicida, compiuto da un kamikaze all'aeroporto Domodedovo nel settore arrivi: per ora si sospetta ancora il terrorismo ceceno, ma certamente questa è la prova che il terrorismo non guarda in faccia a nessuno e riguarda tutti.

Fare un quadro generale di questi attentati, che quasi sempre hanno una matrice religiosa e islamica, è abbastanza complesso, ma si può tentare ad analizzare e capire.

Chi sta dietro al terrorismo? Perché esiste? Chi lo finanzia?

C’è una domanda chiave da cui partire.

Chi ha interessi e vantaggi da trarre dal terrorismo?

Prima di rispondere a questa questione voglio far osservare alcuni fatti fondamentali: il costo del terrorismo dal punto di vista economico è altissimo.

Organizzare, preparare terroristi costa, specialmente quelli suicidi: costa in strutture, in luoghi sicuri, in denaro da versare alle famiglie, come risarcimento.

Costa tantissimo pure l’uso delle armi, gli esplosivi, gli istruttori.

Costosissimi sono pure i collegamenti tra gruppo terroristico e gruppo terroristico, coordinare e finanziare: ciò che costa somme veramente ingenti è la propaganda, l’indottrinamento, che passa sempre attraverso gruppi radicali, estremistici della galassia integralista.

Quale è il conto finale di tutto questo?

Io ipotizzo delle cifre che vanno da un minimo di 100 milioni di euro, dato sicuramente minimo, sino a qualche miliardo di euro, somme probabilmente più vicine al reale.

Allora chi paga e perché sborsa tutto questi quattrini?

La religione è un fattore ……. accidentale: l’Islam è innocente, è innocente il Corano, non c'è neppure colpa nel principio della guerra santa, che non è terrorismo.

Anzi l’Islam condanna il suicidio e l’omicidio, le azioni militari contro i civili, donne e bambini.

Invece è vero che chi paga sfrutta in modo distorto l’Islam per fini materiali e materialisti: il terrorismo provoca tensione, che porta al rialzo di alcune materie prime, la principale è il petrolio e il gas metano.

Chi specula su queste materie prime, da questi sbalzi improvvisi, ne trae dei vantaggi.

Tra gli speculatori internazionali bisogna cercare i mandanti della strategia del terrore?

Solo tra costoro si trovano i grandi burattinai?

Pure la politica estera si è servita, in passato, di gruppi eversivi, da utilizzare in casa d’altri: nel periodo della guerra fredda ci sono stati diversi casi eclatanti da una parte e dall’altra della “cortina di ferro”.

Da sempre i nemici dei miei nemici sono miei amici e si possono aiutare, foraggiare, proteggere.

Vi servono dei nomi, cognomi e indirizzi?

Non li posso fare perché questa è solo un’analisi, che si basa su domande e su risposte, ma non servono i nomi e i personaggi … cattivi da indicare: spesso certe situazioni non hanno una regia ben precisa, ma solo situazioni locali che si complicano a livello internazionale.

I ceceni hanno molti simpatizzanti pure in Occidente, gruppi eversivi sono stati e sono ancora lasciati liberi di agire pure da noi, magari concedendo l’asilo politico, trattandoli come dei perseguitati.

Le politiche estere sono miopi e cercano di trarre vantaggi da piccole situazioni, oso dire con atteggiamenti meschini e codardi: ognuno pensa al proprio orticello e scarica sugli altri le difficoltà.

Grande amico del terrorismo è la mancanza di libertà nel mondo: i diritti individuali di poter scegliere la fede in cui credere, o non credere sono principi inesistenti in tanti luoghi del pianeta.

Solo una politica economica mondiale, che affianchi sviluppo economico, commerci e libertà di opinione, di espressione, di comunicazione e di scelta ci potranno liberare dal terrorismo.

Infine la vera lotta al terrorismo si combatte a monte ed esattamente togliendo acqua ai pesci, che in questo caso sono i soldi che arrivano a finanziare i terroristi: monitorando i flussi di denaro e sequestrandolo, impedendo che arrivi dove non dovrebbe giungere, potrà portare pace a questo povero mondo, altrimenti, con queste politiche estere, con le troppe tolleranze colpevoli dovremo condividere con il terrorismo stragista per decenni, che ci porterà a scontri di civiltà insensati.

Io conosco gli incontri tra le civiltà, mentre gli scontri non so proprio cosa siano.



Mosca - bombe terroristiche all'aeroporto



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Ci sono stati morti e feriti: circa 35 morti e decine di feriti.

E’ stato un attentato suicida, compiuto da un kamikaze all'aeroporto Domodedovo nel settore arrivi: per ora si sospetta ancora il terrorismo ceceno, ma certamente questa è la prova che il terrorismo non guarda in faccia a nessuno e riguarda tutti.

