Il mio nome è Girolamo Pansieri.
Ero un dirigente dell'Ente Invalidi sul lavoro degli Istituti Statali.
Questo Ente è conosciuto per lo scandalo che lo investì tre anni fa, quando dieci dipendenti dell'ufficio della nostra città vennero incriminati per truffa e per peculato.
Da tempo desidero svelare i retroscena di questa faccendaccia, ma il timore di essere querelato per calunnia mi ha sempre trattenuto.
Oggi ho trovato il coraggio e sono disposto a sostenere le mie accuse anche da solo, davanti a un tribunale.
Il mio compito nell'Ente era quello di direttore del reparto "Rimborso per Invalidità Temporanee": era un settore con molto lavoro, ma di scarso impegno professionale.
Il nostro Direttore Provinciale mi aveva messo in disparte, temendo la mia integerrima onestà.
Mi ero creato molti nemici per il mio senso del dovere e della disciplina: applicavo ogni legge alla lettera e non ammettevo ritardi o inefficienze nei miei diretti subalterni.
Ero orgoglioso della perfetta funzionalità del mio reparto, un esempio di moderna organizzazione in un ufficio malamente condotto.
Non nascondevo la mia opinione sulla negligente direzione dell'Ente e i contrasti con i miei superiori erano accesi: -Pansieri! Non si permetta certi giudizi! Esegua le sue mansioni e lasci che del reparto ci preoccupiamo noi!-
Ribattevo: -Questa situazione è inaccettabile ed è un mio dovere pretendere un miglioramento!-
Il Direttore si infuriava: -Quindi secondo lei l'Ente è diretto male! Badi che potrei perdere la pazienza e farla trasferire in una sede disagiata!-
I rapporti con i superiori si deteriorarono sempre più: alla fine si ridussero a contatti di lavoro, che sfociavano in contrasti sull'interpretazione dei regolamenti.
L'antipatia crebbe attorno a me e mi trovai isolato: i colleghi non mi salutarono e non mi potevo fidare di nessuno.
Non è vero che tutto il personale fosse colpevole, come ritiene una parte dell'opinione pubblica: quella era una situazione degenerata a causa del lassismo, ma i colleghi erano in maggioranza onesti, benché la loro negligenza avesse favorito i corrotti.
Era da tempo che sentivo odore di bruciato: c'erano troppi segreti e troppi fatti insoliti accadevano.
Sparirono importanti documenti e il bilancio di fine anno non mi sembrò corrispondente alla realtà: i dati dell'attività finanziaria erano gonfiati.
Decisi di smascherare i responsabili e mi impossessai delle prove di reati compiuti contro lo Stato.
La mia posizione non mi permetteva di espormi in un processo come testimone dell'accusa e scrissi una dettagliata lettera a un severissimo Magistrato: -Nell'Ente Invalidi Statali ci sono degli ammanchi, coperti da falsi bilanci! Bisogna indagare...-
Fui esplicito e convincente, il Pretore Michele Arco aprì un'inchiesta: fece un sopralluogo e controllò documenti delicati.
La legislazione dell'Ufficio era complessa e io mi misi a disposizione del Pretore, che accettò di buon grado il mio aiuto.
-Grazie Pansieri! Lei è l'unico a collaborare, mentre gli altri suoi colleghi si sono chiusi in una mal celata avversione!-
Rovistammo tra ogni tipo di documento e finalmente trovammo i brogli: c'erano parecchi rimborsi per infortuni dell'Ente verso persone defunte, o già uscite dall'Amministrazione Statale.
Questi risarcimenti non dovuti erano in realtà divisi tra i massimi dirigenti dell'Ufficio e i complici esterni.
Il Pretore li interrogò e mi mise accanto a sé per sostenerlo con la mia esperienza legislativa specifica.
-Signor Direttore Provinciale, come giustifica la sparizione di questo denaro?-
-E' tutto regolare e la legislazione è chiara...-
Invece ribattevo, dimostrando con risolutezza le responsabilità dei colleghi ed essi rispondevano calunniandomi: -Questo signore, che oggi ci accusa, è totalmente in mala fede! L'unica nostra colpa è di aver lasciato nella confusione la contabilità, ma non una sola lira è stata sottratta!-
Mi rinfacciavano di giocare sull'equivoco e di approfittare dell'inesperienza del giovane Pretore.
La Giustizia faceva il suo corso e i cinque maggiori responsabili furono arrestati e altri cinque furono denunciati a piede libero.
Michele Arco fu molto generoso con altri sospetti e non volle approfondire le loro posizioni.
Ero il dirigente di grado maggiore rimasto nell'ufficio: presi la direzione provvisoria per due mesi e raddrizzai la situazione.
Non ci furono più ritardi e tutti si impegnarono con diligenza nel lavoro.
L'ordine regnava e al mio passaggio non si sentiva volare una mosca.
