L’11 Settembre
ha il suo decimo anniversario ed è un anniversario di …
soddisfazione per la morte di Bin Laden e per il successo, parziale,
nella lotta contro il terrorismo.
Al-Qaeda esiste
ancora, ma non sembra così aggressiva come un tempo: dietro ai
terroristi si sono scoperti i servizi, definiamoli così, deviati
pachistani.
Certamente molti
misteri stanno alla base di quello che fu un atto di terrorismo
inspiegabile e il segnale forte di uno scontro di civiltà, nel quale
non ho mai creduto, tra il mondo islamico e l’Occidente.
Che cosa è il
terrorismo islamico?
Per dare una
risposta a questa domanda prima bisogna chiedersi chi lo finanzia
ancora oggi: dietro i gruppi di fanatici, pronti a morire per la fede
di Maometto ci sono tanti, troppi interessi.
Qualcuno ha
ipotizzato non tanto uno scontro di civiltà, ma solo di interessi
economici per stabilire il “giusto” prezzo del petrolio.
Comunque non può
entrare nella questione solo la faccenda del grezzo petrolifero,
dobbiamo mettere nel quadro complessivo il sorgere della potenza
economica cinese, il sorgere dell’India imprenditoriale e in
genere, l’avanzare dell’Asia nel mondo economico.
E’ una realtà
complicatissima e non si riesce a capire quale sia la causa, quale
sia l’effetto.
Il terrorismo è
stato generato dallo scontro tra economie?
E’ solo un
rigurgito fondamentalista violento?
E’ il tentativo
di conquista del mondo occidentale con la forza?
Partendo dal
principio che l’addestramento dei terroristi costa, che per
selezionarli servono istigatori, o meglio predicatori dell’odio,
che hanno bisogno di strutture, scuole coraniche, per fare il
lavaggio del cervello ai futuri “martiri”, non c’è dubbio che
tutto questo ha un prezzo, probabilmente di milioni di euro, se non
di miliardi di euro.
Poi i guerriglieri
armati dell’Afghanistan, della Somalia o dello Yemen utilizzano
armi leggere e talvolta pure pesanti: devono essere addestrati,
forniti dì tutto l’armamentario e questo non può essere pagato da
alcune attività criminali, che spesso i gruppi islamici integralisti
disdegnano, per motivi religiosi.
Quindi chi
finanzia questi esaltati ha degli scopi ben precisi, ovvero
destabilizzare date zone, imporre un equilibrio del terrore, ma anche
rendere difficile il commercio nel Mar Rosso, o tra la Siberia e
l’Oceano Indiano, attraverso l'Afghanistan.
Oltre a motivi
economici e commerciali il terrorismo si può rivelare un grande
affare, con la corsa alla guerra, agli armamenti per la strana e
misteriosa guerra al terrorismo: invece di intaccare le fonti
economiche si preferisce colpire alcune zone del pianeta, che forse
hanno solo marginalmente a che vedere con il terrorismo islamico.
Più che uno
scontro tra islam e Occidente è giusto parlare di conflitto tra una
visione del mondo settaria e chiusa, assolutista e la visione
vincente attuale, con il relativismo morale, la tolleranza verso
tutte le religioni, tranne quelle che ostacolano lo sviluppo
economico: forse per questo motivo che un certo tipo di integralismo,
non solo religioso, si chiude in un settarismo da esaltati e diventa
violento, aggressivo verbalmente e poi passa talvolta all'azione.
Quindi è giusto
differenziare le fasi di questo scontro: si passa da un livello
culturale, tra una visione aperta e una visione chiusa, assolutista
della vita, si arriva all'aggressione verbale, alla predicazione
contro gli infedeli, poi si giunge all'azione violenta.
Il terrorismo
entra però in questo scontro per scopi differenti, economici, di
dominio mondiale e sfrutta questo che è un conflitto culturale e
sociale e lo trasforma in un grande affare economico, in trame
eversive e in giochi di potere loschi, celati, ma i cui scopi e i
cui fini sono fin troppo evidenti.
Spesso i
finanziatori del terrorismo islamico sono tra i più grandi nemici
della religione mussulmana?
Può essere vero,
anzi lo è probabilmente.