Fare un quadro generale di questi attentati, che quasi sempre hanno una matrice religiosa e islamica, è abbastanza complesso, ma si può tentare ad analizzare e capire.

Chi sta dietro al terrorismo? Perché esiste? Chi lo finanzia?

C’è una domanda chiave da cui partire.

Chi ha interessi e vantaggi da trarre dal terrorismo?

Prima di rispondere a questa questione voglio far osservare alcuni fatti fondamentali: il costo del terrorismo dal punto di vista economico è altissimo.

Organizzare, preparare terroristi costa, specialmente quelli suicidi: costa in strutture, in luoghi sicuri, in denaro da versare alle famiglie, come risarcimento.

Costa tantissimo pure l’uso delle armi, gli esplosivi, gli istruttori.

Costosissimi sono pure i collegamenti tra gruppo terroristico e gruppo terroristico, coordinare e finanziare: ciò che costa somme veramente ingenti è la propaganda, l’indottrinamento, che passa sempre attraverso gruppi radicali, estremistici della galassia integralista.

Quale è il conto finale di tutto questo?

Io ipotizzo delle cifre che vanno da un minimo di 100 milioni di euro, dato sicuramente minimo, sino a qualche miliardo di euro, somme probabilmente più vicine al reale.

Allora chi paga e perché sborsa tutto questi quattrini?

La religione è un fattore ……. accidentale: l’Islam è innocente, è innocente il Corano, non c'è neppure colpa nel principio della guerra santa, che non è terrorismo.

Anzi l’Islam condanna il suicidio e l’omicidio, le azioni militari contro i civili, donne e bambini.

Invece è vero che chi paga sfrutta in modo distorto l’Islam per fini materiali e materialisti: il terrorismo provoca tensione, che porta al rialzo di alcune materie prime, la principale è il petrolio e il gas metano.

Chi specula su queste materie prime, da questi sbalzi improvvisi, ne trae dei vantaggi.

Tra gli speculatori internazionali bisogna cercare i mandanti della strategia del terrore?

Solo tra costoro si trovano i grandi burattinai?

Pure la politica estera si è servita, in passato, di gruppi eversivi, da utilizzare in casa d’altri: nel periodo della guerra fredda ci sono stati diversi casi eclatanti da una parte e dall’altra della “cortina di ferro”.

Da sempre i nemici dei miei nemici sono miei amici e si possono aiutare, foraggiare, proteggere.

Vi servono dei nomi, cognomi e indirizzi?

Non li posso fare perché questa è solo un’analisi, che si basa su domande e su risposte, ma non servono i nomi e i personaggi … cattivi da indicare: spesso certe situazioni non hanno una regia ben precisa, ma solo situazioni locali che si complicano a livello internazionale.

I ceceni hanno molti simpatizzanti pure in Occidente, gruppi eversivi sono stati e sono ancora lasciati liberi di agire pure da noi, magari concedendo l’asilo politico, trattandoli come dei perseguitati.

Le politiche estere sono miopi e cercano di trarre vantaggi da piccole situazioni, oso dire con atteggiamenti meschini e codardi: ognuno pensa al proprio orticello e scarica sugli altri le difficoltà.

Grande amico del terrorismo è la mancanza di libertà nel mondo: i diritti individuali di poter scegliere la fede in cui credere, o non credere sono principi inesistenti in tanti luoghi del pianeta.

Solo una politica economica mondiale, che affianchi sviluppo economico, commerci e libertà di opinione, di espressione, di comunicazione e di scelta ci potranno liberare dal terrorismo.

Infine la vera lotta al terrorismo si combatte a monte ed esattamente togliendo acqua ai pesci, che in questo caso sono i soldi che arrivano a finanziare i terroristi: monitorando i flussi di denaro e sequestrandolo, impedendo che arrivi dove non dovrebbe giungere, potrà portare pace a questo povero mondo, altrimenti, con queste politiche estere, con le troppe tolleranze colpevoli dovremo condividere con il terrorismo stragista per decenni, che ci porterà a scontri di civiltà insensati.

Io conosco gli incontri tra le civiltà, mentre gli scontri non so proprio cosa siano.