Questa situazione durò poco, perché il Ministero mandò un Ispettore: un uomo scaltro e amico degli arrestati.
Mi costrinse all'obbedienza, denigrandomi davanti agli impiegati: -Girolamo! Non creda che rimarrà lei a gestire questo disgraziato ufficio! Se i suoi "progetti" andranno in porto verrà ugualmente trasferito: è la prassi!-
-Di quali "progetti" parla?-
Mi sorrise, sussurrandomi nelle orecchie: -Lo sa bene! Non ha forse denunciato i suoi superiori per far carriera?-
Gli impiegati non mi temettero più: -E' ormai certo! Pansieri se ne va!-
-Questa è una bella notizia! Il nano pancione non sfogherà più il suo rancore su noi!-
Quei meschinelli si fecero sentire anche da me, senza alcuna paura.
Io pensai: -Vedremo come finirà e allora faremo i conti anche con voi!-
Dopo pochi giorni l'Ispettore, esperto contabile, mi chiamò nel suo studio: --Lei è un farabutto!-
-Come si permette, io la....-
-Taccia almeno! Sapevo che lei era un'infida persona, ma non avrei mai immaginato che avrebbe imbrogliato le carte.-
-Il Magistrato è testimone della verità....-
-Abbia il pudore di far silenzio! Quel principiante si è fatto ingannare da lei!-
Il processo ai dieci colleghi ebbe uno sviluppo imprevisto: abili avvocati smontarono le prove e la mia testimonianza venne ridicolizzata.
L'Ispettore dette il colpo di grazia alle giuste imputazioni e tutti furono assolti con formula piena.
La Giustizia era stata ingannata, ma io speravo nel Pretore Arco: -Signor Pretore! Bisogna impugnare la sentenza!-
Egli mi fissò per qualche istante con disappunto e mi rispose: -Lei è fortunato! Dovrei incarcerarla per falsa testimonianza, ma è meglio per tutti porre una pietra sopra!-
Protestai, urlai le mie convinzioni: -La consideravo un uomo di valore, ma mi sbagliavo! Lei si è venduto, o teme qualche "papavero"!-
Egli non mi dette cenno di risposta, lasciandomi con il mio impotente risentimento.
Mi presentai in ufficio, certo dell'onestà delle mie convinzioni e sfidando i giudizi contrari.
L'isolamento era di piombo, nessuno mi rivolgeva la parola né rispondeva alle mie richieste.
Gridai i miei ordini, picchiai i pugni sulla scrivania, senza esito.
Il rientro in servizio dei dieci incriminati venne salutato dagli esultanti colleghi: -Ben tornati! E' bello vedere che l'innocenza alla fine viene riconosciuta!-
-Nonostante la cattiveria e l'invidia di un misero individuo, siete tutti ancora qui!-
Assistetti a quella farsa senza battere ciglio.
Non mi sono mai piegato in vita mia e non ero disposto a cedere: non mi rassegnavo al trionfo della disonestà.
Il Direttore Provinciale mi chiamò per un colloquio riservato: -Te ne devi andare! Non voglio trasferirti d'ufficio, ma non desideriamo più vedere la tua faccia!-
-Io rimango e non speri che sia definitivamente archiviato il vostro procedimento penale! So che siete corrotti e lo dimostrerò!-
-Provavo odio per te, ma adesso capisco che sei un folle e sento solo compassione!-
Detti le dimissioni: nell'Ente avrei avuto le mani legate per proseguire la mia battaglia.
Mi guadagno da vivere da un commercialista, che mi tratta malamente, comandandomi come fossi un apprendista.
Il resto delle giornate le trascorro cercando le prove contro i dieci manigoldi.
Finalmente sono giunto alla conclusione delle mie fatiche e porterò tutti i dati al Giudice Istruttore: questa volta i "furbi" non se la caveranno.
RACCONTO TRATTO DAL LIBRO "Gli statali. Gioie e dolori per il posto fisso”
Scritto da Arduino Rossi
Morpheo editore – Narrativa
presente in IBS e altre librerie online
http://www.morpheoedizioni.it/Gli_Statali.htm
POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
Rubriche di Notizie News
- ambiente
- arte
- Capuana
- comunicato stampa
- comunicato stampa wwf
- crimine
- cristianesimo e persecuzioni
- cristianesimo e persecuzioni Nigeria
- cultura
- ebook
- economia
- economia borsa
- estero
- Giacomo
- Giovanni
- giustizia
- gusmaisterrossi
- internet
- lavoro
- Leopardi
- libri
- notizie utili
- Pascoli
- poesie
- politica interna
- proverbi
- racconti
- Salmi
- salute
- sciagure
- scienza
- scuola
- società
- sport
- storia
- vangelo
- Vangelo secondo Marco
- Vangelo secondo S. Matteo
- video