9 set 2011

Bin Laden - decimo anniversario 2011 - 2001 - 11 settembre


L’11 Settembre ha il suo decimo anniversario ed è un anniversario di … soddisfazione per la morte di Bin Laden e per il successo, parziale, nella lotta contro il terrorismo.
Al-Qaeda esiste ancora, ma non sembra così aggressiva come un tempo: dietro ai terroristi si sono scoperti i servizi, definiamoli così, deviati pachistani.
Certamente molti misteri stanno alla base di quello che fu un atto di terrorismo inspiegabile e il segnale forte di uno scontro di civiltà, nel quale non ho mai creduto, tra il mondo islamico e l’Occidente.
Che cosa è il terrorismo islamico?
Per dare una risposta a questa domanda prima bisogna chiedersi chi lo finanzia ancora oggi: dietro i gruppi di fanatici, pronti a morire per la fede di Maometto ci sono tanti, troppi interessi.
Qualcuno ha ipotizzato non tanto uno scontro di civiltà, ma solo di interessi economici per stabilire il “giusto” prezzo del petrolio.
Comunque non può entrare nella questione solo la faccenda del grezzo petrolifero, dobbiamo mettere nel quadro complessivo il sorgere della potenza economica cinese, il sorgere dell’India imprenditoriale e in genere, l’avanzare dell’Asia nel mondo economico.
E’ una realtà complicatissima e non si riesce a capire quale sia la causa, quale sia l’effetto.
Il terrorismo è stato generato dallo scontro tra economie?
E’ solo un rigurgito fondamentalista violento?
E’ il tentativo di conquista del mondo occidentale con la forza?
Partendo dal principio che l’addestramento dei terroristi costa, che per selezionarli servono istigatori, o meglio predicatori dell’odio, che hanno bisogno di strutture, scuole coraniche, per fare il lavaggio del cervello ai futuri “martiri”, non c’è dubbio che tutto questo ha un prezzo, probabilmente di milioni di euro, se non di miliardi di euro.
Poi i guerriglieri armati dell’Afghanistan, della Somalia o dello Yemen utilizzano armi leggere e talvolta pure pesanti: devono essere addestrati, forniti dì tutto l’armamentario e questo non può essere pagato da alcune attività criminali, che spesso i gruppi islamici integralisti disdegnano, per motivi religiosi.
Quindi chi finanzia questi esaltati ha degli scopi ben precisi, ovvero destabilizzare date zone, imporre un equilibrio del terrore, ma anche rendere difficile il commercio nel Mar Rosso, o tra la Siberia e l’Oceano Indiano, attraverso l'Afghanistan.
Oltre a motivi economici e commerciali il terrorismo si può rivelare un grande affare, con la corsa alla guerra, agli armamenti per la strana e misteriosa guerra al terrorismo: invece di intaccare le fonti economiche si preferisce colpire alcune zone del pianeta, che forse hanno solo marginalmente a che vedere con il terrorismo islamico.
Più che uno scontro tra islam e Occidente è giusto parlare di conflitto tra una visione del mondo settaria e chiusa, assolutista e la visione vincente attuale, con il relativismo morale, la tolleranza verso tutte le religioni, tranne quelle che ostacolano lo sviluppo economico: forse per questo motivo che un certo tipo di integralismo, non solo religioso, si chiude in un settarismo da esaltati e diventa violento, aggressivo verbalmente e poi passa talvolta all'azione.
Quindi è giusto differenziare le fasi di questo scontro: si passa da un livello culturale, tra una visione aperta e una visione chiusa, assolutista della vita, si arriva all'aggressione verbale, alla predicazione contro gli infedeli, poi si giunge all'azione violenta.
Il terrorismo entra però in questo scontro per scopi differenti, economici, di dominio mondiale e sfrutta questo che è un conflitto culturale e sociale e lo trasforma in un grande affare economico, in trame eversive e in giochi di potere loschi, celati, ma i cui scopi e i cui fini sono fin troppo evidenti.
Spesso i finanziatori del terrorismo islamico sono tra i più grandi nemici della religione mussulmana?
Può essere vero, anzi lo è probabilmente.

decimo anniversario 2011 - 2001 - 11 settembre


L’11 Settembre ha il suo decimo anniversario ed è un anniversario di … soddisfazione per la morte di Bin Laden e per il successo, parziale, nella lotta contro il terrorismo.
Al-Qaeda esiste ancora, ma non sembra così aggressiva come un tempo: dietro ai terroristi si sono scoperti i servizi, definiamoli così, deviati pachistani.
Certamente molti misteri stanno alla base di quello che fu un atto di terrorismo inspiegabile e il segnale forte di uno scontro di civiltà, nel quale non ho mai creduto, tra il mondo islamico e l’Occidente.
Che cosa è il terrorismo islamico?
Per dare una risposta a questa domanda prima bisogna chiedersi chi lo finanzia ancora oggi: dietro i gruppi di fanatici, pronti a morire per la fede di Maometto ci sono tanti, troppi interessi.
Qualcuno ha ipotizzato non tanto uno scontro di civiltà, ma solo di interessi economici per stabilire il “giusto” prezzo del petrolio.
Comunque non può entrare nella questione solo la faccenda del grezzo petrolifero, dobbiamo mettere nel quadro complessivo il sorgere della potenza economica cinese, il sorgere dell’India imprenditoriale e in genere, l’avanzare dell’Asia nel mondo economico.
E’ una realtà complicatissima e non si riesce a capire quale sia la causa, quale sia l’effetto.
Il terrorismo è stato generato dallo scontro tra economie?
E’ solo un rigurgito fondamentalista violento?
E’ il tentativo di conquista del mondo occidentale con la forza?
Partendo dal principio che l’addestramento dei terroristi costa, che per selezionarli servono istigatori, o meglio predicatori dell’odio, che hanno bisogno di strutture, scuole coraniche, per fare il lavaggio del cervello ai futuri “martiri”, non c’è dubbio che tutto questo ha un prezzo, probabilmente di milioni di euro, se non di miliardi di euro.
Poi i guerriglieri armati dell’Afghanistan, della Somalia o dello Yemen utilizzano armi leggere e talvolta pure pesanti: devono essere addestrati, forniti dì tutto l’armamentario e questo non può essere pagato da alcune attività criminali, che spesso i gruppi islamici integralisti disdegnano, per motivi religiosi.
Quindi chi finanzia questi esaltati ha degli scopi ben precisi, ovvero destabilizzare date zone, imporre un equilibrio del terrore, ma anche rendere difficile il commercio nel Mar Rosso, o tra la Siberia e l’Oceano Indiano, attraverso l'Afghanistan.
Oltre a motivi economici e commerciali il terrorismo si può rivelare un grande affare, con la corsa alla guerra, agli armamenti per la strana e misteriosa guerra al terrorismo: invece di intaccare le fonti economiche si preferisce colpire alcune zone del pianeta, che forse hanno solo marginalmente a che vedere con il terrorismo islamico.
Più che uno scontro tra islam e Occidente è giusto parlare di conflitto tra una visione del mondo settaria e chiusa, assolutista e la visione vincente attuale, con il relativismo morale, la tolleranza verso tutte le religioni, tranne quelle che ostacolano lo sviluppo economico: forse per questo motivo che un certo tipo di integralismo, non solo religioso, si chiude in un settarismo da esaltati e diventa violento, aggressivo verbalmente e poi passa talvolta all'azione.
Quindi è giusto differenziare le fasi di questo scontro: si passa da un livello culturale, tra una visione aperta e una visione chiusa, assolutista della vita, si arriva all'aggressione verbale, alla predicazione contro gli infedeli, poi si giunge all'azione violenta.
Il terrorismo entra però in questo scontro per scopi differenti, economici, di dominio mondiale e sfrutta questo che è un conflitto culturale e sociale e lo trasforma in un grande affare economico, in trame eversive e in giochi di potere loschi, celati, ma i cui scopi e i cui fini sono fin troppo evidenti.
Spesso i finanziatori del terrorismo islamico sono tra i più grandi nemici della religione mussulmana?
Può essere vero, anzi lo è probabilmente.

11 settembre 2001 - 2011 - decimo anniversario


L’11 Settembre ha il suo decimo anniversario ed è un anniversario di … soddisfazione per la morte di Bin Laden e per il successo, parziale, nella lotta contro il terrorismo.
Al-Qaeda esiste ancora, ma non sembra così aggressiva come un tempo: dietro ai terroristi si sono scoperti i servizi, definiamoli così, deviati pachistani.
Certamente molti misteri stanno alla base di quello che fu un atto di terrorismo inspiegabile e il segnale forte di uno scontro di civiltà, nel quale non ho mai creduto, tra il mondo islamico e l’Occidente.
Che cosa è il terrorismo islamico?
Per dare una risposta a questa domanda prima bisogna chiedersi chi lo finanzia ancora oggi: dietro i gruppi di fanatici, pronti a morire per la fede di Maometto ci sono tanti, troppi interessi.
Qualcuno ha ipotizzato non tanto uno scontro di civiltà, ma solo di interessi economici per stabilire il “giusto” prezzo del petrolio.
Comunque non può entrare nella questione solo la faccenda del grezzo petrolifero, dobbiamo mettere nel quadro complessivo il sorgere della potenza economica cinese, il sorgere dell’India imprenditoriale e in genere, l’avanzare dell’Asia nel mondo economico.
E’ una realtà complicatissima e non si riesce a capire quale sia la causa, quale sia l’effetto.
Il terrorismo è stato generato dallo scontro tra economie?
E’ solo un rigurgito fondamentalista violento?
E’ il tentativo di conquista del mondo occidentale con la forza?
Partendo dal principio che l’addestramento dei terroristi costa, che per selezionarli servono istigatori, o meglio predicatori dell’odio, che hanno bisogno di strutture, scuole coraniche, per fare il lavaggio del cervello ai futuri “martiri”, non c’è dubbio che tutto questo ha un prezzo, probabilmente di milioni di euro, se non di miliardi di euro.
Poi i guerriglieri armati dell’Afghanistan, della Somalia o dello Yemen utilizzano armi leggere e talvolta pure pesanti: devono essere addestrati, forniti dì tutto l’armamentario e questo non può essere pagato da alcune attività criminali, che spesso i gruppi islamici integralisti disdegnano, per motivi religiosi.
Quindi chi finanzia questi esaltati ha degli scopi ben precisi, ovvero destabilizzare date zone, imporre un equilibrio del terrore, ma anche rendere difficile il commercio nel Mar Rosso, o tra la Siberia e l’Oceano Indiano, attraverso l'Afghanistan.
Oltre a motivi economici e commerciali il terrorismo si può rivelare un grande affare, con la corsa alla guerra, agli armamenti per la strana e misteriosa guerra al terrorismo: invece di intaccare le fonti economiche si preferisce colpire alcune zone del pianeta, che forse hanno solo marginalmente a che vedere con il terrorismo islamico.
Più che uno scontro tra islam e Occidente è giusto parlare di conflitto tra una visione del mondo settaria e chiusa, assolutista e la visione vincente attuale, con il relativismo morale, la tolleranza verso tutte le religioni, tranne quelle che ostacolano lo sviluppo economico: forse per questo motivo che un certo tipo di integralismo, non solo religioso, si chiude in un settarismo da esaltati e diventa violento, aggressivo verbalmente e poi passa talvolta all'azione.
Quindi è giusto differenziare le fasi di questo scontro: si passa da un livello culturale, tra una visione aperta e una visione chiusa, assolutista della vita, si arriva all'aggressione verbale, alla predicazione contro gli infedeli, poi si giunge all'azione violenta.
Il terrorismo entra però in questo scontro per scopi differenti, economici, di dominio mondiale e sfrutta questo che è un conflitto culturale e sociale e lo trasforma in un grande affare economico, in trame eversive e in giochi di potere loschi, celati, ma i cui scopi e i cui fini sono fin troppo evidenti.
Spesso i finanziatori del terrorismo islamico sono tra i più grandi nemici della religione mussulmana?
Può essere vero, anzi lo è probabilmente.

4 gen 2011

Guerra santa - Perché il terrorismo serve all'Occidente, o meglio a certe forze economiche e politiche: è utile a distrarre e a non far vedere sporchi affari, sporchi traffici: il terrorismo è il più grande alleato del potere.

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Pure in Europa i Copti sono minacciati e tutto questo grazie a dei politici vigliacchi, che non sanno prendere decisioni adeguate all'epoca e al pericolo, facendo incancrenire la situazione.

Dopo i 21 morti ad Alessandria d'Egitto su alcuni siti islamici, Jihad islamica e ai mujahedeen, come il sito Shumukh al Islam sono apparsi diversi comunicati e sono indicati i luoghi copti dove colpire.

A questo punto non ho più dubbi: il terrorismo e i suoi seguaci sono identificabili in tutto il mondo: i siti si possono trovare e con loro chi li gestisce, mentre chi si collega a questi siti internet è pure lui facilmente riconoscibile e lo si può schedare, poi alcuni centri religiosi islamici sono anche questi facilmente ben localizzati e localizzabili.

Perché non si fa nulla?

Perché il terrorismo serve all'Occidente, o meglio a certe forze economiche e politiche: è utile a distrarre e a non far vedere sporchi affari, sporchi traffici: il terrorismo è il più grande alleato del potere.

A pagare non saranno solo i Copti e tutte le altre vittime del terrorismo, con tantissimi mussulmani innocenti, brave persone, pacifiche ed oneste.

Così le due facce sporche dell'Occidente ci rubano la pace e il futuro: il buonismo e l'estremismo di entrambi i fronti, di destra e di sinistra stanno preparando le fosse dell'avvenire.

Quale sarà la soluzione futuro europea contro il terrorismo?

Lo so che per ore appare una scelta inimmaginabile, ma destro o sinistra prima o poi proporranno la creazione di quartieri, ghetti, che poi diverranno lager, per tutti i mussulmani: sono orrori che l'Europa ha già visto e vedremo ancora, se non si farà chiarezza.

11 mag 2011

Internazionale terrorismo - Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?



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Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?
La domanda deve ricevere una risposta sensata, che la stampa e la politica non sa dare.
Osama Bin Laden per 10 anni si è nascosto, quasi tutto il periodo, in Pakistan, certamente protetto da una parte dei servizi segreti pachistani e dall’apparato bellico di questo Paese, che riceve ogni hanno,per la lotta la terrorismo cospicui aiuti economici.
Si può dire che, mentre lo si cercava in Afghanistan si davano i soldi per armare il nemico, indirettamente.
Il conflitto afgano diventava strumento di finanziamento probabile del terrorismo stragista.
In tanti sapevano del doppio gioco dei pachistani, ma questo fatto è …. passato inosservato, come i petroldollari, che vanno dalle nostre tasche a quelle dei fiancheggiatori del terrorismo.
La guerra al terrorismo è sempre più una faccenda economica,prima che militare: quando risolvere le contraddizioni della nostra politica estera ed economica vinceremo il terrorismo.

Terrorismo islamico - Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?



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Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?
La domanda deve ricevere una risposta sensata, che la stampa e la politica non sa dare.
Osama Bin Laden per 10 anni si è nascosto, quasi tutto il periodo, in Pakistan, certamente protetto da una parte dei servizi segreti pachistani e dall’apparato bellico di questo Paese, che riceve ogni hanno,per la lotta la terrorismo cospicui aiuti economici.
Si può dire che, mentre lo si cercava in Afghanistan si davano i soldi per armare il nemico, indirettamente.
Il conflitto afgano diventava strumento di finanziamento probabile del terrorismo stragista.
In tanti sapevano del doppio gioco dei pachistani, ma questo fatto è …. passato inosservato, come i petroldollari, che vanno dalle nostre tasche a quelle dei fiancheggiatori del terrorismo.
La guerra al terrorismo è sempre più una faccenda economica,prima che militare: quando risolvere le contraddizioni della nostra politica estera ed economica vinceremo il terrorismo.

25 gen 2011

Libertà, dittature e integralismo, terrorismo e violenza

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Grande amico del terrorismo è la mancanza di libertà nel mondo: i diritti individuali di poter scegliere la fede in cui credere, o non credere sono principi inesistenti in tanti luoghi del pianeta.

Solo una politica economica mondiale, che affianchi sviluppo economico, commerci e libertà di opinione, di espressione, di comunicazione e di scelta ci potranno liberare dal terrorismo.

Infine la vera lotta al terrorismo si combatte a monte ed esattamente togliendo acqua ai pesci, che in questo caso sono i soldi che arrivano a finanziare i terroristi: monitorando i flussi di denaro e sequestrandolo, impedendo che arrivi dove non dovrebbe giungere, potrà portare pace a questo povero mondo, altrimenti, con queste politiche estere, con le troppe tolleranze colpevoli dovremo condividere con il terrorismo stragista per decenni, che ci porterà a scontri di civiltà insensati.

Io conosco gli incontri tra le civiltà, mentre gli scontri non so proprio cosa siano.

30 ott 2011

Licenziamenti facili e le paure del ministro sacconi, con il ritorno del terrorismo


I licenziamenti facili mettono in ansia il ministro Sacconi, che teme il ritorno del terrorismo, con colpi di coda pericolosi: il clima è tutto favorevole a un suo ritorno e purtroppo i vecchi terroristi non sono visti da una parte della popolazione giovanile come cattivi, ma come eroi.
Il terrorismo troverebbe terreno facile in questo periodo storico, con il crescere del malcontento, la crisi della casta politica, sempre più vista come nemica e lontana.
La solidarietà contro il terrorismo non esisterebbe più: abbiamo avuto tangentopoli e troppi scandali della sinistra e della destra: nessuno crede più in questa classe di politicanti, nei sindacati e affini.
Il terrorismo potrebbe colpire e trovare molte simpatie: se fossi nei governanti eviterei la legge sui licenziamenti facili.

4 gen 2011

Al-Qaeda - Dopo i 21 morti ad Alessandria d'Egitto su alcuni siti islamici, Jihad islamica e ai mujahedeen, come il sito Shumukh al Islam sono apparsi diversi comunicati e sono indicati i luoghi copti dove colpire.

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Pure in Europa i Copti sono minacciati e tutto questo grazie a dei politici vigliacchi, che non sanno prendere decisioni adeguate all'epoca e al pericolo, facendo incancrenire la situazione.

Dopo i 21 morti ad Alessandria d'Egitto su alcuni siti islamici, Jihad islamica e ai mujahedeen, come il sito Shumukh al Islam sono apparsi diversi comunicati e sono indicati i luoghi copti dove colpire.

A questo punto non ho più dubbi: il terrorismo e i suoi seguaci sono identificabili in tutto il mondo: i siti si possono trovare e con loro chi li gestisce, mentre chi si collega a questi siti internet è pure lui facilmente riconoscibile e lo si può schedare, poi alcuni centri religiosi islamici sono anche questi facilmente ben localizzati e localizzabili.

Perché non si fa nulla?

Perché il terrorismo serve all'Occidente, o meglio a certe forze economiche e politiche: è utile a distrarre e a non far vedere sporchi affari, sporchi traffici: il terrorismo è il più grande alleato del potere.

A pagare non saranno solo i Copti e tutte le altre vittime del terrorismo, con tantissimi mussulmani innocenti, brave persone, pacifiche ed oneste.

Così le due facce sporche dell'Occidente ci rubano la pace e il futuro: il buonismo e l'estremismo di entrambi i fronti, di destra e di sinistra stanno preparando le fosse dell'avvenire.

Quale sarà la soluzione futuro europea contro il terrorismo?

Lo so che per ore appare una scelta inimmaginabile, ma destro o sinistra prima o poi proporranno la creazione di quartieri, ghetti, che poi diverranno lager, per tutti i mussulmani: sono orrori che l'Europa ha già visto e vedremo ancora, se non si farà chiarezza.

11 mag 2011

Ultima ora - Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?



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Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?
La domanda deve ricevere una risposta sensata, che la stampa e la politica non sa dare.
Osama Bin Laden per 10 anni si è nascosto, quasi tutto il periodo, in Pakistan, certamente protetto da una parte dei servizi segreti pachistani e dall’apparato bellico di questo Paese, che riceve ogni hanno,per la lotta la terrorismo cospicui aiuti economici.
Si può dire che, mentre lo si cercava in Afghanistan si davano i soldi per armare il nemico, indirettamente.
Il conflitto afgano diventava strumento di finanziamento probabile del terrorismo stragista.
In tanti sapevano del doppio gioco dei pachistani, ma questo fatto è …. passato inosservato, come i petroldollari, che vanno dalle nostre tasche a quelle dei fiancheggiatori del terrorismo.
La guerra al terrorismo è sempre più una faccenda economica,prima che militare: quando risolvere le contraddizioni della nostra politica estera ed economica vinceremo il terrorismo.

4 mag 2011

Ultimissima - Politica estera -Terrorismo islamico Osama Bin Laden e idiozie



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Il terrorismo islamico è pericoloso se trova nelle nostre pieghe politiche degli spazi.
I primi a essere utilizzati come fiancheggiatori sono certi gruppi eversivi, che non nascondono la simpatia verso gli stragisti islamici, i secondi sono coloro che sfruttano la situazione e sono gruppi eversivi di estrema destra, ma anche speculatori economici e finanziari.
Il pericolo che il terrorismo islamico trionfi è di fatto nullo, il pericolo che l’Occidente venga islamizzato con il terrore è solo un brutto incubo, invece esiste il rischio che l’antiterrorismo non faccia differenza tra islamici, puliti ed onesti, simpatizzanti, fiancheggiatori.
L’antiterrorismo potrebbe trovare nella caccia ai nemici pubblici la scusa per colpire gli stolti che non dichiarano apertamente la loro ostilità al terrorismo, chiudendo in un isolamento razzista e xenofobo tutti gli immigrati di fede islamica.
La guerra contro il terrorismo è anche politica e culturale, anzi si potrà vincere solo con e armi culturali, proponendo a tutti i popoli istigati dal fondamentalismo, idee e dialogo intelligente: quando si parla, si discute non si uccide.
Internet questa volta non serve solo per individuare e schedare tutti gli amici, i sostenitori di Osama Bin Laden: serve per comunicare anche in quelle terre lontane.
Non c’è alternativa: l’Occidente ha un cuore duro e lo abbiamo notato per i bombardamenti che colpiscono i civili.
Se non vince la ragione trionfa la morte.

30 mar 2018

Terrorismo per distrarci dagli altri veri problemi - ARDUINO ROSSI

Potere politico e guerre di potere internazionali, talvolta anche nazionali, utilizzano da ormai quasi secoli, questa arma, o meglio, sfruttano piccoli gruppi di fanatici, un tempo anarchici, nazionalisti, comunisti e anche fascisti, per compiere atti criminali che non portano alla vittoria costoro, il terrorismo li isola e giustifica contro di loro azioni repressive feroci, che non dà scampo a loro.
Invece proprio il  potere dei nemici, combattuti specialmente colpendo civili innocenti, si rafforza, perché la gente si stringe attorno alle istituzioni e a chi comanda in quel momento: si può dire che il terrorismo sia servito per giustificare conflitti bellici, come la guerra contro l’Iraq, oppure lo scoppio della Prima Guerra Mondiale per l’attentato di Sarajevo.
Sì, da sempre il terrorismo ha permesso ai potenti del mondo di celare segreti scomodi, affari sporchi, ritrovare popolarità: oggi il terrorismo islamico, io ne sono certo, ha la stessa funzione ed esiti.
Non può vincere, ma rafforza i potenti del momento, corrotti od onesti che siano.

21 mar 2012

psicologico- Terrorismo in Italia - una nuova stagione


Il consigliere comunale di Torino Alberto Musy, dell’Udc, è stato ferito in un attentato: a sparare è stato un uomo con il volto coperto da un casco da motociclista.
Il terrorismo politico sta tornando?
Nella speranza che l’atto criminale abbia altre origini, non rimane che attendere e sperare che il consigliere comunale sopravviva e non abbia gravi conseguenze.
Il terrorismo ha da sempre favorito i poteri centrali, i politici: quando c’è il terrorismo non si parla d’altro e la corruzione pare una faccenda di minore importanza.
In un certo senso i terroristi sono i principali alleati del potere non pulito della politica.
Con la scusa della lotta al terrorismo poi è scaturita una reazione da parte dei pubblici poteri, contro gli oppositori, qualunque gruppo di opposizione: chi non sta con loro è contro di loro ed è un simpatizzante, nelle migliori delle ipotesi è un complice morale dei criminali.

11 mag 2011

Novità - Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?



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Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?
La domanda deve ricevere una risposta sensata, che la stampa e la politica non sa dare.
Osama Bin Laden per 10 anni si è nascosto, quasi tutto il periodo, in Pakistan, certamente protetto da una parte dei servizi segreti pachistani e dall’apparato bellico di questo Paese, che riceve ogni hanno,per la lotta la terrorismo cospicui aiuti economici.
Si può dire che, mentre lo si cercava in Afghanistan si davano i soldi per armare il nemico, indirettamente.
Il conflitto afgano diventava strumento di finanziamento probabile del terrorismo stragista.
In tanti sapevano del doppio gioco dei pachistani, ma questo fatto è …. passato inosservato, come i petroldollari, che vanno dalle nostre tasche a quelle dei fiancheggiatori del terrorismo.
La guerra al terrorismo è sempre più una faccenda economica,prima che militare: quando risolvere le contraddizioni della nostra politica estera ed economica vinceremo il terrorismo.

30 ott 2011

notizie Licenziamenti facili e le paure del ministro sacconi, con il ritorno del terrorismo



I licenziamenti facili mettono in ansia il ministro Sacconi, che teme il ritorno del terrorismo, con colpi di coda pericolosi: il clima è tutto favorevole a un suo ritorno e purtroppo i vecchi terroristi non sono visti da una parte della popolazione giovanile come cattivi, ma come eroi.
Il terrorismo troverebbe terreno facile in questo periodo storico, con il crescere del malcontento, la crisi della casta politica, sempre più vista come nemica e lontana.
La solidarietà contro il terrorismo non esisterebbe più: abbiamo avuto tangentopoli e troppi scandali della sinistra e della destra: nessuno crede più in questa classe di politicanti, nei sindacati e affini.
Il terrorismo potrebbe colpire e trovare molte simpatie: se fossi nei governanti eviterei la legge sui licenziamenti facili.

22 mar 2012

comunista? - Terrorismo in Italia - una nuova stagione


Il consigliere comunale di Torino Alberto Musy, dell’Udc, è stato ferito in un attentato: a sparare è stato un uomo con il volto coperto da un casco da motociclista.
Il terrorismo politico sta tornando?
Nella speranza che l’atto criminale abbia altre origini, non rimane che attendere e sperare che il consigliere comunale sopravviva e non abbia gravi conseguenze.
Il terrorismo ha da sempre favorito i poteri centrali, i politici: quando c’è il terrorismo non si parla d’altro e la corruzione pare una faccenda di minore importanza.
In un certo senso i terroristi sono i principali alleati del potere non pulito della politica.
Con la scusa della lotta al terrorismo poi è scaturita una reazione da parte dei pubblici poteri, contro gli oppositori, qualunque gruppo di opposizione: chi non sta con loro è contro di loro ed è un simpatizzante, nelle migliori delle ipotesi è un complice morale dei criminali.

30 ott 2011

giusta causa Licenziamenti facili e le paure del ministro sacconi, con il ritorno del terrorismo



I licenziamenti facili mettono in ansia il ministro Sacconi, che teme il ritorno del terrorismo, con colpi di coda pericolosi: il clima è tutto favorevole a un suo ritorno e purtroppo i vecchi terroristi non sono visti da una parte della popolazione giovanile come cattivi, ma come eroi.
Il terrorismo troverebbe terreno facile in questo periodo storico, con il crescere del malcontento, la crisi della casta politica, sempre più vista come nemica e lontana.
La solidarietà contro il terrorismo non esisterebbe più: abbiamo avuto tangentopoli e troppi scandali della sinistra e della destra: nessuno crede più in questa classe di politicanti, nei sindacati e affini.
Il terrorismo potrebbe colpire e trovare molte simpatie: se fossi nei governanti eviterei la legge sui licenziamenti facili.

11 mag 2011

Notizie news - Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?



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Al Qaeda da chi è finanziato e pilotato?
La domanda deve ricevere una risposta sensata, che la stampa e la politica non sa dare.
Osama Bin Laden per 10 anni si è nascosto, quasi tutto il periodo, in Pakistan, certamente protetto da una parte dei servizi segreti pachistani e dall’apparato bellico di questo Paese, che riceve ogni hanno,per la lotta la terrorismo cospicui aiuti economici.
Si può dire che, mentre lo si cercava in Afghanistan si davano i soldi per armare il nemico, indirettamente.
Il conflitto afgano diventava strumento di finanziamento probabile del terrorismo stragista.
In tanti sapevano del doppio gioco dei pachistani, ma questo fatto è …. passato inosservato, come i petroldollari, che vanno dalle nostre tasche a quelle dei fiancheggiatori del terrorismo.
La guerra al terrorismo è sempre più una faccenda economica,prima che militare: quando risolvere le contraddizioni della nostra politica estera ed economica vinceremo il terrorismo.